29/04/15

Discípulos

Vincendo in mezzo alle difficoltà

Sierra Leone – Vincendo in mezzo  alle difficoltà

Nonostante le sfide affrontate durante l’epidemia di Ebola in Sierra Leone, paese situato a occidente del continente africano, la Chiesa Universale non ha fermato il suo lavoro di guadagnare anime.

Di recente, il paese ha vissuto momenti difficili, al punto da richiedere alla popolazione tre giorni di isolamento, al fine di evitare la propagazione del virus.

I principali settori del paese hanno avuto degli effetti negativi, l’economia che era in crescita crollò, i trasporti pubblici furono ridotti, voli internazionali cancellati, e le imprese chiusero.

“La sfida è stata grande, poiché abbiamo dovuto chiudere la chiesa per alcuni giorni, seguendo l’orientamento del Governo, visto che non potevamo riunire una grande quantità di persone nello stesso luogo, ma il lavoro non si è fermato”, afferma il pastore Walker Kankiza, responsabile del lavoro di evangelizzazione nel paese.

Dopo otto mesi di battaglia contro la Ebola, sono molti i dati negativi nel paese, ma per l’Universale non è una realtà.

“L’Universale non abbandona il suo obiettivo di guadagnare anime, anche nei momenti critici. Vedendo la sofferenza del popolo, cresce in noi una rivolta.

Ed è stato giustamente in questo periodo tanto difficile di 8 mesi che abbiamo aperto due nuove chiese nel paese. I dati per il Regno dei Cieli è positivo. Adesso abbiamo in totale quattro chiese, nelle quali portiamo speranza agli afflitti e rispondiamo alle necessità del popolo.

Altra grande vittoria è stata quando abbiamo constatato che nessun membro dell’Universale è stato contagiato dal virus dell’Ebola. Stiamo ringraziando per tutte le preghiere e appoggio della nostra Chiesa in tutto il mondo”, conclude il pastore Walker.

Blog Vescovo Edir Macedo.
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28/04/15

Ognuno raccoglie ciò che ha seminato.

Quello che raccogli oggi, e ciò che hai seminato ieri... E quello che semini oggi, lo raccoglierai domani.

Ma...  Ognuno raccoglie ciò che ha seminato.


27/04/15

SELEÇÃO DOS MELHORES LOUVORES DA IURD 2014

O segredo para uma família abençoada

5 Passi per la famiglia dipendente

1° PASSO
Capire che la dipendenza del famigliare non è mancanza di carattere, uno sviamento di condotta o una questione di comportamento, ma uno spirito che domina la mente del viziato.
Una volta che si sa questo, si passa a capire che la battaglia è prettamente spirituale e che la famiglia deve lottare con tutte le sue forze per liberare il suo famigliare dal dominio di questo spirito.

2° PASSO
Non aspettare che il dipendente chieda aiuto perché tu inizi ad agire. Anche perché, nella maggior parte delle volte, lui dice che non vuole aiuto e nega di essere viziato, ciò lascia la famiglia impossibilitata di agire, giacché tutte le terapie esigono che il dipendente sia presente.

“Il trattamento per la Cura dei Vizi” è l’unico trattamento in cui la famiglia può cercare la cura senza che il dipendente sia presente.

3° PASSO
Non lasciarti mai condizionare dalle parole del dipendente, come “io non voglio aiuto”, “mi piace farne uso e non voglio smettere”, “ ne faccio uso perché voglio e smetto quando mi pare”, “non serve a nulla cercare aiuto, perché non voglio smettere …”
Queste parole, per quanto possano essere convincenti, sono condizionate dallo spirito del vizio per demotivare la famiglia di lottare. La miglior cosa da fare è aspettare il momento giusto per convincerlo a venire al trattamento. Questo accade quando lui inizia a percepire le perdite che sta avendo e i danni. La cosa che la famiglia può fare è di aiutarlo a percepire questo.

4° PASSO
Differente da ciò che molte famiglie fanno, il famigliare dipendente deve essere trattato con amore e comprensione. Evita di accusarlo o condannarlo per le cose che fa. Per quanto più possa essere difficile, questo è l’unico modo di tenerlo legato alla famiglia, perché, quando si agisce in modo contrario, si finisce con l’allontanare il famigliare, situazione questa che crea una barriera tra lui e la famiglia e fa in modo che lui si senta accolto dagli altri dipendenti che affrontano anche loro le stesse difficoltà famigliari.

5° PASSO
Non conformarti con l’idea diffusa dai trattamenti che il vizio non ha cura e che tu dovrai convivere con il tuo famigliare viziato per il resto della vita. Questo non è vero!
Serve solo per demotivare la famiglia nel lottare per il dipendente.

Il Trattamento per la Cura dei Vizi ha dimostrato che c’è cura!
Sono già migliaia le persone curate definitivamente!
Ciò di cui la famiglia ha bisogno, è di venire al trattamento, credere, perseverare e obbedire. Così, lei avrà indietro il suo famigliare trasformato.

Il Trattamento per la Cura dei Vizi avviene tutte le domeniche, alle h 15.00, in Viale Joao Diaz, 1800 – Santo Amaro – SP, e anche in tutte le Universale.

Per maggiori informazioni, accedi: www.viziohacura.com

In Italia la Cura dei Vizi è a Roma, il 12 Maggio alle h 20.00
– Via di Porta Tiburtina 18/20. Per maggiori informazioni, contattare:
Amico 24 ore 02 454 949 40

Vescovo Rogerio Formigoni

Blog: Vescovo Edir Macedo.
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26/04/15

Un vantaggio in più della confidenza


Mai si era udito, mai orecchio aveva sentito dire, mai occhio aveva visto che un altro dio, all’infuori di Te, agisse in favore di chi spera in Lui. Isaia 64:4

Dio lavora in favore di coloro che aspettano in Lui. Colui che aspetta non è chi resta seduto, senza muovere un dito, conformato alla situazione. Ancor meno resta in ansia, angosciato senza sapere se Dio farà o no qualcosa. Chi aspetta è colui che confida in Dio, che dipende al 100% da Lui, che pone soltanto in Lui la sua speranza.

Adesso, guarda soltanto quanto è meravigliosa questa caratteristica del nostro Dio: Egli lavora in favore di coloro che pongono la loro speranza in Lui. Egli lavora per quelli che credono. Questo è straordinario! Il dio Creatore del cielo e della terra, Creatore di tutto e di tutti, ha scelto di lavorare per le creature che manifestano la loro fede in Lui. È una delle clausole del contratto che firmiamo con Lui per fede quando consegniamo la nostra vita.

Molti religiosi possono scandalizzarsi con questa affermazione, ma possono lamentarsi con Chi ha scritto la Bibbia. È scritto e documentato che Lui è così. Fa parte del Suo carattere corrispondere alle azioni di fede dell’essere umano con un atteggiamento che solo Lui può prendere. Questo non sminuisce Dio, al contrario, non può altro che esaltarLO.

Chi altri, avendo tanto potere e autorità su tutto l’Universo, si assoggetterebbe a fare un accordo di questi con l’essere umano? Per questo, non c’è nessuno uguale a Lui. Non c’è mai stato e mai ci sarà. E proprio perché Lui ha questo carattere, noi possiamo mantenere ancora di più la nostra certezza che, accadrà ciò che deve accadere, nulla ci fermerà.

Anche se non abbiamo le condizioni umane necessarie, anche se le probabilità siano tutte contro di noi e il mondo ci odia, anche se più nessuno ci volesse aiutare, abbiamo l’Onnipotente che lavora in nostro favore. Se – e solo se SI manifesta questa fede per mezzo delle azioni che dimostrano la nostra fiducia. Senza avere dubbi. Se non ci demotiviamo. Lì si, che arriveremo. Lui non lavora per uno qualunque. Lui lavora soltanto per coloro che si consegnano al 100%.

Per questo, Lui dice anche:

Perché Io, il SIGNORE, il tuo Dio, fortifico la tua mano destra e ti dico: “Non temere, Io ti aiuto!” Isaia 41:13

Questa parola è più che sufficiente per mantenerci in piena confidenza. Dissolve tutta l’ansia. Perché restare in ansia? Se Dio è con noi, aiutandoci e lavorando per noi, nulla ci impedisce di continuare avanzando e facendo la nostra parte, indipendentemente da ciò che arriva durante il percorso.

Vanessa Lampert

Blog: Vescovo Macedo
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24/04/15

Clamore di Ana

Tratamento per la cura dei vizi.

Tratamento per la cura dei vizi
12 Maggio alle ore 20.
Viale di Porta Tiburtina 18/20 Roma.
Presenza confermata del Vescovo Rogerio Formigoni.

23/04/15

Pastori dell'Universale

Può anche darsi che non siamo i più simpatici.
Può anche darsi che non siamo i migliori divulgatori.
Pochi di noi sono intonati nel cantare.

Nessuno di noi ha fatto un corso inerente al linguaggio del corpo e ne di etichetta.

Il numero degli ascoltatori dei nostri programmi radiofonici, TV e la quantità di persone presenti ai nostri culti non ci impressiona e neanche sconforta, perché, anche se fossero pochi quelli che ci ascoltano, noi parliamo come se stessimo predicando per il mondo intero.

Il nostro impegno non è quello di piacere, il nostro impegno è di parlare della Verità.

Viviamo la Verità e crediamo nella Verità, poiché è lei che libera.
Siamo i pastori dell’Universale generati sotto il severo rigore. Impegnati e vivendo ciò che predichiamo. Determinati nel stabilire il Regno di Dio dentro ad ogni persona che ci presta attenzione.

Tutti i giorni, dove c’è una Universale con le sue porte aperte, un uomo di Dio lavora nel compimento dei suoi doveri con santità, sincerità e passione. Non ci importa l’oro, ma si l’Altare. La rinuncia è il nostro pane quotidiano.

Crediamo in ciò che è scritto nella Parola di Dio e per la fede viviamo senza dare attenzione a ciò che sentiamo o non ci sentiamo.

"Sembra un fragore di carri, quando saltano sulle vette dei monti; crepitano come la fiamma che brucia la stoppia; sono come un popolo poderoso, schierato in battaglia…
Davanti a loro tremano i popoli, ogni volto impallidisce. Corrono come prodi, danno la scalata alle mura come guerrieri; ognuno va diritto davanti a sé e non devia dal proprio sentiero; nessuno spinge il suo vicino, ognuno avanza per la sua strada; si slanciano in mezzo alle frecce,non rompono le file."- Gioele 2:5-8

Guadagnare anime è la nostra missione e diamo la nostra vita per compierla.

Così siamo noi, i pastori dell’Universale.

La nostra maggior gloria è servire il nostro Signore!

Blog: Vescovo Macedo
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22/04/15

Dove conducono…


Infatti i Miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le Mie vie, dice il SIGNORE. Come i cieli sono alti al di sopra della terra,così sono le Mie vie più alte delle vostre vie, e i Miei Pensieri più alti dei vostri pensieri.
- Isaia 55:8-9

Dio è in un luogo sopra di noi perché i Suoi Pensieri son al disopra dei nostri – è una conseguenza. Non è il luogo in cui ci troviamo che determina i nostri pensieri, ma i nostri pensieri determinano il luogo in cui stiamo o staremo.

Non tutte le persone che sono in chiesa hanno i Pensieri di Dio. Al contrario, la maggior parte ha dentro se i pensieri del diavolo, per non essere ancora nato dallo Spirito Santo. E se questa nuova nascita, non avviene, i pensieri finiranno conducendo queste persone fuori dalla chiesa e per l’inferno – ossia, nel luogo dove loro già stavano da molto tempo.

Esistono persone che sono in peccato, ma pensano in una vita corretta, desiderandola. Presto o tardi, queste persone avranno l’opportunità e vivranno una vita corretta, perché i loro pensieri li porteranno fin là. Inoltre, esistono anche persone che vivono una vita corretta, ma pensano in una vita consegnata al peccato. Allo stesso modo, presto o tardi, loro vivranno nel peccato, perché i loro pensieri li condurranno fin là.

In verità, come io penso, così sarà… - Isaia 14:24

Quali pensieri hai avuto?
Verso dove ti stanno conducendo – più vicino o più lontano da Dio?
Verso il Cielo o all’inferno?
Che cosa ti accadrà se continuerai ad avere gli stessi pensieri che hai oggi?

Chi abbandona la fede non lo fa quando cade in peccato o escono dalla chiesa, ma quando accettano il primo pensiero contrario alla Parola di Dio.

Blog: Vescovo Macedo
http://blogs.universal.org/bispomacedo/it/

Tratamento per la cura dei vizi

Tratamento per la cura dei vizi
12 Maggio alle ore 20.
Viale di Porta Tiburtina 18/20 Roma.
Presenza confermata del Vescovo Rogerio Formigoni.

21/04/15

Fuoco sull’Altare

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta, dell’aneto e del comino, e trascurate le cose più importanti della legge: il giudizio, la misericordia, e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre. Matteo 23:23

Loro erano così rigidi sulla Legge che davano la decima delle cose più piccole – dell’aneto, della menta e del cumino, ma erano ciechi per i precetti più importanti del Regno di Dio, che sono la Giustizia, la Misericordia e la Fede.

Questo è il comportamento tipico delle persone che considerano l’oro più importante dell’Altare.

Loro davano la decima solo per interesse mentre è altra cosa avere coscienza del reale significato della decima, che è il riconoscimento con la Signoria di Gesù.

Ci sono persone che danno perfino la decima, ma non hanno nessun impegno con la Giustizia, poiché si sono beneficiati con la giustizia.
Non hanno alcun impegno con la Fede, poiché non vogliono pagare il prezzo della vita sull’Altare. Non vogliono l’impegno con la Misericordia, perché nella loro testa non ne necessitano, giacché si considerano perfetti.

Loro danno la decima del 10% materialmente parlando, ma restano con il 90% della vita nell’oro.

D’altra parte, quella persona che ha l’impegno con la Giustizia, la Misericordia e la Fede, ha il 100% della sua vita sull’Altare.

Vescovo Romualdo Panceiro.

Blog:  Vescovo Macedo.
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20/04/15

Clip: Minha Essência

Una piccola storia che fa riflettere: Coraggio e paura

 Narra un’antica favola indiana che un topo viveva in perenne stato di angoscia per paura dei gatti.
Un mago ebbe compassione di lui e lo trasformò in un gatto.
Allora gli venne paura dei cani.
Il mago lo tramutò in un cane, dopodiché egli cominciò ad avere terrore delle pantere, e il mago lo fece diventare una pantera, ma così fu spaventato dal cacciatore.
A questo punto il mago si diede per vinto.
Lo mutò nuovamente in un topo e gli disse: “Non c’è niente che io possa fare per aiutarti, perché tu hai il cuore di un topo”.

-La codardia è la peggior virtù che un uomo possa avere, è nemico dell' essere umano...
Il codardo è l'incapacità di affrontare le paure.
Il cambiamento più importante di una persona è quello che viene viene dall'interno e non dall'esterno.

Ma, cosa significa vivere senza paura?
cos'è esattamente il coraggio?

"- Il coraggio, semplicemente, non è assenza di paura: al contrario, è la capacità di agire nonostante si provi paura."
Le persone coraggiose provano certamente paura, ma non consentono che la paura le paralizzi. Queste persone riconoscono e affrontano le loro paure. 

 È come in un circolo virtuoso: Più affronti le tue paure, più guadagni coraggio!

Purtroppo, coloro che mancano di coraggio, hanno la tendenza a sentirsi sollevati e come liberati da un peso quando riescono ad evitare le loro paure: se sono stati in grado di fuggire una paura, infatti, il sollievo che ne deriva agisce come un premio alla loro impresa, rinforzando ancor più la loro timidezza e la loro mancanza di coraggio. Si entra in un circolo vizioso.

Le azioni di oggi determineranno il tuo destino. Con Dio ce la farai!

"Coraggio, sono io! Non abbiate paura!” (Matteo 14, 27)

"Non te l’ho io comandato? Sii forte e coraggioso; non ti spaventare e non ti sgomentare, perché il SIGNORE, il tuo Dio, sarà con te dovunque andrai."
Giosuè 1:9

Dove ti porterà il tuo coraggio?

Sarai in grado di scoprire e sviluppare i tuoi talenti, sarai in grado di realizzare i progetti che Dio ha stabilito per la tua vita. Non aver paura, Dio oggi ti tende la mano per donarti il coraggio per affrontarla e sconfiggerla!

Osare: avere il coraggio di fare, rischiare, azzardarsi, permettersi. Quando sei certo, convinto, che Gesù è il primo a fidarsi di te, tu non avrai più paura ad osare in qualsiasi impresa impossibile per gli uomini ma possibile per Dio, tu agirai con la tua vita in allineata alla volontà di Dio per l’avanzamento del regno di Dio.

Tutti noi affrontiamo le prove e dobbiamo fare delle scelte; determinate scelte hanno un peso non indifferente sull'andamento della nostra vita.

La fede in Dio deve aiutarci e guidarci nel fare delle scelte coraggiose, giuste che tengono in considerazione gli effetti che possono avere sul nostro benessere spirituale ed eterno.
Saper fare delle scelte sagge in momenti di grande pressione e crisi che possano onorare Dio e non far si che veniamo meno nel cammino della fede.

Che Dio vi benedica.

19/04/15

Senza visione il sogno non si realizza

Per questo è diventato mesto il nostro cuore,
per tali cose si sono annebbiati i nostri occhi.

Lamentazioni 5:17

Il nostro cuore si è ammalato ….


Chi è che ha un cuore malato?
Colui che mira di più all’oro che all’Altare;
Che si preoccupa solo di se stesso;
Aspetta la gloria di questo mondo;
Usa le armi del male (inganno, malizia, menzogna, ipocrisia ecc.);
Non da più il suo meglio per le anime;
Si sente in giustiziato;
Resta nella dipendenza di qualcosa o degli uomini invece di dipendere da Dio …

… per questo, si sono annebbiati i nostri occhi.

La persona resta cieca e inizia a fare il lavoro nella carne, il quale non trae risultato per la vita del popolo e neanche per il suo ministero, e, molto meno, per il Regno di Dio.

Un cuore malato ci fa perdere la visione!

Lodo e ringrazio Dio tutti i giorni, poiché lei, vescovo Macedo, non ha mai perso la visione di guadagnare anime.
Per questo motivo, l’Universale continua salvando migliaia di anime tutti i giorni, in questo immenso mondo. E, instancabilmente, lei ha passato questa visione a noi pastori, durante tutti questi anni.

Che mai veniamo a perdere la visione che è guadagnare anime e servire il nostro Signor Gesù, con tutte le nostre forze.

Se qualcuno non ha obbedito, non può dire che non è stato avvisato.

Manteniamo il nostro cuore in salute e la nostra visione 20/20.

Pastor Daniel Santos.

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17/04/15

L’oro di Giuda era l’argento

Allora uno dei dodici, di nome Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti, e disse loro: Quanto mi volete dare, perché io ve lo consegni? Ed essi gli contarono trenta sicli d’argento. E da quell’ora egli cercava l’opportunità di tradirlo.Matteo 26:14-16

Il Signor Gesù ha insegnato che non è l’oro che santifica l’Altare, ma l’Altare che è Dio, che santifica l’oro, ossia, niente è più importante dell’Altare. Matteo 23:17,19,21

Giuda Iscariota guardò l’oro (le 30 monete d’argento), disprezzando così l’Altare completamente (Il Signor Gesù).
Motivo per il quale rubò, mentì, ingannò, tradì, ed infine si suicidò, perdendo la salvezza.

Io immagino quante parole e messaggi avesse già ascoltato, giacché la Bibbia ci dice che il Signor Gesù insegnava tutti i giorni.
Oltre alle guarigioni, liberazioni, moltiplicazioni, resurrezione e tanti altri segni.
Ma a cosa serviva tutto questo, se i suoi occhi erano nell’oro e non nell’Altare?

Non pensare che il diavolo si è dimenticato della sua anima.
Poiché non vi era (se sia il caso) una liberazione dall’idolatria, dalla stregoneria, e da tutto l’inganno, ancora, oggi, lui presenta continuamente proposte in cui l’oro è più valorizzato dell’Altare. E sono pochissimi coloro che disprezzano l’oro, in favore dell’Altare.

Giuda ha avuto il potere decisionale, come anche noi lo abbiamo.

Siamo liberi di decidere ciò che è più importante per noi, ma non saremo mai liberi dalle conseguenze della nostra decisione.

La vita e il bene, quando guardiamo e scegliamo l’Altare.
La morte e il male, quando guardiamo e scegliamo l’oro.

Vescovo Djalma Bezerra.

Blog: Vescovo macedo.
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16/04/15

15/04/15

Egli ti ha LIBERATO, perché tu sia libero!

Egli ti ha LIBERATO, perché tu sia libero!

È un fatto, questo accade ed è accaduto, tutti i giorni, intorno a te…
Gesù è venuto a liberare milioni di persone dalla morte, con un solo obiettivo…

In verità, nessuno è per restare qui…
Che tu creda o no, il male ha sempre architettato modi per ucciderci, ma Dio ci ha sempre liberato. Tuttavia, la maggior parte delle persone non sa e neanche è arrivata a percepire, ma è un fatto, e questo è accaduto!

Un’altra maggioranza, come me, ha visto letteralmente la morte da vicino, faccia a faccia, e Dio ci ha liberato. Però, esistono persone principalmente come i giovani che pensano, che mai correranno il pericolo di vita…
Erroneamente, è ciò che pensano!

Il male ha tentato di ucciderci, perché? Perché viviamo nell’errore, alcuni nell’incredulità, l’idolatria, altri nutrono rancore, orgoglio, paura, vanità, dubbi, egoismo, menzogne, altri vivono nella prostituzione, praticano la magia, orge…
E l’obiettivo del male è portare tutti quanti che sono nel peccato, alla morte spirituale, perché ottengano, in fine, la morte eterna.

Tuttavia, lui può portare all’inferno soltanto quelli che muoiono senza assumere la Fede-Intelligente nell’Unico Dio che è Vivo – Gesù, senza che abbiano quindi, la loro vita nelle Sue Mani, per mezzo di una consegna sincera e incondizionata.
Per questo stesso motivo, Gesù, nella Sua Infinita Compassione e Misericordia, attraverso del Suo Sacrificio sulla Croce, ci ha liberati dalla morte, perché tu, oggi, qui adesso, per mezzo della tua decisione personale, possa liberare la tua anima dalla morte eterna.

E Dio continua a liberarci dalla morte, si, perché veniamo a conoscenza della Verità, come tu allo stesso modo stai avendo l’Opportunità di farlo adesso!
Comunque, questa decisione, di liberare la tua anima dalla morte eterna, dall’inferno, è individuale, inamovibile, personale, appartenente ad ognuno di noi …

“Ma… Come potrei liberare la mia anima dalla morte?
Io ho questo potere?
– ti starai domandando?

Questo accade quando tu consegni la tua vita al Signore Gesù, riconosci di avere i tuoi limiti, i tuoi sbagli, confessi i tuoi peccati e ricevi il Perdono di Dio, e passi a camminare a testa alta, senza vergogna del passato, perché questo è già stato perdonato e il tuo presente sarà completamente differente!

Il tuo modo di pensare, parlare, agire, reagire, decidere, di condurre con i tuoi genitori, con i tuoi figli, con i tuoi clienti, con i tuoi dipendenti, con le altre persone dentro e fuori della Chiesa, sarà sempre con verità, trasparenza e onestà.

DIO TI HA LIBERATO DALLA MORTE, SI, MA PERCHÉ TU LIBERI LA TUA ANIMA DALLA MORTE ETERNA, PER MEZZO DELLA TUA DECISIONE DI CONSEGNARTI A LUI, OGGI STESSO, LÌ E ADESSO, DOVE TU TI TROVI, IN QUESTO ESATTO MOMENTO!

Vescovo Júlio Freitas - IURD/Portogallo
Comunità Cristiana dello Spirito Santo.
http://iurditalia.org

Cura dei vizi !!

Info 06 44702566
    - 02 45494940

14/04/15

Se sei stanco di soffrire, partecipa al Trattamento per la Cura dei Vizi

Cura dei vizi!

Se sei stanco di soffrire, partecipa al Trattamento per la Cura dei Vizi

MARTEDÌ 12 MAGGIO, ALLE ORE 20
IL TRATTAMENTO PER LA CURA DEI VIZI

Info 06 44702566
- 02 45494940

Un momento per fermarsi e riflettere.


Storia: I due lupi

Un vecchio capo tribù indiano stava parlando ai suoi nipotini riguardo alla vita, e all'importanza di avere sani valori.

Disse loro:
"Dentro di me ci sono come due lupi che litigano; uno è il lupo della malvagità, della paura, dell'ira, dell'invidia, del dolore, del rancore, dell'avarizia, dell'arroganza, del risentimento, dell'inferiorità, delle bugie, dell'orgoglio, della competenza, della superiorità, dell'egocentrismo.

L'altro è il lupo della bontà, della gioia, della pace, dell'amore, della rassicurazione, della serenità, dell'umiltà, della dolcezza, della generosità, della benevolenza, dell'amicizia, della simpatia, della verità, della compassione e della fede.
E sapete, io credo che questa stessa lotta avviene all'interno di ogni essere umano".

I ragazzi rimasero pensierosi, ed uno di loro domandò al nonno:
"Nonno, quale lupo vincerà?"

Il vecchio capo tribù indiano rispose semplicemente:
"Vincerà il lupo a cui darai da mangiare!".

“È una lotta spietata tra due lupi. Uno è cattivo: esso è rabbia, invidia, dolore, rimorso, avidità, arroganza, autocommiserazione, colpa, risentimento, senso di inferiorità, bugie, falso orgoglio, superbia ed egoismo”.

"Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene". 
(Romani 12 :21)

Cari (e) amici(e), che grande verità in questo storia
E' proprio vero, in ognuno di noi ci sono tutti questi sentimenti, sia belli che brutti; essi sono come delle bestie affamate e , a seconda di chi alimenteremo, l'altro deperirà e morirà.

Il piano di Dio era che saremmo stati liberi di scegliere, il libero arbitrio, il potere di scegliere, al libero arbitrio è sempre associata la responsabilità. Siamo responsabili individualmente delle scelte, gli unici responsabili dei nostri azioni.

“Dio ci ha concesso il libero arbitrio, cioè ha dato all'uomo la posibilità di fare le sue scelte liberamenre dal pensiero all'azione.
Abbiamo il consenso Dio di scegliere qualsiasi azione, anche il male.
Ma... Dio ci ha resi così responsabili di quello che facciamo.
 Ogni azione e comportamento buono e cattivo che siano, porteranno a delle conseguenze

È necessario prendere coscienza della propria situazione, smetterla di usare inutili scuse e giustificazioni e iniziare a fare qualcosa di utile per te.  Nel momento in cui incolpi altre persone per i tuoi problemi, non fai altro che giustificarti, non fai altro che avere delle scuse...

Dio ci permette di scegliere le proprie vie...

Allora... Abbiamo il diritto di scegliere tra il bene e il male, il giusto e sbagliato

Siamo libero di scegliere il corso delle nostri azioni, non siamo libero di sceglierne le conseguenze, siamo gli unici responsabile della tua vita delle nostre scelta, raccoglieremo quello che abbiamo seminato..”..

Vuoi sapere perché?

Dio ci ha fornito di un'intelligenza, la facoltà di scegliere, da poter decidere da noi. Siamo persone dotati di intelligenza e volontà, capace di scegliere,
ci ha dato la libertà di di scegliere, ma siamo noi responsabile delle nostre scelte...
  (“La legge della natura stabilisce che:
 "- ciò che sale deve inevitabilmente scendere”
e la  legge fisica:
 "- ad ogni azione corrisponde sempre una uguale ed opposta reazione")…

La scelta è nostra...

Ho trovato l’Altare

Ho trovato l’Altare

Di recente, ho terminato di leggere il libro Niente da Perdere 3, è impossibile trattenere le lacrime … Poiché possiamo vedere chiaramente la sua sincerità. Sa qual è stata la mia sensazione?
Che lei stesse accanto a me raccontandomi tutto, è proprio forte!

Ma ciò che ha chiamato la mia attenzione nei suoi confronti, è lo zelo per i vescovi e pastori dell’Universale. La cura di insegnarci e esortarci, uguale a come fa un padre con suo figlio.

Vescovo, lei ci ha già raccontato varie volte che prima non aveva avuto l’opportunità di predicare l’Evangelo, e noi sappiamo che questo è un dato di fatto, nonostante tutto, lei ci da quest’opportunità, grazie a questo zelo, a questa dedizione per la nostra anima. Parlo così perché ho visto sin da quando ho iniziato in Chiesa, 25 anni fa e da 23 come pastore. In tutte le riunioni l’obiettivo è lo stesso: la nostra anima, ossia, tutti i suoi messaggi sono affini per la nostra Salvezza.

Mi ricordo che lei, nella sua preghiera di inaugurazione del Tempio di Salomone, parlò a Dio su di un amico d’università il quale lei voleva salvare e che il suo rifiuto lo lasciò triste, per questo domandava a Dio:
“Perché non Ti ha accettato?
Io volevo soltanto salvarlo …”
E Dio vedendo questa dedizione, questo impegno per un’anima, non lo ha fatto soltanto un guadagnante di anime, ma si, un GENERATORE DI GUADAGNANTI DI ANIME, che sono i vescovi, pastori, collaboratori e membri dell’Universale sparsi fuori nel mondo, le cui vite sono immerse sull’Altare di Dio.

Vediamo e ci piace come nostro padre fisico e spirituale, perché abbiamo avuto l’opportunità che lei non ha avuto all’inizio come è già stato evidenziato. Abbiamo conosciuto altri paesi, altre culture e credenze e abbiamo conosciuto uomini e donne che vivono una vita di vera abnegazione in favore dei perduti che sono condotti quotidianamente all’inferno. Uomini che la vedono come un padre e che portano i principi della fede.

Grazie a lei che ha avuto questa preoccupazione nei nostri confronti, uomini a volte sconosciuti per questo mondo, ma conosciuti dall’Altissimo. Uomini il cui proposito è soltanto uno: guadagnare anime per Dio. Uomini che sono considerati la feccia di questo mondo, per tutto ciò che subiscono per amore all’Evangelo, ma che sono preziosi nel salone della reputazione di Dio. Uomini che hanno lasciato tutto, famigliari, abitudini, patria, con gli occhi posti nel premio celestiale, con l’unico obiettivo: raggiungere i perduti.

Uomini di cui il mondo non è degno di avere. Uomini la cui Patria è nei Cieli. Siamo andati via senza saper parlare la lingua, senza conoscere le tradizioni, senza preoccuparci di come vivremo, volendo soltanto anime, e quando vediamo una persona che si è liberata e rigenerata, nascendo da Dio, questa è la nostra allegria, è questo il nostro salario.

Mi ricordo di una volta dove lei disse, in merito, già da anni, ma che è rimasto sancito dentro me, che il patrimonio più grande dell’Universale non sono le cattedrali, le belle chiese, i mezzi di comunicazione o i beni materiali che la chiesa possiede e aggrego il Tempio di Salomone, ma IL PATRIMONIO PIÙ GRANDE DELLA CHIESA SONO I PASTORI, PERCHÉ SENZA LORO NON SAREBBE POSSIBILE ESSERE ARRIVATI FIN DOVE SIAMO ARRIVATI E DOVE ANCORA ARRIVEREMO, ed è questo l’unico patrimonio che vogliamo e che lottiamo perché si moltiplichi milioni di volte in più, I DISCEPOLI.

La Bibbia ci insegna che dobbiamo guardare ad Abraamo, ma preferiamo guardare anche a lei che è il nostro Abraamo il nostro punto di referenza, non possiamo associare la fede dei nostri giorni senza includerla.

Vescovo, sono sicuro che tutti questi uomini di Dio si potessero le darebbero un forte abbraccio, uomini che probabilmente non l’hanno mai vista, perché siamo in molti sparsi per il mondo. Come il figlio fa con suo padre, di sicuro le lacrime bagnerebbero il nostro viso, non di tristezza ma si, di gratitudine per la sua esistenza, che ha avuto un’enorme importanza nelle nostre vite, che ci ha condotto a conoscere l’Eterno e Sublime Dio, che l’ha usato per rivelarci la fede soprannaturale, una volta che tutti noi eravamo nell’oscurità e, per mezzo dell’UNIVERSALE, la Luce dell’Evangelo ci ha liberati facendoci diventare nuove creature e soprattutto cittadini del Regno dei Cieli. Ma noi, l’abbracciamo tutti i giorni, e sa come?
Attraverso le nostre preghiere e suppliche davanti a Dio perché lo conservi e lo protegga. Sappia che noi l’amiamo molto.

Che lo Spirito di Dio la fortifichi ogni giorno e la illumini sempre, grazie di tutto.

Da uno, tra i tanti servi sparsi per il mondo.
Socrate Alves – Uruguai

Comunità Cristiana dello Spirito Santo.
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10/04/15

Il cammino dell’Altare e quello dell’oro

Il cammino dell’Altare e quello dell’oro

… cosa è più grande, l’oro o il tempio che santifica l’oro?
… cosa è più grande, l’offerta o l’Altare che santifica l’offerta?
 Matteo 23:17-19.

Ciò che tu consideri più grande e più importante diventa il tuo obiettivo.

Molti dicono di desiderare il cammino dell’Altare mentre, in verità, desiderano il cammino dell’oro. Ossia, dicono di voler arrivare fino all’Altare, ma ciò che anche vogliono è arrivare fino all’oro. Perché, per questi, l’oro depositato sull’Altare è più importante dello stesso Altare.

Chi vuole percorrere il cammino dell’oro ha i suoi pensieri concentrati nell’oro. La loro preoccupazione è trovare modi per beneficiare loro stessi. Per questo, si concentrano in affollare chiese, raggiungere un determinato titolo, essere riconosciuti dalle persone, vedere il loro nome ingrandendosi e conquistare beni materiali per se.

Ma chi sceglie il cammino dell’Altare ha i suoi pensieri concentrati nell’Altare. La sua preoccupazione è trovare medi per beneficiare l’Altare. Per questo, si concentrano nel fare discepoli, servire Dio in tutte le circostanze, portare le persone a conoscere Dio, vedere il Nome di Gesù glorificato e investire perché molte più anime vengano raggiunte.

Sono due percorsi completamente opposti, che conducono a destinazioni opposte, ma molti ancora insistono a credere che possono trarre “il miglior profitto dei due mondi”. Ma è impossibile servire a due signori, è impossibile intraprendere i due percorsi. O tu ne stai percorrendo uno, o stai percorrendo l’altro; o tu pretendi di beneficiarti dell’oro o pretendi di beneficiarti dell’Altare. Qual è la tua vera intenzione?

Il cammino dell’Altare è il percorso per le braccia di Dio, ma il cammino dell’oro è la rotta per l’inferno.

Blog: Vescovo Edir Macedo.
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08/04/15

L’ingratitudine


L’ingratitudine

L’Altissimo mostra quanto fosse orribile il fatto che il Suo popolo non riconoscesse il bene che gli era stato fatto. Gli ebrei passarono ad avere un comportamento totalmente privo di gratitudine. Non vedevano più la sua origine umile e neanche il privilegio che gli era stato concesso per essere il popolo eletto.

Nel messaggio del capitolo 16 di Ezechiele, Dio esprime una metafora di questo percorso spirituale, ponendo Si come Marito del Suo popolo, che è rappresentato dalla sposa. Egli fornisce i dettagli di come lo trovò, l’investimento che fece su di lui e come questa unione fu firmata per mezzo di un’alleanza. Però, gli ebrei si dimenticarono di questo.

Loro non avevano una stirpe nobile da rivendicare o inorgoglirsi, poiché i loro padri erano pagani (v.3). Quando il Signore scelse Abraamo, in Ur dei caldei, lui era ancora un idolatra in mezzo ad una terra corrotta. E anche la città di Gerusalemme fu fondata in origine dagli ebrei, e dai popoli pagani di Canaa. Giosuè 15:63; 2 Samuele 5:6.

L’origine della nazione d’Israele, rappresentata da Gerusalemme, è paragonata ad una bambina indesiderata, che fu disprezzata senza le minime cure che si danno ad un neonato. Il cordone ombelicale non fu tagliato; non fu lavata e purificata; non fu sfregata con il sale, conforme alle abitudini praticate quando i bambini erano dedicati a Dio; era nuda (v.4). Fu rifiutata pubblicamente e gettata nel mondo, senza compassione di nessuno (v.5). Le restava solo la morte.

La relazione impressionante dell’Altissimo continua. Egli si paragona a un uomo che cammina per il campo e sente il pianto di quella bambina abbandonata, coperta ancora del sangue della sua nascita, che decise di garantirle la vita (v.6). Questa bambina rappresentava gli ebrei, un tempo schiavizzati e disprezzati in Egitto, che vivevano nelle condizioni più miserabili possibili. Se non fosse per la cura Divina, sarebbero stati completamenti estinti. Da maltrattati, adesso sono divenuti speciali e molto ben curati. Fu dedicata a loro molta attenzione e cura perché crescessero e si fortificassero. La bambina così, diventò una bella donzella (v.7).

L’Eterno stende il Suo manto per coprirli e proteggerli. Li sigilla così, con un giuramento, il Suo matrimonio con lei (v.8). In contrasto con la disgrazia che Israele stava vivendo, adesso era un popolo al quale non mancava nulla. Gli ebrei ricevettero la gloria Divina; l’istruzione (Legge di Mosè); la terra promessa; la dignità; la protezione e la garanzia della fedeltà perpetua. La vecchia condizione di nudità e umiliazione diede luogo a vesti ricamate e pregiate e possedevano i migliori calzari ai piedi (v. 9-10). Furono ornati con la ricchezza e gioielli e nutriti con gli alimenti più pregiati perfino dell’agricoltura (v. 11-13). Diventò la nazione con la più grande reputazione e splendore in tutto il mondo (v.14).

Così quella rifiutata diventò una regina. Ma non fu leale con suo Marito, poiché ripagò con l’ingratitudine e infedeltà tutto ciò che fece per lei. Non commise l’adulterio soltanto una volta, ma assunse la posizione di una prostituta professionista che si offriva a tutti gli uomini. Israele fu capace di usare la bellezza e i doni ricevuti dall’Altissimo, per attrarre e sdraiarsi con i suoi amanti. La sua corruzione iniziò con il re Salomone, che si sposò con varie donne straniere, fece alleanze con popoli pagani e nemici e portò l’idolatria a tutta la nazione (v. 15-19).
L’apostasia spirituale fu così grande che il paese toglieva la vita ai propri figli come offerta ai loro dei, l’antica pratica pagana dell’infanticidio 2 Re 21:6; Geremia 7:31.

Il Sovrano Dio identifica la causa della caduta: il cuore debole era cieco per l’arroganza delle sue conquiste (v.30). L’orgoglio e l’ingratitudine non gli permettevano di vedere i cammini pericolosi nel quale stava camminando e perse completamente il controllo delle sue azioni.

Allo stesso modo, ci dobbiamo ricordare che, come Israele, anche noi eravamo senza alcuna prospettiva di futuro. Abbiamo vissuto alla deriva di questo mondo fino ad essere ricevuti e condotti alla posizione più privilegiata che esiste: figli dell’Altissimo. Egli ha trattato le nostre ferite e conflitti interiori. Ha investito la Sua vita nella nostra. Ma, tutti gli investimenti hanno la finalità di un ritorno, e ciò che Egli desidera è soltanto fedeltà ai Suoi Precetti.

Tutto quello che riceviamo come risultato della nostra unione con l’Onnipotente deve essere usato per servirLO. Non sono pochi coloro che hanno vissuto e sfruttato dei doni Divini come il loro tempo, salute, prosperità, reputazione, intelligenza ecc. Ma invece di usarli per Lui, li usano per se stessi.

È possibile che una persona prosperi, cresca e manifesti perfino una spiritualità esteriore senza mantenere realmente una vita di fedeltà interiore. E non vi è maggior inganno da quello provocato da se stesso. Israele sostentava il titolo di popolo eletto, ma era completamente perso.

La nazione cadde perché non rispose alle reprensioni Divine. L’Altissimo non resta mai passivo nel vedere i Suoi figli camminare sulla via della perdizione. La Sua reprensione è la prova del Suo amore come Padre. Lui non desidera comunione con noi soltanto dentro dei templi, ma camminare e vivere quotidianamente come un coniuge.

Quanto più profondo è l’abisso da dove siamo stati riscattati, maggiore deve essere l’espressione della nostra fedeltà e rispetto verso Colui che ci ha riscattato.

Perché un’alleanza sia mantenuta è necessario l’impegno di ambedue le parti nel onorarla. Violare la parola data all’Altissimo significa prendersi la responsabilità del rischio di diventare totalmente vulnerabile al male. Il prezzo dell’infedeltà d’Israele costò la presenza Divina nel suo mezzo, la sua libertà, la sua terra, il Tempio e molte vite.

Fino a quando non ci fu il ravvedimento e fu firmata una nuova alleanza.

Nubia Siqueira

Blog: Vescovo Edir Macedo
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Il vizio ha cura?

 Il Giorno Nazionale del Combattimento al Vizio

Che cosa ha fatto il vizio nella tua vita?

Qual è il tuo limite per mettere un punto finale a ciò che ti sta distruggendo?

Se sei stanco di soffrire, partecipa al Trattamento per la Cura dei Vizi, il 12 maggio, nella Chiesa Cristiana.
Chi vede il vescovo Rogerio Formigoni che realizza la Riunione del “Trattamento della Cura dei Vizi”, non immagina le storie di molta pazzia, piena di vizi, sesso e adrenalina che lui ha vissuto. Cocaina, colla, anfetamine, LSD, tè allucinogeni, crack e tutto ciò che dava una sensazione di euforia o potere, Rogerio l’ha provato. Fu così che conobbe tutti i piaceri che il mondo può offrire. A causa delle droghe e dei soldi del traffico, non mancavano donne e notti fuori casa, frequentava case di prostituzione, si relazionava con molte donne sposate, single, accompagnatrici, ecc. Fu invitato ad andare nella Chiesa Cristiana, dove scoprì il responsabile del vizio delle droghe, e distruzione della sua vita, che era circondata dall’angoscia, paura e depressione. Il suo cambiamento fu talmente grande che iniziò a voler aiutare gli altri.

Il vizio ha cura?

In cerca di una riunione specifica per aiutare e orientare i viziati e i suoi familiari è nato questo Trattamento. L’esperienza che ebbe nel mondo delle droghe, sommata all’enorme desiderio di salvare i viziati, ispirò il vescovo Rogerio Formigoni ad offrire, gratuitamente, questo Trattamento!

La cura dei vizi è una lotta che, quando si decide di combattere fino alla fine, è vinta da ogni persona che fa parte di questo Trattamento. Ogni vizio è uno spirito, e ogni spirito può essere scacciato, per questo la cura è reale!

Il piacere ingannevole dei vizi

I vizi possono anche provocare una sensazione di piacere, ma in poco tempo questo piacere finisce per diventare una schiavitù e avere un effetto devastante.

Come funziona la mente del viziato?

Lo spirito del vizio “PARLA” nella mente del viziato: “oggi sarà l’ultima sigaretta, l’ultima dose…” Il viziato, senza percepirlo, ascolta e accetta, ancora una volta questa voce che viene nella sua mente e lo domina […]
Il consumo di droghe causa danni estremi. Lei compromette la mente, annichilisce la coscienza e deteriora il corpo.
MARTEDÌ 12 MAGGIO, ALLE ORE 20
IL TRATTAMENTO PER LA CURA DEI VIZI

Info  
06 44702566
  -   02 45494940

07/04/15

Hanno creduto in me...

 
Hanno creduto in me

Mi chiamo Cleiton Souza, ho 24 anni. Per molto tempo ho avuto una doppia vita, una che compiaceva i miei genitori e l’altra che diventò la mia realtà.

Sin da giovane la mia sessualità fu un’incognita, qualcosa che confondeva molto a tutti ed anche a me stesso, mi piacevano le ragazze, ma ero attratto dagli uomini. Col passar del tempo imparai a distinguere le mie preferenze, sapevo ciò che volevo, e le mie relazioni affettive omosessuali aumentavano, quasi sempre con uomini più grandi, che mi davano tutto ciò che volevo e non mi facevano mancare nulla. Però erano relazioni frustrate, poiché a me piaceva la persona, ma entrambi non potevamo esporci, io per paura dei miei genitori e loro che per la maggior parte delle volte, erano uomini sposati.

Mi sentivo bene in loro compagnia, ma quando arrivavo a casa mi sentivo sporco, immondo, ma allo stesso tempo, non riuscivo a fermarmi. Con tutte le delusioni nella vita sentimentale, mi vedevo sempre di più annegare e la depressione non faceva altro che aumentare. Per tentare di asciugare le lacrimi, iniziai a frequentare discoteche gay, a conoscere nuova gente, cos’ iniziai a bere e a prostituirmi con più facilità. In queste serate vedevo uomini trasformati in donne e pensavo a questo come ad una ispirazione, ma non avevo ancora il coraggio.

Mi iniziò a piacere una persona di questo genere e, dopo qualche mese iniziammo una relazione, decidemmo di vivere il nostro rapporto omosessuale, in questo stesso periodo di tempo i miei genitori, stavano attraversando un periodo molto difficile. Tra di loro i litigi erano sempre più frequenti e, a causa di quell’inferno, presi la decisione di andare via di casa e andai a vivere con questo ragazzo.

All’inizio era un mare di rose, ma poi iniziammo a litigare ed, infine ci lasciammo. Dall’ora mi vidi solo, in completa solitudine. Nulla aveva senso per me, la sofferenza era così visibile sul mio viso, che a causa del vuoto che sentivo dentro, che decisi di cambiare radicalmente.

Assunsi una nuova identità, passai da Cleiton Souza a Lauanny Souza, diventai donna. Rimasi scioccata tra i miei amici e famigliari, vittima di maltrattamenti e prese in giro. Ma no ne volli sapere, quanto più mi additavano, più mi acconciavo in modo volgare andando in vari luoghi con “amici”.

Io conoscevo già il lavoro dell’Universale, fui anche un membro stabile in passato, ma mi sono lasciato trasportare dalle trappole del male e uscii dalla presenza di Dio. Erano troppi i dubbi che mi accerchiavano, oltre ai malocchi per tutte le cose di Dio e per i pastori. Anche dopo tutto quel fascino per le feste notturne, prostituzione, denaro, droghe, alcool, io mi continuavo a sentire angosciato. Vivevo di apparenza. Per due lunghi anni ho avuto problemi di insonnia e inoltre sentivo voci. In una di queste notti in cui non riuscivo a dormire, decisi di ascoltare la radio. Il pastore stava chiamando gli ascoltatori che si erano allontanati a tornare, e fu in quel momento che presi la decisione.

Mi ricordo che era il periodo del Fuoco Santo, partecipai con la richiesta di rinascere di nuovo, di essere figlio di Dio, perché solo così lo straordinario sarebbe potuto accadere nella mia cleiton2vita. Così accadde, consegnai la mia vita sull’Altare di DIO.

Oggi sono felice, ho pace, allegria, dormo tranquillamente, oggi sono completamente trasformato, i miei genitori mi hanno perdonato e, oggi vivo con loro, abbiamo una casa benedetta. Sono una nuova creatura, focalizzato in nuovi obiettivi. Oggi la voglia di vivere, riempie le varie volte che tentai il suicidio.

Qualcuno ha creduto in me, oggi ho forza, faccio parte della Forza Giovane Universale, e sono disposto ad aiutare gli altri che attualmente vivono come anch’io ho vissuto, con l’idea di cambiare soltanto rinascendo di nuovo.
Gesù ha cambiato il mio essere, ha cambiato il mio vivere.
Io sono un vero miracolo.

Cleiton Souza.

Blog: Vescovo Edir Macedo.
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06/04/15

La nostra bussola

La nostra bussola

“Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto…” (Luca 4.1)
Ricevere lo Spirito Santo non significa dire che la vita del servo di Dio sarà un “mare di rose”. In realtà, tutti attraversiamo periodi di lotte e difficoltà ed il sacrificio è individuale, poiché ciascuno dovrà fare la sua parte!

E questo sacrificio consiste con:

(1) Area spirituale, che significherebbe obbedienza e sottomissione alla Parola di orientamento di Dio, come riportato nella Sua Parola, la Santa Bibbia.

(2) Il sacrificio fisico, che significa negare se stessi, ovvero, allontanarsi dalle influenze ed addirittura le persone che l’han portato a commettere errori nel modo di pensare, decidere o agire. Quando facciamo il sacrificio fisico resistiamo alle fiacchezze, fantasie e manie che compromettono la nostra fede e salvezza.

(3) Quando facciamo il sacrificio economico, restando quindi nella dipendenza totale di Dio, priorizzandoLo e collocando tutto ai Suoi piedi, come facevano prima nell’epoca biblica.

Al di là di tutti questi sacrifici siano questi per ottenere il battesimo con lo Spirito Santo, che è il Bene Maggiore: non dobbiamo pensare che siamo appena pieni dello Spirito Santo, la nostra vita sarà un “mare di rose”. Prima, lo Spirito Santo lo ha condotto alle esperienze per insegnargli due cose importanti:

1ª Che quando Egli permette che affrontiamo momenti delicati, è affinché la nostra salvezza, poiché quando non ci sono lotte, prove, opposizioni, persecuzioni o critiche a causa della nostra consegna totale o obbedienza a Dio, tendiamo ad accomodarci ed a non perseverare.

2ª Che in questo modo saremo strumenti nelle Sue mani, e, affinché ciò accada, dobbiamo esser condotti al deserto, ossia, attraversare momenti delicati in cui, apparentemente, siamo soli. Perciò, è in questi momenti che Dio è con noi, ad assicurare le nostre mani. E’ in questo modo che vinceremo tutto!

Riassumendo: Faccia tutto ciò che è in tuo potere, poiché Dio non rimarrà indifferente al suo sacrificio!

Per il tuo servo in Cristo
Vescovo Julio Freitas.

http://iurditalia.org

05/04/15

Racconto per riflettere Aprendo la porta

Aprendo la porta

In una terra in guerra, c’era un re che causava stupore.
Ogni volta che faceva prigionieri, non li uccideva, li conduceva in una stanza dove c’erano un gruppo di arcieri in un angolo e una porta di ferro enorme dall’altro. Nella porta di ferro c’erano appesi numerosi teschi coperti di sangue.

In questa stanza, il re dava ai prigionieri due opzioni:
- Voi potere scegliere di morire uccisi dai miei arcieri con frecce o passare attraverso quella porta.
Tutti coloro non passavano, sceglievano di essere uccisi dagli arcieri.

Alla fine della guerra, un soldato, che serviva il da molto tempo, gli chiese:
- Signore, posso farvi una domanda?
- parla, soldato.
- Cosa c’era dietro la spaventosa porta?
- Vai a vedere.

In un primo momento, rimase terrorizzato, ma fidandosi del re, spinse lentamente, e si rese conto che, i raggi del sole entravano e schiarivano l’ambientale fino ad illuminare tutta la stanza.

La porta conduceva fuori dalla prigione verso la libertà.

Il soldato, meravigliato, guardo appena il suo re, che disse:
- Io davo loro una scelta, ma piuttosto preferivano morire che rischiare di aprire questa porta.



Bene, quante e quante volte non riusciamo ad aprire una porta o entrare attraverso un’altra, per paura di rischiare tutto?

Nel mondo di oggi, molte persone non hanno ancora trovato la libertà propria per questo motivo: la paura. Paura che non andrà bene, paura di ciò che gli altri penseranno, paura di fallire. E, così, rimane stagnante, fermo nel tempo e immerso nei suoi problemi.

Noi dobbiamo essere diversi, ma spesso, agiamo esattamente nello stesso modo.

Quanta gente, mossa dal pregiudizio imposto dai media Satanici, hanno avuto paura di passare attraverso la porta della Comunità Cristiana dello Spirito santo - Chiesa Universale del Regno di Dio?

Ma gli afflitti, che non hanno nulla da perdere, hanno cercato e ottenuto la piena libertà di fede attraverso una fede audace e irriverente.

http://iurditalia.org/

02/04/15

La bellezza relativa

La bellezza relativa

Tutto ciò che ascoltiamo e diciamo riguardo alla scelta di qualcuno per passare il resto della vita, come moglie o marito, in un matrimonio di successo in cui si generano molti figli spirituali (anime), sembra che già si sappia. Però, purtroppo, vediamo che molti perdono la propria salvezza per aver fatto una pessima scelta del suo coniuge.

Quando il ragazzo è spirituale, lui nota la bellezza della ragazza, ma non si lascia trasportare da questa. La stessa cosa accade con la ragazza quando è spirituale, lei nota la bellezza del ragazzo, e con tutto, presta attenzione alla visione di Dio:

"- Ma l’ETERNO disse a Samuele: Non badare al suo aspetto né all’altezza della sua statura, poiché io l’ho rifiutato, perché l’ETERNO non vede come vede l’uomo; l’uomo infatti guarda all’apparenza, ma l’ETERNO guarda al cuore." 1 Samuele 16:7

La bellezza è relativa, poiché termina dopo che l’hai provata. All’inizio, è tutto una novità, le prime esperienze sono indimenticabili, ma dopo, pronto, passato, e adesso la vita continua. Il sesso passa ad essere basilarmente tutto uguale, e adesso?
Chi vive dentro a quel bel corpo, Dio o il diavolo?

Ma chi pensa e guarda con gli occhi di Dio non si concentra sulla parte esterna, non si concentra solo sul sesso, ma si in chi vi è dentro della moglie o del marito, chi è ciò che resta dopo la luna di miele.

Quando vi è la nuova nascita e il Battesimo con lo Spirito Santo, allora la moglie passa ad essere un’ausiliaria del marito nel guadagno delle anime. Lei lo starà aiutando dietro le quinte del suo ministero, nei momenti di deserti, persecuzioni e lotte che, normalmente, un uomo di Dio passa nella sua carriera. Ma, se dentro lei esiste la presenza del diavolo, lei sarà una pietra d’inciampo. Io direi, pessimo assortimento, un “ colpo” nella vita di un uomo di Dio, a causa dei postumi della corsa è il paziente deve camminare trascinando una gamba e un braccio perché sono paralizzati (morti) e non possono più partecipare al coordinamento motorio del corpo.
Essendo così, loro non potranno mai vincere l’inferno, in una lotta ferrea di togliere le anime dagli artigli del male.

Questo lo vediamo nella vita di molti che, dopo il matrimonio, restano paralizzati nei loro ministeri perché scoprono che l’altra metà (moglie) era morta spiritualmente, e loro devono trascinarle, divenendo così un peso così grande in grado di impedire loro di essere l’esponente che erano nelle mani di Dio prima di sposarsi.

… conosco le tue opere; tu hai la reputazione di vivere, ma sei morto. Apocalisse 3:1

Questo è accaduto anche con donne che erano una benedizione nelle mani di Dio quando collaboratrici single, ma è accaduto lo stesso per essersi sposata con qualcuno che pensavano che fosse di lassù, ma era di laggiù.

Ed egli disse loro: Voi siete di quaggiù, mentre Io Sono di lassù; voi siete di questo mondo, Io non Sono di questo mondo. Giovanni 8:23

Dobbiamo imparare che, nella scelta di qualcuno per sposarsi, la bellezza esteriore è relativa. Anche perché, ciò che è bello per uno non è bello per l’altro, ma la bellezza interiore è bella per tutti.

Osserva, la bellezza esterna, se è generata dall’unione sessuale tra due persone ben dotate di aspetto, allora, come minimo, saranno generati figli di bella presenza. Ma la bellezza interiore è stata generata dal proprio Spirito Santo, nasce subito un nuovo “essere” che porta l’aspetto del proprio Dio dentro di se.

Che cos’è più importante?
Il corpo scultoreo di una donna generato dall’unione sessuale di due coniugi o il perfetto e nuovo “essere” interiore generato dallo Spirito Santo per la Sua Eterna Gloria?
Tutto questo ce lo insegna lo Spirito Santo, per mezzo del vescovo Macedo, IMPARIAMO.

Vescovo Sergio Corrêa.

Blog: Vescovo Edir Macedo
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01/04/15

L’alleanza


 Il segno visibile che una persona è sposata, qual è?
È l’alleanza (fede).

Ma quest’alleanza significa che io sono fedele a mia moglie?
Affettuoso, amico, romantico, che io la considero? No!

No. Molte persone confondono il fatto di leggere la Bibbia, di dire, io sono di Dio, confondono il fatto nel dire, io credo in Dio, io sono onesto, con la fedeltà verso Dio!

Il segno visibile dell’alleanza di Dio con il Suo popolo, era l’Arca dell’Alleanza. Quest’Arca dell’Alleanza che noi abbiamo nel Tempio maggiore in Lisbona, che è una copia identica di quella che è descritta nella Sacra Bibbia.

Quest’Arca dell’Alleanza, era il simbolo visibile dell’Alleanza di Dio, con chi?
Con il Suo popolo!
E il segno evidente che un popolo aveva un’alleanza con Dio, che cos’era?
Era soltanto l’Arca in se?
No. Non era soltanto l’Arca!
Era quello che accadeva ovunque giungeva l’Arca!

Per esempio, quando l’Arca arrivò al fiume Giordano, che cosa accadde con il fiume Giordano?
Era straripato perché era il tempo delle piogge, e cosa dice il Sacro Testo?
Il fiume si aprì, e le acque che scendevano, perché è un fiume, andavano ad accumularsi man mano, fino a raggiungere le nuvole.

Guardami, per favore, questa stessa Arca, disse Dio che, il popolo avrebbe dovuto portare l’Arca con i sacerdoti davanti e fare tre giri intorno a Gerico, che era la porta d’ingresso per la Terra Promessa!
E dice la Sacra Bibbia che, prima dell’ultimo giro, caddero le mura della città più antica del mondo. E fino ad oggi gli scienziati dimostrano che quelle mura per essere state distrutte, deve essere accaduto qualcosa soprannaturale!
Perché lo spessore delle mura era molto, molto grande!
Più larghe di un’auto!
Quindi, ascolta con attenzione, per favore! Il popolo entrò nella Terra Promessa, ma la terra era posseduta da sette, nazioni differenti!
Sette eserciti differenti! Il popolo di Dio non aveva l’esercito!
Il popolo di Dio non aveva soldati e non aveva armi!
Ma perché l’Arca dell’Alleanza entrò davanti a loro, ovunque giungevano, giungeva la vittoria! Arrivava il trionfo, arrivava, il superamento, come segno di Dio verso loro e, che loro stavano essendo fedeli verso Dio!

In altre parole, il segno visibile, di Dio verso il Suo popolo, era l’Arca dell’Alleanza e, il segno visibile del popolo verso Dio era la sua fedeltà!

Quindi, quando tu unisci, fedeltà con il coraggio per obbedire a Dio, allora tu vinci!
Le porte sono aperte, il soprannaturale accade, tu superi tutte le difficoltà che stai affrontando: tentazioni, tribolazioni, problemi, persecuzioni, ma anche quando la persona legge la Sacra Bibbia, pur venendo in chiesa, pur dicendo di credere in Dio, pur essendo un professionista, un padre di famiglia, onesto, pur avendo molte condizioni, capacità, se la persona non è fedele a Dio, non vi è modo di vincere per lei!
Li non vince!
Si ha l’esempio di ciò che è accaduto con i nemici!
Che rubarono l’Arca!
I nemici si resero conto che ovunque giungeva l’Arca, le porte erano aperte!
Porte di nazioni, vittorie concesse al popolo di Dio! Così loro pensarono, bene! Rubiamo l’Arca, e anche noi avremo le vittorie, tanto quanto il popolo d’Israele!
State capendo?
È ciò che abbiamo letto!
Ma non funzionò!
Perché non ha funzionato?
L’Arca non è la stessa?
Era o no?
Si! Ma mancava l’elemento … di …. F.E.D.E.L.T.À!
Loro erano infedeli!

Come stavo dicendo all’inizio, non è perché uso un’alleanza che io sono fedele, affettuoso, amico, compagno, che io rispetto mia moglie!
Ma il segno che io gli sono fedele, è tutto questo, è complicità, è lealtà, è considerazione, è amicizia! Non è vero?

Non è perché tu sei in chiesa, leggi la Bibbia, hai capacità, sei onesto, che tu sei fedele a Dio!
Molte persone, sono infedeli, ed è per questo, che le porte sono chiuse, quando invece le porte dovrebbero essere aperte!

Vescovo Júlio Freitas.  IURD/Portogallo
Comunita Cristiana dello Spirito Santo.

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