04/11/14

La sfida per migliorare ogni giorno

La sfida per migliorare ogni giorno

Sono pastore da 8 anni. Prima del Progetto IntelliMen ero una persona orgogliosa; pensavo che, solo per il fatto d’essere pastore, fossi al disopra di tutto, che non avevo bisogno di cambiare e che l’IntelliMen fosse per “ragazzini” che stavano entrando adesso e non per me. Lo vedevo inoltre come un qualcosa in più senza futuro, che sarebbe cessato subito.

Quest’orgoglio non mi lasciava vedere i miei difetti, che erano gravi. Restavo più o meno mille minuti al mese in radio, stavo tutto il giorno in radio, parlando degli altri, lamentandosi dei problemi; passavo gran parte del tempo prendendomi cura della vita degli altri la sciando la mia rilassata. Ricordo che mia moglie mi metteva in guardia sul pericolo che io stavo correndo, però, non prestavo la minima attenzione, e inoltre ero grossolano con lei.

Quando non ero in radio, ero in internet, guardando film e serie che non davano nulla alla mia vita. Dopo la visione, andavo direttamente a fare la riunione e dopo aver terminato, erano ancora film, serie e di nuovo radio.

Senza parlare che commettevo una grande mancanza di rispetto con il popolo, iniziando le riunioni in ritardo; aspettavo che arrivassero le persone e iniziavo la riunione con 5, 10 minuti di ritardo.

Fino al Progetto IntelliMen, erano già tre anni che non leggevo un libro del vescovo Macedo, leggevo la Bibbia soltanto per passare un proposito. Nelle riunioni di pastori il giovedì, ascoltavo il vescovo allertare, insegnare e nulla cambiava.

Per pigrizia, non facevo nessuna attività fisica, la mia salute era una sciatteria.

Incolpavo mia moglie per tutto: se dimenticavo il portafogli, se il tablet non fosse carico ecc. Per me lei era la responsabile di tutto ed era motivo di litigio con lei. Andavo così a fare le riunioni, litigato con lei.

Oggi comprendo che il mio ministero era con il pilota automatico, ed ero perso.

Iniziai a fare le sfide pur non credendo completamente, ma capii che il cambiamento doveva partire da me. Diedi un voto di fiducia al Progetto e a me e compresi che la misura con la quale le sfide sorgevano, erano tutte come una spada che entrava nel mio midollo, conforme andavo realizzando ognuna di loro. Le cose andarono cambiando; uno dopo l’altro stavo vivendo.

Oggi vedo che il mio tempo e quello degli altri è qualcosa di prezioso e non lo spreco. Mi sono impegnato a migliorare ogni giorno di più.

Non faccio le sfide tanto per fare. Leggo, medito e fino a quando non assorbo lo spirito di quella sfida, non passo a quella successiva. A metà strada il mio socio si ritirò, trovai un altro socio e continuai fermo con lui. Vado avanti, fermo. Sono cambiato, come marito, come pastore e come uomo.

Ho compreso che quando non miglioriamo, peggioriamo. Mi stavo indebolendo poco alla volta e, se non avessi accettato questa sfida, oggi starei peggio, e probabilmente, avrei anche perso la mia Salvezza, o sarei fuori dall’Opera, nella strada dell’amarezza.

Pastore Welligton

Blog del Vescovo Macedo
www.bispomacedo.com.br/it

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