Una notizia recente raccontava di un’ infermiera australiana che lavorava con i malati terminali. Questi, sul loro letto di morte, raccontavano i 5 pentimenti più comuni quando erano vicini a lasciare questa vita…
1° “-Mi sarebbe piaciuto aver avuto il coraggio di vivere una vita fedele a me stesso e non alla vita che gli altri si aspettavano da me”
2° “-Mi sarebbe piaciuto nonn aver lavorato tanto”
3° “-Mi sarebbe piaciuto aver avuto il coraggio di aver espresso i miei sentimenti”
4°“-Mi sarebbe piaciuto aver mantenuto i contatti con i miei amici”
5° “-Avrei voluto permettermi di essere felice”
Tuttavia, di tutti questi, il più importante e ultimo pentimento è verificato solo dopo la morte, dopo di aver effettuato il “passaggio” all’ altro mondo e sarebbe potuto essere il 6° pentimento, se chi rimane da questa parte potesse ascoltarlo:
6°“-Avrei voluto approfondire la mia relazione con Dio e aver lavorato in favore della mia Salvezza”
Rifletti su questo aspetto, poiché questa vita che ci è stata concessa da vivere è l’ unica opportunità che dobbiamo accettare. E non tutti hanno l’ ipotesi di fare una valutazione del proprio percorso sul letto di morte, poiché, in molti casi, la fine della vita viene in modo insperato e improvviso.
Vivi in modo di non avere qualunque dei pentimenti sopra descritti, ma, specialmente, il 6°, giacché questo detterà il corso che la sua anima seguirà nell’ eternità, a seconda esistenza, per la qual non c’è scappatoia possibile.
“Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono coloro che entrano per essa. Quanto stretta è invece la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono coloro che la trovano!” (Matteo 7.13,14)