30/07/15

Dio Non Ha La Bacchetta Magica!


Dio Non Ha La Bacchetta Magica!

Dio non ha una bacchetta magica. La Bibbia è il Manuale della Vita!
La vita di vittorie qui sulla terra e, di Vita eterna con Dio, ma che inizia qui!

Quindi non illuderti, perché è questa la verità!
Tu sai che cosa hai chiesto a Dio? Questo silenzio è un buon segno! … Che cos’hai chiesto a Dio? Analizza ciò che hai chiesto a Dio! Perché in verità, quando tu offri tutto, secondo Dio, anche se tu non chiedi nulla, Lui concede! Ma ci sono persone che continuano a chiedere, chiedere, chiedere! Non c’è nulla di sbagliato nel chiedere! Lo stesso Gesù disse: Chiedete e vi sarà dato!

Posso chiedere?

Devi chiedere!!!

Ma chiedi bene! E quando sto chiedendo bene? Quando tu consegni!

Dopo c’è il fisico. Ciò che hai ingerito!

Caspita!!! La mia alimentazione è importante per Dio?

Certo! Tu sei il tempio dello Spirito Santo! Tu non puoi mangiare quello che ti piace e che vuoi! Devi mangiare ciò di cui necessiti!

Perché ad esempio, dov’è scritto nella Bibbia che fumare è peccato?
Fai conto che io sono un fumatore, dov’è scritto c he drogarsi è peccato?
State capendo?

Non è scritto! Ma è scritto nella Bibbia che noi siamo il tempio dello Spirito Santo, e qualsiasi cosa che tu fai che pregiudica la tua salute … ad esempio, tu non dormi, tu non riposi, ora, si sta creando un problema serio, molto serio, per il tuo corpo! Per tutto il tuo metabolismo!

Tu sei una persona che non si esercita, tu ti alimenti, riposi, ma, non fai esercizio! Perché non piace!

Non è una questione di piacere, ma tu devi esercitarti. Non puoi essere sedentario! Devi fare degli esercizi!

Tu non puoi mangiare solo quello che ti piace, ma devi mangiare quello di cui necessiti! Capisci quello che voglio dire?
Tu non devi riposare molto e neanche riposare poco! Devi essere equilibrato!
Non puoi mangiare molto e neanche poco, devi mangiare quello di cui necessiti!
Tu non puoi esercitarti molto e neanche poco, tu devi esercitarti per quello di cui necessiti!

Gente, questo è troppo?

Ma per molte persone, questo sembra impossibile! E poi chiedono a Dio cose grandi, e poi non vogliono fare questo! E poi incolpano a Dio, o al vescovo o, alla chiesa, o al mondo … incolpano tutto il mondo, tutto il mondo è sbagliato! Nessuno impresta! E lui è il santo, lei è giusta! Non è il caso, devi valutare, devi fermarti e pensare, (…)

Per mantenere il matrimonio, per 20 anni, necessita di sacrificio quotidiano!
Dedizione, impegno, rispetto, comprendi ciò che dico?

Con Dio è la stessa cosa!

Tu dici: “io credo in Dio!”

Prima cosa, la parola credere, cosa significa credere?
Lanciarsi! Significa che tu ti lanci! Questo è credere!

Credere non è dire: “io credo…”, no! Credere è tu che agisci! Un azione. Quale azione? La tua azione! Non è Dio che ti spinge, sei tu che vai e ti lanci! Nelle Sue braccia!

QUESTO È CREDERE!!!

Vescovo Julio Freitas

29/07/15

Perché Dio non risponde alle preghiere di tutti



Dio vuole formare un popolo, una nazione, così Dio diede le Leggi. Sul Monte Sinai Egli gli diede i dieci comandamenti, e costituì la nazione d’Israele. Allora era un popolo, perché non aveva una legge, non esiste nazione senza legge. Tutte le nazioni hanno bisogno di leggi, e quelli che vivono al di fuori della legge, in accordo con quel paese, quella persona non è considerata cittadino, quella persona è considerata un fuori legge. E se tu ed io non osserviamo la legge del Portogallo, per esempio, noi non abbiamo diritti, non è vero?

Osservando la legge, se tu non le corri dietro, se tu non esigi, se tu non lotti, se tu non batti i piedi, se non gridi, tu ancora non ottieni i tuoi diritti; tu ancora non hai il compimento della legge; perché gli uomini sono erranti, non è vero?

Andiamo avanti!
Quando Dio diede la legge, Egli la diede perché tu ed io avessimo obblighi, ma anche diritti!

È come il matrimonio, quando le persone si sposano, aprono la mano dalla vita da single, e si consegnano l’uno all’altra persona, io lo feci ventidue anni fa e, non mi pento! Fu terza decisione più saggia che feci nella mia vita.
Ma anche tu hai degli obblighi, ma tu hai molti diritti! Amen!
La stessa cosa è con Dio, quando Dio ci invita ad obbedire alla Sua Parola, ai Suoi Comandamenti, è perché tu venga ad avere diritti e possa essere protetto. Quando un cittadino compie i suoi obblighi, dovrebbe avere la protezione dello Stato del Paese, se fosse necessario, inviare dei soldati per riscattarlo, per aiutarlo, il paese dovrebbe farlo. Non è nella pratica, ma dovrebbe. Dio fa questo, perché Lui non è un uomo, non è un politico, Lui è l’Onnipotente, Lui compie ciò che ha promesso. Egli disse: “Se uno volge altrove l’orecchio per non ascoltare la legge, la sua stessa preghiera sarà un abominio.” È scritto in Proverbi 28, versetto 9.

Quando la persona non ascolta, svia l’orecchio dalla Legge di Dio, perfino la sua preghiera è abominevole. Perché?
Perché Dio ci da la Sua Legge, perché tu ed io veniamo ad avere diritti. Perché tu ed io veniamo ad avere diritti.
Dio ci comanda di decimare, perché Lui possa sgridare lo spirito divoratore, aprire le cateratte del cielo per versare benedizioni senza misura, e perché tutti quelli che ti guarderanno, possano dire, che c’è una differenza tra la tua vita e la vita dell’incredulo.

Fu la Promessa di Dio! Il Signore ti porrà come testa e non coda, e starai solo in alto e non in basso, se (guarda la condizione …), se, obbedirai ai Comandamenti del Signore, il tuo Dio, che oggi ti ordino per custodirli e compierli.” Deuteronomio 28:13

Perciò, come vedi Dio ti vuole come stia in alto e non in basso, che tu sia testa e non coda, ma la condizione qual è?
Qual è la condizione? 
Che voi ed io obbediamo ai Suoi Comandamenti.

Vescovo Júlio Freitas. IURD- Portogallo

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La Trinità della Fede-Intelligente!

La Trinità della Fede-Intelligente!

Abraamo ha avuto CERTEZZA, SPERANZA e CONVINZIONE… 
Ed è stata la prima testimonianza di quando usiamo la trinità della Fede, non c’è assolutamente nulla che non si realizzi

Adesso, che cos’è la Fede?

“Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.”  Ebrei  11:1


“Per fede Abraamo, quando fu messo alla prova, offrì Isacco; egli, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito.”  Ebrei  11:17

Ossia, è come dire che Abraamo agì orientato da questa certezza, da questa convinzione, da questa speranza! In verità, sono TRE ELEMENTI IN UNO! 
Ma queste che Promesse erano che implicavano Isacco? 
Erano le Promesse che, attraverso della discendenza di Abramo, tutte le famiglie della Terra sarebbero benedette… 
Ma adesso, Dio stava chiedendo qualcosa di molto difficile ad Abraamo, quello che Lui stesso gli aveva concesso, il suo unico figlio Isacco.

Qualunque persona al posto di Abraamo sarebbe rimasto, perlomeno confusa, poiché come avrebbe potuto Dio rimangiarsi la Sua Parola, con la Sua Promessa? 
Di fatto Dio arrivò a giurare ad Abraamo che quello sarebbe accaduto realmente ed è per questo che oggi siamo qui!
Perché Abraamo decise di andare fino alla fine, in restrizioni, perciò, la Promessa si compì!

Si Abraamo scelse di sentire il dolore del Sacrificio per superare il dolore della distruzione, disobbedienza, e alla fine, lui sentì il piacere della realizzazione! Fu un comportamento volontario da parte sua! Però, esistono persone che non vogliono tollerare il dolore del Sacrificio, preferendo sopportare il dolore della sofferenza! Il Sacrificio, implica il sentir dolore, si, ma implica anche un piacere enormemente maggiore!

Abraamo scelse di ubbidire quando fu posto alla prova, essendo che la prova era per beneficiare se stesso! 
Come non solo il presente, ma come ogni Campagna del Fuoco Santo, in lui, Dio ti mette alla prova e il Suo unico Obiettivo e di beneficiare ogni partecipante, per mezzo del suo Sacrificio-volontario!

Vuoi vedere il compimento della Promessa? 
Rispondi a ciò che dice la Voce di Dio! Sappiamo che, partecipare al Fuoco Santo, esiste una guerra dentro ad ogni persona e lei è spirituale, psicologica, emotiva… 
Come accadde con Abraamo che, con certezza stava passando una guerra interiore, divisa tra la sua stessa voce, la Voce di Dio e quella di suo figlio. Immagina il dilemma di quell'uomo, quando suo figlio gli domandò: “… 
Padre, lei ha la legna, il coltello, il fuoco, ma dov'è il Sacrificio?”, nonostante tutto, lui gli diede l’unica risposta possibile: “figlio mio, Dio provvederà da Se!”. Di conseguenza, Abraamo diede non soltanto Isacco, ma anche ciò che Dio provvide da Se: il montone.

DIO È POTENTE! 
Abraamo lo sapeva, poiché lui credette che il Suo Potere sarebbe così straordinario, che avrebbe potuto resuscitare Isacco, nel caso fosse stato necessario. Si, Dio è Potente…
Impotente è la nostra conoscenza, i nostri mezzi, i beni, i diplomi, la notorietà… 
Tutto nell'universo è impotente davanti al Potere del Creatore, poiché, tutto ciò che esiste, sia nel mondo visibile, come nell'invisibile, ha avuto origine dall'Onnipotente. Però, quando ci rifiutiamo di Sacrificare, è come se stessimo affermando che Dio è impotente! 
E questo L’offende profondamente!

Abraamo non aveva mai visto qualcuno resuscitato da Dio, ma lui credette, che se così fosse, lui sarebbe il primo, dal momento in cui fu il pioniere in quasi tutto fino al quel momento: aver lasciato la casa del padre e i suoi parenti, per obbedire, e diventare amico di Dio…
Lui sarebbe anche pioniere nel sacrificare il suo unico figlio Unigenito, che dio avrebbe resuscitato, perché Egli aveva Promesso di benedire la sua discendenza e quello era l’unico figlio che Abraamo aveva! 
E questo si chiama CERTEZZA, SPERANZA e CONVINZIONE!

Caro lettore, una cosa è sicura: Dio non voleva la morte di Isacco! 
Ciò che Lui voleva era provare la Fede di Abraamo! 
Dio voleva che Abraamo superasse il secondo più grande nemico dell’uomo: la paura. Il primo è il dubbio e il terzo, per chi ancora non sa, è la morte. Dio ha Voluto che lui sapesse dove aveva il suo cuore. Dio voleva, come Vuole, che custodiamo il nostro cuore, per questo ci ha lasciato il suo esempio, al fine di proteggerlo. È come se Dio gli stesse dicendo:
 “Abraamo, non avere il cuore in tuo figlio, perché è unico, quando Io voglio darti milioni, incontabili come le stelle del cielo e la sabbia del lido …”

Quindi, comprendi che il Sacrificio ha la finalità per prepararci per cose maggiori, perché, quando tu avrai molto e sarai realizzato, sano, prospero e salvo, non ti credere “padrone di nulla e di nessuno, incluso te stesso”, “l’onnipotente”, ma, al contrario, che tu attribuisca tutto l’Onore e tutta la Gloria al nostro Dio!

Vescovo Julio freitas

Dio sta dicendo...

“Il Signore mi libererà ancora da ogni opera malvagia e mi salverà fino a portarmi nel suo regno celeste.” (2 Timoteo 4:18).

Il termine salverà qui significa:
Guardare, proteggere, custodire, mettere al sicuro, circondare, fino al giorno in cui Gesù ritornerà!

-Dio sta dicendo, “Io ti guarderò, ti proteggerò, ti custodirò, ti metterò al sicuro, ti circonderò in modo che il diavolo non potrà toccarti.

“Egli custodisce la vita dei suoi santi e li libera dalla mano degli empi” (Salmo 97:10).


28/07/15

Una donna qualunque...

Una donna qualunque...

Il nome della moglie di Amram era Iochebed, figlia di Levi che nacque a Levi in Egitto; ed essa partorì ad Amram Aaronne, Mosè e Maria loro sorella. Numeri 26:59

Normalmente, quando si vuole parlare di qualche donna della Bibbia, i nomi che compaiono sono quelli di Sara, Rebecca, Rachele, Ester, Rut, Debora … Si parla ben poco di Iochebed, anzi, quasi nulla. Questo perché la sua storia è inserita in una storia più grande, e le persone finiscono con il prestare maggiormente la loro attenzione al protagonista Mosè piuttosto che alle persone che hanno fatto parte della sua vita.

Così come anche oggi, molti riescono a vedere soltanto coloro che appaiono, e non riescono a vedere le altre persone che hanno contribuito nella storia di quell’uomo o di quella donna di Dio.

Io mi identifico molto di più con Iochebed che con Mosè, poiché lei è stata madre come me, e solo per questo è passata per diversi deserti …

– Lei visse durante la schiavitù in Egitto e, ha dovuto vedere i suoi figli Aronne e Miriam passare ogni tipo di umiliazione vivendo una vita che non gli apparteneva. Se ci angosciamo quando i nostri figli prendono le decisioni sbagliate nella loro vita, immagina quello che lei ha passato nel vedere i suoi figli che non potevano prendere alcuna decisione?

– Quando nacque Mosè, lei visse l’angoscia del sapere che in un qualsiasi momento avrebbero potuto uccidere il neonato per ordine del faraone. Così lei, lo nascose fino a non far sapere più nulla di lui. Invece di godersi dei momenti felici con il piccolo, Iochebed dovette nasconderlo da tutto e da tutti.

– Giunse il giorno in cui lei dovette scegliere tra il vedere suo figlio morto o gettarlo nelle Mani di Dio – letteralmente. Lei lo depose nel fiume Nilo e confidò. Io ho vissuto qualcosa di simile e posso dire che non esiste un dolore più grande per una madre nel vedere il proprio figlio partire, senza sapere dove andrà, come starà, come riuscirà a sopravvivere, senza nessuna garanzia … solo lo Spirito Santo per sostenerci in questi momenti.

– Lei ebbe un sollievo temporaneo nel ricevere nuovamente suo figlio per allattarlo, ma sapeva che si trattava di un breve periodo, e che, in breve avrebbe dovuto restituirlo alla principessa dell’Egitto. Io posso immaginare Iochebed dire a se stessa: “ Non affezionarti a questo bambino …”, con le lacrime agli occhi, abbracciando, baciando e odorando il bambino per tutto il tempo, per compensare il poco tempo che lo teneva nelle sue braccia.

– Iochebed vide da lontano suo figlio essere educato da un’altra donna e in mezzo a persone che odiavano il suo popolo. Lei vide suo figlio adorare i falsi dei e vivere come se lei non esistesse fino alla sua età adulta. Proprio così, amici, Mosè uscì dal palazzo solo quando giunse ai 40 anni. Immagina, un’eternità per una madre!

– E come se questo non bastasse, Iochebed venne a sapere che suo figlio dovette fuggire dall’Egitto senza sapere più nulla nei 40 anni successivi (ed anche così, lei deve essere morta prima di rivederlo tornare in Egitto, poiché la Bibbia non la menziona più). Tutte le mattine lei deve essersi ricordata del figlio, domandandosi: “ Sarà ancora vivo?”.

Amiche, quando leggiamo la storia di Mosè, non immaginiamo quanto sia costato a sua madre tutta la sua linea di vita. Lei ha fatto parte della storia di un uomo che Dio scelse per salvare il suo popolo. Non è stata una storia qualunque, lui non è stato un uomo in più, per questo l’enorme sacrificio.

Si, i sacrifici hanno dimensioni.

Quanto più grande è il piano di Dio nella tua vita, maggiore è il sacrificio che Lui ti richiederà. Quanto più grande è la lotta, maggiore è la conquista. E il più grande di tutti i sacrifici è confidare che Dio è nel controllo di tutto, anche quando tutto sembra fuori controllo.

Iochebed, non è stata una donna qualunque, e neanch’io lo voglio essere.

È menzogna?



In Italia, tutte le domeniche alle h 16.00, in Viale Monza 101 – Milano – e in tutte le sedi.

Per maggiori informazioni: iurditalia.org

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25/07/15

La lotta per il 1 posto.

Vi sono diverse cose che il diavolo odia, ma esistono tre che lui assolutamente DETESTA!

Lui lavora, sistematicamente, contro te, 24 ore al giorno. Senza alcuna pietà, lui architetta piani assolutamente maligni, per distruggerti. Esistono punti strategici in cui lui attacca, tentando di impedirti di compiere la tua parte, di piacere a Colui a Chi tu devi dare la tua priorità in tutte le occasioni!

SI, È UN FATTO: il diavolo sempre si è opposto, si oppone e sempre si opporrà al sacrificio, alla fedeltà e al nostro amore verso Dio. Ed è per mezzo delle nostre offerte che dimostriamo il nostro amore, come il Signor Gesù disse:Perché dov’è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore. Matteo 6:21

Quindi, in primo luogo, il diavolo odia che tu materializzi il tuo amore e la tua gratitudine, per mezzo delle tue offerte volontarie. L’offerta non è soltanto monetaria, quella economica che facciamo in un dato momento durante la riunione, offerta a Dio è tutto ciò che Gli offriamo, tutto ciò che facciamo per Lui.

In secondo luogo, il diavolo odia la tua fedeltà verso Dio. Questo avviene quando la materializziamo, provando così, che Dio è al 1° posto. Quando parlo di fedeltà, non mi riferisco solo alle decime, separando la decima parte di tutto ciò che giunge nelle nostre mani prima di pagare e comprare, ma, la fedeltà, avendo Lui, si, in 1 posto, considerandoLO come la Persona più importante della nostra vita e, per questo, sottomettiamo le nostre decisioni, la nostra vita e i nostri sogni a Lui.

Infine, il diavolo odia questa trinità, che è completata e terminata con il sacrificio di rinuncia, di obbedienza e di permanenza nella dipendenza di Dio, della materializzazione della Fede Viva nelle Promesse di Dio.

Questa trinità di offerta, fedeltà e sacrificio è odiata dal diavolo, perché questa Fede grata, fedele e sacrificale, l’assume solo chi, realmente, si è consegnato in spirito, anima e corpo; chi ama Dio con TUTTO il cuore, con TUTTA la mente e con TUTTA la sua forza. Ossia: la nostra trinità CON LA TRINITÀ DEL DIO VIVO!

Dio conta con te, e anch'io!

Vescovo Julio freitas.

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23/07/15

Il Tesoro

Il Tesoro

“Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio e non a noi.” 2 Corinzi 4:7

Lo Spirito Santo è questo. Un tesoro in vaso di terra (che è il nostro corpo). 
Quando Lo riceviamo, non dipendiamo più dalle nostre proprie forze. 
Perché tentare di litigare con la forza del nostro braccio? 
Perché farsi giustizia con le proprie mani, se l’eccellenza del potere è Dio? 
Nessuno è meglio di Lui per difenderci e fortificarci. Nessuno è migliore per farci giustizia, per guidarci, per condurre le cose dove devono stare.

Nessuno è migliore per aiutarci a dirigere chi dipende da noi, tender la mano quando necessita. Non vi è nessuno migliore di Lui per sostenerci. Lui è il tesoro; noi, semplici vasi di terra. Perché possa essere chiaro a tutti che se vi è qualche potere in noi, viene da Lui.

I versetti seguenti descrivono la forza che otteniamo da questo potere e come Lui ci sostiene: “Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all'estremo; perplessi, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; atterrati ma non uccisi.” 2 Corinzi 4:8-9

Siamo tribolati in TUTTO. I problemi che sorgono minacciandoci potrebbero vincerci o deprimerci, se fossimo vuoti. Ma guardiamo dentro di questo vaso di terra e vediamo il Tesoro, abbiamo la fiducia che è in Lui il potere per vincere qualunque tribolazione. Quindi, da questa fiducia, proviene la pace, che non lascia le tribolazioni trasformarsi in angoscia.

Siamo perplessi in TUTTO. Non è raro che ci sorprendiamo negativamente con qualche situazione o con la reazione di qualcuno. Possiamo restare perplessi, ma guardiamo per il Tesoro dentro del vaso di terra e abbiamo l’assoluta convinzione, questa fede, prendiamo la forza che non permette la perplessità trasformarsi in sconforto.

Siamo perseguitati in TUTTO. Non importa ciò che fa la gente, i vasi di terra che non hanno il Tesoro, hanno dentro di loro un sudiciume che li spinge a vederci nel modo peggiore possibile. Perciò, è normale essere perseguitato, subire ingiustizie, essere male interpretato e perfino ridicolizzato. Ma abbiamo il Tesoro dentro al vaso di terra e sappiamo che non siamo da soli.

Il nostro Tesoro ci ha scelti. Lui ci ha conosciuti e ci ha amati. Lui sa chi siamo. Lui ci interpreta male, non ci guarda con mal occhi. Lui ci capacita nel perdonare a chi ci offende. Di benedire a chi ci perseguita. Allora, da questo amore, proviene la consolazione che non lascia la persecuzione trasformarsi in abbandono. Al contrario, quanto più è grande la persecuzione, più restiamo vicini al nostro Tesoro.

Siamo abbattuti in TUTTO. Le guerre che si innalzano, i momenti in cui mettiamo la nostra faccia nella polvere. I minuti che laviamo il pavimento del bagno con le nostre lacrime, o di quando gridiamo in silenzio, affranti, lacerando la nostra anima davanti all'Altare.

Allora abbiamo, dentro al vaso di terra, questa firma e splendente Tesoro, e sappiamo che è Lui la nostra struttura. Stiamo saldi nella Roccia. Nella nostra Pietra Preziosa. Mai più qualunque sconforto ci porterà alla distruzione poiché siamo stati costruiti in Lui.

Tribolati, ma non angosciati; perplessi, ma non scoraggiati; perseguitati ,ma non abbandonati; abbattuti, ma non distrutti.
A causa del nostro Tesoro.

Siamo vasi di terra in mezzo a tanti vasi di terra… 
Più di sette bilioni di vasi di terra in tutto il mondo. In quanto a loro possono trovare questo Tesoro tanto prezioso e necessario? 
Quanti vasi di terra assetati, con crepe da quanto sono secchi, necessitano di questo rivestimento interno?

Molti non pensano che le tribolazioni, le perplessità, le persecuzioni e gli scoraggiamenti verranno, prima o poi. Ma soltanto i vasi di terra che posseggono questo Tesoro dentro di se sono in grado di sopportare. 
Questi vasi sanno che l’eccellenza del potere che li sostiene proviene dal Tesoro, e non dal vaso. Ed è per questo, che valorizzano ciò che ricevono. E sono valorizzati da Lui.

Abbracci,
E che Dio vi benedica.

O Deserto que vem pelo pecado e o que vem pela Justiça

L’ultimo nemico

L’ultimo nemico

I nemici non mancano: miseria, solitudine, malattie, disoccupazione, infelicità amorosa, vizi, debiti, problemi familiari, ecc. Sono innumerevoli, ma tutti possono essere vinti.

Tuttavia, tra tutti i nemici, il più grande è la morte. Alcune persone hanno questa consapevolezza, altre ancora non sanno che la morte è un nemico.

La morte arriva per i sani e i malati; i giovani e gli anziani; i ricchi e i poveri. Lei può arrivare in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, sia per strada, a casa, a lavoro, all'ospedale, in aereo, in chiesa…
Lei non avvisa prima di arrivare. Per la morte, il luogo non fa differenza.

Una storia dice che la morte disse a un uomo che, in quella settimana, sarebbe andata da lui. Disperato in quanto non voleva morire, provò a ingannarla. Andò in un ballo in maschera e si vestì da pagliaccio. Quando la morte arrivò al ballo, cercò l’uomo e non lo trovò, allora disse:
 “Dato che non ho trovato chi sono venuto a cercare, prenderò questo pagliaccio”.

Il grande problema è che le persone si preoccupano a vincere altri nemici e ignorano il più grande tra tutti, che è la morte.

Quando arriva il momento di affrontarla, la priorità di vincere gli altri nemici fa sì che le persone vengano vinte da lei.

Il testo sacro dice: 
“L’ultimo nemico che sarà distrutto sarà la morte.” 1 Corinzi 15.26

Questo vuol dire che dopo la morte non c’è più niente da dover vincere. Lei deve essere vinta adesso, e il sacrificio per mantenerla vinta deve essere quotidiano.

La frase: “Una volta salvo, salvo per sempre” è un inganno del diavolo.

Per questo, il Signore Gesù disse: 
“Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua.” Luca 9.23

Ma se lei arrivasse adesso, in questo momento, chi sarebbe il vincitore? 
Lei o tu?

Per i vinti dalla morte c’è ancora il danno della seconda morte, che è il lago di fuoco: 
“Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà colpito dalla morte seconda.” Apocalisse 2.11

22/07/15

La fede contro i problemi













La fede contro i problemi

Dio non ci libera dal confronto con i problemi quotidiani.

Non liberò Daniele dalla cova dei leoni, ma chiuse la loro bocca.

Non evitò che i suoi amici fossero gettati nella fornace ardente di fuoco, ma non permise che si bruciassero neanche un filo di capello.

Coloro che aspirano alle ricchezze, si preparino alle persecuzioni:

… In verità vi dico che non vi è nessuno che abbia lasciato casa, o fratelli, o sorelle, o madre, o padre, o figli, o campi, per amor mio e per amor del vangelo, il quale ora, in questo tempo, non ne riceva cento volte tanto: case, fratelli, sorelle, madri, figli, campi, insieme a persecuzioni e, nel secolo a venire, la vita eterna. Marco 10.29-30

Chi pensa che seguire e servire il Signore Gesù significa essere liberi dai problemi, lo dimentichi.

Chi pensa che essere pieno dello Spirito della pace significa essere libero dai problemi, dimentichi anche questo.

La pace dello Spirito Santo è nell'interiore, mai all'esterno.

Per quanto grandi siano le benedizioni spirituali o materiali, i problemi esisteranno sempre. Fanno parte della vita con Dio, o senza Dio.

Nella Terra i problemi non hanno fine.

Una cosa è certa: Dio ci ha dato strumenti capaci di superare tutto e qualsiasi problema. Rallegriamoci in questo!

Ai cristiani che vivevano a Roma, capitale del peccato, Paolo indirizzò le seguenti parole:

…e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio; non solo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza, e l’esperienza speranza. Romani 5.2-4

Ossia, allo stesso modo in cui dobbiamo rallegrarci nella speranza della gloria di Dio, dobbiamo anche rallegrarci nei problemi quotidiani.

Sono loro che ci insegnano, in pratica, la perseveranza, le esperienze di fede e a conservare la nostra speranza.

Questo significa materializzare la fede sovrannaturale.

Sono i deserti che maturano e preparano i servi di Dio.

Se Gesù fu portato nel deserto dallo Spirito Santo per essere preparato, noi come potremmo evitarlo?

La fede non è solo uno strumento per le conquiste gloriose, ma anche di difesa.

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Romani 5.2-4

… e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio; non solo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza, e l’esperienza speranza. Romani 5.2-4

Are you ready?

Considerate il vostro passato

Considerate il vostro passato

Quando Dio ordinò a Mosè di costruire il Tabernacolo nel deserto, Lui fu specifico in quanto ai dettagli di ogni utensile perché tutto fosse in accordo con la Volontà di Divina. Tra le molti parti del Tabernacolo, Dio ordinò di costruire un Lavello di Bronzo le cui misure non furono menzionate nelle Sacre Scritture. Questa era situata tra l’Altare di Bronzo e il Tabernacolo. Non serviva per offrire i sacrifici, ma ai sacerdoti perché si lavassero mani e piedi.

Poi fece la conca di bronzo e la sua base di bronzo, servendosi degli specchi delle donne che venivano a gruppi a fare il servizio all’ingresso della tenda di convegno. Esodo 38:8

Possiamo notare che questo Lavello di Bronzo è stato fatto dagli specchi delle donne che servivano alla porta della tenda della congregazione. Erano donne che si erano spogliate di ciò che prima era oggetto della loro vanità, rivelando così l’importanza di essere distaccate da tutto nel momento in cui ci si avvicina a Dio.

Nel momento in cui il sacerdote si avvicinava per lavarsi le mani nel Lavello di Bronzo, lui contemplava la sua immagine riflessa nel bronzo e nell’acqua. Lì, meditava in tutto quello che aveva fatto con le sue mani e le vie dove i suoi piedi avevano percorso fino ad allora. Perché se il tale sacerdote fosse entrato nel Santo dei Santi con la coscienza macchiata da qualche peccato, senza la loro remissione, sarebbe morto immediatamente davanti alla Gloria di Dio.

Il Bronzo nella Bibbia simbolizza la Giustizia di Dio, ossia, Dio è Buono, Misericordioso e Benevolo, ma Egli è anche Giustizia e non accetta che coloro che sono con le loro vite sull’Altare stiano camminando nella corruzione. Per questo avverte nella Sua Parola:

Ora così parla il SIGNORE degli Eserciti: Riflettete bene sulla vostra condotta! Aggeo 1:5

Oggi il Lavello di Bronzo è la nostra coscienza ed anche il nostro cuore, poiché rivelano la nostra situazione davanti al Signore e la luminosità della Giustizia di Dio nelle nostre vite, così come il bronzo pulito riflette l’immagine del sacerdote.

Alla fine, un giorno, tutti noi saremo davanti a Lui e avremo l’immagine della nostra coscienza riflessa davanti alla Giustizia della Sua Gloria.

Sempre sull’altare.

21/07/15

Entrate per la Porta Stretta

Porta Stretta" (Vescovo Macedo)

Questo messaggio fa riflettere






Da chi sei orientato?



Se avveniva che la nuvola rimanesse pochi giorni sul tabernacolo, all'ordine del SIGNORE rimanevano accampati e all'ordine del SIGNORE si mettevano in cammino

Numeri 9:20
Se la nuvola si fermava dalla sera alla mattina e si alzava la mattina, si mettevano in cammino; o se dopo un giorno e una notte la nuvola si alzava, si mettevano in cammino.

Numeri 9:21
In tutti i modi, che fosse per molti o pochi giorni o perfino solo alcune ore, era tutto sotto controllo, tutti agivano in conformità, in un solo spirito, conforme l’orientamento del Signore.

Tra l’allestire e smontare le tende, tutte le volte che fosse necessario, nessuno si lamentava, poiché nessuno aveva il diritto di farlo, visto che, molto più importante di questo, era seguire la Direzione di Dio e avere la Sua Protezione e la Sua Cura! Perché tra gli adulti, anziani e bambini, nessuno si lamentava o borbottava, Dio sopperiva tutte le loro necessità.

Quel popolo non aveva un esercito o materiale bellico, la sua protezione veniva esclusivamente da Dio ed era in Lei che il loro riparo. Sono queste persone (quelle che non si appoggiano in diplomi, eredità, conoscenza, esperienza… 
Ma si, in Dio, mantenendoLO al primo posto, considerando anche la Sua Opera, fermandosi e avanzando secondo la Sua Direzione, senza lamentarsi) chi diventa una testimonianza da seguire non soltanto per chi è in Chiesa, come anche per chi è al difuori, poiché non è perché la persona viene in Chiesa e dice di credere in Dio che farà la differenza nella sua vita.

Se la nuvola rimaneva ferma sul tabernacolo due giorni o un mese o un anno, i figli d’Israele rimanevano accampati e non si muovevano; ma, quando si alzava, si mettevano in cammino.

Numeri 9:22
Una notte, due giorni, un mese o di più… Non importava, se scendeva loro si fermavano, se saliva, loro marciavano!

All’ordine del SIGNORE si accampavano e all’ordine del SIGNORE si mettevano in cammino; osservavano la prescrizione del SIGNORE, secondo l’ordine trasmesso dal SIGNORE per mezzo di Mosè.

Numeri 9:23
La fedeltà e l’obbedienza sono il segno del Vero Cristiano ed è per questo motivo che la fotografia di tutti i decimisti fedeli sarà portata, in questo Fuoco Santo, perché rimanga nel Tabernacolo del Tempio del Dio-Vivo, fino al ritorno del Signor Gesù!

Vescovo Julio Freitas

L'ausiliaria che tutti gli uomini vogliono.

L'ausiliaria che tutti gli uomini vogliono.

… Io gli farò un aiuto che sia adatto a lui. Genesi 2:18

Dio no fece semplicemente una donna per l’uomo. Egli fece un’ausiliaria idonea. Se cerchiamo a fondo il significato di queste due parole, troveremo come loro sinonimi, rispettivamente, “che provvede a ciò che manca” e “ capace”.

Subito, possiamo affermare che Dio ha creato per l’uomo qualcuno capace di provvedere a ciò che manca. Comprendiamo che la donna adempie un ruolo essenziale e indispensabile all’uomo, in modo tale che, senza di lei, gli manca qualcosa, senza il quale lui non può vivere.

Un’ausiliaria provvede a quello che è basilare, vitale, e che non può mancare in nessun modo. Se lei fosse responsabile per provvedere al superfluo sarebbe dispensabile, e Dio non avrebbe avuto il bisogno di crearne una per l’uomo. Quindi quale sarebbe la necessità basilare, vitale e indispensabile dell’uomo, a non essere il suo pane quotidiano?

La donna da il suo ausilio all’uomo nel suo pane quotidiano sin dalla sua nascita. Al nascere, lui si attacca al seno della madre, ricevendo l’alimento che gli darà l’energia per svilupparsi.

Quando cresce, continua avendo questa necessità fornita da sua madre, che quotidianamente prepara i suoi pranzi. Ma dovuto all’azione del tempo, la madre non potrà sopperire questa necessità del figlio per sempre. Ed è qui che entra il ruolo della moglie: lei sostituisce la suocera in quello che si dice rispetto al provvedere alle necessità dell’uomo.
Per questo, è anche scritto:

Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne. Genesi 2:24

Ciò che tutti gli uomini vogliono dalla loro moglie è che lei adempia al ruolo istituito dal proprio Dio, in modo semplice e ordinato, ma di estrema importanza per la sua vita. Questo è un modo efficace per rafforzare il rapporto di coppia, per essere qualcosa continuativo, e, anche se di routine, molto significativo. Tali momenti, la cura e l’attenzione fornendo molto di più della necessità fisica dell’uomo, ma anche affettiva, psicologica e spirituale.

L’assistenza che la moglie da a suo marito in casa fa in modo che lui si carichi di energie per poter vincere e dominare il mondo là fuori.

Una vera ausiliatrice provvede a ciò che manca, e non si concentra nel cercare ciò che ha già. La sua preoccupazione è di colmare le lacune vuote, e non nel voler fare quello che fa il marito.

Inoltre, lei è sempre attenta alle necessità del suo compagno, perché in questo si riassume il vero amore. E, al disopra di tutto, lei si dispone nell’adempiere al ruolo designato da Dio, non lasciandosi trasportare dal ruolo che la società le impone.
Questa si, che è l’ausiliaria che tutti gli uomini vogliono – e necessitano.

Il vero amore

Il vero amore

La maggior parte delle persone hanno una visione torbida di ciò che è l’amore. Lui normalmente è confuso con la passione, sentimenti e sensazioni che non passano per qualcosa di fisico. Per questo, sentiamo espressioni come “l’amore è finito” e vediamo persone che agiscono in modo assurdo in nome di un “amore” da loro idealizzato. I matrimoni divengono effimeri e passeggeri, molti hanno sofferto amaramente. L’amore di questo mondo ha la data di scadenza, ma non è questo l’amore originale creato da Dio.

Il vero amore inizia quando si è consapevoli di ciò che l’altro necessita, e non a ciò che tu necessiti, ossia, quando sei concentrato in quello che devi fare per lui, e non in ciò che l’altro deve fare per te. L’amore che Dio ha creato è quello che mira a dare, senza preoccuparsi di ricevere. Perché, conforme a quanto è scritto, l’amore non cerca i propri interessi (1Corinzi 13:5), ma quelli dell’altro. Lui non è un sentimento, come la maggior parte crede ciecamente, ma è un’azione. Un’azione nobile e totalmente priva di egoismo. Ed è attraverso della pratica di questa azione che sorge un sentimento puro e intelligente per qualcuno.

La donna che ama suo marito gli da ciò di cui ha bisogno, non ciò che lei gli vuole dare. Ed anche l’uomo che ama sua moglie risponde alle sue necessità, anche se non ha voglia di farlo. È in questo che è riconosciuto l’amore tra coniugi: quando uno si preoccupa di adempiere al ruolo assegnato da Dio nella vita di un altro. Questo comportamento, esige sacrificio, ed è giustamente questa la caratteristica principale del vero amore.

Coloro che sanno amare sono quelli che camminano contromano dei pensieri contemporanei e si sottomettono al Piano di Dio. Questi si che sono felici e riescono a trasmettere felicità, vivendo i principi stabiliti nella Parola dell’Altissimo per la costruzione e manutenzione di una casa. Gli uomini e le donne sagge adempiono ai loro doveri in casa loro, senza voler essere uguali fra di loro, poiché hanno la consapevolezza di essere differenti e che sono lì per completarsi, non per competere o prendere il posto del compagno.

Il mondo non conosce il vero amore perché ha disprezzato la disciplina del Regno di Dio. In uno scenario nel quale le donne lottano per essere superiori ai loro mariti, e gli uomini si ritraggono sentendosi scartati, non è da spaventarsi che entrambi siano stati tanto felici. Se semplicemente corrispondessero alle necessità dell’altro, sarebbero valorizzati e avrebbero le loro necessità corrisposte. Ma, per dare la priorità ai loro desideri individuali, si inoltrano in un cammino di dolore e solitudine. Desiderano andare oltre, ma disprezzano ciò che è basilare, l’essenziale.

Per questo, se tu desideri avere una casa dove presiede l’amore Divino, è necessario in primo luogo conoscere Il suo Autore, e i Precetti che Egli stabilisce per la costituzione di questa casa. Solo chi sa chi è il Vero Dio e vive sotto i Suoi Piani sa che cos’è il vero amore.


20/07/15

Distruzione del primo Tempio


Progettato per Davide e costruito per suo figlio Salomone, il primo tempio venne distrutto dal re Nabucodonosor, che portò il  popolo giudeo in Babilonia

Motivo di orgoglio per il popolo di Israele sino ad oggi, il Primo Tempio, progettato per il re Davide e realizzato per Salomone, suo figlio, fu dilapidato, saccheggiato e distrutto sino alle sue fondamenta. Sebbene molto accurato nella costruzione, che si basò su tecniche avanzate per l’epoca, queste non valsero a nulla nel momento in cui il popolo di Dio si compromise con la realizzazione della grandiosa opera, allontanandosi da ciò che questa simboleggiava. La corruzione e la idolatria degli israeliti fecero si che la parola di Dio non venisse ascoltata, portando il popolo giudeo ad essere sconfitto dai babilonesi, attraverso il comando del re Nabucodonosor, nel 586 a.C.

Nel momento in cui il Tempio fu al centro delle attenzioni, e non per il Dio tanto poderoso per cui questo venne costruito, non restò pietra su pietra del Tempio e tanto meno della città di Gerusalemme.
Ancora una volta, come nel passato, i giudei erano soggiogati da un’altra nazione.

Secondo l’archeologo Rodrigo Silva – incaricato del Museo di Archeologia Biblica Paulo Bork – in quell'occasione, si creò quello che lui definisce “burocrazia religiosa/spirituale”. “ In quanto nel Tabernacolo i fedeli conversavano direttamente con i sacerdoti. Nel grande Tempio di Salomone le offerte, i sacrifici passavano di persona in persona sino ad arrivare alle autorità ecclesiastiche. Il problema fu che il popolo passò ad idolatrare il santuario, che era soltanto un simbolo, dimenticandosi di quello che realmente simboleggiava”, spiega.

Studiosi accreditano a questa burocrazia spirituale la responsabilità della produzione di tanta idolatria. Molti giudei, pur sapendo che la cosa giusta era portare i sacrifici sino al Tempio, preferivano prostrarsi davanti a degli idoli prodotti per mano umana, affinché questi stessero fisicamente più vicini a loro.

Sin dall'idea iniziale della costruzione del Tempio, Dio cercò di dimostrare agli uomini cosa s’aspettasse da loro. Questo può essere osservato di fatto perché Egli non lasciò permesso che il re Davide costruisse il grande santuario poiché secondo gli studi, dovuto agli errori ch'egli aveva commesso.
“Il Signore degli Eserciti voleva che Davide capisse che, più che abitare in un tempio, Egli voleva dimorare nel cuore degli uomini. Questo mostra quant'è fondamentale che le cose di Dio trovino posto nel luogo che gli appartiene. Egli non divide la Sua gloria con nessuno”, riferisce l’archeologo.

Silva crede che sontuosità senza benedizione portino il popolo in disgrazia. “In un certo modo, Dio permise a Nabucodonosor di distruggere il Tempio, perché i giudei capissero le conseguenze nel disprezzare la Sua Legge”, afferma.

L’impressione che si ha è che ora ci sia un’esaltazione di ciò che in passato era semplice, dice l’archeologo: “Il Tempio era molto sontuoso, ma aveva la stessa formazione interna e divisioni del Tabernacolo, che mai vennero distrutte, pur essendo queste affrontate da filistei, ammoniti, amorrei tra gli altri nemici.”

L’arca dell’Alleanza, elemento del Tempio che mai fu aperto, e che venne rapito dal Tabernacolo per un certo tempo, sparì nell'occasione della distruzione. Dentro c’erano le tavole con i 10 comandamenti scritti da Dio, rivolti a Mosè.

I giudei e la cattiveria della Babilonia
Dopo della distruzione del Tempio, i giudei vennero considerati cattivi in Babilonia. D’ accordo con Silva, la maggioranza di loro restò accomodata nella cattiveria. Strategicamente, i babilonesi mischiavano i popoli con i giudei, perché in questo modo la nazione si indebolisse.

In questa situazione sorsero due tipi di giudei. La maggioranza di questi che finì d’essere giudeo, per tornare cittadino della grande Babilonia; e una minoranza che mantenne le tradizioni. Il profeta Daniel fece parte di questo secondo gruppo. Quando la Babilonia venne distrutta dai persiani, nel 538 a.C., il re Ciro salì al potere, permettendo che i giudei tornassero a Gerusalemme. La questione è che solamente alcuni vollero tornare. La maggior parte decise di rimanere dove stava, per non avere più nulla a che fare con la terra natale.

Coloro che non ritornarono a Gerusalemme si limitarono a mandare le decime, andando a visitare la Città Santa sporadicamente, quando venivano celebrate feste religiose. In virtù di questo, sorsero due ceppi di giudei: i liberali ed i conservatori.

In assenza del Tempio, I giudei conservatori crearono le sinagoghe, che esistono sino ad oggi. In questi locali, che non hanno lo stesso aspetto del grande santuario o del Tabernacolo, sono realizzate appena alcune cerimonie religiose. Intanto, i giudei non offrirono sacrifici li, poiché intesero che questo potesse essere fatto nel Tempio.

Quando distrusse il Primo Tempio, il re Nabucodonosor portò in Babilonia il bottino, inclusi gli elementi sacri. Alcuni giudei pensarono che tutti questi oggetti venissero rifatti nel momento in cui venne eretto il secondo Tempio, sotto il comando di Zorobabel. Altri affermarono che quando i persiani autorizzarono il ritorno degli israeliti in Gerusalemme, essi devolsero questi tesori. Nessuna di queste tesi, nel frattempo, è stata comprovata.

Vescovo Edir Macedo.


19/07/15

Siate ricolmi di Spirito


L’espressione: siate ricolmi di Spirito (Efesini 5.18) 
vuol dire essere riempiti dei pensieri di Dio, la Sua Parola.

D’altra parte, i sigillati con lo Spirito Santo possono “spegnere lo Spirito”, cioè possono riempirsi con la spazzatura di questo mondo, pur sapendo che si stanno svuotando dello Spirito.

Com'è possibile?
Le amicizie contrarie alla fede generano pensieri come: chissà se stando con i “miei amici” là fuori non li guadagnerò per Gesù?

Chissà se frequento un incredulo non riesca a convertirlo?

Chissà se dopo essermi sposata non riuscirò a convincerlo di venire con me in chiesa?

La Parola dello Spirito è chiara, forte e inconfondibile:

Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; infatti che rapporto c’è tra la giustizia e l’iniquità? O quale comunione tra la luce e le tenebre? E quale accordo fra Cristo e Beliar? O quale relazione c’è tra il fedele e l’infedele? 2 Corinzi 2.14-15

C’è un’enorme lista di argomenti satanici che hanno il veleno fatale.
Gli esempi non mancano.

Molti battezzati con lo Spirito Santo Lo spengono non per essere caduti in tentazione, ma perché resistono ai pensieri Divini e insistono sui pensieri satanici.

Cadere in tentazione non significa necessariamente perdere lo Spirito Santo. Mantenersi nel peccato resistendo alla Sua Voce può essere fatale.

Chi, in sana coscienza, pur essendo battezzato con lo Spirito Santo, non è mai scivolato nella vita? 
Nessuno, salvo il Signore Gesù.

Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; e se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. I Giovanni 2.1.

In questo caso, confessa il peccato e abbandonalo immediatamente.

Siamo tutti soggetti a sbagliare, pur essendo sigillati con lo Spirito Santo. In fin dei conti siamo case di terra.

Però, tutti i sigillati hanno la direzione dello Spirito che avverte sulla permanenza nel peccato. Nel caso in cui non ci sia un pentimento immediato, ciò significa continuare a “spegnere lo Spirito”.

I non battezzati con lo Spirito Santo non hanno discernimento spirituale. Per questo, sono più vulnerabili agli attacchi del male.

Da qui il motivo di investire fortemente nel ricevimento dello Spirito Santo per mantenerti sano e salvo.

17/07/15

Dio vuole che tu viva di decisioni

Adesso, il Signor Gesù insegnava di sabato, in una delle sinagoghe (in Chiesa in questo caso).
E arrivò lì, una donna posseduta da uno spirito di infermità! (Poi Gesù spiegò che spirito era questo). Era già da 18 anni ….
… prova a immaginare, era in Chiesa da 18 anni con un demonio, … avete sentito ciò che vi ho detto?
Voi riuscireste a sopportarlo? … Io non so!

Io parlo per me, non lo sopporterei! Di sicuro non avrei avuto la forza di quella signora. Ma in qualche modo lei sopportò!

Lei sopportò fino al giorno che ebbe la sua opportunità, di essere davanti al sacrificio, perché fin quando si trovava davanti agli ipocriti, che stavano al punto del sacrificio, al punto della Fede-Intelligente, che è stato ciò che Gesù fece, soffrì! Dice il Sacro Testo.

Ecco una donna, che da diciotto anni aveva uno spirito che la rendeva inferma, ed era tutta curva e assolutamente incapace di raddrizzarsi.

Luca 13:11
Questo vuol dire che, lei era da 18 anni in Chiesa, e il diavolo era con lei.
Da 18 anni che camminava ed era tutta incurvata…
Vedi come il diavolo si rallegra, al diavolo non importa di vederti in Chiesa… Come?
Il diavolo non si importa di vederti in Chiesa con la testa bassa, demotivata, depresso, negativo, indifferente, a lui non da fastidio!
Al contrario!
A lui piace!
Questo fa si che lui sia lodato!

Non dico che voi lo stiate lodando, ma la vostra vita, il vostro carattere, il vostro modo di agire, o di non agire, già lo glorifica!

Vedete, al diavolo non da fastidio, che noi veniamo in chiesa!
Ma, a lui da fastidio che noi sacrifichiamo!
Come ha fatto lei…
Guardate che cos'ha fatto …

ed era tutta curva e assolutamente incapace di raddrizzarsi.

… in nessun modo!

- Oh vescovo, ho già pregato, ho già acclamato, ho già pianto, ho già chiesto, fatto terapie…
E avvocato, amico e famiglia, pastore, vescovo!
Guardi, lei neanche immagina quante mani mi hanno già toccato!
Perché sta mancando il tocco della mano di Dio! Perché quando tocca la mano di Dio, anche se nessun uomo ha ancora toccato, anche se il vostro caso è stato dato per spacciato, da tutti gli specialisti, avvocati, famigliari… Non importa…
Politici… Quando Dio tocca, fa quello che mai nessuno ha fatto!
Per restare in evidenza, vedendovi! Perché Gesù vi sta guardando!
Così come il diavolo è rimasto nella vita di molte persone, Gesù sta guardando, tanto la persona come il problema che la persona sta affrontando, e la causa del problema!
Gesù sta vedendo tutti e tre: la persona che soffre, il problema che sta causando il dolore, la sofferenza, che sia fisica, spirituale, emotiva, economica e, la radice del problema…
Il diavolo! Il demonio!

Lui vide quella donna, ma che cosa poteva fare lui?
Il sacrificio è individuale, personale, nessuno può sacrificare per nessuno!

Ma come dice il Sacro Testo, che “Tutto è possibile per chi crede!”
Tu puoi anche non avere nulla, ma una cosa tu ce l’hai, per risolvere tutto quello che deve essere risolto, che è la FEDE!

E lei aveva Fede! E voi avete Fede! E con la Fede, le persone gradiscono Dio!
Ma la Fede, deve avere opere, deve avere azioni!
La chiamò e le disse: (…)
Signor vescovo, ma non fu il Proprio Dio a non volere che le donne si mischiassero con gli uomini nelle sinagoghe?
Le donne non potevano toccarsi con gli uomini e gli uomini con le donne!
– Ma mia moglie?
– Non può!
– Ma, mio figlio, mia figlia?
– Non possono!

Erano separati! Dovevano essere come?
Separati!

La legge condannava la donna che si avvicinava all’uomo, e molto meno toccare! E gli uomini con le donne!
Gesù, che cosa fece?
– Venga qui signora!

Qui, in mezzo agli uomini! In altre parole, se il miracolo non avviene, signora … lei morirà e anch'io!
Perché la legge condannava! Capite?
E che cos'ha fatto quella donna? Molto meglio morire, che continuare in Chiesa con questo satana, con questo demonio su di me!
Solo lei sapeva l’inferno che stava vivendo, perché aveva già provato in tutti i modi di raddrizzarsi e non riuscirci!
Signor vescovo, ho tentato di raddrizzarmi, ho tentato di essere una brava donna, un bravo uomo, un buon professionista, ho tentato di essere un buon padre, un buon figlio, ho tentato di essere un buon cristiano, ho tentato di avere successo, ho tentato di avere salute, ho tentato…

Dio non vuole che voi viviate di tentativi, Dio vuole che voi viviate di DECISIONI!!!

Vescovo Julio Freitas.

http://iurditalia.org

Comunità Cristiana dello Spirito Santo.


Essere o fare?


A uno diede cinque talenti, a un altro due… Subito, colui che aveva ricevuto i cinque talenti andò a farli fruttare, e ne guadagnò altri cinque. Allo stesso modo, quello dei due talenti ne guadagnò altri due… Dopo molto tempo, il padrone di quei servi ritornò a fare i conti con loro. Colui che aveva ricevuto i cinque talenti venne e presentò altri cinque talenti, dicendo: Signore, tu mi affidasti cinque talenti: ecco, ne ho guadagnati altri cinque. Il suo padrone gli disse: Va bene, servo buono e fedele; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore. Poi, si presentò anche quello dei due talenti e disse: Signore, tu mi affidasti due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due. Il suo padrone gli disse: Va bene, servo buono e fedele, sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore. Matteo 25:15-23

I servi che moltiplicano i talenti non lo fecero con l’intento di entrare nella gioia del loro signore, ma semplicemente perché volevano servire. Loro non si aspettavano nulla in cambio, sapevano che erano lì per quello. Ma a causa dell’intenzione sincera che era in loro, il signore che servivano li sorprese, e li ricompensò oltre a ciò che potevano immaginare.
E non semplicemente perché lo fecero, ma a causa dell’intenzione che avevano nei loro cuori.

Ci son molti che fanno ciò che hanno fatto questi servi per Dio ed anche di più, ma non sono ricompensati perché l’intenzione con la quale lo fecero è cattiva. Moltiplicano i talenti guardando già al riconoscimento e alla ricompensa. Si impegnano a fare le cose di Dio soltanto per raggiungere un determinato titolo o privilegio, senza avere la consapevolezza di essere semplicemente dei servi. Questi, in verità, stanno cercando di posizionarsi sul molto, invece di stare lì a disposizione del loro Signore per essere posti nel luogo che Egli vuole.

Sono i principi di Dio che reggono il Suo Regno, non i principi degli uomini. Per Dio, l’essere eccede il fare. Se tu fai qualcosa che non corrisponde a ciò che tu sei, o quello che ti porti dentro, allora lo starai facendo invano. Perché, il SIGNORE, scruta il cuore, Io provo i pensieri… Geremia 17:10

Non servire Dio con l’intento di ricevere qualcosa in cambio. Semplicemente, servi con l’intenzione di servire. E lo Spirito di Dio ti porrà dove Egli vuole che tu stia. Non cercare la tua volontà e neanche i luoghi dove tu vorresti essere, perché non li raggiungerai mai. Ma cerca la volontà di Dio, e il Signore ti stabilirà in luoghi dove tu non hai mai immaginato di poter essere.

http://blogs.universal.org/bispomacedo/it

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