29/05/12
"Che cosa sono i Dieci Comandamenti?"
Risposta: I Dieci Comandamenti sono dieci leggi della Bibbia che Dio diede alla nazione d’Israele subito dopo l’esodo dall’Egitto. I Dieci Comandamenti sono essenzialmente un riassunto dei più di 600 comandi contenuti nella Legge veterotestamentaria. I primi quattro comandamenti affrontano il nostro rapporto con Dio. Gli altri sei comandamenti trattano dei rapporti fra di noi.
I Dieci Comandamenti sono riportati nella Bibbia in Esodo 20:1-17 e Deuteronomio 5:6.21 e sono i seguenti:
(1) “Non avere altri dèi oltre a me”. Questo comandamento è contro l’adorazione di qualunque altro Dio che non sia l’unico vero Dio. Tutti gli altri dèi sono falsi.
(2) “Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il Signore, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà, fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti”. Questo comandamento è contro la creazione degli idoli, le rappresentazioni visibili di Dio. Non esiste immagine creata da noi che possa ritrarre accuratamente Dio. Far sì che un idolo rappresenti Dio significa adorare un falso dio.
(3) “Non pronunciare il nome del Signore, Dio tuo, invano; perché il Signore non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano”. Questo è un comandamento contro il pronunciare il nome del Signore invano. Non dobbiamo prendere il nome di Dio alla leggera. Dobbiamo mostrare rispetto per Dio menzionandoLo solo in modi che Lo rispettino e Lo onorino.
(4) “Ricòrdati del giorno del riposo per santificarlo. Lavora sei giorni e fa’ tutto il tuo lavoro, ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al Signore Dio tuo; non fare in esso nessun lavoro ordinario, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né lo straniero che abita nella tua città; poiché in sei giorni il Signore fece i cieli, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e si riposò il settimo giorno; perciò il Signore ha benedetto il giorno del riposo e lo ha santificato”. Questo è un comandamento per mettere da parte il sabato (l’ultimo giorno della settimana ebraica) come un giorno di riposo dedicato al Signore.
(5) “Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il Signore, il tuo Dio, ti dà”. Questo è un comandamento per trattare sempre i nostri genitori con onore e rispetto.
(6) “Non uccidere”. Questo è un comandamento contro l’omicidio premeditato di un altro essere umano.
(7) “Non commettere adulterio”. Questo è un comandamento contro le relazioni sessuali con chiunque non sia la propria moglie/il proprio marito.
(8) “Non rubare”. Questo è un comandamento contro la sottrazione di qualcosa che non ci appartenga senza il permesso della persona cui appartiene.
(9) “Non attestare il falso contro il tuo prossimo”. Questo è un comandamento contro il fatto di attestare il falso contro un’altra persona. Si tratta essenzialmente di un comandamento contro la menzogna.
(10) “Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo”. Questo è un comandamento contro il fatto di desiderare qualcosa che non ci appartenga. Il desiderio può indurci a infrangere uno dei comandamenti summenzionati: l’omicidio, l’adulterio e il ladrocinio. Se è sbagliato fare qualcosa, è sbagliato anche desiderare di farlo.
La legge di Dio, non è stata abolita.
“ Non pensate ch’io sia venuto per abolire la legge od i profeti; io son venuto non per abolire ma per compire: poiché io vi dico in verità che finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà, che tutto non sia adempiuto. Chi dunque avrà violato uno di questi minimi comandamenti ed avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno de’ cieli; ma chi li avrà messi in pratica ed insegnati, esso sarà chiamato grande nel regno dei cieli.
Poiché io vi dico che se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei Farisei, voi non entrerete punto nel regno dei cieli. ”. (Matteo 5:17-20 )
Gesù è venuto a restaurare la creazione nella purezza delle sue origini. Nel discorso della montagna dà un'interpretazione rigorosa del progetto di Dio:
"Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore".
Cristo condanna l'adulterio anche se consumato con il semplice desiderio.
"- Se dunque tu stai per offrire la tua offerta sull’altare, e quivi ti ricordi che il tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia quivi la tua offerta dinanzi all’altare, e va’ prima a riconciliarti col tuo fratello; e poi vieni ad offrir la tua offerta."
(Matteo 5. 23 - 24)
28/05/12
L'uomo langue e soffre per la sua scelta
"Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza. Poiché tu hai sdegnata la conoscenza, anch'io sdegnerò d'averti per sacerdote; giacché tu hai dimenticata la legge del tuo Dio, anch'io dimenticherò i tuoi figliuoli." (Osea 4, 6 )
"Veramente il mio popolo è stolto, non mi conosce; sono figli insensati e non hanno intendimento; sono esperti nel fare il male, ma non sanno fare il bene.” (Geremia 4:22)
25/05/12
Su quella croce
Fino a quando Mi negherai?
Io sono morto per te, ho dato la Mia vita per te.
Racconto: L'alpinista.
Racconto: L'alpinista.
( La fede fino in fondo)
Si racconta che un alpinista
dopo lunghi anni di preparazione, decise di realizzare il suo sogno e di scalare una montagna molto alta.
Volendo tutta la gloria per sé, decise di andarci da solo.
Le ore passarono in fretta e l’oscurità lo sorprese.
Non avendo il necessario per accamparsi, decise di proseguire la scalata.
Il buio gli impediva di vedere il proprio sentiero.
Le nuvole nascondevano la luna e le stelle
Aveva quasi raggiunto la vetta quando l’inevitabile capitò.
Perse l’appoggio e cadde nel vuoto. Ebbe giusto il tempo di vedere delle macchie scure e si sentì inghiottito dall’abisso.
I principali avvenimenti della sua vita sfilarono altrettanto velocemente davanti ai suoi occhi.
Sentiva la morte avvicinarsi quando un violento colpo sembrò quasi squarciargli il ventre: aveva raggiunto la fine della corda di cui aveva fissato un’estremità nella roccia... e l’ancoraggio aveva fortunatamente resistito.
Riprese fiato e si rese conto di essere ancora lì, sospeso nel buio e nel silenzio assoluti.
Ormai disperato, urlò:
Dio mio, aiutami!
Immediatamente, una voce grave e profonda penetrò il silenzio:
Che vuoi che faccia?
Salvami, mio Dio!
Credi veramente che io possa salvarti?
Certamente, Dignore!
Se è così, taglia la corda che ti mantiene!
Ebbe un momento di esitazione, poi l’uomo si attaccò con maggiore disperazione alla corda.
Il gruppo di salvataggio racconta che l’indomani trovarono l’alpinista morto. Il freddo l’aveva invaso e tra le sue mani indurite egli teneva ancora, disperatamente, la corda …
A soli due metri dal suolo!
*********************************************
E tu?
E tu, avresti tagliato la corda?
Tu che conti tanto sulle tue corde, che cosa avresti fatto ?
Nella vita, dobbiamo prendere decisioni che mettono alla prova la nostra fede.
Tutti i giorni dobbiamo rinnovare la nostra fede e fare nostra, la preghiera di Isaia: Il Signore nostro Dio ci tiene per mano e ci dice: « non temere perché io sono con te.».
Abramo ebbe in Dio una fede incrollabile.
“Per fede Abraamo, quando fu chiamato, ubbidì, per andarsene in un luogo che egli doveva ricevere in eredità; e partì senza sapere dove andava”. ( Eb. 11. 8 ).
La fede di Abraamo fu davvero grande.
“Per fede Abraamo, quando fu messo alla prova, offrì Isacco; egli, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito.
Eppure Dio gli aveva detto:
‘È in Isacco che ti sarà data una discendenza’. Abraamo era persuaso che Dio è potente da risuscitare anche i morti; e riebbe Isacco come per una specie di risurrezione”. ( Eb. 11.17, 19).
"Abraamo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto come giustizia; e fu chiamato amico di Dio”. (Gc 2. 21, 23 ).
La Fede è la chiave che apre la porta della benedizione.
Le Sacre Scritture, ci offrono innumerevoli esempi dai quali possiamo dedurre che Dio Padre richiede la fede come unica condizione
" Giustificati dunque per fede abbiamo pace presso Dio per mezzo di Gesú Cristo, nostro Signore, per mezzo del quale abbiamo anche avuto, mediante la fede, l'accesso a questa grazia nella quale stiamo saldi e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio. ". (Romani 5, 1. 2).
"Senza la fede è impossibile piacere a Dio, poiché chiunque si accosta a Lui deve credere che egli esiste e che rimunererà coloro che lo cercano." (Ebrei 11, 6).
" Tu credi che v'è un solo Dio? Fai bene; anche i demoni lo credono e tremano. Ma vuoi renderti conto, o insensato, che la fede senza le opere è senza valore? " (Giacomo 2, 19. 20)
" Così è della fede; se non ha opere, è per se stessa morta " (Giacomo 2: 17).
Fede: "Ora la fede è certezza di cose sperate, la convinzione di cose che non si vedono." ( Ebrei 11. 1)
"La fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta dalla parola di Cristo."
21/05/12
Il professore ateo, e allievo credente
Prendete tempo per leggere. Ne vale davvero la pena.
Un professore di Filosofia Ateo parlava alla sua classe del problema che la scienza ha con Dio.
Professore: Tu sei un cristiano, figliolo?
Studente: Sì, signore.
Professore: Allora, credi in Dio?
Studente: Assolutamente, signore.
Professore: E Dio è buono?
Studente: Certo.
Professore: E Dio è onnipotente?
Studente: Sì..
Professore: Mio fratello è morto di cancro, anche se pregò Dio di guarirlo. La maggior parte di noi avrebbe cercato di aiutare gli altri che sono malati. Ma Dio non lo fece.E' davvero buono questo Dio? Hmm?
(Studente rimase in silenzio.)
Professore: Non è possibile rispondere..Ricominciamo la discussione mio giovane amico… E' Dio buono?
Studente: Sì..
Professore: Satana è buono?
Studente: No.
Professore: Da dove viene Satana?
Studente: Da ... DIO ...
Professore: Esatto. Dimmi figlio, c'è il male in questo mondo?
Studente: Sì..
Professore: Il male è ovunque, non è vero? E Dio ha fatto tutto. Giusto?
Studente: Sì..
Professore: Allora, chi ha creato il male?
(Lo studente non ha risposto.)
Professore: C'è malattia? L'immoralità? Odio? La bruttezza? Tutte queste cose terribili esistono nel mondo, non è vero?
Studente: Sì, signore.
Professore: Allora, chi li ha creati?
(Student non ha avuto risposta.)
Professore: La scienza dice che ci sono 5 Sensi che è possibile utilizzare per identificare e osservare il mondo intorno a te. Dimmi, figliolo, hai mai visto Dio?
Studente: No, signore.
Professore: Diteci se avete mai sentito il tuo Dio?
Studente: No, signore.
Professore: Avete mai percepito il tuo DIO, assaggiato il tuo Dio, annusato il tuo Dio?Avete mai avuto la percezione sensoriale di Dio?
Studente: No, signore. Temo di no.
Professore: Ma ancora credere in Lui?
Studente: Sì..
Professore: Secondo calcoli empirici, verificabili, dimostrabili, la scienza dice il vostro Dio non esiste. Che ne dici, figliolo?
Studente: Niente. Ho solo la mia fede.
Professore: Sì, la fede. E questo è il problema che ha la scienza.
Studente: Professore, c'è una cosa come il calore?
Professore: Sì..
Studente: E c'è una cosa come il freddo?
Professore: Sì..
Studente: No, signore. Non c'è.
(L'aula è diventato molto tranquilla con questa svolta degli eventi.)
Studente: Signore, è possibile avere un sacco di calore, ancora più calore, surriscaldamento, calore mega, calor bianco, un po 'di calore o di calore. Ma noi non abbiamo nulla chiamato freddo. Siamo in grado di raggiungere 458 gradi sotto lo zero, che non è il calore, ma non possiamo andare oltre. Non esiste una cosa come il freddo. Il freddo è solo una parola che usiamo per descrivere l'assenza di calore. Non possiamo misurare freddo. Il calore è energia. Il freddo non è l'opposto di calore, signore, è solo la sua assenza.
(Silenzio in aula.)
Studente: Che dire invece de buio, professore? C'è una cosa come le tenebre?
Professore: Sì.. Qual'è la notte se non c'è buio?
Studente: Ti sbaglia di nuovo, signore. L'oscurità è l'assenza di qualcosa. Si possono avere condizioni di scarsa illuminazione, la luce normale, luce intensa, luce lampeggiante. Ma se non avete la luce, non hai niente e la si chiama oscurità, non è vero? In realtà, non è oscurità. Se lo fosse, ben si sarebbe in grado di rendere più scura l'oscurità, non è vero?
Professore: Allora, qual è il punto, giovanotto?
Studente: Signore, il mio punto è che la sua premessa filosofica è difettosa.
Professore: Cosa? Puoi spiegare come?
Studente: Signore, si sta lavorando sulla premessa della dualità. Lei sostiene che ci sia vita e morte, un Dio buono e un Dio cattivo. Sta visualizzando il concetto di Dio come qualcosa di finito, qualcosa che possiamo misurare. Professore, la scienza non può spiegare neppure un pensiero. Si usa l'elettricità e il magnetismo, ma non ha mai visto, né tanto meno pienamente compreso uno dei due. Vedere la morte come il contrario della vita è essere ignoranti del fatto che la morte non può esistere come una cosa sostanziale.
La morte non è l'opposto della vita: solo l'assenza di essa. Ora mi dica, professore, non si insegna agli studenti che si sono evoluti da una scimmia?
Professore: Se lei si riferisce al processo evolutivo naturale, sì, certo.
Studente: Avete mai osservato l'evoluzione con i tuoi occhi, signore?
(Il professore scosse la testa con un sorriso, cominciando a capire dove stava andando l'argomento.)
Studente: Dal momento che nessuno ha mai osservato il processo di evoluzione al lavoro e dal momento che nessuno può neanche dimostrarlo come un processo realmente in atto, lei sta insegnando la sua opinione, signore! Lei non è uno scienziato, ma un predicatore,no?
(La classe era in subbuglio.)
Studente: C'è qualcuno in classe che abbia mai visto il cervello del professore?
(La classe scoppiò in una risata.)
Studente: C'è qualcuno qui che abbia mai sentito il cervello del professore, sentito, toccato o un odore vero? Nessuno sembra averlo fatto. Così, secondo le norme stabilite dalla scienza, basati sull'empirica, su qualcosa di dimostrabile, allora lei che non ha un cervello, signore. Con tutto il rispetto, signore, come possiamo allora fidaterci delle sue lezioni?
(La stanza era silenziosa. Il professore guardò lo studente, il suo volto imperscrutabile.)
Professore: Credo si tratti di fede, figliolo.
Studente: Esattamente! Il legame tra l'uomo e Dio è la fede. Questo è tutto ciò che mantiene le cose vive e in movimento.
20/05/12
Un racconto fantastico che ci fa riflettere: Il vecchio saggio.
Quel giorno era terribilmente amareggiato...
Tutti gli sforzi che faceva per essere migliore e per mettere in pratica gli insegnamenti dal suo maestro gli sembravano inutili.
Si inginocchiò ai piedi dell'anziano e con il volto fra le mani confessò:
"La mia vita spirituale è come un cesto di vimini, l'acqua della Parola di Dio vi scorre tutta via. È tutto inutile...
Questa vita non è per me...
Mollo tutto e torno a vivere alla giornata!" Disse con il cuore gonfio di tristezza.
Il vecchio saggio abbracciò il giovane e lo istruì con dolcezza:
"Carissimo, non dire così. Tu non conosci i poteri dell'acqua.
L'acqua di sorgente compie nel cesto almeno due meraviglie:
lo lava, e un cesto pulito può essere utile a molte cose, e poi rende più resistenti i vimini, affinché durino più a lungo.
I medesimi effetti li opera in te la Parola di Dio.
Forse tu non te ne accorgi, ma gli altri, coloro che ti usano appunto come un recipiente, si. Sentono che possono fidarsi di te. Sentono che sei in grado di "contenerli". Quale grande onore essere un cesto di vimini nella vigna del Signore, non trovi?"
"Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga." (Gv. 15, 9. 17)
Dio ci chiama...
Dio desidera usarti, per mostrare al mondo la Sua gloria,
Dio ti vuole riempire con l'Acqua Viva dello Spirito Santo e far traboccare la tua coppa, in modo che tu possa parlare dell'amore di Dio.
Questo significa che bisogna prima ricevere da Dio, se si vuole dare.
La priorità di Dio è, e rimane, che il credente sia battezzato, ripieno dello Spirito Santo.
C’è potenza nella realizzazione di questa promessa:
“Ma riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra”
(Atti 1:8).
La promessa dello Spirito Santo è una promessa di potenza. La parola "potenza" deriva dal greco “dunamis” che viene tradotto comunemente “dinamite”.
È il potere che Dio dà quando riceviamo il battesimo nello Spirito Santo e la forza esplosiva dello Spirito che ci permette di essere quello che lui vuole. Il potere che noi riceviamo è il potere di essere testimoni. Essere testimoni vuol dire che si è disposti a tutto pur di annunciare l’evangelo che salva e libera.
"Il tempo svanisce."
Dio vi benedica nel nome del Signore Gesù.
19/05/12
I bambini fanno ciò che ci vedono fare
"I bambini fanno ciò che ci vedono fare. Siamo tutti colpevoli. Tutti."
Purtroppo è così e accade che, magari senza volerlo veramente, produciamo noi stessi nei nostri figli atteggiamenti "distruttivi". Ogni tanto nella vita ci vuole una doccia di cenere sul capo e un bel bagno intenso d'umiltà. Chiedo perdono. Per tutto.
Però non è mai troppo tardi.
Facciamo qualcosa per migliorare noi stessi e chi ci è vicino. Ogni giorno. Andiamo da coLui, il solo, che ci ha promesso Amore, con la A maiuscola,e la Pace. Pace che il mondo non da, serenità. Serenità perchè abbiamo la possibilità di stare tra le braccia dell'Eterno, del Dio Altissimo, che si è incarnato per chiamarci per nome e prendere i nostri peccati.
Per salvarci, per liberarci!
Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi. (Giovanni 8:36)
Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo; contro queste cose non c'è legge. Galati 5:22-23
Liberati. Ma da cosa?
Al giorno d'oggi, molte persone si definiscono "liberate": liberate finalmente dai vecchi tabù, dai formalismi religiosi senza senso, dalle convenzioni che impongono loro comportamenti contrari alle loro idee...
In realtà, essersi "liberati" dalle regole morali o sociali, giudicate superate, significa spesso trovarsi prigionieri delle devianze, delle aberrazioni e delle perversioni più profonde dell'essere umano, che esplodono senza freno.
Si proclama la propria libertà, ma si è schiavi dell'orgoglio, dell'egoismo, delle passioni; in nome della libertà un numero sempre più elevato di persone è schiavo della droga, dell'alcol, del sesso...
La liberalizzazione dei costumi è una trappola per il nostro essere interiore, perchè incoraggia il male che c'è in ognuno di noi a prendere il sopravvento.
Il Signore Gesù è il grande liberatore; Egli ci ha liberati dalla schiavitù del peccato e anche dalla potenza del male. Con lui possiamo vincere le nostre inclinazioni malvagie e cambiare le nostre cattive abitudini. Non solo; con lui troviamo la forza per compiere il bene, per amore verso Dio e verso il nostro prossimo.
Da oltre duemila anni, Gesù si presenta agli uomini come colui che libera. Egli non incatena ad una religione e non obbliga nessuno a seguirlo, ma fa si che per la gioia di averlo conosciuto ci attacchiamo a lui per seguirlo e per servirlo. Solo in lui possiamo scoprire la via della vera libertà.
16/05/12
Racconto che fa riflettere: Strategia dell'Asino.
" C'erano una volta un uomo anziano e un vecchio asino.
Un giorno, l'asino cadde in un pozzo ormai esaurito, ma profondo. Il povero animale ragliò tutto il giorno e l'uomo cercò di pensare a come tirarlo fuori dal pozzo. Alla fine, però, pensò che l'asino era molto vecchio, debole, senza contare che da tempo aveva deciso di riempire di terra il pozzo che era ormai prosciugato.
Decise di seppellire là il vecchio asino. Chiese a diversi vicini di aiutarlo; tutti presero una pala e cominciarono a gettare terra nel pozzo. L'asino si mise a ragliare con tutta la forza che aveva. Dopo un po', però, tra lo stupore generale, dal pozzo non venne più alcun suono.
Il padrone dell'asino guardò nel pozzo, credendo che l'asino fosse morto, ma vide uno spettacolo incredibile: tutte le volte in cui veniva gettata una palata di terra nel pozzo, l'asino la schiacciava con gli zoccoli. Il suo padrone e i vicini continuarono a gettare terra nel pozzo e l'asino continuò a schiacciarla, formando un mucchio sempre più alto, finché riuscì a saltare fuori."
"-Ci è utile ricordare, che anche nei momenti difficili Dio sta con noi. Anzi nei momenti difficili Dio è più attivo. Anche se è duro affermarlo, noi scopriamo che i momenti difficili in realtà sono i migliori momenti!
Allora, approfitta questi momenti difficili per apprendere, per far maturare le virtù dello Spirito Santo nella tua vita.
Se crediamo in Dio, dobbiamo agire con fede.
La tua attitudine è cruciale. Tutti dobbiamo affrontare momenti difficili, l'importante però è che questi momenti non ci rubino l'opportunità di crescere. Non arrabbiamoci, non lamentiamoci.
Ogni problema ci offre l'opportunità di compiere un passo avanti.
Nonostante le difficoltà e gli imprevisti bisogna sempre avere la forza di reagire ed è proprio con la costanza e con la tenacia che riusciamo a trovare soluzioni a quei problemi che ci sembrano difficili ed insuperabili. di fronte alle necessità difendono il valore più importante: la fede e la voglia di vincere.
Per questo mai ci diamo per vinti. Nei momenti difficili dobbiamo reagire, solo così usciremo dal problema
Molte volte ci si presentano situazioni che appaiono insormontabili, è questi momenti che affrontiamo con fede, con determinazione e con perseveranza, in questo modo li potremo superare, proprio come la disavventura dell'asinello. Le esperienze negative sono quelle che ci consentono di migliorarci. Cerchiamo di avere più fiducia in Dio!
Dobbiamo resistere nei momenti più difficili. Non ti arrendere, anche se il cammino sta pieno di difficoltà.
Un cammino che ha i suoi momenti nuvolosi, ma anche soleggiati, a volte di montagne ma anche di valli. Momenti in cui vogliamo arrenderci, come anche momenti in cui vogliamo andare avanti. Se ci teniamo fermi nella nostra attitudine, alla fine noi siamo usciti vittoriosi.
Non importa lo spessore del tuo problema, si può risolvere, ogni problema ha una soluzione. Ricordate: una persona può fare la differenza. Dio è sempre con noi."
«Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono».
(Ebrei 11. 1).
«Ogni cosa è possibile a chi crede»
(Marco 9. 23).
La fede, si contrappone alla vista. Paolo ci ricordava che «Camminiamo per fede e non per visione»
(2 Corinzi 5. 7).
Non disprezzarti e non mollare!
Dio vi benedica nel nome del Signore Gesù.
13/05/12
Cosa significa prendere la propria croce?
Racconto: Il burrone
« Un uomo sempre scontento di sè e degli altri continuava a brontolare con Dio perché diceva:
"Ma chi l'ha detto che ognuno deve portare la sua croce?
Possibile che non esista un mezzo per evitarla?
Sono veramente stufo dei miei pesi quotidiani!". Il buon Dio gli rispose con un sogno.
Vide che la vita degli uomini sulla Terra era una sterminata processione.
Ognuno camminava con la sua croce sulle spalle. Lentamente, ma inesorabilmente, un passo dopo l'altro. Anche lui era nell'interminabile corteo e avanzava a fatica con la sua croce personale. Dopo un po' si accorse che la sua croce era troppo lunga: per questo faceva tanta fatica ad avanzare.
"Sarebbe sufficiente accorciarla un po' e tribolerei molto meno", si disse. Si sedette su un paracarro e, con un taglio deciso, accorciò di un bel pezzo la sua croce. Quando ripartì si accorse che ora poteva camminare molto più spedito e leggero. E senza tanta fatica, giunse a quella che sembrava la meta della processione degli uomini.
Era un burrone: una larga ferita nel terreno, oltre la quale però incominciava la "terra della felicità eterna". Era una visione incantevole quella che si vedeva dall'altra parte del burrone.
Ma non c'erano ponti, ne' passerelle per attraversare.
Eppure gli uomini passavano con facilità. Ognuno si toglieva la croce, l'appoggiava sui bordi del burrone e poi ci passava sopra.
Le croci sembravano fatte su misura: congiungevano esattamente i due margini del precipizio. Passavano tutti. Ma non lui. Aveva accorciato la sua croce e ora essa era troppo corta e non arrivava dall'altra parte del baratro. Si mise a piangere e a disperarsi:
"Ah, se l'avessi saputo!".
Ma, ormai, era troppo tardi e lamentarsi non serviva a niente. »
Cos'è la rinunzia di se stessi?
Come rinunziamo a noi stessi?
E perché dobbiamo?
Gesù è venuto per compiere la volontà del Padre, fino a dare sulla croce la sua vita.
La rinunzia di noi stessi è semplicemente rinnegare, o rifiutarsi di seguire la propria volontà, essendo convinti che la volontà di Dio è l'unica vera via.
Rinunziare a se stessi e prendere la propria croce; è assolutamente necessario per divenire , o continuare ad essere un discepolo di Gesù; se non pratichiamo a rinunzia di noi stessi non siamo suoi discepoli.
É inutile cercare di seguire Colui che è stato crocifisso senza voler portare giornalmente la nostra croce. Fintanto che non rinunzieremo a noi stessi sarà impossibile non rinunziare al Signore.
“Se qualcuno vuole seguire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e segua me.” (Mc 8,34)
Cosa significa nella vita giornaliera prendere la propria croce?
Dobbiamo scoprirlo, perché chiunque vuole seguire Cristo non deve solo rinunziare a se stesso ma deve anche prendere la sua croce. Prendere la nostra croce significa fare qualsiasi cosa che va contro ciò che noi sceglieremmo fare.
Allora, prendere la nostra croce è un pò più difficile che rinunziare a se stessi. Si alza ad un livello più alto ed è più difficile per la carne e il sangue.
La volontà di Dio è come una via che porta diritto a Lui.
La volontà dell'uomo, che una volta correva parallela a quella di Dio, è ora un'altra via, che corre dal lato opposto e porta lontano da Dio. Se camminiamo in una via, dobbiamo lasciare l'altra, non possiamo camminare nello stesso tempo in entrambe.
È impossibile all'uomo seguire sia la sua volontà che quella di Dio, allo stesso tempo.
Bisogna scegliere l'una o l'altra: Rinunziare alla volontà di Dio per seguire la propria, o Rinunziare a sè stessi per seguire la volontà di Dio!
Senza dubbio, per un tempo è più piacevole seguire la propria volontà e i propri desideri. Ma, seguendo i nostri desideri, in ogni cosa, rinforziamo la ribellione nei nostri cuori...
In un modo, o nell'altro, un seguace di Cristo, certamente dovrà prendere la sua croce "ogni giorno".
Prendere la croce non significa letteralmente strapparci la carne, indossare dei vestiti scomodi, esporci ad estremo caldo o freddo, o fare qualsiasi cosa che potrebbe danneggiare la salute del nostro corpo.
Significa invece abbracciare la volontà di Dio, anche se potrebbe essere completamente diversa da ciò che noi vogliamo.
Significa scegliere ciò che è buono, anche se potrebbe essere un medicina amara.
È sempre la mancanza di rinunzia a se stessi o nel non prendere la propria croce, che porta uno a non seguire Cristo e a non essere un suo discepolo.
Per questa stessa ragione, molte persone che una volta erano luci splendenti hanno perso luce e calore. Non hanno valutato la rinunzia di sé in tutta la sua importanza, né si sono presi il fastidio di praticarla. Infine, assicuriamoci di applicare queste cose alla nostra anima.
Meditiamo questo nel segreto, prendiamolo a cuore!
Assicuriamoci non solo di comprenderlo interamente, ma di ricordarcelo fino alla fine.
Gridiamo al Forte per maggiore forza, affinché possiamo praticarlo appena l'abbiamo compreso, cominciando subito, mettendolo in pratica nelle mille occasioni che ci vengono presentate nella vita.
Mettiamolo in pratica ogni giorno, senza interruzioni, dal momento in cui mettiamo mano all'aratro, perseverando sino alla fine.
Fino a quando il nostro spirito ritornerà a Dio.
Dio vi benedica nel nome del Signore Gesù.
11/05/12
Storielle: Chi sono?
“Chi sono io?” Chiese un giorno un giovane ad un anziano.
“Sei quello che pensi... Te lo spiego con una piccola storia”. Rispose l’anziano.
Un giorno, dalle mura di una città, verso il tramonto, si videro sulla linea dell’orizzonte due persone che si abbracciavano.
“-Sono un papà e una mamma” . Pensò una bambina innocente.
“-Sono due amanti!” Pensò un uomo dal cuore torbido.
“-Sono due amici che s’incontrano dopo molti anni!” Pensò un uomo solo.
“-Sono due mercanti che hanno concluso un buon affare!” Pensò un uomo avido di denaro.
“-È un padre che abbraccia un figlio di ritorno dalla guerra!” Pensò una donna dall’anima tenera.
“-Sono due innamorati!” Pensò una ragazza che sognava l’Amore.
“-Chissà perché si abbracciano!” Pensò un uomo dal cuore asciutto.
“-Che bello vedere due persone che si abbracciano!” Pensò un uomo di Dio.
"-Ogni pensiero rivela a te stesso quello che sei. Esamina di frequente i tuoi pensieri: ti possono dire molte più cose su te di qualsiasi maestro!” Concluse l’anziano.
Come stanno i tuoi occhi?
-La lampada del corpo è l’occhio
«L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore reca fuori il bene; e l’uomo malvagio, dal malvagio tesoro reca fuori il male; poiché dall’abbondanza del cuore parla la sua bocca.» (Luca 6. 45)
«La lampada del corpo è l'occhio; se dunque l'occhio tuo è puro, tutto il tuo corpo sarà illuminato, ma se l'occhio tuo è viziato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso, se dunque la luce che è in te è tenebre, quanto grandi saranno quelle tenebre!» (Matteo 6. 22, 23)
Gesù, aveva ben presente questa realtà del cuore umano. Egli parlava della condizione umana che Egli era venuto e viene per salvare... E diceva:
“Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, procedono pensieri malvagi, adultéri, fornicazioni, omicidi, furti, cupidigie, malizie, frodi, insolenza, invidia, bestemmia, orgoglio, stoltezza. Tutte queste cose malvagie escono dal di dentro dell'uomo e lo contaminano” (Marco 7:21-23).
«Non vi mettete con gl’infedeli sotto un giogo che non è per voi; perché qual comunanza c’è egli tra la giustizia e l’iniquità? O qual comunione fra la luce e le tenebre? E quale armonia fra Cristo e Belial? O che v’è di comune tra il fedele e l’infedele? E quale accordo fra il tempio di Dio e gli idoli?» (2Cor.6:5).
Dio vi benedica nel nome del Signore Gesù
C'era una volta...
C'era una volta un ragazzo con un brutto carattere.
Suo padre gli chiede un sacchetto di chiodi e gli disse di piantarne uno nello steccato del giardino
ogni volta che avesse perso la pazienza e litigato con qualcuno.
Il primo giorno il ragazzo pianto 37 chiodi nello steccato.
Nelle settimane seguenti, imparò a controllarsi e il numero di chiodi piantati nello steccato
diminuì giorno per giorno: aveva scoperto che era più facile controllarsi che piantare i chiodi.
Finalmente arrivo un giorno in cui il ragazzo non piantò alcun chiodo nello steccato.
Allora andò dal padre e gli disse che per quel giorno non aveva piantato alcun chiodo.
Il padre allora gli disse di levare un chiodo dallo steccato per ogni giorno in cui non aveva perso la
pazienza e litigato con qualcuno.
I giorni passarono e finalmente il ragazzo poté dire al padre che avevalevato tutti i chiodi dallo steccato.
Il padre portò il ragazzo davanti allo steccato e gli disse: "Figlio mio, ti sei comportato bene ma guarda quanti buchi ci sono nello steccato.
Lo steccato non sarà mai più come prima.
Quando litighi con qualcuno e gli dici qualcosa di brutto, gli lasci una ferita come queste.
Puoi piantare un coltello in un uomo, e poi levarlo, ma rimarrà sempre una ferita.
Non importa quante volte ti scuserai, la ferita rimarrà.
" Una ferita verbale fa male quanto una fisica.
È scritto nella Bibbia:
La saggezza che è dall'alto ci insegna a rinunciare al nostro diritto e ad evitare contese.
“Chi è pronto all’ira commette ogni stoltezza e l’uomo tenebroso attira l’odio.”
I malvagi si chinano dinanzi ai buoni, e gli empi alle porte de’ giusti. (Proverbi 14:17 e 19 )
"L’integrità degli uomini retti li guida, ma la perversità dei perfidi è la loro rovina." (Proverbi 11:3 )
"Labbra ardenti e un cuor malvagio son come schiuma d’argento spalmata sopra un vaso di terra."
"Chi odia, parla con dissimulazione; ma, dentro, cova la frode."(Proverbi 26:23.24 )
Non lasciare che la tua rabbia sia padrona di te stesso e ti guidi a prendere decisioni cattive, se tu fai male a qualcuno, prendi il coraggio di chiedere il suo perdono
ciò che piantiamo, raccoglieremo:
"Non lasciatevi ingannare: Dio non può essere preso in giro. Un uomo raccoglie ciò che semina ".
(Galati 6:7)
Ma Paolo ci incoraggia in Galati 6:9, dicendo: "Non vi stancate di fare il bene."
E disse loro: Siete anche voi così privi di intelletto?
Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può contaminarlo,
perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?
Dichiarava così mondi tutti gli alimenti.
Quindi soggiunse: Ciò che esce dall'uomo, questo sì contamina l'uomo.
Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi,
adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza.
Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo.
(Marco 7:18,23).
10/05/12
Una storia che ci fa riflettere: La rana e lo scorpione
La rana e lo scorpione
"- Uno scorpione doveva attraversare un fiume, ma non sapendo nuotare, chiese aiuto ad una rana che si trovava lì accanto.
Così, con voce dolce e suadente, le disse:
"Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull'altra sponda.
" -La rana gli rispose "-Fossi matta! Così appena siamo in acqua mi pungi e mi uccidi!"
"-E per quale motivo dovrei farlo?" incalzò lo scorpione
"-Se ti pungessi, tu moriresti ed io, non sapendo nuotare, annegherei!
" -La rana stette un attimo a pensare, e convintasi della sensatezza dell'obiezione dello scorpione, lo caricò sul dorso e insieme entrarono in acqua.
A metà tragitto la rana sentì un dolore intenso provenire dalla schiena, e capì di essere stata punta dallo scorpione.
Mentre entrambi stavano per morire la rana chiese all'insano ospite il perché del folle gesto.
"-Perché sono uno scorpione..."
Rispose lui "-E' la mia natura"
Morale della favola:
Non è possibile frenare uno scorpione dall’istinto di colpire!
Come in questa favola, la nostra natura, o meglio la nostra innata inclinazione, si manifesta e fa capolino in tutti gli avvenimenti della nostra vita.
La nostra natura ci porta a fare scelte coraggiose o avventate, ci porta a commettere errori o magari ci tira fuori dai guai.
Credo che il significato più forte sia proprio la sua inspiegabilità.
Un agire con danno per sé e per altri senza alcun comprensibile motivo.
Una follia che si annida nella “natura” umana, di cui si vedono molti esempi.
Alcuni, per fortuna, più comici che preoccupanti. Ma altri, purtroppo dolorosamente tragici.
Lo scorpione uccide per mangiare o per difendersi.
Non uccide per il gusto di uccidere o per dare sfogo ad una sua presunta natura assassina, che gli è stata attribuita dall'uomo.
Quindi uno scorpione umanizzato non lo farebbe mai e poi mai.
Ma in fondo, nella natura umana è già compresa la possibilità di comportarsi peggio di una belva ed andare oltre al proprio istinto animale, manifestando dei comportamenti senza che questi abbiano una attinenza con il suo reale stato.
L'uomo-scorpione non segue la propria natura, ma ne abusa.
Egli fa un uso arbitrario delle possibilità che la sua natura pensante gli offre.
E questo gli si ritorce contro, perchè non capisce che, quando si trova sulla stessa barca di un altro, le sue necessità coincidono con le proprie.
Dovrebbe essere a natura di un'entità superiore a dettare le condizioni.
Se continui a pensare a te stesso, allora in quel caso ti condanni da solo.
L'espressione della propria natura non è distinta dall'ambiente in cui ci si viene a trovare.
Quindi essere liberi di esprimerla non vuol dire agirla indiscriminatamente e senza un motivo preciso.
Anche se sei programmato per uccidere o acquisisci la possibilità e la consapevolezza di poterlo fare, non significa che sei costretto a farlo, ma che non sai fare altro, in quel momento sei schiavo di te stesso, non stai liberando la tua natura.
E questo gli animali lo sanno, anche se non ne sono coscienti, ma consapevoli sì.
-In definitiva non si nasce malvagi, come non si nasce buoni, ma non la possibilità di entrambi.
Dentro di noi alloggia si il bene che il male la parte oscura di noi possimo anche nasconderla, ma prima o poi esce fuori siamo uomini è la nostra natura!
Quante volte nella nostra vita abbiamo riposto la nostra fiducia in persone che non la meritavano di certo, e poi magari hanno risposto che ci hanno ferito senza pensarci, che non volevano, che sono dispiaciuti. Anche questo era nella loro natura?
Purtroppo, ci sono così tante persone che si sono barricate mentalmente e non vogliono essere cambiate, e che non vogliono essere aiutate...
Le scritture ci insegnano che Dio non ci ha dato solo il libero arbitrio, ci ha dato la possibilità di essere liberi di scegliere ciò che vogliamo ( Il nostro libero arbitrio, la capacità di scegliere.)
Bisogna avere il coraggio di scegliere di fare la cosa giusta.
Non si può confidare nell'uomo perchè per sua natura è fallace, il motivo è questo... L'unico infallibile è Dio.
( "Maledetto chi confida nell'uomo; benedetto chi confida nel Signore." [Geremia 17:5])
** Che Dio vi benedica nel nome del Signore Gesù **
08/05/12
Storiella: Lo scoraggiamento
Una vecchia storiella narra che Satana, affamato, andava per le vie della vita camminando nell'ombra in compagnia dei suoi cani, i diavoletti delle umane debolezze. Veduto un uomo che avanzava lungo le vie della vita, Satana si rivolse con espressione amara al piccolo diavoletto e gli disse:
-Vai a prenderlo!-
Prontamente il piccolo demone attraversa la strada e senza far rumore saltella alle spalle dell'uomo e gli sussurra:
-Tu sei scoraggiato!-
-No -disse l'uomo - non lo sono-
-Tu sei scoraggiato- ripetè con più forza il piccolo demone.
L'uomo abbassò la testa e pensò:
-Ebbene sì, forse un pò scoraggiato lo sono-
Il diavoletto ritornò da Satana e gli disse con orgoglio:
-L'ho preso, egli è scoraggiato-
Venne a passare un altro uomo e di nuovo il vecchio Satana gli disse:
-Vai a prenderlo-
L'orgoglioso piccolo demone dello scoraggiamento andò dall'uomo e ripetè la sua fatica. La prima volta gli disse:
-Sei scoraggiato!-
-No! Rispose l'uomo - Non lo sono!
La seconda volta l'uomo rispose:
-Ti dico che non sono scoraggiato!
La terza volta rispose ancora:
-No! Tu stai mentendo... Io non sono scoraggiato!
L'uomo seguitò la sua strada con la fronte alta andando verso la Luce.
Il piccolo demone andò dal suo padrone tutto scornato:
-Non ho potuto acchiapparlo, tre volte gli ho detto che era scoraggiato, ma la terza volta mi ha chiamato bugiardo e adesso lo scoraggiato sono io!
Lo scoraggiamento è l'arma principale utilizzata dal diavolo, per cercare di fermare a nostra fede, ed è sempre impegnato a cercare di influenzare la nostra mente. È quindi molto importante essere consapevoli di questo fatto, per non lasciarsi mai catturare da questa.
Spesso noi sentiamo dentro di noi una voce che ci dice:
-Non ce la fai...
-Non ce la potrai mai fare...
-Ma cosa ti viene in mente?
-Lascia stare...
-Fai le cose come fanno tutti.
Quando la sentiamo sappiamo che è il diavolo che cerca di scoraggiarci.
Lo scoraggiamento è l'essenza dello "spirito di questo mondo," ed è l'arma usata dal diavolo per dominare le persone. È “l’arma” più pericolosa usata dal demonio contro di noi, perché blocca tutte le nostre immense possibilità e ci fa negare la fede.
Il diavolo vuole spaventarci, vuole farci credere impossibile la vittoria
No, assolutamente no!
Satana è il padre della menzogna...
Nulla è impossibile per chi crede, nessuna battaglia invincibile, nessuna difficoltà insormontabile, nessuna rinunzia impraticabile.
Chi è scoraggiato mortifica, odia se stesso e gli altri, perché chi è ferito ferisce.
Lo scoraggiamento è il contrario della fede…
“Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. 20Non rallegratevi però ... 19Io vi ho dato il potere di calpestare serpenti e scorpioni e di annientare ogni resistenza del nemico. Niente vi potrà fare del male." (Lc.10,17).
“Resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi”.(Gc.4,7)
Prendete perciò le armi che Di vi dà, per combattere, nel giorno della lotta, le forze del male e per saper resistere sino alla fine”. (Efes.6,10).
Gesú ha disarmato i principati e le potestà.
"Poiché dunque i figli hanno in comune la carne e il sangue, similmente anch'egli ebbe in comune le stesse cose, per distruggere, mediante la sua morte, colui che ha l'impero della morte, cioè il diavolo, e liberare tutti quelli che per timore della morte erano tenuti in schiavitù per tutta la loro vita."
(Ebrei 2:14-15)
07/05/12
Testimonianza di un ex musulmano
"chi mi confesserà davanti agli uomini, io lo confesserò innanzi al Padre mio; chi mi rinnegherà davanti agli uomini, io lo rinnegherò davanti al Padre mio" (Lc. 12, 8-9 ) e a (Mt. 10, 32-33).
"In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a Colui che mi ha mandato, ha la vita eterna: e non sarà più condannato, ma è già passato dalla morte alla vita." (Giovanni 5,24)
"Io vi dico che così vi sarà in cielo più allegrezza per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti i quali non han bisogno di ravvedimento." (Luca 15.7)
05/05/12
- Lezioni di vita.
C’era un capo indiano che aveva quattro figli. Voleva che i suoi figli imparassero a non giudicare le cose troppo velocemente. Per questa ragione li mandò a turno a fare una ricerca che consisteva nell’andare a osservare un pero che si trovava molto distante da lì.
Il primo figlio andò in inverno, il secondo in primavera, il terzo in estate e il più giovane in autunno.
Quando tutti furono andati e tornati li radunò perché potessero descrivere quello che avevano visto.
Il primo figlio disse che l’albero era brutto, ricurvo e contorto.
Il secondo figlio disse che non era vero, che l’albero era ricoperto da boccioli verdi e pieno di promesse.
Il terzo figlio non era d’accordo, e disse che l’albero era carico di fiori che emanavano un odore così dolce ed erano così belli, che era la cosa più graziosa che avesse mai visto.
L’ultimo figlio dissentiva da tutti gli altri, disse che il pero era maturo, pendente per i frutti, pieno di vita e realizzato.
- Il capo indiano spiegò ai suoi figli che tutti avevano ragione, perché tutti avevano visto solo una stagione della vita dell’albero. Disse che non possiamo giudicare un albero, o una persona, da una stagione sola, e che l’essenza di ciò che essi sono e il piacere, la gioia e l’amore che si sprigionano dalla loro vita possono essere misurati solo alla fine, quando tutte le stagioni sono passate. Se tu rinunci quando è inverno, ti perderai la promessa della primavera, la bellezza dell’estate e la pienezza dell’autunno.
Morale della storia:
Non lasciare che il dolore di una stagione distrugga la gioia di tutto il resto.
Non giudicare la vita da un periodo difficile.
Sii perseverante nei momenti difficili e i tempi migliori sicuramente un giorno arriveranno.
Abbia fede e lascia il resto con Dio.
-La felicità ti fa più dolce, le prove ti rendono forte,
-il dolore ti rende umano, i fallimenti ti insegnano a essere umile,
-il successo ti fa brillare,
"-ma solo Dio ti fa andare avanti!"
Dio è il nostro aiuto. Egli ci ha promesso:
“DIO è per noi un rifugio ed una forza, un aiuto sempre pronto nelle avversità” (Salmo 46:1).
Dio è la forza !!
Non ti abbandonerà !!
Non giudicate
-Un medico è entrato in ospedale subito dopo essere stato chiamato urgentemente alla chirurgia d'urgenza. Ha risposto alla chiamata non appena possibile, si mise il camice e andò direttamente al blocco chirurgico. Davanti alla sala operatoria trovò il padre del bambino che gli gridò: "-Perché è venuto così tardi, perché tutto questo tempo, non sa che la vita di mio figlio è in pericolo, non hai il senso di responsabilità?"
Il dottore sorrise e disse: "-Mi dispiace, non ero in ospedale e sono arrivato velocemente per come ho potuto, dopo aver ricevuto la chiamata. Ed ora, vorrei che si calmasse in modo che io possa fare il mio lavoro!"
"Devo stare calmo?
Cosa succederebbe se suo figlio si trovasse in questo momento nei panni del mio bambino, starebbe tranquillo?" - Disse il padre arrabbiato.
Il dottore sorrise e rispose: "Le voglio dire quello che ha detto
Giobbe nella Bibbia: "Dalla polvere siamo venuti e in polvere
ritorneremo, sia benedetto il nome di Dio!
Noi medici non possiamo fare sempre miracoli!
Stia tranquillo, comunque faremo tutto il possibile per suo figlio!"
"Dare consigli quando non siamo in questione è così facile!" Mormorò il padre.
L'intervento durò qualche ora, alla fine uscì dalla sala operatoria
felice e disse al padre: "-Grazie a Dio suo figlio è salvo!"
E senza attendere la risposta del padre guardò l'orologio e andò via di fretta mentre diceva: "-Se vuole sapere altro chieda all'infermiera!".
"Perché così arrogante?
Non poteva aspettare qualche minuto e dirmi di più sullo stato di mio figlio? Disse il padre all'infermiera.
Infermiera con le lacrime al viso gli rispose: "-Il figlio del dottore è morto ieri in un incidente stradale, e il medico era al funerale quando l'abbiamo chiamato per l'urgenza e ora che il suo bambino è fuori pericolo e sta bene, lui è corso a vedere la sepoltura di suo figlio!
- Non giudicare mai nessuno, perché non sai cosa sta vivedendo realmente chi hai davanti a te!
"-Troppe volte si punta il dito verso a un'altra persona che a proprio parere non sono "perfetti" nel loro cammino. Ma mentre il nostro dito è rivolto contro gli altri, le altre dita puntano verso di noi ricordandoci che il giudizio spetta solo a Dio.
Quando tuo fratello commette un errore, non trascinarlo sul tavolo degli imputati, ma parlagli con riservatezza mediante la grazia che è in te. Non sai che una parola proferita con giudizio può uccidere una vita spirituale, che poteva essere ristabilita?
Ricordati di quando vivevi come peccatore, e sei andato a Dio. Non hai trovato uno sguardo di giudizio e di condanna, ma occhi che ti guardavano con amore. Non essere precipitoso nel trarre le tue conclusioni riguardo al prossimo, perché Dio solo conosce l'intimo del cuore e per Lui nulla è nascosto.
Se sei a conoscenza di una debolezza di tuo fratello, non diffondere dicerie sul suo conto, ciò non farebbe altro che distruggere la sua vita e indebolire il corpo di Cristo. Piuttosto prega e chiedi a Dio il giusto consiglio. Una tua iniziativa personale, non da parte di Dio, potrebbe provocare danni molto gravi."
Gesù disse: "Non giudicate, affinché non siate giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi.
Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell'occhio tuo?
O, come potrai tu dire a tuo fratello: "Lascia che io ti tolga dall'occhio la pagliuzza", mentre la trave è nell'occhio tuo? Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave, e allora ci vedrai bene per trarre la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello." (Matteo 7:1-5)
"Ciascuno di noi renderà conto di sé stesso a Dio. Smettiamo dunque di giudicarci gli uni gli altri; decidetevi piuttosto a non porre inciampo sulla via del fratello, né a essere per lui un'occasione di caduta."
(Romani 14:12,13)
"Non sparlate gli uni degli altri, fratelli."
(Giacomo 4:11)
"Il servo del Signore non deve litigare, ma deve essere mite con tutti, capace di insegnare, paziente. Deve istruire con mansuetudine gli oppositori nella speranza che Dio conceda loro di ravvedersi per riconoscere la verità, in modo che, rientrati in sé stessi, escano dal laccio del diavolo, che li aveva presi prigionieri perché facessero la sua volontà." (2 Timoteo 2:24)
"Sbarazzandovi di ogni cattiveria, di ogni frode, dell'ipocrisia, delle invidie e di ogni maldicenza, come bambini appena nati, desiderate il puro latte spirituale, perché con esso cresciate per la salvezza, se davvero avete gustato che il Signore è buono.
Accostandovi a Lui, pietra vivente, rifiutata dagli uomini, ma davanti a Dio scelta e preziosa, anche voi, come pietre viventi, siete edificati per formare una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo." (1 Pietro 2:1-5)
I belong to Jesus
" I belong to Jesus" cioè: "io appartengo a Gesù. "
Questo è lo Spirito di un seguace di Cristo, testimoniare ad altri che Gesù Cristo vive, e che vuole salvare anche loro.
E... Io sono credente evangelica, e DIO è tutto per me.
Essere Cristiano Evangelico vuol dire semplicemente, essere un discepolo di Gesù Cristo, come lo erano i cristiani, nei primi secoli dopo Cristo. Anche dobbiamo tutti ad ascoltare Cristo e mettere in pratica le sue parole.
Devo dire che dopo una nuova nascita, ho avuto la più bella esperienza della mia vita, sono stata battezzato con lo Spirito Santo! (Atti 2:4 )
La cosa più importante è ciò che dice il Signore, e... La Bibbia non è così difficile come dicono...
La Bibbia è il mezzo attraverso il quale il Signore trasmette la Sua Verità all'uomo. Il potere e la chiarezza della Parola di Dio sono tali da non aver bisogno di alcun interprete, se non dell’illuminazione dello Spirito Santo che abita il cuore di ogni vero credente; Gesù, infatti, disse: “ Egli vi guiderà in tutta la verità …” (Giovanni 16:13)
Se leggi la Parola di Dio e "la metti in pratica", allora sarai certo di essere nel giusto.
Non sono gli uomini, ma il Signore Gesù Cristo che devi ascoltare.
04/05/12
Ogni giorno mi impegno a...
Ogni giorno mi impegno a:
-Non rispondere in modo aggressivo o scortese, quando mi importunano con impazienza o con cattiveria. Mi impegno a rispondere con dolcezza e ad essere gentile.
Ogni giorno mi impegno a:
-Chiedere a Dio di benedire i miei nemici. Se qualcuno mi tratta in modo ingiusto, pregherò subito, affinché Dio lo benedica. Potrebbe trattarsi di un membro della mia stessa famiglia, di un vicino di casa, di una compagna di lavoro, membro della chiesa, oppure di uno straniero.
Ogni giorno mi impegno a:
-Sorvegliare attentamente le parole che dirò:
Prima di parlare, rifletterò, e soprattutto non riporterò malignità e non divulgherò fatti che potrebbero danneggiare il mio prossimo.
Ogni giorno mi impegno a:
-Andare oltre lo stretto necessario: mi soffermerò sui bisogni di coloro che mi stanno accanto e sarò pronta ad ascoltarli.
Ogni giorno mi impegno a:
-Perdonare. Perdonerò prontamente chi mi ferirà oggi e dimentico il male che mi hanno fatto.
Ogni giorno mi impegno a:
-Fare un gesto gentile, ma lo farò con discrezione. Aiuterò anonimamente e benedirò a voce alta.
Tratterò gli altri come vorrei che trattassero me.
Ogni giorno mi impegno a:
-Sollevare il morale di una persona scoraggiata. Con il mio sorriso, con le mie parole, con la mia preghiera silenziosa, combatterò perché la depressione sia vinta.
E soprattutto mi impegno...
-Crescere spiritualmente. Passerò più tempo nella lettura della Parola di Dio e tutti i giorni parlerò con il Padre celeste in preghiera.
Ogni giorno mi impegno a:
-Fare le cose gradite a Dio.
Dopo tutti questi impegni, non mi rimarrà molto tempo per le chiacchiere inutili e per le cose futili che non mi edificano.
-Perché io voglio diventare un vaso d'onore al mio Dio.
E così sarò pronta ad aiutare chi ne ha bisogno.
"-Or in una gran casa non vi sono sol vasi d’oro e d’argento, ma ancora di legno, e di terra; e gli uni sono ad onore, gli altri a disonore.
Se dunque alcuno si purifica da queste cose, sarà un vaso ad onore, santificato ed acconcio al servigio del Signore, preparato ad ogni buona opera." (2 Timoteo 20.21)
02/05/12
Guarda e rifletti!
Guarda e rifletti!
Microchip RFID a tutti gli americani dal 2013
Storia: La lucciola e il serpente
Storia: La lucciola e il serpente
Racconta la leggenda che un giorno un serpente inizió ad inseguire una lucciola.
Questa fuggiva rápida per paura del feroce predatore e il serpente allo stesso tempo continuava ad inseguirla.
Fuggì un giorno e lui la inseguiva, due giorni e la inseguíva.
Il terzo giorno, senza forze, la lucciola si fermò e disse al serpente: Posso farti tre domande?
- Non sono abituato a rispondere a nessuno però siccome ti devo mangiare, puoi chiedere! Rispose il serpente.
Appartengo alla tua catena alimentare? Domandò la lucciola
No! Rispose il serpente.
Io ti ho fatto qualcosa di male? Disse la lucciola
- No! Tornò a rispondere il serpente.
- Allora, perché mi vuoi uccidere?
- Perché non sopporto vederti brillare!
Quando ti accade questo:
Non smettere di brillare
Continua ad essere di Dio
Continua e seguita a dare il meglio di te
Continua a pregare
Non permettere che ti danneggino
Non permettere che ti feriscano
Non permettere che nulla al mondo ti fa perdere la comunione con Dio, nemmeno per poco tempo,
Continua a brillare e non potranno toccarti.
Perché la tua luce rimarrà integra.
La tua fede permarrà, accada quello che accada.
Non temere e non lasciare che la paura ti impedisca di brillare.
Sii sempre di Dio, anche se la tua luce molesta i predatori!
Avere fiducia in Dio; Il Signore stesso cammina davanti a te; egli sarà con te, non ti lascerà e non ti abbandonerà; non temere e non ti perdere d'animo! (Deuteronomio 31.8 )
Dio ti ama più di quanto tu possa immaginare.
Dio vi benedica nel nome del Signore Gesù!
01/05/12
il vincitore è ...
Dobbiamo stare sereni e non mollare mai, e dobbiamo sempre, sempre guardare Gesù...
"-Quello che Dio ha promesso, è anche in grado di compierlo” (Romani 4:21).
”-Fedele è Colui che ha fatto le promesse” (Ebrei 10:2)
Quindi:
“-Manteniamo ferma la confessione della nostra speranza, senza vacillare” (Ebrei 10:23).
Perchè chi confida in Dio non sarà mai deluso.
insistere, persistere, resistere e non mollare mai.
Ricordate: il vincitore è semplicemente chi non ha mai mollato ♥
Iscriviti a:
Post (Atom)