15/12/09

le tre domande




C’era un re che era solito porre tre domande a tutti coloro che andavano da lui.
 La prima domanda era:- "Chi è la persona migliore?
" La seconda era: -"Qual è il tempo migliore?";
e la terza: - "Qual è l'azione migliore?"


Il re era molto ansioso di conoscere le risposte a queste domande.

Un giorno, recatosi nella foresta, spostandosi fra colline e pianure,  vide un ashram e desiderò fermarsi colà per riposarsi.
 Giunto che fu al romitaggio, vide un sadhu che stava innaffiando le piante.
 L'anacoreta, notata la stanchezza del re,  interruppe il lavoro che stava facendo per corrergli incontro ed offrirgli frutta e acqua fresca.

In quello stesso istante un altro asceta trasportò all'âshram un uomo lacerato da numerose ferite su tutto il corpo ed il primo eremita gli andò incontro, disinfettò tutte le ferite del poveretto e vi applicò sopra delle erbe curative. Intanto lo confortava con parole di consolazione.

Il re voleva ringraziare ed andarsene e l'anacoreta gli diede la sua benedi zione; ma al re erano rimaste insolute le sue tre domande ed era curioso di sapere se il sàdhu l'avrebbe potuto illuminare su quelle questioni. L'eremita affermò che le risposte alle tre domande erano racchiuse nelle azioni a cui il re aveva appena assistito nell'âshram. Infatti
 – gli ricordò il sadhu – quando il re arrivò al monastero, egli stava innaffiando le piante, e quello era il suo dovere.
A quel punto, vedendo il re, il monaco aveva tralasciato il suo dovere ed era accorso dal re per ristorarlo con frutta ed acqua; ciò era pienamente rispondente alla corretta tradizione sull'ospitalità.
Mentre stava placando la sete e le fatiche del sovrano, era arrivato all'ashram un altro individuo, coperto di ferite; perciò il monaco aveva la-sciato il compito di servire il re e si era apprestato a servire l'altra persona nel bisogno.

Chiunque venga da te per cercar aiuto, in quel momento è il miglior individuo.
Qualunque benessere tu possa procurargli ponendoti al suo servizio, quella è la migliore azione da compiere. E il momento presente, quando puoi fare qualcosa, è il più sacro di tutti i momenti.

Il pubblicitario ed il cieco

Un giorno, un non vedente era seduto sul gradino di un marciapiede con un cappello ai suoi piedi e un pezzo di cartone con su scritto:
"-Sono cieco, aiutatemi per favore"
Un pubblicitario che passava di lì si fermò e notò che vi erano solo alcuni centesimi nel cappello. Si chinò e versò della moneta, poi, senza chiedere il permesso al cieco, prese il cartone, lo girò e vi scrisse sopra un'altra frase.
Al pomeriggio, il pubblicitario ripassò dal cieco e notò che il suo cappello era pieno di monete e di banconote.
Il non vedente riconobbe il passo dell'uomo e gli domandò se era stato lui che aveva scritto sul suo pezzo di cartone e soprattutto che cosa vi avesse annotato.
Il pubblicitario rispose:
"-Nulla che non sia vero, ho solamente riscritto la tua frase in un altro modo".
Sorrise e se ne andò.
Il non vedente non seppe mai che sul suo pezzo di cartone vi era scritto:
"-Oggi è primavera e io non posso vederla".
MORALE:
Cambia la tua strategia quando le cose non vanno molto bene e vedrai che poi andrà meglio.

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