21/02/14
Furto a Dio.
Furto a Dio.
Io sono l'Eterno, non muto; perciò voi, o figli di Giacobbe, non siete consumati. Fin dai giorni dei vostri padri vi siete allontanati dai miei statuti e non li avete osservati. Tornate a me e io tornerò a voi, dice l'Eterno degli eserciti. Ma voi dite: In che cosa dobbiamo tornare? Un uomo deruberà DIO? Eppure voi mi derubate e poi dite: In che cosa ti abbiamo derubato? Nelle decime e nelle offerte. Voi siete colpiti di maledizione, perché mi derubate, sì, tutta quanta la nazione. Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché vi sia cibo nella mia casa, e poi mettetemi alla prova in questo, dice l'Eterno degli eserciti, se io non vi aprirò le cateratte del cielo e non riverserò su di voi tanta benedizione, che non avrete spazio sufficiente ove riporla. Malachia 3.6-10
“Io sono l’Eterno, non muto; perciò voi non siete consumati…” La condizione precaria del popolo non era dovuta al fatto che Dio fosse cambiato, perché lui non muta. Furono i figli di Israele che cambiarono il loro comportamento in relazione a Dio. Come conseguenza di questo, ci fu un cambiamento nella qualità della loro vita.
Loro si sviarono e non custodirono gli statuti di Dio. Ogni impresa, ogni istituzione e ogni nazione ha i suoi statuti che reggono le sue norme. E questi statuti devono essere rispettati. Il non compierli porta conseguenze drastiche ai trasgressori. Con Dio non è diverso. C’è uno statuto da essere compiuto e chi si svia da esso subisce le conseguenze.
Dio disse: “Tornate a Me e Io tornerò a voi.” Dire ad una persona incredula di tornare a Dio è una cosa facile da capire, ma dicendo ad un popolo che, presumibilmente, conosce Dio, di dover tornare a Lui, certamente la risposta sarà questa: “MA IN CHE COSA dobbiamo tornare?”. Questo vuol dire che la persona che risponde in questo modo crede che ha già fatto tutto quello che si sarebbe dovuto fare, e per questo chiede: “MA IN CHE?”. Guarda la risposta di Dio a questo popolo: “Un uomo deruberà DIO? Eppure voi mi derubate.” Come può una persona corretta accettare il fatto di rubare a qualcuno, principalmente se è a Dio? Per questo il popolo chiede: “In che cosa ti abbiamo derubato?”. E Dio mostra: “Nelle decime e nelle offerte.” Per questo la maledizione faceva pare della loro vita. La maledizione viene a causa della disobbedienza, ma il nostro Dio benedice tutti.
Dio chiede al popolo di portare le decime e le offerte e suggerisce che si faccia una prova con Lui. In nessun’altra situazione Dio invita le persona a metterlo alla prova, se non in relazione alle decime e alle offerte. Non ci sarebbe necessità di dire che Lui è il Signore degli Eserciti,basterebbe dire Signore, ma lui insiste nel dire Signore degli Eserciti per affermare che Lui è il Signore delle battaglie, e i fedeli fanno parte di questo esercito.
A coloro che Lo mettono alla prova, Lui promette di aprire le cateratte del cielo e di versare benedizioni senza misura. Una cosa sono le benedizioni che si possono misurare, un’altra cosa sono le benedizioni incommensurabili, per quanta è la loro grandezza. A causa di questo riconoscimento della signoria del Signor Gesù, Lui stesso sgrida il divoratore. È così forte che il proprio Dio dice al diavolo: “Siccome questa persona Mi serve, Io ti sgrido!”
Certamente la domanda del popolo era: “Perché faccio tutto nel modo giusto e la terra è sterile? Perché i miei soldi non rendono? Perché ho così tante perdite?” L’osservanza degli statuti di Dio fa sì che la terra smetta di essere sterile. Noi abbiamo, ufficialmente riconosciute nel mondo, 194 nazioni. Tu puoi immaginare tutte queste che ti considerano beato? Chi fa parte di questa nazione santa, di un popolo di proprietà esclusiva di Dio, deve essere considerato beato da tutti. La terra di questa nazione deve essere differente, il paese di delizie.
Blog Vescovo Macedo
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