Ed egli spiegò: "Devo domare due falconi, allenare due aquile, tenere quieti due conigli, vigilare su un serpente, caricare un asino e sottomettere un leone".
-Non vedo nessun animale vicino a dove lei vive. Dove stanno?
Egli spiegò:
-Questi animali li abbiamo dentro di noi.
- I due falconi, si lanciano sopra tutto ciò che gli si presenta, buono e cattivo.
Devo allenarli prché si lancino solo sopra le buone prede...
Sono i miei occhi.
-Le due aquile con i loro artigli feriscono e distruggono.
Devo allenarle perché si mettano solamente al servizio e aiutino senza ferire...
Sono le mie mani.
-E i conigli vanno dovunque gli piaccia, tendono a fuggire gli altri e schivare le situazioni difficili.
Gli devo insegnare a stare quieti anche quando c'è una sofferenza, un problema o qualsiasi cosa che non mi piaccia...
Sono i miei piedi.
-La cosa più difficile è sorvegliare il serpente anche se si trova rinchiuso in una gabbia con 32 sbarre. È sempre pronto a mordere e avvelenare quelli che gli stanno intorno appena si apre la gabbia, se non lo vigilo da vicino, fa danno...
È la mia lingua.
-L'asino è molto ostinato, non vuole fare il suo dovere.
Pretende di stare a riposare e non vuole portare il suo carico di ogni giorno...
È il mio corpo.
-Finalmente ho necessità di domare il leone, vuole essere il re, vuole essere sempre il primo, è vanitoso e orgoglioso...
Questo è il mio cuore".
Collaborazione: Vescovo Màrcio Carotti