14/06/13

Ritratto ingannevole

Ritratto ingannevole

"Un gruppo di persone vagava in una vasta sala di esposizione di quadri e in mezzo al gruppo, un uomo di una certa età faceva da critico. Per quanto dimenticava di inforcare i suoi occhiali, non mancava di fare osservazioni e apprezzamenti su ogni opera che osservava; aveva la pretesa di apparire come un fine conoscitore d'arte! 
Manifestando poi delle forti riserve su un quadro che il gruppo stava osservando: “Lo sfondo non conviene al soggetto e i lineamenti del viso non meritavano un dipinto. Con questo materiale a disposizione, non si doveva correre il rischio di fare un capolavoro!”. Gli astanti ascoltavano trattenendo la risatina. Sua moglie gli batté la mano sulla spalla e gli disse all'orecchio: “Ma che cosa stai dicendo, non è un quadro, tu stai guardando in uno specchio! 
Una amara confusione!, criticava la sua stessa faccia, si vedeva, ahimè, com'era realmente!”


Spesso guardiamo gli altri e non temiamo di esprimere su di loro giudizi severi. Nondimeno, noi assomigliamo stranamente a loro! 
Volete sapere ciò che siete veramente?
Leggete la Parola di Dio!
-Essa è uno specchio che non vi lusinga perché mostra i pensieri più segreti del vostro cuore. Con una parola semplicissima il 
Signore Iddio definisce la nostra natura: 
“Il cuore è ingannevole più d'ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi lo conoscerà?” (Geremia 17:9).

La Bibbia è "una lampada al mio piede". Ai tempi andati, non c'era illuminazione pubblica e chi doveva camminare di notte doveva ricorrere a piccole lampade ad olio.
Oggi come ieri, in campo spirituale, l'uomo brancola nel buio e non sa dove mettere i “piedi”. Molti sono quelli che vogliono seguire le proprie inclinazioni o le false luci, ma finiscono nelle sabbie mobili o in fondo a precipizi. 
Beato è chi si lascia illuminare come il salmista che supplicando in preghiera dice, “Sì, tu sei quel che fa risplendere la mia lampada; l'Eterno, il mio Dio, è quel che illumina le mie tenebre” (Salmi 18:28). 

Qualcuno ha detto: facendo la sua testimonianza di salvezza…
“Solo quando mi fu parlato di Gesù, della sua opera di salvezza, non mi posi nessun’altra domanda, né vidi alcun ostacolo nel farmi avanti all'appello per ricevere la grazia. In quel momento quello che avvertivo, era un gran bisogno di essere in pace con Dio. Questa sola necessità mi fece muovere dal mio posto e rispondere all'appello.

Gesù afferma: “Se dunque tutto il tuo corpo è illuminato, senza avere alcuna parte tenebrosa, sarà tutto illuminato come quando la lampada t'illumina con il suo splendore” (Luca 11:36). 

Siamo solo uditori della Parola o anche esecutori? 
Mostriamo i segni di un vero cristiano o siamo ancora perduti? Esaminiamo noi stessi per vedere se siamo nella fede!
Se siamo veri cristiani, mettiamo in pratica quello che sappiamo?

… “Perché se uno è ascoltatore della parola e non esecutore, è simile a un uomo che guarda la sua faccia naturale in uno specchio” (Giacomo 1:23).

Conoscere la Parola e non metterla in pratica, non serve a nulla.
Giacomo ci ricorda: “Ma mettete in pratica la Parola e non ascoltatela soltanto, illudendo voi stessi. Perché, se uno è ascoltatore della Parola e non esecutore, è simile a un uomo che guarda la sua faccia naturale in uno specchio; e quando si è guardato se ne va,e subito dimentica com'era … Ma chi in essa persevera, non sarà un ascoltatore smemorato, ma uno che la mette in pratica; egli sarà felice nel suo operare” Giacomo 1:22-25).

“Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte"
(1 Giovanni 3:16). 

Sappiamo tante cose sulla nostra relazione con Dio, con la chiesa, con la famiglia e con il mondo; ma veramente le mettiamo in pratica?
-Non basta sapere, dobbiamo mettere in pratica quello che conosciamo...

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