21/02/15

Guardate il mio regalo di compleanno!


Vescovo,

Che Dio la benedica sempre di più e che ci dia l’allegria di seguirla in molti altri anniversari in piena meraviglia che è servire Dio.

Immagino che lei abbia ricevuto migliaia di messaggi e regali, ma mi piacerebbe parlarle del regalo che ho ricevuto io in questo giorno meraviglioso e sono sicura che sia stato il miglior regalo che anche lei ha ricevuto.

Io arrivai all’Universale ai 12 anni, entrai nel Gruppo Giovane e con il tempo diventai collaboratrice, ma per orgoglio, finii con il raffreddarmi allontanandomi da Dio, e tutto iniziò ad andare male.

Furono sette lunghi anni, soffrendo, fino a toccare il fondo del pozzo. Tentai varie volte, ma non riuscivo a fermarmi, mi consegnai di fatto e in verità. Infine, il mio matrimonio che era il mio porto sicuro, finì. Persi tutto.

Subii due incidenti di moto in due mesi, nell’ultimo, quasi morii. Mi vidi sola, senza forze, senza volontà di vivere, volevo farla finita con tutto, tentai il suicidio e non andò bene. Arrivai a pensare che non fossi buona neanche per morire. Tutte le notti chiesi a Dio per non svegliarmi il mattino seguente.

Le persone pensavano che stavo superando tutto molto bene, ma dentro io desideravo la morte, pur sapendo che sarei andata all’inferno, giacché non avevo il coraggio e neanche le forze per chiedere perdono a Dio per tutto ciò che feci di sbagliato. Tentai delle salubri relazioni, ma nulla riempiva il vuoto. Sembrava un buco nero e tutto quello che facevo per tentare di migliorare spariva nell’immensità di tutta l’angoscia e tristezza.

Fin quando mi decisi di tornare. Per molto tempo, feci tutto a modo mio e nulla andò bene, adesso avrei voluto che fosse differente. Feci una preghiera in pensiero, chiedendo aiuto, poiché, se Dio stava vedendo tutta la mia sofferenza e tutto ciò nel quale ero coinvolta, tutte le volte che io ho voluto morire e, anche così mi ha custodito l’anima, perché Egli poteva fare accadere qualcosa. Così decisi di consegnare tutta la mia debolezza, tutti i miei peccati e tutta la mia vita.

Nella notte di capodanno io tornai, nello stesso giorno mi battezzai nelle acque e passai a vivere in modo differente, ebbi un reale incontro con Dio. Egli mi guarì da tutti i rancori, mi diede una direzione, mi ravvisi di tutta la vita sbagliata che io vissi. Ben presto venne il Digiuno di Daniele, e lì vidi la chance di conoscere di fatto il Dio che molte volte pregai, ma senza conoscerlo.

Furono 21 giorni di guerra contro i pensieri e situazioni. Gettai fuoco in tutto ciò che mi ricordava il passato; andai tutti i giorni in chiesa; confessai i miei peccati nascosti e chiesi perdono a chi avevo offeso. Ci furono giorni in cui i dubbi mi bombardavano e in questi giorni correvo in chiesa, andavo a evangelizzare, pulire … Infine, ieri, nell’ultimo giorno, in casa andò tutto male, ma io sono stata fedele ed ecco che nell’ultimo giorno, nelle ultime ore, nell’ultima riunione del giorno e negli ultimi minuti di ricerca, venne la risposta, fui presa dallo Spirito Santo.

Un’allegria immensa, la vera pace dentro me, non avevo neanche più lacrime e nulla fu come quello che avevo passato, quel pianto e sensazione di benessere, ma su soltanto la certezza, potei ascoltare lo Spirito Santo dire: “Tu sei mia figlia ed IO non ho mai rinunciato a te neanche un istante, da questo momento tu non hai più bisogno di piangere, adesso puoi solo sorridere.”

In quel momento parlai in lingue in brevi parole, ma sicure. Fu la migliore esperienza della mia vita, nulla si può paragonare e non c’è più spazio per i pensieri di dubbio. Adesso posso guardarmi dentro e vedere che è tutto colmato dalla presenza di Dio. Alleluia!

Vescovo, grazie per aver vinto tutte le lotte che ha passato nel ministero per portare la Salvezza. Se lei si fosse arreso, io non sarei qui oggi.

Con tutta l’allegria e gratitudine, una figlia in più che è nata.

Danielle Brosk



Blog: Vescovo Edir Macedo.
http://blogs.universal.org/bispomacedo/it

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