Tutti i giorni danno passi, ma sentono che non usciranno mai dallo stesso posto o che sono letteralmente persi, poiché, le loro vite continuano nella più (im)perfetta (a)normalità….
Esisteva una maledizione sulla famiglia della Tera, che contraddiceva che la stessa avesse discendenti. Iniziò con l’uccidere il figlio più giovane, Aran, mentre suo padre era ancora vivo e impedì anche che il figlio più anziano della Terra, Abramo, avesse figli.
“Questa è la discendenza di Tera. Tera generò Abramo, Naor e Aran; Aran generò Lot. Aran morì in presenza di Tera, suo padre, nel suo paese natale in Ur dei Caldei. Abramo e Naor si presero delle mogli; il nome della moglie d’Abramo era Sarai; e il nome della moglie di Naor, Milca, che era figlia di Aran, padre di Milca e padre di Isca. Sarai era sterile; non aveva figli.”
Gn 11:27-30
Per rendersi conto che una maledizione incombeva sulla sua famiglia, Tera decise di prendere i suoi figli, nuore e nipote e abbandonare quel luogo. Così, partì da Ur dei Caldei, con l’obiettivo di andare a Canaa. Ossia, lui tentò di risolvere un problema spirituale, soprannaturale, facendo uso di armi fisiche, naturali. E che cosa accadde?
“Tera prese Abramo, suo figlio, e Lot, figlio di Aran, cioè figlio di suo figlio, e Sarai sua nuora, moglie d’Abramo suo figlio, e uscì con loro da Ur dei Caldei per andare nel paese di Canaan. Essi giunsero fino a Caran, e là soggiornarono. Il tempo che Tera visse fu duecentocinque anni; poi Tera morì in Caran.”
Gn 11:31-32
Conviene porre in evidenza che Tera era un uomo al quale mancavano due cose molto importanti:
1° La Promessa di Dio;
2° La manifestazione di una Fede Soprannaturale.
Lui stava lì con molta paura, angosciato, triste per dover seppellire i suoi figli più giovani, triste per il suo secondo figlio che si era accomodato con la situazione e non voleva seguirlo e triste per avere il suo primogenito sposato con una donna sterile … per tutto questo, Tera rimase a metà percorso.
Ed è questo che accade quando la persona non usa le sua Fede Soprannaturale, ossia, per quanto più buone possano essere le sue intenzioni, per quanto possano essere maggiori le sue capacità e mezzi, lei resterà sempre a metà percorso. E Abramo assistette a tutto questo nella sua famiglia:
– Alla morte di suo fratello più giovane;
– All’angoscia di suoi nipote Lot;
– L’infelicità di suo fratello Naor;
– All’impotenza di suo padre, che morì a metà del percorso, non riuscendo a giungere a Canaa.
E cosa è accaduto?
Dio ordinò a Abramo che uscisse dalla sua terra, dal suo parentado e dalla casa di suo padre per una terra che ancora gli avrebbe dovuto mostrare, caso contrario, lui sarebbe stato il prossimo ad essere seppellito. E che cosa fece Abramo? MANIFESTÒ UNA FEDE SOPRANNATURALE e CREDDE NELLA PROMESSA DI DIO!
La sua Fede era Intelligente, poiché si mostrava insoddisfatta con la sua situazione fisica, economica, famigliare e spirituale. Se lui fosse rimasto in Aran, anche lui sarebbe morto…
Per questo Dio lo chiamò, poiché vide in Abramo una Fede SOPRANNATURALE, una INSODDISFAZIONE!
Non c’è come conquistare, senza sapere dove … se aspettiamo, come non fece Abramo, ma lo fecero tutti i suoi famigliari, resteremo a metà del percorso, come accadde ad ognuno di loro.
Dio diede ad Abramo l’opportunità, al quale lui si aggrappò “con unghie e denti” … ed Egli continua a dare questa stessa opportunità ad ognuno di noi, individualmente, perché non veniamo a fermarci a metà percorso, diventando uguali ai nostri avi, fratelli, zii, cugini, madre o padre…
Ma differenti, chiaramente SOPRANNATURALI!
E ripensaci se pensi che per il fatto di stare nella Comunità Cristiana dello Spirito Santo tu non ti sei fermato a metà strada, perché, se tu ti dici Battezzato con lo Spirito Santo, ma non evangelizzi, non guadagni anime, non lotti per la tua famiglia, non cerchi continuamente nuove conquiste in tutte le aree, significa che ti accontenti con la tua vita naturale…
TU TI SEI LETTERALMENTE FERMATO A METÀ STRADA, perché non hai manifestato la tua INSODDISFAZIONE, la tua FEDE SOPRANNATURALE …
Questo senza parlare di coloro che neanche un graffio escono, perché non si sono liberati, non si sono convertiti, ossia, ancora non sono nati di nuovo.
Il nostro cammino termina soltanto quando il nostro ultimo respiro, ossia, quando arriverà il nostro giorno per andare al Signor Gesù.
Per questo, sii un “insoddisfatto per natura”, non accettare il naturale nella tua vita, manifesta la tua FEDE SOPRANNATURALE!
Vescovo Júlio Freitas.
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