30/05/15

Volendo o no…

Volendo o no…

Una volta, ho parlato con i genitori di un ragazzo, che ormai erano stanchi e non sapevano cosa fare con il figlio, in quanto non obbediva a nessuno. Lui diceva che era libero e per questo non si sottometteva a nessuno.

Quando loro sono arrivati nella IURD, io ho pregato per il ragazzo e lui manifestò con un demone. Quello spirito disse: “Sono io che non lo faccio obbedire a nessuno. Lui è orgoglioso di questo, ma non sa che in realtà obbedisce solo a me”.

Le persone si ingannano quando pensano che la libertà è sinonimo di non dover essere soggetti a qualcuno o a qualcosa. Noi saremo sempre soggetti a qualcuno o a qualcosa, ma è la persona a decidere a chi assoggettarsi, ossia, OBBEDIRE!

Tu puoi obbedire a uno spirito come quel ragazzo.
Tu puoi obbedire ai tuoi desideri carnali.
Tu puoi obbedire ad altre persone che danno opinioni nella tua vita.
Oppure puoi obbedire a Dio, come fece Gedeone.

“Allora Gedeone prese dieci uomini tra i suoi servitori e fece come il SIGNORE gli aveva detto…” Giudici 6.27

Vescovo Marcus Vinicius

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29/05/15

Os humildes invocam a Deus - Bispo Edir Macedo

Sei soddisfatto?

Sei soddisfatto?
Non è necessario domandare per ascoltare, la risposta, in verità, basta prestare attenzione agli sfoghi quotidiani e continui delle persone che sono intorno a te:

“Sono così stanca della mia vita …”;
“Se solo potessi, sparirei una volta per tutte …”;
“Il mio matrimonio è diventato monotono …”;
“La mia salute non va per niente bene …”;
“Ogni giorno devo contare i centesimi …”.

Questo è stato il quotidiano normale nella vita di milioni di persone. E che cos’hanno in comune tutte loro?
Loro desiderano una vita al di là della normalità, ossia, una salute, una famiglia, il matrimonio, una vita economica, una fede e una vita spirituale SOPRANNATURALE!

La grande verità è che: TUTTI GLI ESSERI UMANI VOGLIONO QUALCOSA SOPRANNATURALE! In effetti, l’umanità si sente attratta da tutto ciò che si riferisce ad esso. In verità, DIO È SOPRANNATURALE e il motivo per il quale Egli chiamò Abraamo, è perché questi rivelò 7 INSODDISFAZIONI COME NORMALI.
Abraamo aveva una particolarità, lui era un insoddisfatto per natura, per questo:

1. Lui non accettò soltanto il normale nella sua vita, poiché voleva vedere il Soprannaturale, la guarigione di sua Moglie;
2. Lui non accettò morire a metà percorso, come accaduto a suo padre e a uno dei suoi fratelli;
3. Lui non accettò di essere sposato e non essere felice;
4. Lui non accettò di prosperare e non essere completo per la mancanza di un erede;
5. Lui non accettò di essere padre di un solo figlio (per questo non negò a Dio il suo unico figlio – Isacco);
6. Lui non accettò di essere visto solo come un uomo normale, comune, poiché voleva essere il principe del Dio Vivo, e così fu …
7. Lui non accettò di morire senza vedere il compimento di tutte le Promesse di Dio.

Come puoi osservare, quando Dio Si rivelò ad Abraamo, gli fece 7 PROMESSE SOPRANNATURALI, perché anche Abraamo manifestò 7 MANIFESTAZIONI CON IL NORMALE.

Anche tu hai avuto l’Opportunità, come l’ebbe Abraamo, di fare il suo percorso, dal normale al Soprannaturale!

Vescovo Macedo.
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28/05/15

Umiltà: la base del carattere di Dio (Parte 1 e 2)


 Umiltà: la base del carattere di Dio (Parte 1)

Ognuno di noi, ogni giorno, deve fare una riflessione sulle proprie attitudini – riguardo al nostro rapporto con le persone che ci circondano, a casa, a lavoro, a scuola, in chiesa, infine, nei luoghi che frequentiamo, indipendentemente dalla nostra posizione sociale o la nostra posizione dentro la chiesa – affinchè possiamo vedere se stiamo esercitando il vero cristianesimo, poiché è molto comune osservare questo all’inizio della conversione, ma la pratica del cristianesimo non si allontana mai da coloro che sono nati da Dio.

L’umiltà, per esempio, è la base del carattere di Dio e di coloro che sono nati da Lui.
L’orgoglio è la base del carattere del diavolo e di coloro che sono nati dalla carne.
E’ da osservare che l’orgoglio è nato prima che esistesse il mondo, poiché nacque dal cielo e riuscì a distruggere Lucifero e la terza parte degli angeli del cielo, trasformandoli in demoni. Invece l’umiltà fu il primo insegnamento che il Signore Gesù si preoccupò di dare ai Suoi discepoli e al popolo, quando iniziò il Suo ministero terreno:

“Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli.” Matteo 5.3

Se fosse il diavolo ad insegnare questo versetto, direbbe:
“Sventurati gli orgogliosi di spirito, perché di loro è il regno delle tenebre.”

Il Signore Gesù non solo lo insegnò, ma diede anche l’esempio:
 “…ma svuotò se stesso, prendendo la forma di servo, divenendo simile agli uomini; e, trovato nell’esteriore simile ad un uomo, abbassò se stesso, divenendo ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce.” Filippesi 2.7-8

Conosciamo molti uomini e donne che un giorno erano degli esempi nelle mani di Dio; leader che facevano la differenza e che guadagnavano molte anime in questo mondo, e sono cadute, perché non hanno vigilato e hanno lasciato entrare l’orgoglio nel cuore, oppure non erano mai nati da Dio, e per questo l’orgoglio stava nascosto e si è manifestato nel momento di maggiore crescita del loro ministero – e nella maggior parte di loro, era evidente nel modo arrogante, prepotente ed esagerato in cui trattavano i loro piccoli subordinati.

Attenzione! Non importa se si sta parlando di membro, collaboratore, pastore, moglie di pastore, vescovo o moglie di vescovo, se tu non hai l’umiltà nel tuo spirito, soprattutto nei confronti delle persone che ti circondano; cioè, se tu sei una persona che tratta male le altre sentendosi superiore a loro, questo spirito non proviene da Dio. Attenzione! Guarda cosa dicono le Scritture:

“Prima della rovina il cuore dell’uomo si innalza, ma prima della gloria viene l’umiltà.”
Proverbi 18.12

E noi, collaboratori, membri, pastori, mogli di pastori, vescovi e mogli di vescovi?

Sarà che stiamo trattando coloro che ci circondano con umiltà o con orgoglio nel cuore, sentendoci superiori a loro?

Riflettiamo.
Dio vi benedica.
 

Umiltà: la base del carattere di Dio (parte  2)

“Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli”. Matteo 5.3

Osserviamo questo versetto in cui Gesù disse: “…gli umili di spirito…”

Egli non disse: “…gli umili di apparenza, o di facciata”. Questo ci mostra che l’umiltà viene inserita nello Spirito Santo, quando entra nella parte più profonda dell’essere umano. Per questo, una persona non può nascondere il suo orgoglio. Lei riesce a forzare un’umiltà per uno, due, tre volte, ma non per sempre. Arriva un momento in cui questo si manifesta, in un modo o nell’altro, nella carne.
Il fetido odore dell’orgoglio, dello sguardo altero, dell’aria di superiorità, si diffonde subito nell’ambiente, diventando insopportabile. Per chi è nato dallo spirito, l’umiltà è naturale nel suo modo di agire con gli altri. Lei è autentica, vera, semplice. Tutti hanno piacere di starle vicino, di ascoltarla, di sentire il suo profumo spirituale, che riempie tutto l’ambiente in cui si trova.

“Noi siamo infatti davanti a Dio il profumo di Cristo fra quelli che sono sulla via della salvezza e fra quelli che sono sulla via della perdizione; per questi, un odore di morte, che conduce a morte; per quelli, un odore di vita, che conduce a vita. E chi è sufficiente a queste cose?”
2 Corinzi 2.15-16

Collaboratori, pastori, vescovi e mogli, non siamo umili con le persone solo quando ci troviamo davanti ad un’autorità spirituale, che può benedirci o punirci. Dobbiamo essere umili in qualsiasi situazione, soprattutto quando gli occhi della direzione non sono presenti, ma quelli di Dio si, il quale “…percorre con lo sguardo tutta la terra per spiegare la sua forza in favore di quelli che hanno il cuore integro verso di lui…” 2 Cronache 16.9

La domanda che dobbiamo fare a noi stessi è: Che odore esaliamo nell’ambiente in cui viviamo – in casa, a lavoro, a scuola o in chiesa – il “profumo di Cristo” o il fetido odore della carne?

Pensiamo.

Dio vi benedica.

Vescovo Macedo.
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26/05/15

Il venditore di fumo



... Purtroppo,  molti sono caduti in questa trappola, e cosi, per ottenere risultato più veloce,  più facile, e preferiscono dare valore a una qualcosa che viene dato rapidamente e facilmente, non danno valore a quello che se ottiene col sforzo e sacrificio personale,  è ciò che rimane...

Purtroppo,  il diavolo è un esperto in ingannare,  e ha ingannato molti, con illusione e con facilità e...
Lui conosce le nostre debolezze,  lui ha fatto della nostra debolezza un'arma per distruggerci...
 E, quando siamo guidati dal cuore, noi diventiamo deboli e vulnerabili, e così diventiamo preda facile, e anche diventiamo ostaggi nelle nostre stesse.

"quelli che usano di questo mondo, come se non ne usassero, perché la figura di questo mondo passa." (1 Corinzi  7:31)

(Il venditore) Il diavolo si comporta come il venditore di fumo, viene fornito con l'illusione, inganno ...

E tu... Che cosa vuoi?
Vita temporanea o la vita eterna?
Fumo o testimonianze?
Benedizioni derivanti fede o emozione?
Avere la fede di Abramo, o seguire la fede emotivo?

Ognuno sceglie ciò che vuole, e raccogliamo quotidianamente il risultato delle ogni scelte!

Dobbiamo ricordare che:  Raccoglieremo i frutti di ciò che abbiamo seminato.

Si trova di fronte a ognuno di noi la benedizione e la maledizione...  (Deuteronomio 30:19)

 

Giustizia, Misericordia e Fede


Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta, dell’aneto e del comino, e trascurate le cose più importanti della legge: il giudizio, la misericordia, e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre. Matteo 23:23

Sono molte le persone che fanno tutto quello che il loro guida spirituale gli ordina di fare, tale come: dare le decime, offerte, evangelizzare, partecipare fedelmente alle riunioni ecc.
Però, non comprendono e omettono la Parola di Dio. Commettono ingiustizie, rubano, mentono e tradiscono gli uni agli altri.

Tuttavia il Signor Gesù chiamò l’attenzione dei farisei perché loro non vivevano quello che predicavano. Offrivano decime e offerte nel Tempio, ma non seguivano e neanche praticavano la Legge di Dio, al contrario, negligevano i precetti più importanti:

La Giustizia – rappresenta Dio, tuttavia, i così chiamati “cristiani” non le danno importanza. Non temono Dio, non si svuotano di se stessi e hanno piacere nel giudicare i servi di Dio, ferendoli e uccidendoli con parole accusatorie, invidiose e, così per il peccato, sono allontanati dallo Spirito Santo.

La Misericordia – rappresentata da Gesù, che diede la Sua vita per salvare tutti quelli che credessero in Lui. È necessario averla, poiché chi la rifiuta non ha compassione per le anime dei sofferenti nell’oscurità e senza conoscere i propositi di Dio.

La Fede – rappresentando lo Spirito Santo, lei è data a tutti e, soprattutto a coloro che credono in Lui. Chi non possiede fede, può vivere e neanche passare il Potere che lo Spirito Santo concede ad ognuno. E, non avendo il Potere di Dio, il popolo non è stimolato a manifestare la sua fede, cosa che risulta in dolori e caos nella vita.

In Galilea, Gesù insegnava con pazienza queste cose al popolo, seduto sul prato, dicendogli:

Beati quelli che sono affamati e assetati di giustizia, perché saranno saziati –Giustizia.
Beati i misericordiosi, perché a loro misericordia sarà fatta – Misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio– Fede. Matteo 5:6-8

Migliaia di anni prima che arrivasse Gesù come Uomo al mondo, Dio disse:
Hai notato il mio servo Giobbe? Non ce n’è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Dio e fugga il male. Giobbe 1:8

Dall’ora, Egli continua mostrando la Sua volontà perché noi otteniamo e viviamo la Giustizia, la Misericordia e la Fede. La Sua Trinità in noi.

Blog: Vescovo Macedo.
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Il segno di accettazione


   Voi sapete che  per il sacerdote, il segno che la preghiera o il sacrificio era stato accettato, è che lui dopo aver sacrificato, prendeva la brace dell’Altare del sacrificio e accendeva l’incenso!

E il fumo dell’incenso dell’Altare una volta che si diffondeva in  orizzontale, era il segno visibile per quel sacerdote, che quel sacrificio, quella preghiera, non era stata accettata!

Dio non accettò, ne il sacrificio e, ne la preghiera!

Ma, quando il sacrificio era accettato ed anche la preghiera era accettata, in altre parole, Dio ascolta tutte le preghiere, è giusto?
Si o no?

Ma Dio non risponde a tutte le preghiere! Non è perché Dio ascolta tutte le preghiere, che Lui risponde a tutte le preghiere!
Tant’è vero che, se fosse il caso che Dio rispondesse a tutte le preghiere, … mio Dio del cielo!
A coloro che dicono, non credo più, a coloro che dicono “io sono già stato della fede”, e che oggi non lo sono, loro già affermano che le loro preghiere non sono state risposte! Non è vero?

Ma Dio risponde alla preghiera fatta in accordo con la Sua Parola. Dio risponde alla preghiera che è fatta su fatti e, no di un emozione, no di un sentimento. Dio risponde alla preghiera o alle preghiere, che sono le conclusioni di sacrifici presentati a Dio!

State capendo?
Oggi le persone, vogliono pregare e dopo sacrificare, ma quando leggiamo l’Antico Testamento, vediamo che le persone, prima sacrificavano e dopo pregavano!

Le persone vogliono fare il contrario! Vogliono prima pregare, ossia, avere la risposta, per poi sacrificare, offrire!

Quando Dio accettava il sacrificio e la preghiera, il sacerdote, quando prendeva la brace, da quell’Altare, dove aveva offerto il sacrificio, e accendeva l’incenso, la Bibbia afferma che, che il fumo dell’incenso, saliva!
Non si espandeva in orizzontale, ma saliva in verticale!

Era il segno visibile, che quella preghiera, quel sacrificio erano stati accettati da Dio!

Adesso, quando tu ed io sacrifichiamo, la nostra volontà, le nostre manie, i nostri sentimenti, quando noi preghiamo, è inevitabile che noi non riceviamo una certezza, è inevitabile che tu non riceva un segnale di un momento, che la tua preghiera sia stata ascoltata, e il tuo sacrificio accettato!
Per mezzo di una Pace, oggi, questo segno visibile è la Pace che tu ricevi nella parte più intima del tuo essere.
È una convinzione, una certezza assoluta, che ciò che è stato promesso, si compie nella tua vita!
Amen!

Vescovo Júlio Freitas.

Comunità Cristiana Dello Spirito santo.
http://iurditalia.org

The mysteries of Faith!

25/05/15

Il colore della tua pelle


Quando si pronuncia NEGRO, subito si immagina uno schiavo, una persona illetterata, senza cultura, con una storia di droghe in famiglia, genitori separati, casa distrutta, senza alcuna opportunità nella vita. Ed è per questo che molti negri sono sprofondati e chiusi a causa del colore della loro pelle.

Adesso, ciò che fa la differenza non è il colore della tua pelle, ma ciò che hai dentro di te, il tuo spirito. Così come lo spirito del profeta è soggetto al profeta 1 Corinzi 14:32, lo spirito del negro è soggetto al negro. Il negro è simbolo di FORZA, GUERRA, UNGHIE. Però, molti sono stati distrutti da ciò che hanno fatto entrare in loro che è più scuro del colore della loro pelle. Perché ciò che introduci in te sono le TENEBRE. E queste TENEBRE ti hanno condotto alla distruzione.

Cambia il tuo modo di pensare e con certezza cambierai la tua vita. Se hai LUCE dentro te, il colore della tua pelle si illuminerà e il tuo viso risplenderà.
Nessuno ti guarderà come un negro schiavo, ma, come qualcuno che ha un brillio differente, che è il brillio di Dio, il brillio dello Spirito Santo!

Lascia da parte i sofismi, del tipo:
“Mio padre era negro e non ha mai vinto nella vita.”
“Mia madre era negra e non si è sposata. Per questo, io sono così.”

No! Togli queste TENEBRE da dentro di te!
Perché quando la LUCE della FEDE regnerà dentro di te, così come brillava il viso di Mosè, così brillerà anche il tuo!
È più forte del colore della sua pelle
IL NEGRO è FORTE, è GUERRIERO. E se lui ha LUCE dentro di se, vincerà; avrà SUCCESSO! Ma, se ha TENEBRE dentro di se, lui perderà perfino le OPPORTUNITÀ che sorgeranno, e lui perderà. Perché l’OSCURITÀ dentro di lui è più forte del colore della sua pelle.

Proprio adesso, io ti dico: “ Ricevi LUCE dentro di te!”
E le TENEBRE del preconcetto, del complesso d’inferiorità, sono bandite ora!
Perché questa LUCE, la LUCE della FEDE, la LUCE DIVINA fa brillare il tuo colore negro e risplendere, come il sole a mezzodì.

Che il Dio della Bibbia vi benedica!


Blog: Vescovo Macedo
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21/05/15

Il risveglio della fede


Tutti gli esseri viventi, per quanto più forti o intelligenti possano essere, sono incapaci di prendere qualunque decisione mentre stanno dormendo. Allo stesso modo, qualunque macchina, per quanto più possa essere potente, non può realizzare nessuna operazione se è spenta. Quando gli esseri viventi e le macchine, sono in stato di riposo, significa che le loro funzioni non possono essere esercitate in quel momento, per quanto più naturali o semplici possano essere. Lo stato assopito o la mancanza di energia li lascia fragili, vulnerabili, impotenti e inutili.

Così è anche la fede, quando è addormentata. Non serve a nulla, e non fa alcuna differenza esistere o non esistere.
Che vantaggio ha una forza se non è usata?
O qualcosa che non adempie la funzione che dovrebbe?
A che cosa serve avere, se nulla è fatto con ciò che si ha?

Per esortarci ad esercitare la fede – sapendo che, nell’esercitarla, raggiungeremo tutto quello che vogliamo e necessitiamo – Dio ha lasciato la Sua Parola ciò che necessita per svegliarla. Egli ha lasciato la Sua direzione, in forma di comandamenti, consigli, esortazioni e promesse; gli strumenti, come le preghiere, digiuni, decime, offerte e voti; e gli esempi, i fatti degli eroi della fede e i suoi rispettivi frutti. Tutto questo è in grado di scuotere la nostra fede, poiché richiede da noi una pratica e ci istiga a fare qualcosa rispetto a ciò che è stato proposto e insegnato.

La fede deve essere svegliata perché possa realizzare quello per la quale è stata creata, così come gli esseri viventi hanno bisogno di restare svegli per esercitare il loro potenziale, e come le macchine che necessitano di essere accese per realizzare le operazioni. Non è con parole o con la consapevolezza di ciò che deve essere fatto per mettere la fede in funzione, ma è con le azioni. Se tu non prendi una decisione, la tua fede è addormentata, e non serve a nulla, poiché non ti trarrà nulla. La caratteristica più grande dello stato assopito è la passività, e il segno più evidente che qualcosa è sveglio è l’azione.

Probabilmente ti sei lamentato con Dio perché Lui non ti ha dato questo o quello, mentre, in verità, Egli ti ha già dato tutte le condizioni per conquistare ciò che vuoi – e queste condizioni sono nella tua fede. La questione non è ciò che Dio non ti ha dato, la questione è che tu hai smesso di agire con ciò che Egli ti ha già dato.
Che cos’hai fatto con la tua fede?
 La fede è un dono di Dio per ognuno di noi, ma siamo noi che scegliamo se ne faremo buon uso di questo dono o se lo lasceremo appoggiato accumulando polvere.

Fin quando la tua fede sarà addormentata, anche la tua vittoria resterà in un sonno profondo.
Ma il risveglio della fede è il risveglio della vita che tu desideri vivere.

Vescovo Macedo.
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19/05/15

E adesso, che cosa fare? (Paret 1 e 2)

E adesso, che cosa fare? (parte 1)


 Qual è stato uno degli errori più comuni tra quelli che dicono di essere di Dio e conoscere la Verità? È triste e vergognoso dire, ma è pura verità: È l’incredulità!!!

Ad esempio i discepoli del Signor Gesù, dopo della Sua Resurrezione e Apparizione, invece di loro continuare ciò che Gesù gli aveva ordinato di fare e che Egli Stesso Faceva, come: Evangelizzare le persone, Curare, Liberare, Salvare, Battezzare nelle Acque, fare l’Opera … no, loro regredivano, tornavano indietro e inoltre influenzavano gli altri lo seguirono.”

    “Disse Pietro: Vado a pescare. E gli altri lo seguirono.”
    Giovanni 21:3

È come il Membro che è in Chiesa e non partecipa alle Riunioni, Eventi, non prega, non medita nella Parola, non evangelizza come dovrebbe, non segue le persone evangelizzate da lui, non fa parte di uno dei tanti Gruppi della Chiesa, come dovrebbe fare …

Io domando: “Cosa accadrà con questo Membro?

R: Lui sentirà “fame”, e finirà per tornare al quadro zero, alla pratica delle vecchie cose quando ancora non conosceva la Verità.

    “Appena scesero a terra, videro là della brace e del pesce messovi su, e del pane.”
    Giovanni 21:9

Nonostante i nostri errori, Dio non rinuncia a noi e ci da sempre una Parola, per la quale siamo liberati, orientati, fortificati e Benedetti. Dopo che loro usarono la fede, furono sorpresi per la cura di Dio e la Sua Provvidenza.

    “Gesù disse loro: Portate qua dei pesci che avete preso ora.”
    Giovanni 21:10

Dio ci pone alla prova dopo che ci da la Sua Parola di Orientamento, Forza, Ordine, Speranza … Lui vuole che portiamo, alla vista di tutti, il risultato della nostra obbedienza alla Sua Parola, che sono le Benedizioni che raggiungiamo. Ciò che Egli ci da, non è per essere soltanto nostro, ma perché condividiamo con Lui, che ci ha dato, e con gli altri, che fanno parte della Sua Opera e della nostra vita.

    “Simon Pietro allora salì sulla barca e tirò a terra la rete piena di centocinquantatre grossi pesci; e benché ce ne fossero tanti, la rete non si strappò.”
    Giovanni 21:11

Noi, della Chiesa Cristiana dello Spirito Santo – IURD, NON siamo stati chiamati per usare la Fede naturale, ma si la Fede SOPRAnaturale, è dobbiamo usarla continuamente. Chi non vuole restare senza pesci, che usi la sua rete (Fede – Intelligente) nei Comandamenti e Promesse Divine. Perché, se tu non sei per la Fede – Intelligente, il tuo mare ti darà poco pesce da pescare.

Dio vuole fare cose grandi nella tua vita, Lui vuole che tu dia grandi testimonianze, e la grande testimonianza non è soltanto la persona che si è Liberata … che si è Convertita, che si è Battezzata e Salva, grande testimonianza è essere Battezzato con lo Spirito Santo ed essere un Cristiano attivo.

    “piena di centocinquantatré grossi pesci.”

Questo numero 153 ha un significato molto importante. Nella lingua Ebraica, il numero 153 Simbolizza, significa: “Ombra dell’Altissimo”. Domando a te lettore, esisterà un altro luogo migliore nel mondo in cui siamo? Io rispondo per te e me: ne nel mondo e neanche nell’universo.

Concordi?
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E adesso, che cosa fare? (parte 2)

 “Gesù disse loro: Venite a fare colazione. E nessuno dei discepoli osava chiedergli: Chi sei? Sapendo che era il Signore. Gesù venne, prese il pane e lo diede loro; e così anche il pesce.”
    Giovanni 21:12-13

Il Signor Gesù diede a loro il pesce, che rappresenta le necessità Fisiche in attesa, e dopo gli diede il Pane, che rappresenta la necessità Spirituale.

Chi aveva preparato quel falò, il pane e i pesci?
Il Proprio Signor Gesù!
Provo a immaginare il calore e la bella luce trasmessa da quelle Fiamme e Brace.
Provo immaginare come sarebbe buono quel pesce preparato, per far mangiare i Discepoli.

Provo immaginare quanto sarà stato saporito quel pane, preparato dal Proprio Signor Gesù.
Che pranzo Meraviglioso e Indimenticabile fu quello per i Suoi Discepoli … ma, continuiamo, la cosa migliore di tutto era la Sua Presenza lì, era il segno che Lui non era assente.

Dopo aver mangiato, Gesù domandò a Pietro: Simone di Giovanni, mi ami più di questi? Egli rispose: Sì, Signore, tu sai che ti voglio bene. Gesù gli disse: Pasci i miei agnelli.

    “Questa era già la terza volta che Gesù si manifestava ai suoi discepoli, dopo esser risuscitato dai morti.”
    Giovanni 21:14

Non è stato per mancanza di Opportunità per vivere la Fede-Intelligente. Ma, purtroppo, o felicemente per noi, loro commisero questo errore, perché noi non commettiamo errori simili. Quante sono le esperienze che non abbiamo già avuto con il Signor Gesù per mezzo dell’uso della nostra Fede? Molte! Per questo, non accomodarti nella tua Fede, continua usandola, poiché, la tua vita, il benessere spirituale e fisico, dipendono da lei.

“Simone di Giovanni, mi ami? Egli rispose: Sì, Signore; tu sai che ti voglio bene. Gesù gli disse: Pastura le Mie pecore.”

Visto che Pietro condusse i suoi compagni di guerra a sbagliare, il Signore Gesù gli diresse la parola.

Per 3 anni e 6 mesi il Signor Gesù diede testimonianza a Pietro, ma lui insisteva nello sbaglio e tornava sempre al riquadro zero, ed è qui la prova! Il Signor Gesù, in questa occasione, lo chiama di nuovo Simone, figlio di Giovanni (colui che ascolta). Nel primo incontro del Signor Gesù con Pietro, fu esattamente così, che Lui lo Chiamò.

Quante persone in mezzo a noi, vivono tornando al riquadro zero? Molte, e, con questo, l’Opera di Dio soffre, e per i loro comportamenti finiscono per condizionare negativamente i principianti.
In questa domanda, il Signor Gesù da un Ordine: “Pasci i miei agnelli”.
Gli agnelli simbolizzano i Vescovi, Pastori e Missionari della IURD. Adesso, pensa insieme a me. Se la persona non riesce a pasciare, che significa condurre al luogo dove si alimenteranno a chi già conosce la Verità, immagina a quelli che ancora non la conoscono.

Questi, che non pasciano gli agnelli (servi di Dio), sono coloro che si escludono da tutto e tutti, arrivando al punto estremo di uscire dalla Chiesa Cristiana, pensando che l’errore sia negli altri e non in loro stessi …
Puoi osservare che il Signor Gesù non si conformò con le parole, risposta di Pietro e …

    “Gli disse di nuovo, una seconda volta: Simone di Giovanni, mi ami? Egli rispose: Sì, Signore; tu sai che ti voglio bene. Gesù gli disse: Pastura le mie pecore.”
    Giovanni 21:16

Adesso il Signore Gesù Chiede che ‘Pascoli’ le Sue pecore. Pascolare, è restare a vigilare le Pecore mentre queste si alimentano. Questo vuol significare che: le pecore (che sono le persone in generale) che sono in Chiesa, hanno bisogno che li aiutiamo, orientiamo, motiviamo, durante il loro processo di alimentazione della Verità e, di conseguenza, abbiamo risposte alle loro necessità liberandosi e convertendosi al Buon Pastore.

    “Gli disse la terza volta: Simone di Giovanni, mi vuoi bene? Pietro fu rattristato che egli avesse detto la terza volta: Mi vuoi bene? E gli rispose: Signore, tu sai ogni cosa; tu conosci che ti voglio bene. Gesù gli disse: Pasci le mie pecore.”
    Giovanni 21:17

Questo secondo gruppo di pecore, sono quelle che ancora sono la fuori, perse perché non sono state ancora raggiunte per mezzo della testimonianza, vita e lavoro di quelli che dicono di amare Dio, ma che non pasciano le Sue pecore perché sono preoccupati soltanto con il loro benessere.

Se il Membro, Collaboratore, Moglie di Pastore, Pastore, Vescovo, non benedice coloro che sono al suo stesso livello, come potrà Pascolare e Pasturare gli agnelli e le Pecore?

Non dimenticarti:
Pascolare è condurre al pasto;
Pasturare è vigilare le Pecore mentre queste si alimentano.

    “In verità, in verità ti dico che quand’eri più giovane, ti cingevi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio, stenderai le tue mani e un altro ti cingerà e ti condurrà dove non vorresti.”
    Giovanni 21:18

Qui il Signor Gesù, sveglia Pietro per una realtà, che lui non aveva già più il diritto di fare le sue volontà, desideri o rispondere ai sentimenti. Qui lui non era già più quel giovane che viveva e faceva la sua stessa volontà, ma, adesso, lui doveva Servire Dio, usando e vivendo la Fede Vera, la Fede Soprannaturale. Non poteva mettere più in pericolo la sua Salvezza, Ministero e vita degli altri.
La morte che Glorifica Dio, è la morte del nostro “io”, perché se “non siamo morti” per mezzo del Battesimo nelle Acque, non possiamo seguirLO, ne ascoltare la Sua Volontà. La prova è qui: Dopo aver detto questo, gli disse: “Seguimi.” (Giovanni 21:19)

Vescovo Júlio Freitas

    “Gesù disse loro: Venite a fare colazione. E nessuno dei discepoli osava chiedergli: Chi sei? Sapendo che era il Signore. Gesù venne, prese il pane e lo diede loro; e così anche il pesce.”
    Giovanni 21:12-13

Il Signor Gesù diede a loro il pesce, che rappresenta le necessità Fisiche in attesa, e dopo gli diede il Pane, che rappresenta la necessità Spirituale.

Chi aveva preparato quel falò, il pane e i pesci?
Il Proprio Signor Gesù!

Provo a immaginare il calore e la bella luce trasmessa da quelle Fiamme e Brace.

Provo immaginare come sarebbe buono quel pesce preparato, per far mangiare i Discepoli.

Provo immaginare quanto sarà stato saporito quel pane, preparato dal Proprio Signor Gesù.

Che pranzo Meraviglioso e Indimenticabile fu quello per i Suoi Discepoli … ma, continuiamo, la cosa migliore di tutto era la Sua Presenza lì, era il segno che Lui non era assente.

Dopo aver mangiato, Gesù domandò a Pietro: Simone di Giovanni, mi ami più di questi? Egli rispose: Sì, Signore, tu sai che ti voglio bene. Gesù gli disse: Pasci i miei agnelli.

    “Questa era già la terza volta che Gesù si manifestava ai suoi discepoli, dopo esser risuscitato dai morti.”
    Giovanni 21:14

Non è stato per mancanza di Opportunità per vivere la Fede-Intelligente. Ma, purtroppo, o felicemente per noi, loro commisero questo errore, perché noi non commettiamo errori simili. Quante sono le esperienze che non abbiamo già avuto con il Signor Gesù per mezzo dell’uso della nostra Fede? Molte! Per questo, non accomodarti nella tua Fede, continua usandola, poiché, la tua vita, il benessere spirituale e fisico, dipendono da lei.

“Simone di Giovanni, mi ami? Egli rispose: Sì, Signore; tu sai che ti voglio bene. Gesù gli disse: Pastura le Mie pecore.”

Visto che Pietro condusse i suoi compagni di guerra a sbagliare, il Signore Gesù gli diresse la parola.

Per 3 anni e 6 mesi il Signor Gesù diede testimonianza a Pietro, ma lui insisteva nello sbaglio e tornava sempre al riquadro zero, ed è qui la prova! Il Signor Gesù, in questa occasione, lo chiama di nuovo Simone, figlio di Giovanni (colui che ascolta). Nel primo incontro del Signor Gesù con Pietro, fu esattamente così, che Lui lo Chiamò.

Quante persone in mezzo a noi, vivono tornando al riquadro zero? Molte, e, con questo, l’Opera di Dio soffre, e per i loro comportamenti finiscono per condizionare negativamente i principianti.

In questa domanda, il Signor Gesù da un Ordine: “Pasci i miei agnelli”.
Gli agnelli simbolizzano i Vescovi, Pastori e Missionari della IURD. Adesso, pensa insieme a me. Se la persona non riesce a pasciare, che significa condurre al luogo dove si alimenteranno a chi già conosce la Verità, immagina a quelli che ancora non la conoscono.

Questi, che non pasciano gli agnelli (servi di Dio), sono coloro che si escludono da tutto e tutti, arrivando al punto estremo di uscire dalla Chiesa Cristiana, pensando che l’errore sia negli altri e non in loro stessi …
Puoi osservare che il Signor Gesù non si conformò con le parole, risposta di Pietro e …

    “Gli disse di nuovo, una seconda volta: Simone di Giovanni, mi ami? Egli rispose: Sì, Signore; tu sai che ti voglio bene. Gesù gli disse: Pastura le mie pecore.”
    Giovanni 21:16

Adesso il Signore Gesù Chiede che ‘Pascoli’ le Sue pecore. Pascolare, è restare a vigilare le Pecore mentre queste si alimentano. Questo vuol significare che: le pecore (che sono le persone in generale) che sono in Chiesa, hanno bisogno che li aiutiamo, orientiamo, motiviamo, durante il loro processo di alimentazione della Verità e, di conseguenza, abbiamo risposte alle loro necessità liberandosi e convertendosi al Buon Pastore.

    “Gli disse la terza volta: Simone di Giovanni, mi vuoi bene? Pietro fu rattristato che egli avesse detto la terza volta: Mi vuoi bene? E gli rispose: Signore, tu sai ogni cosa; tu conosci che ti voglio bene. Gesù gli disse: Pasci le mie pecore.”
    Giovanni 21:17

Questo secondo gruppo di pecore, sono quelle che ancora sono la fuori, perse perché non sono state ancora raggiunte per mezzo della testimonianza, vita e lavoro di quelli che dicono di amare Dio, ma che non pasciano le Sue pecore perché sono preoccupati soltanto con il loro benessere.

Se il Membro, Collaboratore, Moglie di Pastore, Pastore, Vescovo, non benedice coloro che sono al suo stesso livello, come potrà Pascolare e Pasturare gli agnelli e le Pecore?

Non dimenticarti:
Pascolare è condurre al pasto;
Pasturare è vigilare le Pecore mentre queste si alimentano.

    “In verità, in verità ti dico che quand’eri più giovane, ti cingevi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio, stenderai le tue mani e un altro ti cingerà e ti condurrà dove non vorresti.”
    Giovanni 21:18

Qui il Signor Gesù, sveglia Pietro per una realtà, che lui non aveva già più il diritto di fare le sue volontà, desideri o rispondere ai sentimenti. Qui lui non era già più quel giovane che viveva e faceva la sua stessa volontà, ma, adesso, lui doveva Servire Dio, usando e vivendo la Fede Vera, la Fede Soprannaturale. Non poteva mettere più in pericolo la sua Salvezza, Ministero e vita degli altri.
La morte che Glorifica Dio, è la morte del nostro “io”, perché se “non siamo morti” per mezzo del Battesimo nelle Acque, non possiamo seguirLO, ne ascoltare la Sua Volontà. La prova è qui: Dopo aver detto questo, gli disse: “Seguimi.” (Giovanni 21:19)

Vescovo Júlio Freitas - IURD / Portogallo.
http://iurditalia.org

Amico di Dio


 Amico di Dio

Sappiamo che Abraamo fu chiamato amico di Dio. Giacomo 2:23. Ma esiste un dettaglio in questo versetto che non siamo abituati a notare: la Bibbia non menziona che Dio era amico di Abraamo – nonostante Egli lo fosse -, ma Abraamo era amico di Dio. E non fu per caso.

Per iniziare un rapporto di amicizia necessita che entrambe le parti siano disposte a questo. Ma non è ciò che è avvenuto tra la maggior parte delle persone e Dio. Tutto ciò che Dio ha fatto e fa per quanto concerne l’umanità, mostra quanto Egli è disposto ad essere Amico di ognuno di noi, ma gli esseri umani non si dimostrano così tanto disposti ad essere amici di Dio.

Quando analizziamo le caratteristiche di un amico, riusciamo a comprendere perché la maggior parte delle persone non riesce a costruire un rapporto di amicizia con l’Altissimo, e il motivo per il quale Abraamo fu chiamato amico di Dio.

– Considerazione: ciò che abbiamo visto sono persone che vivono come se Dio non esistesse in osservando ciò che Egli dice. Ma Abraamo considerava le parole, orientamenti e consigli di Dio, ossia, agiva in accordo con loro;

– Rispetto: si è irrispettosi verso Dio quando la Sua Autorità e Sovranità non sono riconosciute, ed è giustamente questo che riscontriamo nel comportamento di molti. Ma Abraamo temeva Dio, per questo, ubbidiva e si sottometteva a Lui;

– Lealtà: è una questione di morale. Ma quello che ha regnato nel cuore e nella mente delle persone è l’immoralità. La mancanza di carattere è un qualcosa divenuto comune, non vi è più la preoccupazione di camminare rettamente. Ma Abraamo compiva ciò che prometteva a Dio, onorava la parola che impegnava verso Lui;

– Disposizione per aiutare: le persone si preoccupano soltanto dei loro problemi, con le loro stesse vite. L’egoismo ha prevalso, e, se loro già non si dimostrano disposte ad aiutare chi vedono, come potrebbero contribuire in qualcosa che non vedono? Ma Abraamo aveva tanta disposizione per cooperare con il Piano di Dio che sacrificò giorno dopo giorno in Suo favore;

– Comunicazione: la comunicazione con Dio diventa impossibile quando si ha una mente concentrata nelle cose terrene, ed è giustamente questo tipo di mente che la maggior parte possiede. Ma la mente di Abraamo era rivolta alle cose eterne. Per questo Dio parlava con lui, e lui ascoltava la Sua Voce;

– Cose in comune: il mondo ama e promuove idee avverse ai precetti di Dio, lo spirito stesso delle persone è cattivo. Ma lo spirito di Abraamo aveva concetti e valori in comune con lo Spirito di Dio. Dio aveva già notato il comportamento e l’indole di Abraamo, che si distinguevano dalle altre persone di quell’epoca. Per questo, lo chiamò;

– Fiducia: la maggior parte delle persone manifesta una fede debole ed emotiva, che vacilla dinnanzi alla prima situazione avversa. Per questo, iniziano subito a lamentarsi, dubitano e abbandonano Dio. Ma Abraamo aveva tanta fiducia in Dio che credette che la Sua promessa si sarebbe compiuta anche se avesse dovuto sacrificare il suo unico figlio sull’Altare.

Molte persone si aspettano l’amicizia di Dio, ma loro stesse non fanno ciò che necessita per essere amiche di Dio. Loro desiderano raccogliere i benefici dei favori di Dio, ma non sono disposte ad essere favorevoli verso Lui e verso i Suoi Piani. Dio è disposto ad essere Amico di tutti, ma pochi sono disposti ad essere amici di Dio.

Abraamo non operò alcun miracolo, ma lui era il proprio miracolo – perché lui ascoltava TUTTA la Parola dell’Altissimo. Per questo, è diventato un punto di referenza.

Vuoi essere amico di Dio? Guarda ad Abraamo. Isaia 51:2

Blog: vescovo Macedo.
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18/05/15

La Bibbia è un manuale di istruzioni


È inutile avere una Bibbia, e leggerLa,  ma non mettere in pratica quello che hai imparato!

La Bibbia è un manuale di istruzioni,  è una guida per la vita.
Dobbiamo ascoltare la Parola di Dio,  leggerla, e poi metterla in pratica

Non ingannate voi stessi: non accontentatevi di ascoltare la parola di Dio; mettetela anche in pratica!
Chi ascolta la parola ma non la mette in pratica è simile a uno che si guarda allo specchio, vede la sua faccia così com’è, ma poi se ne va e subito dimentica com’era.
C’è invece chi esamina attentamente e osserva con fedeltà la legge perfetta di Dio, la quale ci porta alla libertà. Costui non si accontenta di ascoltare la parola di Dio per poi dimenticarla, ma la mette in pratica: per questo egli sarà beato in tutto quel che fa”.  (Giacomo 1:22-25)

Dio ci ha chiamati per cambiare la tua vita!

Dio ci ha chiamati per cambiare la tua vita!

Lo Spirito del SIGNORE Dio è su di me, perché il SIGNORE mi ha unto per …

– Annunciare buone notizie della liberazione. Isaia 61:1

– Togliere questo dolore dal tuo cuore. Isaia 61:1

– Liberarti da questa malattia, vizio o problema che ti trascini da anni. Isaia 61:1

– Annunciare la Salvezza per la tua vita. Isaia 61:2

– Portare fede e allegria a te che sei triste. Isaia 61:2

– Togliere le ceneri del passato, i traumi e frustrazioni che ti sono state inferte in questa vita e dare a chi crede la corona di figli del Re. Isaia 61:3

– Estirpare questa angoscia e ungerti con la stessa unzione che aveva il Signor Gesù, l’olio dell’allegria. Isaia 61:3 e Salmo 45:7

Pianto, lacrime e oppressione arriveranno alla fine.
Questa umiliazione che stai subendo oggi si trasformerà in DOPPIO ONORE, perché il nostro Dio farà accadere proprio questo. Isaia 61:7

Osserva ciò che questi uomini hanno fatto con la forza e il potere dello Spirito di Dio:

– Gedeone con la sua fede unita allo Spirito di Dio, vinse un esercito di 135 mila uomini, con soltanto 300 uomini. Giudici 6:14

– Sansone vinse mille nemici con la forza dello Spirito di Dio. Giudici 15:14-15

– Davide, unto dallo Spirito di Dio, vinse un gigante completamente armato, usando soltanto una fionda. 1 Samuele 17:46-47

– Pietro e Giovanni, pieni dello Spirito di Dio, fecero camminare i paralitici e accadere molti miracoli. Atti 3:6-9

Senza raccontare di tanti altri eroi della Fede che, unti dallo SPIRITO DI DIO, hanno fatto miracoli straordinari.

Noi pastori, collaboratori, vescovi e servi di Dio, questa domenica saremo nella stessa Fede.

Tu che sei triste, abbattuto, malato, legato a un male nella tua vita, trascinando i traumi e frustrazioni del tuo passato, vieni a porre un BASTA a questa sofferenza!

Con l’unzione del Dio Onnipotente, questa domenica in tutte le chiese Universale, staremo amministrando il miracolo nella tua vita.

Pastore Daniel Santos

Blog Vescovo Macedo.
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Per me è il più grande onore

Per me è il più grande onore, servirTi mio Signor!

È un grande onore per me appartenere a Gesù... 


17/05/15

Peso delle parole...

"Quando aprendemos o peso das palavras, começamos 
a valorizar também o silêncio."

15/05/15

Tratamento per la cura dei vizi - Roma- Italia 12-05-15

Una piccola storia che fa riflettere

Una piccola storia che fa riflettere:  Credere senza vedere

Un uomo disse al pastore:
"- Vorrei tanto vedere il vostro Dio".

"- È impossibile", rispose il pastore.

"- Impossibile?

Allora, come posso affidare la mia vita a qualcuno che non posso vedere?"

"- Mostratemi la tasca dove avete riposto l'amore per vostra moglie. E lasciate che io lo pesi, per vedere se è grande".

"-Non siate sciocco. Nessuno può serbare l'amore in una tasca", rispose l'imperatore.

"- Il sole è soltanto una delle opere che il Signore ha messo nell'universo, eppure non potete vederlo bene...
Tanto meno potete vedere l'amore, ma sapete di essere capace di innamorarvi di una donna e di affidarle la vostra vita...
Non vi sembra evidente che esistono alcune cose nelle quali confidiamo anche senza vederle?"

“Beati quelli che crederanno senza aver visto!” (Giovanni 20:25-29 )

12/05/15

Io sono...


Guardando la sua intervista al SBT, non è possibile restare in silenzio dinnanzi ad una così grande rivelazione. Nella sua sincerità in questo argomento, tutti si sono resi conto della magnifica opera dello Spirito Santo nell’UNIVERSALE, attraverso lei. L’Opera di Dio è incontestabile nella vita di coloro i cui obiettivo è sempre stato guadagnare anime, se non fosse per la sua fede, dove saremmo oggi?

In 37 anni di esistenza dell’UNIVERSALE, quante anime sono state strappate dagli artigli del diavolo?
Quante persone hanno smesso di essere una minaccia per la società essendo state reintegrate con un carattere completamente disciplinato? Quale male ha fatto l’UNIVERSALE?

Possiamo dire che, se non fosse per questo lavoro di fede, questo mondo sarebbe irrimediabilmente perso. In altre parole, l’UNIVERSALE è, di fatto, l’ultima porta che nel quale questo mondo può bussare.

Vediamo questo nelle testimonianze delle persone che erano sommerse nella criminalità, ostaggi dei vizi e delle religioni, dopo tanti tentativi di suicidio, hanno trovato il vero senso della vita. Persone che non avendo mai avuto alcuna prospettiva di nulla, dopo aver bussato in molte porte e chiamato, e quel che è peggio: senza alcuna risposta, l’unica porta che era aperta e che aveva qualcuno che ascoltasse, aiutasse e rialzasse è stata l’UNIVERSALE.

Nel corso degli anni della Chiesa, sono state versate molte lacrime, e perché non dire lacrime di sangue? Sono stati sopportati molti dolori, e dolori di parto che hanno dato alla luce milioni di anime salve intorno al mondo. Che hanno reso possibile illuminare l’oscurità delle persone, che non vivevano. Questo lavoro intenso e incessante ha portato vita e seguirà dando alla luce figli che formano una Nazione Santa, i cui Re è Colui che vive per l’Eternità. Il motivo per la quale tutte le Chiese Universale l’Unico e in rilievo Nome che appare è GESÙ CRISTO È IL SIGNORE!

Una cosa è certa, quanto più si moltiplichino i nostri nemici, più non cresceremo. Come lei stesso ha detto: il Proprietario di quest’Opera, il suo Dirigente è, senza alcun dubbio, lo Spirito Santo, e Lui usa chi vuole, come vuole Lui e nell’ora che Lui vuole.

Anche se perseguitati, andremo avanti. Anche se tentano di ostacolarci, le nostre forze si moltiplicano. Anche se il mondo fosse contro di noi, abbiamo Uno che lotta per noi. Andremo avanti fino alla fine, combatteremo il buon combattimento e custodiremo la nostra fede, semplicemente perché non abbiamo NIENTE DA PERDERE E SIAMO L’UNIVERSALE!

Ha collaborato: Pastore Socrate Alves

Blog: Vescovo Edir Macedo
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11/05/15

Qual è stato il giorno più felice della tua vita?


È stato quando ti sei sposato?
Quando è nato tuo figlio?
Quando hai comprato la casa dei tuoi sogni?
Quando hai accompagnato tua figlia all’Altare e si è sposata?
Qual è stato il giorno più felice della tua vita?

Se tu dici: “il giorno più felice della tua vita è stato quando mi sono sposato”, “Quando sono diventato padre”, “È stato quando mi sono comprato la casa dei miei sogni”, “Quando ho aperto le porte della mia ditta” “ della mia azienda”, “Del mio commercio”; “È stato quando ho accompagnato all’Altare mio figlio, mia figlia”. Bene, questo giorno sarà oggi!

Se tu pensi che hai già avuto il giorno più felice della tua vita, paragonandolo con quello di oggi, tu ti renderai conto che non era nulla in confronto!
Perché oggi sarà il giorno più felice della tua vita, è proprio così!
Ed io te lo voglio dimostrare!

Il Sacro Testo dice riguardo ad un uomo nato cieco, che Gesù Passando vide un uomo, che era cieco fin dalla nascita. I suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: “Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?”

Vedi quando la persona non usa la Fede – Intelligente, lei resta cieca!
Lui nacque cieco, quindi quando ha potuto peccare se lui nacque cieco!?
O i suoi genitori?
Gesù rispose: “Né lui ha peccato, né i suoi genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui. Bisogna che io compia le opere di colui che mi ha mandato mentre è giorno…”, in altre parole, fin quando starò qui! “… la notte viene in cui nessuno può operare. Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo.
Detto questo, sputò in terra, fece del fango con la saliva e ne spalmò gli occhi del cieco, e gli disse: Va’, lavati nella vasca di Silo (che significa “mandato”).
Tu ed io stiamo qui perché Dio, ci ha mandati!
Per questo vi ho detto e ripeto, che oggi sarà il giorno più felice della tua vita!

Guarda ciò che avvenne, presta molta attenzione!:
“Egli dunque andò, si lavò, e tornò che ci vedeva.” … Anche tu dovresti ridere …
Quell’uomo era cieco dalla nascita, lui non aveva mai visto la luce del giorno, la bellezza dei fiori, ne gli animali, lui non aveva mai visto la faccia di suo padre, di sua madre!
Lui non aveva visto assolutamente niente!
Una sera stellata, lui non aveva mai visto assolutamente mai, un solo punto di luce!
Ma, soltanto perché lui ubbidì al Signor Gesù… lui tornò vedendo!

Vedete, quell’uomo non si accontentò soltanto con una guarigione. Lui dopo esser stato guarito, avrebbe potuto ritornare a casa!
A cercare i suoi genitori, felice perché tutto nuovo, adesso sto vedendo, ciò che non poteva prima, adesso vedeva!
Ciò che mai ho visto durante la mia infanzia, adesso vedo! Di ciò che non potevo godere prima, adesso io posso e vedo!
Adesso non devo dipendere più di nessuno!
Adesso io sono indipendente! Adesso non sono più cieco!

Lui poteva essersene andato a casa, non è vero?
Ma lui non lo fece! Lui tornò dal Signor Gesù per adorarLO!
Per glorificarLO, poiché lui, voleva più che vedere fisicamente, lui voleva vedere Colui che lo aveva guarito!
Perché Quello era il Salvatore!

Vedete, il peggior cieco, non è quello che non può vedere, ma è quello che non vuole vedere!
Ci sono persone tra di noi, nell’universo di coloro che dicono di credere in Dio, che sono ciechi!
Che hanno oltre tutto visto i miracoli, miracoli nella loro vita!
Perché, chi di noi può affermare che non ha avuto un’esperienza con il Potere di Dio!
Che non ha mai visto un miracolo!
Che mai, Dio, non ha mai manifestato un segno nella tua vita!

E anche tu che sei qui per la prima volta e dici “io!” Io ti dico che, già per il fatto che tu sei qui vivo, questo è già un grande miracolo!
Perché qui sono in molti che non avrebbero più dovuto essere vivi, ma Dio, nella Sua grande e infinita misericordia, ci ha liberati!
Ascolta, per favore!

Molti qui, si accontentano soltanto con miracoli, con le benedizioni!
E continuano cieche, continuano nella dipendenza degli altri, o dei miracoli, quando tu ed io, dobbiamo dipendere esclusivamente, dal Signor Gesù! RiconoscerLO!
Che è ciò che fece quel cieco, lui tornò, non per ricevere un altro miracolo, ma per ricevere la Salvezza!!!

Vescovo Júlio Freitas.
http://iurditalia.org

CURADA DE CANCER

Ci sono persone che non capiscono, e criticano la Chiesa Cristiana, ma...
 Noi della chiesa Cristiana dello Spirito Santo crediamo che Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre!
Gesù nella sua vita ha compiuto numerosi miracoli guarendo persone malate, ecc.
E... I miracoli accadono oggi come ai tempi della Bibbia e  accadranno sempre,  basta credere.

Gesù ha fatto, fa e farà grande meraviglie tra coloro che credono.
Perché?
- Gesù Cristo è il Signore.

09/05/15

Ti senti sempre al punto 0?


    Tutti i giorni danno passi, ma sentono che non usciranno mai dallo stesso posto o che sono letteralmente persi, poiché, le loro vite continuano nella più (im)perfetta (a)normalità….

Esisteva una maledizione sulla famiglia della Tera, che contraddiceva che la stessa avesse discendenti. Iniziò con l’uccidere il figlio più giovane, Aran, mentre suo padre era ancora vivo e impedì anche che il figlio più anziano della Terra, Abramo, avesse figli.

    “Questa è la discendenza di Tera. Tera generò Abramo, Naor e Aran; Aran generò Lot. Aran morì in presenza di Tera, suo padre, nel suo paese natale in Ur dei Caldei. Abramo e Naor si presero delle mogli; il nome della moglie d’Abramo era Sarai; e il nome della moglie di Naor, Milca, che era figlia di Aran, padre di Milca e padre di Isca. Sarai era sterile; non aveva figli.”
    Gn 11:27-30

Per rendersi conto che una maledizione incombeva sulla sua famiglia, Tera decise di prendere i suoi figli, nuore e nipote e abbandonare quel luogo. Così, partì da Ur dei Caldei, con l’obiettivo di andare a Canaa. Ossia, lui tentò di risolvere un problema spirituale, soprannaturale, facendo uso di armi fisiche, naturali. E che cosa accadde?

    “Tera prese Abramo, suo figlio, e Lot, figlio di Aran, cioè figlio di suo figlio, e Sarai sua nuora, moglie d’Abramo suo figlio, e uscì con loro da Ur dei Caldei per andare nel paese di Canaan. Essi giunsero fino a Caran, e là soggiornarono. Il tempo che Tera visse fu duecentocinque anni; poi Tera morì in Caran.”
    Gn 11:31-32

Conviene porre in evidenza che Tera era un uomo al quale mancavano due cose molto importanti:
1° La Promessa di Dio;
2° La manifestazione di una Fede Soprannaturale.

Lui stava lì con molta paura, angosciato, triste per dover seppellire i suoi figli più giovani, triste per il suo secondo figlio che si era accomodato con la situazione e non voleva seguirlo e triste per avere il suo primogenito sposato con una donna sterile … per tutto questo, Tera rimase a metà percorso.

Ed è questo che accade quando la persona non usa le sua Fede Soprannaturale, ossia, per quanto più buone possano essere le sue intenzioni, per quanto possano essere maggiori le sue capacità e mezzi, lei resterà sempre a metà percorso. E Abramo assistette a tutto questo nella sua famiglia:
– Alla morte di suo fratello più giovane;
– All’angoscia di suoi nipote Lot;
– L’infelicità di suo fratello Naor;
– All’impotenza di suo padre, che morì a metà del percorso, non riuscendo a giungere a Canaa.

E  cosa è accaduto?
Dio ordinò a Abramo che uscisse dalla sua terra, dal suo parentado e dalla casa di suo padre per una terra che ancora gli avrebbe dovuto mostrare, caso contrario, lui sarebbe stato il prossimo ad essere seppellito. E che cosa fece Abramo? MANIFESTÒ UNA FEDE SOPRANNATURALE e CREDDE NELLA PROMESSA DI DIO!

La sua Fede era Intelligente, poiché si mostrava insoddisfatta con la sua situazione fisica, economica, famigliare e spirituale. Se lui fosse rimasto in Aran, anche lui sarebbe morto…
Per questo Dio lo chiamò, poiché vide in Abramo una Fede SOPRANNATURALE, una INSODDISFAZIONE!

Non c’è come conquistare, senza sapere dove … se aspettiamo, come non fece Abramo, ma lo fecero tutti i suoi famigliari, resteremo a metà del percorso, come accadde ad ognuno di loro.

Dio diede ad Abramo l’opportunità, al quale lui si aggrappò “con unghie e denti” … ed Egli continua a dare questa stessa opportunità ad ognuno di noi, individualmente, perché non veniamo a fermarci a metà percorso, diventando uguali ai nostri avi, fratelli, zii, cugini, madre o padre…
Ma differenti, chiaramente SOPRANNATURALI!

E ripensaci se pensi che per il fatto di stare nella Comunità Cristiana dello Spirito Santo tu non ti sei fermato a metà strada, perché, se tu ti dici Battezzato con lo Spirito Santo, ma non evangelizzi, non guadagni anime, non lotti per la tua famiglia, non cerchi continuamente nuove conquiste in tutte le aree, significa che ti accontenti con la tua vita naturale…
TU TI SEI LETTERALMENTE FERMATO A METÀ STRADA, perché non hai manifestato la tua INSODDISFAZIONE, la tua FEDE SOPRANNATURALE …
Questo senza parlare di coloro che neanche un graffio escono, perché non si sono liberati, non si sono convertiti, ossia, ancora non sono nati di nuovo.

Il nostro cammino termina soltanto quando il nostro ultimo respiro, ossia, quando arriverà il nostro giorno per andare al Signor Gesù.

Per questo, sii un “insoddisfatto per natura”, non accettare il naturale nella tua vita, manifesta la tua FEDE SOPRANNATURALE!

Vescovo Júlio Freitas.
http://iurditalia.org

08/05/15

Il Cambiamento (1 Parte)

 
Dice così il Sacro Testo, parole del Signor Gesù:
 “Le Ho dato tempo perché si ravvedesse, ma lei non vuol ravvedersi della sua fornicazione”.
È l’atto sessuale al di fuori del matrimonio. I sigle per esempio, chi non è sposato e si prostituisce, ha rapporti sessuali con una persona, sempre differente, un compagno, senza l’impegno del matrimonio, questo è definito “fornicazione”.

“Adulterio” è quando la persona è già sposata, la persona ha già un’alleanza con qualcuno, e rompe questa alleanza. Questo si definisce “adulterio”.

Quindi la fornicazione, qui, Egli parla per quelli che non si sono ravveduti!
Quando la persona sbaglia, come noi, gli esseri umani sbagliamo, e noi non riconosciamo il nostro errore, noi entriamo in uno stadio molto grave!
Peggio di te che sbagli, peggio di te che pecchi, peggio di te che fornichi, spiritualmente parlando, fornicare sarebbe: mentire, mantenere una ferita, praticare l’idolatria, desiderare la morte di qualcuno, pianificare l’omicidio di qualcuno, pianificare la tua stessa morte, il suicidio, prostituirti fisicamente con una persona cercando il piacere sessuale ma compromettendo la tua vita spirituale, la tua coscienza pulita.

Quando la persona lo fa, questa persona, ancor peggio dell’errore che ha commesso, che è una fornicazione agli occhi di Dio, perché la persona conosce già la verità!
Quando noi disconosciamo la Verità, Dio prende questo come un peccato, un peccatore che disconosce la Verità, vive in accordo con ciò che sente, in accordo con ciò che vede, in accordo con ciò che ascolta.

Ma, una volta che tu ed io conosciamo la Verità, noi la dobbiamo vivere e non in accordo, con ciò che ascoltiamo, vediamo o sentiamo!
Ma in accordo con ciò che Dio dice!

Perché è ciò che è meglio!
Quello che ci dice, quello che Egli ci insegna, sono insegnamenti pratici, liberatori e realizzatori!
Ma tu come me, dobbiamo praticarli!
E quando tu ed io li rifiutiamo, allora, stiamo fornicando!
Spiritualmente parlando.

Riuscite a capire?
Io credo in Dio, vado in chiesa, voglio le benedizioni di Dio, voglio essere felice (…) ma tu, vuoi fare le cose a modo tuo!
È come, cercare Dio la domenica e, vivere gli altri sette giorni della settimana per servire te stesso! Non funziona!

Così, Dio lascia ben chiaro, che peggio di te che sbagli sei tu che non riconosci il tuo errore!
Peggiore che tu commetta un peccato, e tu che non lo confessi!
E chiedere perdono a Dio e abbandonarLO!

Peggio di te che sbagli, sei tu che non riconosci e non confessare e non abbandonare l’errore!
Sbagliare è umano!
Gesù lo sa! Gesù ha detto, ascolta per favore!
Che nessuno di noi è perfetto, Lui non esige perfezione da nessuno!
Ciò che Lui chiede è obbedienza e santità!
Che significa… Separarsi.

Tu hai sbagliato?
Ti sei prostituito, tu hai mentito, tu hai praticato la stregoneria, l’idolatria, tu hai tentato il suicidio, tu hai tentato un omicidio, tu hai rubato, tu hai imbrogliato?

Pazienza, confessa!
Tu confessi, Egli ti perdona, tu abbandoni quell’errore, tu ti rialzi e continui la tua giornata in questa vita!
A testa alta!
Senza vergognarsi del passato. Come?
Esiste solo un modo perché tu non ti senta in vergogna del passato, è un nostro pensiero, e voi che siete più maturi, mi potete correggere.

Io sono abituato a dire che non ci dobbiamo vergognare del passato, quando il nostro presente è completamente differente!

Vescovo, io parlo differente, penso differente, agisco differente, reagisco in modo differente.
Allora, tu non ti devi vergognare del tuo passato!
Ciò che è stato è stato! Quel che importa realmente, è adesso!
Quel che importa è che a partire da oggi, quindi vedi che Dio, quindi vedi che Gesù disse: “Io Le Ho dato tempo”.
Grazie!
Cos’è che ci da Dio?
Tempo!
Io vi ho lasciato fare la vostra volontà. Guarda cosa abbiamo avuto … solo frustrazioni, delusioni, amarezza, accuse.
Adesso sei qui in casa Mia, ascoltando la Mia Parola, “IO” ti sto dando tempo.

Tempo per cosa?
Tempo perché tu possa ascoltare, analizzare, confessare, abbandonare!
Ma, tu non approfitti di questa opportunità!

Il tempo sta passando, tu stai invecchiando, e la tua vita sta essendo peggiore!
Perché?

Perché tu aspetti che gli altri cambino, quando invece sei tu che devi cambiare!

Tu stai aspettando che le circostanze, cambino, quando sei tu, che devi cambiare!

Tu non puoi aspettare che il nuovo partito politico, cambi la tua vita!
Che una nuova religione, cambi la tua vita!
Che un libro cambi la tua vita!
Che una nuova relazione cambi la tua vita!
Che un viaggio cambi la tua vita!
Tu non puoi aspettare che gioielli, feste, cambino la tua vita!
Perché il cambiamento della vita è da dentro verso l’esterno!
Non è da l’esterno verso l’interno!

Vescovo Júlio Freitas - (IURD/Portogallo)

Comunità Cristiana dello Spirito Santo
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05/05/15

Che cosa ha fatto il vizio nella tua vita?

Il Giorno Nazionale del Combattimento al Vizio

Che cosa ha fatto il vizio nella tua vita?

Qual è il tuo limite per mettere un punto finale a ciò che ti sta distruggendo?

Il vizio ha cura?

In cerca di una riunione specifica per aiutare e orientare i viziati e i suoi familiari è nato questo Trattamento. L’esperienza che ebbe nel mondo delle droghe, sommata all’enorme desiderio di salvare i viziati, ispirò il vescovo Rogerio Formigoni ad offrire, gratuitamente, questo Trattamento!

La cura dei vizi è una lotta che, quando si decide di combattere fino alla fine, è vinta da ogni persona che fa parte di questo Trattamento. Ogni vizio è uno spirito, e ogni spirito può essere scacciato, per questo la cura è reale!

5 Passi per la famiglia del dipendente

1° PASSO
Capire che la dipendenza del famigliare non è mancanza di carattere, uno sviamento di condotta o una questione di comportamento, ma uno spirito che domina la mente del viziato.
Una volta che si sa questo, si passa a capire che la battaglia è prettamente spirituale e che la famiglia deve lottare con tutte le sue forze per liberare il suo famigliare dal dominio di questo spirito.

2° PASSO
Non aspettare che il dipendente chieda aiuto perché tu inizi ad agire. Anche perché, nella maggior parte delle volte, lui dice che non vuole aiuto e nega di essere viziato, ciò lascia la famiglia impossibilitata di agire, giacché tutte le terapie esigono che il dipendente sia presente.
“Il trattamento per la Cura dei Vizi” è l’unico trattamento in cui la famiglia può cercare la cura senza che il dipendente sia presente.

3° PASSO
Non lasciarti mai condizionare dalle parole del dipendente, come “io non voglio aiuto”, “mi piace farne uso e non voglio smettere”, “ ne faccio uso perché voglio e smetto quando mi pare”, “non serve a nulla cercare aiuto, perché non voglio smettere …”

Queste parole, per quanto possano essere convincenti, sono condizionate dallo spirito del vizio per demotivare la famiglia di lottare. La miglior cosa da fare è aspettare il momento giusto per convincerlo a venire al trattamento. Questo accade quando lui inizia a percepire le perdite che sta avendo e i danni. La cosa che la famiglia può fare è di aiutarlo a percepire questo.

4° PASSO
Differente da ciò che molte famiglie fanno, il famigliare dipendente deve essere trattato con amore e comprensione. Evita di accusarlo o condannarlo per le cose che fa. Per quanto più possa essere difficile, questo è l’unico modo di tenerlo legato alla famiglia, perché, quando si agisce in modo contrario, si finisce con l’allontanare il famigliare, situazione questa che crea una barriera tra lui e la famiglia e fa in modo che lui si senta accolto dagli altri dipendenti che affrontano anche loro le stesse difficoltà famigliari.

5° PASSO
Non conformarti con l’idea diffusa dai trattamenti che il vizio non ha cura e che tu dovrai convivere con il tuo famigliare viziato per il resto della vita. Questo non è vero!

Serve solo per demotivare la famiglia nel lottare per il dipendente.
Il Trattamento per la Cura dei Vizi ha dimostrato che c’è cura!

Sono già migliaia le persone curate definitivamente!
Ciò di cui la famiglia ha bisogno, è di venire al trattamento, credere, perseverare e obbedire. Così, lei avrà indietro il suo famigliare trasformato.
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 Tratamento per la cura dei vizi.
12 Maggio alle ore 20.
Viale di Porta Tiburtina 18/20 Roma.
Presenza confermata del Vescovo Rogerio Formigoni.

Info:
- 06 44702566
- 02 45494940
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Se sei stanco di soffrire, partecipa al Trattamento per la Cura dei Vizi


Se sei stanco di soffrire, partecipa al Trattamento per la Cura dei Vizi, il 12 maggio, nella Chiesa Cristiana.

Il Giorno Nazionale del Combattimento al Vizio


    Che cosa ha fatto il vizio nella tua vita?
 Qual è il tuo limite per mettere un punto finale a ciò che ti sta distruggendo?

Se sei stanco di soffrire, partecipa al Trattamento per la Cura dei Vizi, il 12 maggio, nella Chiesa Cristiana.

Chi vede il vescovo Rogerio Formigoni che realizza la Riunione del “Trattamento della Cura dei Vizi”, non immagina le storie di molta pazzia, piena di vizi, sesso e adrenalina che lui ha vissuto. Cocaina, colla, anfetamine, LSD, tè allucinogeni, crack e tutto ciò che dava una sensazione di euforia o potere, Rogerio l’ha provato. Fu così che conobbe tutti i piaceri che il mondo può offrire. A causa delle droghe e dei soldi del traffico, non mancavano donne e notti fuori casa, frequentava case di prostituzione, si relazionava con molte donne sposate, single, accompagnatrici, ecc. Fu invitato ad andare nella Chiesa Cristiana, dove scoprì il responsabile del vizio delle droghe, e distruzione della sua vita, che era circondata dall’angoscia, paura e depressione. Il suo cambiamento fu talmente grande che iniziò a voler aiutare gli altri.

Il vizio ha cura?

In cerca di una riunione specifica per aiutare e orientare i viziati e i suoi familiari è nato questo Trattamento. L’esperienza che ebbe nel mondo delle droghe, sommata all’enorme desiderio di salvare i viziati, ispirò il vescovo Rogerio Formigoni ad offrire, gratuitamente, questo Trattamento!

La cura dei vizi è una lotta che, quando si decide di combattere fino alla fine, è vinta da ogni persona che fa parte di questo Trattamento. Ogni vizio è uno spirito, e ogni spirito può essere scacciato, per questo la cura è reale!
Il piacere ingannevole dei vizi

I vizi possono anche provocare una sensazione di piacere, ma in poco tempo questo piacere finisce per diventare una schiavitù e avere un effetto devastante.
Come funziona la mente del viziato?

Lo spirito del vizio “PARLA” nella mente del viziato: “oggi sarà l’ultima sigaretta, l’ultima dose…” Il viziato, senza percepirlo, ascolta e accetta, ancora una volta questa voce che viene nella sua mente e lo domina […]

Il consumo di droghe causa danni estremi. Lei compromette la mente, annichilisce la coscienza e deteriora il corpo.

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Tratamento per la cura dei vizi.
12 Maggio alle ore 20.

 Viale di Porta Tiburtina 18/20 Roma.

Presenza confermata del Vescovo Rogerio Formigoni.

Info:
- 06 44702566
- 02 45494940

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04/05/15

Cura dei vizi 12 Maggio !!!

Lui è il Cervello

Egli è il capo del corpo, cioè della chiesa; è lui il principio, il primogenito dai morti, affinché in ogni cosa abbia il primato. Colossesi 1:18

Non c’è nulla di sbagliato nel dire che siamo membri di tale chiesa, alla fin dei conti, tutti noi facciamo parte di una chiesa, ma ciò che dobbiamo realmente valutare è se siamo membri del Corpo del Signor Gesù. Poiché, dinnanzi ai fatti, abbiamo osservato che non basta, per esempio, che la persona sia membro della Chiesa Universale, e non esserlo del Corpo di Gesù.

Per essere membri del Suo Corpo è necessario essere collegati alla
Testa. Puoi osservare che quando il nostro cervello da un ordine perché il dito mignolo del piede si muova, immediatamente, lui obbedisce. Perché, nonostante la distanza, il dito è collegato 24 ore al giorno al comando che proviene dal suo “signore cervello”.

Ma se questo stesso dito per qualche motivo fosse fuori dal corpo, anche se il cervello gridasse perché lui si muova, lui ubbidirebbe? In nessun modo! Quindi, il corpo umano funziona nello stesso modo armonioso e molto ben sincronizzato con il cervello, perché l’obbedienza è qualcosa presa molto seriamente dai suoi membri, arriva ad essere automatico. Il cervello da gli ordini e, immediatamente, tutti ubbidiscono, così vi è vita in quel corpo. Così deve essere con il Corpo di Cristo, i Suoi membri non potrebbero mai rifiutare un ordine che il Cervello chiamato GESÙ da per mezzo della Sua Parola.

Ma, seguendo la verità nell’amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l’aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte, per edificare se stesso nell’amore. Efesini 4:15-16

Se il “Cervello Gesù” dice:
Consegna la tua vita sull’Altare, è da consegnare.
Pregate, è pregare.
Perdonate, è perdonare.
Prendete un comportamento di fede, ed è ciò che è da prendere.
Abbandonate il peccato, è da abbandonare.
Sacrificate, è sacrificare.

Se un membro del corpo umano è tranciato, in poco tempo ammuffirà, si secca e sparisce. Molti pastori, collaboratori un giorno erano collegati al Corpo di Cristo, ma, con la loro disobbedienza alla Parola del loro “Cervello Gesù”, si sono scollegati, e oggi si trovano in una situazione disastrosa, quasi irreversibile.

Dove vi è l’attuazione immediata degli ordini del “Cervello Gesù”, i membri cresceranno, saranno salubri e prosperi e avanzeranno nelle conquiste e, soprattutto, della Salvezza. Caso contrario, tu sarai solo membro di una denominazione, del corpo dei pastori o dei collaboratori, ma non fai parte, almeno per ora, del Corpo del Signor Gesù.

PENSATE!

Ha collaborato: Vescovo Sergio Correa


Blog: Vescovo macedo.
http://blogs.universal.org/bispomacedo/it

Quando il servo diventa re

Vediamo continuamente nei notiziari i disastri provocati dagli effetti dei terremoti in varie parti del mondo. Le immagini sono impressionanti: persone disperate, sbilanciate da una parte e dall’altra, tentano di afferrarsi a qualcosa senza riuscire a fermarsi. Molti finiscono sotto le macerie degli edifici, che crollano a causa dei terremoti. Crateri e crepe si aprono nella terra. Pregiudizi giganteschi e vite perse all’improvviso e inaspettatamente. Hai mai immaginato quale possa essere la sensazione di sentir tremare il pavimento sotto ai tuoi piedi? Questa è una situazione disperata in cui nessuno desidera vivere.

Ma, purtroppo, molti che sono nell’Opera di Dio hanno provocato un terremoto devastatore nelle loro vite. La Bibbia afferma che, quando il servo diventa re, la terra freme Proverbi 30:21-22. Il terreno è scosso, in modo tale che non si riesce a restare più in piedi. Un vero terremoto avviene sotto i piedi dei servi che passano ad essere signori di se stessi. E tutto ciò che hanno costruito nel corso degli anni di servizio crolla in un batter d’occhio.

Questo accade perché ciò che ci sostenta nel Regno e nell’Opera di Dio è il fatto di avere realmente, Gesù come nostro Signore. La Sua signoria è responsabile per la nostra stabilità e equilibrio. Così, quando qualcuno lascia la sua condizione di servo e si pone al posto del signore, questi non può più essere sostentato da Dio, e né può sostenersi da se per molto tempo. Lì iniziano le scosse: orgoglio, peccato, autosufficienza, rancore, rilassamento, avidità, malizia … Tutti loro danni provocano grandi danni. E chi riuscirà a restare in piedi con loro?

È per questo motivo che molti pretendono di abbandonare l’Opera per cose molto piccole. Molte volte per una parola detta male, un ordine più severo, un richiamo che non ha fatto piacere, un consiglio opposto al suo volere o una ingiustizia, sono sufficienti perché questi cadano. Ma in verità, cadono a causa di queste cose, ma perché stava già avvenendo un terremoto sotto i loro piedi, e le loro strutture erano già crollate. Sono passati da servi a signori, hanno smesso di servire perché hanno voluto esser serviti. E dato con non sono stati e neanche potevano essere, hanno abbandonato ciò che Dio gli aveva affidato, come se stessero facendo un favore all’Altissimo.

I servi di Dio si mantengono in piedi, ma i signori di se stessi vengono inghiottiti dalla terra che calpestano. Siamo stati chiamati per servire, non per essere serviti. Tutti coloro che si caricano questa seconda finalità dentro di se, perdono la visione di ciò che è l’Opera, e non rimangono in lei e neanche nel Regno di Dio – perché che regna le loro vite sono loro stessi, e non più il Signor Gesù.

Blog: Vescovo macedo.
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01/05/15

Segreti e Misteri della Fede

Quando parliamo di fede non stiamo pensando di rimuovere le persone dalle loro rispettive religioni. Anche perché, religione per religione, qual è la differenza?
Gesù non ha mai predicato la religione. Egli annunciava il Regno di Dio, dove le persone hanno il diritto di vivere una vita degna; dove la Giustizia, la Misericordia e la Fede sono abbondanti.

La fede tratta della certezza che Dio compirà tutto ciò che ha promesso.
Cerchiamo di trasmettere questa fede raggiunta per condurre le persone al Suo Regno. La Fede tratta di Vita di qualità, generata e trasmessa dal Trono dell’Altissimo.

Primo, Gesù disse di essere la Vita, in seguito disse che la Vita viene per la fede.
Ma, che tipo di fede?
Tutto il mondo ha fede, e non per questo ha vita…
Perché?

La qualità della fede che si ha riflette la stessa qualità di vita che si possiede. Se il tipo di fede di una persona è soggetta agli obblighi della sua religione, allora lei non ha diritto di esigere una vita di qualità.

Perché nessuna religione è in grado di rispondere alle necessità della vita di qualità.
Questa è possibile soltanto per mezzo della fede esercitata nella Parola dell’Autore e Creatore della Vita: Gesù Cristo.
Unire questa regola con gli obblighi religiosi è pura perdita di tempo.

Una cosa o l’altra.
O tu pratichi la Parola di Dio e lasci subito le abitudini religiose per vivere nella fede e per la fede o dimentichi della nuova vita proposta dal Signor Gesù.

La vita religiosa non ha nulla a che vedere con la vita per la fede. Nella vita religiosa il fedele obbedisce a ciò che detta la sua religione. Nella vita per la fede, il fedele obbedisce a ciò che detta la Parola di Dio.

Di fatto, è molto più facile obbedire alla religione che a Dio. I sacrifici della religione non coinvolgono tanto sacrificio quanto la Parola di Dio. In compenso, nessuna religione risponde ai desideri umani. Ma la fede, si! La fede da accesso all’impossibile. Marco 9:23

Perché tutto è possibile a colui che crede?
Primo, perché il Signor Gesù ha promesso;
Secondo, perché la fede è il soffio dello Spirito di Dio nei Suoi fedeli.

La fede tratta dell’obbedienza alla Parola del Dio Altissimo. Solo così si comprendono i Suoi segreti e misteri.

Chi ha fede progetta, determina e realizza i suoi sogni. Arriva dove vuole.
Non dipende dalla fortuna, non è soggetto alle maledizioni ne alle piaghe nemiche …
Non cammina in accordo con i consigli degli empi e ne si siede in compagnia degli schernitori.

Prima, credi che la piaga del condor magro non uccide il cavallo grasso.

Il soffio della Vita di Dio è la fede.
Lo Spirito di Dio è Vita e senza Lui non c’è fede, non vi è soffio, non vi è vita...
Gesù è l’Autore e Consumatore della fede. Ossia, Egli è l’Autore della Vita.

Subito dopo della Sua resurrezione, Gesù apparve ai discepoli e soffiò in loro il soffio del Suo Spirito. Immediatamente, loro abbandonarono i dubbi, paure, preoccupazioni e il rifugio per uscire nelle vie e annunciare la Resurrezione di Gesù.

A questo motivo, si esposero alle persecuzioni mosse dai capi religiosi. Ai giorni odierni abbiamo visto l’opposto tra molti credenti, presumibilmente sigillati con lo Spirito Santo. Loro sono fuggiti dal confronto con l’inferno. Fuggono perché non credono in Chi dicono di credere.

Come l’ossigeno è l’aria della vita terrena, così è la fede di Dio: è il soffio Divino per la vita terrena e eterna.

La Parola di Dio rivela il carattere di Dio, il Suo onore, la Sua dignità, la Sua Grandezza, la Sua Giustizia, la Sua misericordia e la Sua fede.

Lo stesso vale per quanto concerne il carattere di una persona; coinvolge la sua parola, onore, dignità.
I valori morali umani ritraggono i tuoi valori spirituali.


Blog: VescovoMacedo.
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