27/08/12

Domatore di me stesso -Collaborazione: Vescovo Màrcio Carotti


Aveva già tutte le rughe del tempo, quando lo incontrai per la prima volta. Si lamentava del fatto che aveva molto da fare. Gli chiesi come fosse possibile che avesse così tanto lavoro, nella sua solitudine…

 Ed egli spiegò: "Devo domare due falconi, allenare due aquile, tenere quieti due conigli, vigilare su un serpente, caricare un asino e sottomettere un leone".

-Non vedo nessun animale vicino a dove lei vive. Dove stanno?

Egli spiegò:

-Questi animali li abbiamo dentro di noi.

- I due falconi, si lanciano sopra tutto ciò che gli si presenta, buono e cattivo.
Devo allenarli prché si lancino solo sopra le buone prede...
Sono i miei occhi.

-Le due aquile con i loro artigli feriscono e distruggono.
Devo allenarle perché si mettano solamente al servizio e aiutino senza ferire...
Sono le mie mani.

-E i conigli vanno dovunque gli piaccia, tendono a fuggire gli altri e schivare le situazioni difficili.
Gli devo insegnare a stare quieti anche quando c'è una sofferenza, un problema o qualsiasi cosa che non mi piaccia...
Sono i miei piedi.

-La cosa più difficile è sorvegliare il serpente anche se si trova rinchiuso in una gabbia con 32 sbarre.  È sempre pronto a mordere e avvelenare quelli che gli stanno intorno appena si apre la gabbia, se non lo vigilo da vicino, fa danno...
È la mia lingua.

-L'asino è molto ostinato, non vuole fare il suo dovere.
Pretende di stare a riposare e non vuole portare il suo carico di ogni giorno...
È il mio corpo.

-Finalmente ho necessità di domare il leone, vuole essere il re, vuole essere sempre il primo,  è vanitoso e orgoglioso...
Questo è  il mio cuore".

Collaborazione: Vescovo Màrcio Carotti

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