29/06/15

Vero Uomo

Vero Uomo

Dio ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza, e da quel momento in poi il diavolo ha iniziato a lavorare affinché l’uomo smettesse di essere tale. Il primo grande problema dell’uomo è sorto proprio perché si è lasciato trascinare dalla decisione sbagliata di sua moglie.

Il nostro Dio non è conosciuto come il Dio di Sara, Rebecca e Rachele. Questo non è maschilismo, ma fa capire che, pur vivendo in una società di uguali diritti, i ruoli non sono uguali. Il vero uomo sa che deve provvedere e proteggere la sua casa. E’ lui che deve avere l’ultima parola, essere la testa, ossia, prendere le decisioni. Ma ogni giorno, vediamo che l’uomo trasferisce le sue responsabilità alla donna; oltretutto, in molti casi, è lei che sostiene la casa.
Pertanto bisogna:

1° – Essere un Vero Uomo
Non si vede una donna sposata che passa ore e ore nel videogame, o che va in un bar o a praticare qualche sport, lasciando il marito a casa con i figli. Ma è molto frequente sentire donne lamentarsi dei mariti che passano più tempo con gli amici o davanti a una televisione o computer distraendosi, piuttosto che passarlo con loro. E’ deludente!
Perché l’uomo con il quale lei si è sposata è diventato un ragazzino.

Allora, prima di tutto ti devi chiedere: Sono un vero uomo? Ho assunto il mio ruolo di uomo?

2° – Essere l’Uomo che la Moglie si aspetta
La donna vuole sentirsi sicura, protetta. Lei vuole partecipare alle decisioni, ma aspetta che il marito sia deciso, e che la contraddica, se necessario.
Il marito non può sfuggire dalle sue responsabilità di essere marito e padre. Lui deve dimostrare l’amore, dare attenzione, motivare ed esortare. Una donna non si sposa soltanto per avere un compagno sessuale, lei vuole molto di più, vuole un vero uomo al suo lato.
Sarà che tu, fino ad oggi non hai percepito che tua moglie ha passato tutta la giovinezza, lavorando duro per aiutarti nelle spese, mentre tu tutti i giorni avresti dovuto promettere a te stesso che avresti tolto tua moglie da questa vita difficile, dandogli una vita che neanche i suoi genitori hanno potuto offrirle?

Rispondi a te stesso:
Sono l’uomo che mia moglie spera che io sia?
A volte mi sono preoccupato del fatto che lei possa essere insoddisfatta con me al punto di volersi separare?

3°- Essere un Uomo di Dio
Ciò che fa diventare un uomo, un uomo di Dio, è l’obbedienza. Molti mariti si appoggiano nella fede delle loro mogli, cioè si nascondono. Oggi Dio non ha trovato un “Abraamo”, è più facile trovare una donna di fede piuttosto che un uomo di fede. Dove sta il guerriero valoroso, dove sta l’uomo di preghiera, di fede e di fiducia in Dio?
Garantisco che tua moglie non si lamenterà mai del fatto che sei un uomo obbediente a Dio, perché in questo tu dimostrerai di essere il vero uomo di cui lei ha sempre avuto bisogno, perché tu obbedisci a Dio.

Rispondi a te stesso:
Qual è stato il giorno in cui hai deciso di sacrificare per Dio, obbedendo?
Sei davvero stanco di deludere te stesso, tua moglie e Dio?
Allora esci dalla caverna dell’accomodamento e sacrifica per Dio, è arrivato il momento di essere il “Gedeone” che c’è dentro di te!

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27/06/15

Come Dio si occupa del peccato

Come Dio si occupa del peccato

Nel deserto di Sin, il popolo era assetato e non vi era acqua da poter consumare. Le persone iniziarono a lamentarsi con Mosè, che pregò Dio per una soluzione, e il Signore gli ordinò di parlare alla roccia perché uscisse da lei l’acqua che avrebbe saziato la sete di tutti. Numeri 20.

Immagina un leader che, per 39 anni, guidava circa tre milioni di persone nel deserto, i quali, successivamente, lo incolpavano per qualunque difficoltà e frustrazione! Oltre a questa grande responsabilità, Mosè soffriva anche in silenzio per la morte della sorella, Miriam.

Per un istante d’ira, egli batté due volte sulla roccia invece di parlarle. Quest’attitudine rattristò notevolmente Dio, che gli impedì di entrare nella Terra Promessa.

Probabilmente, starai pensando che l’atto di Mosè non fosse stato così grave e che sicuramente Dio avrebbe compreso la sua debolezza, Non è vero? No, non è vero. Le cose furono molto brutte per Mosè e suo fratello, Aaronne. Perché Dio giudica la radice del peccato e penetra dove gli occhi umani non riescono a valutare. Per l’Altissimo non importano i giustificativi dati da una persona per difendere il suo errore, poiché Lui non si convince con nessuna scusa usata per praticare il peccato. Egli guarda il peccato in se.

Avventatamente, Mosè disobbedì ciò che gli era stato ordinato di fare. L’acqua sgorgò per saziare la sete del popolo, però, Dio riprese severamente lui e Aaronne: Poi il SIGNORE disse a Mosè e ad Aaronne: Siccome non avete avuto fiducia in Me per dare gloria al Mio Santo Nome agli occhi dei figli d’Israele, voi non condurrete questa assemblea nel paese che Io le do. Numeri 20:12

Bada che il peccato di Mosè non fu carnale, commesso per una debolezza o una tentazione, ma spirituale. Lui disobbedì perché fu incredulo. E provenendo questo da Mosè, Dio lo considerò un duro colpo, come il tradimento di un amico, visto che Egli l’onorava davanti a tutti e adesso stava essendo disonorato di fronte al Suo popolo. Il Suo Nome non sarebbe stato santificato e non avrebbe neanche ricevuto la gloria dovuta. Mosè e Aaronne si ribellarono contro Dio e usarono la loro posizione di leader con una motivazione errata. Deuteronomio 32:51

L’incredulità produce un comportamento tanto insolente e dilagato che pone nello sceicco l’affidabilità nella Parola Divina, come se l’Onnipotente non fosse in grado di compiere ciò che promette.

Il peccato rese a Mosè ciò che lui desiderava di più: terminare la sua missione. Lui ebbe il piacere, o il pesare, di vedere da lontano la Terra Promessa, ma non vi poté entrare, pur avendo insistito molto, con l’Altissimo. Per un leader come lui, non poteva esistere nulla di più doloroso.

Di fronte a ciò che avvenne con Mosè, possiamo considerare una lezione preziosa: quanto più conosciamo Dio e la Sua Parola, più timore e tremore dobbiamo avere, poiché Egli tratterà i nostri sbagli con criteri giusti e individuali, e nessuno resterà immune dalle conseguenze degli sbagli commessi.

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25/06/15

La vera gioia

Gesù ci dichiara, nel vangelo di Matteo:

“Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo per le vostre anime. Perché il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero!” (Matteo 11:28-30)

 Se ti rendi conto che la tua anima è travagliata ed aggravata, sappi che il motivo è che sei separato da Dio a causa dei tuoi peccati. Hai disprezzato il tuo Creatore cercando soddisfazione nelle cose che Dio ha creato anziché in Dio stesso. Solo il perdono di Dio per mezzo di Gesù Cristo ti darà finalmente il riposo alla tua anima. Hai bisogno di ravvederti e di credere in Gesù come il tuo Dio, il tuo Salvatore, e il tuo Signore.

Solo in Cristo troverai la salvezza!

Ricordati che tutto ciò in cui ti impegni non riuscirà mai a farti trovare il riposo dell’anima di cui hai bisogno. Solo in Gesù troverai il riposo per l’anima, perché solo in Gesù troverai il perdono che ti permetterà di avere finalmente Dio nel tuo cuore. Solo in Gesù Cristo troverai l’acqua viva, l’acqua che disseta veramente l’anima tua.

Gesù disse: “Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, da dentro di lui sgorgheranno fiumi d’acqua viva.” (Giovanni 7:37-38

Se Lo cercherai con tutto il tuo cuore, Gesù ti promette che si farà trovare e ti darà la vera gioia, la gioia del perdono, l’unica cosa che potrà colmare il vuoto della tua anima. Gesù ti darà la vera pace, la pace con Dio, che soddisferà il tuo cuore e che non troverai mai altrove,  solo allora la tua anima sarà dissetata!

Dio ti fa sapere che è disponibile che si fa trovare, che è pronto ad aiutarti in ogni cosa, ma ti parla anche di maturità, richiede l’unione di due volontà quella di Dio e quella dell’uomo, è un patto molto serio.

Dio ti sceglie per primo, si rivela per primo, ti ama per primo, ma non accetta un seguire passivo, per inerzia, come per dovere...

Se lo vuoi anche tu, se lo ami anche tu, se lo desideri, lo cerchi con intensità, con tutto il tuo cuore, allora il patto sussisterà sempre, ma se tu lo abbandonerai, Egli pure ti lascerà. Ti considera una persona matura, in grado di fare una scelta e di portarla avanti. Ti chiede solo coerenza in base alla capacità intellettuale.

Cerca Dio con tutto il tuo cuore mentre c’è ancora tempo,  l’eternità arriverà ben presto, e allora, sarà troppo tardi.

Dio dell'impossibile

 "Le cose impossibili agli uomini sono possibili a Dio" (Luca 18:27).


"Tieni duro, e volgi lo sguardo verso l'alto. Il Signore è potente. Non cessare di aver fiducia in lui. Lui è il Dio dell'impossibile".

Il prezzo dell’allegria


Il prezzo dell’allegria
 
2 Corinzi capitolo 7 versetto 10 dice:
 “Perché la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che porta alla salvezza, del quale non c’è mai da pentirsi; ma la tristezza del mondo produce la morte.”

Ascolta per favore!
La tristezza secondo Dio, produce pentimento per la Salvezza!

Quando la persona che conosce la Verità, cerca Dio con sincerità, con umiltà, con perseveranza, lei non cambia dal giorno alla notte ma lei continua a conoscere la Verità e si libera dei sofismi, tradizioni, manie, abitudini, ma se questa persona non si pente profondamente, con sincerità contro il peccato come la menzogna, prostituzione, rubare, idolatria, magia, rancore, orgoglio, autosufficienza, malizia, malocchi, accomodamento…

Se la persona non si pente profondamente, con sincerità contro questi peccati che lo separano da Dio anche se va in chiesa, anche ascoltando la Parola di Dio, cercando Dio questa persona continuerà triste!!

L’allegria della cura, l’allegria della prosperità, l’allegria della vita sentimentale realizzata, l’allegria della famiglia unita, l’allegria del successo…
Non supera l’allegria della salvezza.

È per questo che molte persone che si sono conformate con l’allegria della cura, con l’allegria della prosperità, con l’allegria della realizzazione sentimentale, con l’allegria della famiglia unita, con l’allegria del successo professionale.
Ancora oggi sono tristi, spente…
Sono in chiesa ma tristi perché non hanno l’allegria della Salvezza, che è la più importante di tutte le Allegrie.
Solo che lei ha un prezzo!
Qual è il prezzo dell’allegria della Salvezza?

Lo trovi nella tua Bibbia: Tristezza, il pentimento, perché la Tristezza secondo Dio produce Pentimento! Ma non è rimorso. Quando una persona sente rimorso per l’errore commesso, questa piange, in ginocchio dice che non farà più questo, quello: “io non fumerò più”; “io non mi prostituirò più”; “io non mi drogherò più”; “io non mentirò più”; “io non offenderò più”; “io non maltratterò più”.

Ma passano 1 mese, 2 mesi o 3 mesi e torna a commettere lo stesso errore. Questo è stato pentimento o rimorso ?
È stato rimorso!

Ed è per questo che la persona continua triste, spenta, angosciata.

La tristezza, secondo Dio, è accompagnata da un parola che libera. Ripeti se vuoi : PENTIMENTO, e il pentimento è quando riconosci il tuo errore, confessare, abbandonare e odiarlo.

Tu devi odiare il peccato, devi odiare l’errore che ti separa da Dio.
L’allegria della Salvezza ha un prezzo e il prezzo è che tu ed io ci pentiamo dei nostri errori, che tu abbia l’Allegria della Salvezza, la certezza che il tuo nome sia scritto nel Libro della Vita, e che nessuno potrà cancellarlo da lì dato che è stato scritto con il Sangue del Signore Gesù perché tu hai riconosciuto il tuo peccato, l’hai confessato, l’hai abbandonato e lo odi.
Noi abbiamo solo diritto di odiare il peccato, il diavolo, il male e Dio ci da questa opportunità.

Vescovo Julio Freitas.

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23/06/15

Di fede in fede

 Di fede in fede

Vivere per fede significa vivere nella dipendenza dello Spirito di Dio.
  • Significa guardare avanti, sempre;
  • Significa disprezzare i momenti tristi del passato e andare avanti;
  • Significa prendere possesso della promessa che Dio è Lo stesso ieri, oggi e per sempre;

Così come Lui è stato in passato con i Suoi fedeli, Egli lo è con i fedeli di oggi;
  • Significa farsi sordo alle voci che echeggiano nel mondo, ai consigli degli sciocchi, soprattutto di coloro che non hanno niente a che vedere con la fede viva nel Dio Vivo;
  • Significa ignorare le opinioni altrui e riempire l’anima con l’opinione di Dio;
  • Significa dubitare dei dubbi;
  • Sfidare le paure;
  • Dare banane marce ai sentimenti idioti del cuore;
  • Significa definirsi come un alleato di Dio, definitivamente;
  • Significa applicare il consiglio Divino:

“… ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti…” Filippesi 3.13

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Dio mantiene le sue promesse!

Dio mantiene le sue promesse!

Dio vigila sulla sua parola per mandarla a effetto è scritto in Geremia 1:12.
( E il SIGNORE mi disse: "Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per mandarla ad effetto.")

Mentre in Isaia 55:10-11 leggiamo:
“Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver annaffiato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, affinché dia seme al seminatore e pane da mangiare, così è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senza aver compiuto ciò che io voglio e condotto a buon fine ciò per cui l'ho mandata”.

Questo significa che Dio è sovrano e opera attivamente affinché raggiunga i suoi scopi!

Tutte le promesse di Dio hanno il loro “si” in lui, cioè in Gesù Cristo, pertanto possiamo essere sicuri del loro adempimento (2 Corinzi 1:20).

Possiamo fidarci di Dio, le sue promesse sono sicure!
Dio onora le sue promesse!
Dio non dimentica mai, non fallisce mai, non vacilla mai, e mai compromette la Sua parola e il suo carattere!

 "Fedele è Dio...".

Dio è fedele è fedele alle sue promesse e al suo popolo

 Dio è fedele al Suo proposito; non inizia mai un'opera per poi lasciarla incompiuta.

 Dio è fedele nei Suoi rapporti; da buon Padre non ripudierà i Suoi figli, da buon Amico non rinnegherà i Suoi cari, da buon Creatore non abbandonerà l'opera delle Sue mani.

 Dio è fedele al patto che ha fatto con noi in Cristo Gesù, ratificandolo con il sangue del Suo sacrificio e non permetterà che quel sangue prezioso sia stato versato invano.

Nessuno che si sia affidato a Lui, è rimasto deluso!

La potenza del sacrificio

La potenza del sacrificio

Quando la persona sacrifica per Dio:

1º- Anche se questa persona non sa ancora chiedere, il sacrificio lo fa per lei, per questo, ella riceve (il sacrificio parla per la persona).

Non esiste clamore più diretto del sacrificio. Non esige parole, ma azioni e sono queste stesse azioni che sostituiranno qualsiasi richiesta fatta a Dio. Non sono le nostre lacrime che commuoveranno Dio, ma lo saranno le nostre attitudini basate su una fede incrollabile. Dio sa della realtà nella quale viviamo meglio di noi stessi, ma Egli conosce pure il tuo potenziale, quello che hai mantenuto inattivo durante tutto questo tempo.


2°- Anche se questa persona non lo merita ancora, ella riceve (Dio non è donatore, ma ricompensa).

La fede è sprovvista di sentimenti. E’ un’attitudine, una convinzione pura, che non ha passato, ma soltanto futuro. Tutte le persone che fanno uso di questa fede vedono i suoi frutti, che vengano considerate meritevoli o no, da terzi.

Il versetto dice:”Tutto è possibile per chi crede” (Marco 9.23) e il soggetto che crede si distingue come non identificato. Non esistono aggettivi per descrivere questa persona, ossia, questa non è descritta come buona, cattiva, pigra, orgogliosa, caritatevole, bianca o nera. E’ soltanto una persona la cui unica caratteristica è CREDERE! Osservazione: Credere è l’atto di darsi, lanciarsi, consegnarsi.


3°- Anche se questa persona non è religiosa, credente, evangelica, questa riceve (ciò che ci giustifica è la fede, e la maggior espressione di fede è il sacrificio).

Dio non creò buddisti, cattolici, evangelisti, islamici, e gli esseri umani. E fu all’interno di ciascuno di questi ch’Egli depositò uno dei poteri dotati della maggior capacità di concretizzazione che esiste: la Fede. Tutti siamo dotati di una fede naturale, ma non tutti abbiamo la disposizione per attivare la fede soprannaturale.

E così pure nel dominio della fede, alcuni hanno fede per bere liquidi ed altri per mangiare solidi, ossia, esistono forme diverse di fede e il sacrificio è la massima espressione della fede di ognuno. Osservazione di definizione di fede soprannaturale: sacrificarsi in favore della realizzazione di ciò che è scritto nelle Sacre Scritture.


4°- Anche se questa persona ha perso molte opportunità, questa riceve (l’unica opportunità che tutti abbiamo in comune è quella di sacrificare).

In verità, molte persone credono che un’opportunità persa non tornerà più, con tutto, l’opportunità di sacrificare è sempre presente ed è mediante quest’attitudine che tutte le opportunità, presumibilmente “perse”, potranno risorgere all’orizzonte ed allora, si potrà approfittarne.


5°- Anche se questa persona non sa pregare, non capisce la Bibbia, questa riceve (i muti ed i ciechi che vennero curati anche loro non sapevano né pregare né leggere, ma sacrificarono e ricevettero il miracolo).

La fede non è una caratteristica di chi ha elevate capacità, ossia, per avercela, non è necessario comprenderla. Non è necessario saper la definizione letteraria od avere la dimostrazione scientifica, poiché i suoi frutti sono reali e sempre lo furono nella vita di chi della fede ne fece uso.

La storia dell’umanità è piena di casi di persone d’origine umile la cui utilizzazione della fede provocò una trasformazione completa nelle loro vite. E la verità è che, quanto più è umile la persona, maggiore è l’apertura del suo cuore per ricevere la Parola di Dio, per l’esistenza ed attuazione della fede e, conseguentemente, realizzazione del sacrificio.


6°- Che questa persona sia vecchia, giovane, preparata o istruita, questa riceve (meglio che sapere è fare, come ad esempio in Abramo, Davide, ecc…).

Viviamo in un mondo retto dalle apparenze. Gran parte delle ricompense sono attribuite alla bellezza, all’istruzione o alla gioventù.
E, molte volte, per questo, non è necessario essere, ma solo apparire. Tutto ciò che esce da parametri socialmente istituiti viene etichettato come marginale e, pertanto, messo da parte. Con tutto, Dio non guarda questi aspetti, ciò ch’Egli vede è ciò che realmente importa, il cuore umano, poiché è questo il “terreno” dove la Parola di Dio vien piantata, e da dove geminerà la fede di conquista.

7°- Anche se questa persona è rimasta delusa molte o addirittura tutte le volte, questa riceve (Giuseppe, Leah, Mosè, Sefora, Iefte, Ruth, Samuele, Ana).

Le delusioni, nella vita di una persona, hanno due tipi di effetto: possono far sì che la persona conservi un risentimento tanto grande che cessi di confidare in tutto e in tutti o la fanno tentare tante volte senza tenerne conto, fino a raggiungere l’obiettivo.

L’Unica Persona che non ci delude e che, di fatto, compie ciò che promette è Dio ed è questo ch’Egli ci rivela nella Sua Parola: le Sue Promesse e il Suo compimento, attraverso dei vari casi scritti nella Bibbia. Per questo motivo, Lui condusse sempre il Suo popolo al sacrificio, per provare che Lui non fallisce o delude, specialmente quando la consegna da parte della persona è al 100%.
Queste sono le scuse che le persone presentano abitualmente per non sacrificare. Chi riesce a superare queste 7 scuse basilari, vedrà i suoi sogni realizzati.

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22/06/15

Il modo migliore per distruggere il tuo RIVALE

Il modo migliore per distruggere il tuo RIVALE

Lui compete con te tutti i giorni…
E solo perché desidera avere tutto ciò che tu hai …

La parola RIVALE, in origine, significa avversario, qualcosa o qualcuno che si oppone a te e fa diventare la tua esistenza praticamente impossibile. Molte persone mantengono una rivalità nel corso della vita, vivendo in costante competizione, incomprensione e gelosia.

Anna era una donna sposata, che amava suo marito Elcana e viceversa. Nonostante ciò, Anna aveva un problema, considerato paralizzante, specialmente nell’epoca in cui viveva: lei era sterile, non poteva dare figli a suo marito, colui che tanto amava. Per minimizzare la situazione (per quanto normale in quell’epoca), Elcana prese per sé un’altra donna, Pennina. Questa, al contrario di Anna, poteva concepire… E così, Anna, per essere la donna che Elcana amava, diventò la rivale di Pennina, che provocava, irritava, dato che sapeva che il cuore di Elcana apparteneva ad Anna. (1 Samuele)

Ma, la RIVALE N- 1 di Anna, in verità, non era Pennina ma si la sua propria Sterilità, il suo dolore. Pennina comparve nella vita di Anna a causa del suo problema di salute. Ovvero, Anna, in realtà aveva 3 rivali:

1. IL DOLORE
2 PENNINA
3 I FIGLI DI PENNINA
4 Tuttavia, esisteva ancora un altro rivale, che era l’ACCOMODAMENTO.

Tutti gli anni, Elcana andava nella casa di Dio e faceva sacrifici e preghiere, per se stesso e per Anna.. Ma non accadeva nulla. Anna attendeva la Giustizia Divina, attraverso i sacrifici di suo marito, dell’amore che lui sentiva per lei e per le sue lacrime, dato che era ciò che sapeva fare, piangere e rimanere amareggiata..
Lei era incapace di riconoscere che chi era ingiusta era lei...
Ma nei confronti di Dio!

Così come Anna, non sono poche le persone che, ai nostri giorni, andando in chiesa, nella Casa di Dio, sanno solo piangere a causa dei problemi, sono tristi, amareggiate. Loro hanno pena di loro stesse, cercano di commuovere Dio, dato che si sentono vittime delle circostanze, sono “poverine e infelici”...
Ma questo non è il pianto della Fede, bensì lo si sta ad avvelenando ancora di più, facendolo vivere nel sentimentalismo, invece che nella Fede Viva.

Per questo, non pensare che il tuo rivale sia la concorrenza, il tuo vicino o il tuo collega di lavoro…
IL TUO RIVALE È LA RADICE, ciò che è dietro quella persona o problema. Il vero rivale di Anna era, infatti, il dolore, lo spirito che andava dietro a questo! Dopo, si, che vi furono altri rivali.

Solo Dio avrebbe potuto fare giustizia nel momento in cui Anna si fosse rivoltata contro il suo problema, quando avrebbe smesso di essere accomodata, rimanendo nella dipendenza del marito, così come noi, che non dobbiamo rimanere nella dipendenza del marito, della moglie, del padre, della mamma, dei figli, del pastore o del vescovo.. Dato che dobbiamo solo dipendere da Dio e da noi stessi, dalla nostra propria Fede!

Anna fece di Alcana, suo marito, la sua forza, quando la sua unica forza doveva essere la sua fede in Dio! E fu quando lei scoprì questo, che il suo pianto, la sua vita, la sua realtà di essere sterile furono trasformate e tutti i suoi rivali caddero a terra!

Non commettere il gravissimo errore di Anna, che la portò a perdere anni della sua vita senza che nulla cambiasse. Vinci i tuoi rivali che agiscono nella tua vita, creando problemi, facendo di Dio la tua unica forza!

Vescovo Julio Freitas.

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Fede sfacciata di Abraamo

Fede sfacciata di Abraamo

Non temere, Abramo, io sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sarà grandissima. Genesi 15:1

La rivolta di Abraamo era tale che non considerò più la promessa di Dio.
Pensando ai suoi innumerevoli privilegi, anche così era molto rivoltato con la sua situazione umiliante.

Lui era benedetto da Dio ovunque andasse;
Nessuno osava mischiarsi con lui, perché l’Onnipotente era il suo Scudo;
Chi lo benediva, era benedetto;
Chi lo malediceva, era maledetto.

Abraamo era invincibile, intoccabile perché faceva affidamento con il Dio Altissimo.
Dopo aver prevalso su quattro re, che avevano vinto altri cinque re, Abraamo temette che la sua fama si divulgasse suscitando rabbia e invidia in tutti i popoli di quelle terre.

Lui aveva solo 318 uomini nati nella sua stessa casa.

Quando il Signore gli apparve in una visione e lo animò dicendogli di non temere i nemici, garantendogli un premio molto grande, Abraamo manifestò una rivolta per la sua situazione umiliante per non aver ancora avuto un figlio.
Ossia, lui non considerò la promessa del premio molto grande.

Quando si manifesta la fede sfacciata, non si ha nulla da perdere.
È questo tipo di fede che violenta l’inferno, annienta i dubbi e gli impone quello che voglia.
Credo che la sfacciataggine della fede di Abraamo, piacesse all’Onnipotente.
Per questo, gli diede la visione del cielo stellato.
Gli promise una discendenza innumerevole.

È sempre pronto mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo … Efesini 3:20

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21/06/15

Servo o figlio?

Servo o figlio?

“Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello, e li condusse sopra un alto monte, in disparte.” Matteo 17.1

Sei giorni dopo cosa?

“Poi Gesù, giunto nei dintorni di Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli: Chi dice la gente che sia il Figlio dell’uomo? Essi risposero: Alcuni dicono Giovanni il battista; altri, Elia; altri, Geremia o uno dei profeti.” Matteo 16.13-14

Fu fatta una domanda già con una risposta: Egli era il figlio. Però, agli occhi del popolo e di alcuni discepoli, Lui era un altro servo, come Giovanni, Mosè ed Elia.

La salita al Monte Hermon, sei giorni dopo, avvenne affinché gli intimi vedessero che Egli era il figlio.

Altri sono i diritti dei servi e altri sono i diritti dei figli.

“Ora lo schiavo non dimora per sempre nella casa: il figlio vi dimora per sempre.” Giovanni 8.35

Generalmente un servo, quando ha un buon signore, ha le cose necessarie. Purtroppo, molti vivono così dentro la chiesa, con le cose necessarie. Abbiamo come esempio il figlio prodigo: dopo aver abbandonato la casa del padre e trovandosi nella miseria, tornò in sé e pensò alla vita che avrebbe condotto a casa come figlio. Ma si reputò senza diritti e desiderò condurre la vita di servo, ossia, avere le cose necessarie, il pane, come dice in Luca 15.17.

Ma non accadde questo, poiché lui non era servo, era figlio, e fu trasfigurato dal padre. Scalzo, ricevette dei sandali. Tolti i vecchi abiti, gli diede abiti nuovi. Umiliato, ricevette un anello d’onore.

Smetti di avere una vita da servo!

Per questo dobbiamo essere coscienti di dover sacrificare. Poiché, il popolo d’Israele, in Egitto, era chiamato da Dio, figlio:

“Tu dirai al faraone: “Così dice il SIGNORE: Israele è mio figlio, il mio primogenito.” Esodo 4.22

Nonostante fosse visto da Dio come figlio, si liberarono dalla schiavitù (servo) solo quando sacrificarono:

“Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: (…) ognuno prenda un agnello…(…) Il vostro agnello sia senza difetto…(…) Lo serberete fino al quattordicesimo giorno di questo mese…” Esodo 12.3,5,6

Dio la benedica.

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20/06/15

DNA dello Spirito di Dio

DNA dello Spirito di Dio

Trovare fratelli della stessa famiglia in conflitto è normale. Ciò che non è normale è trovare fratelli della stessa fede che si mordono. Quando succede questo è perché non sono di Dio.

I nati dallo Spirito Santo hanno il Suo carattere. La mente di Cristo; un cuore nuovo, che batte in accordo a quello del Padre; un comportamento sincero; la parola di onore; infine, una netta differenza di carattere da coloro che non sono nati dallo Spirito di Dio.

Dubito che i nati da Dio disonorino la parola data! Come l’onore del Padre sta nel compimento della Sua Parola, lo stesso accade con i Suoi figli. Il Signore Gesù, per esempio, insegna che il matrimonio fatto da Dio non può rompersi. I Suoi figli onorano la parola data nell’Altare davanti alla Parola di Dio. La parola dei veri figli di Dio vale più dei loro sentimenti.

I nati da Dio hanno nel carattere, il DNA di Dio.

Parlare di carattere nei giorni attuali è quasi come seminare in mezzo alla tempesta; come camminare contro mano in questo mondo. Ma, per coloro che vogliono ereditare la salvezza eterna, non serve a niente confessare la fede cristiana e comportarsi in modo contrario alla Parola di Dio.

“Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli.”
Giovanni 8.31

Il discepolo non è chi confessa o chi sente di esserlo, ma chi lo segue, pratica, protegge e obbedisce alla Parola del suo maestro.

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Ricordi di un poliziotto

Ricordi di un poliziotto

Salve, vescovo, che Dio la benedica grandemente!

Ma non ho sempre desiderato questo per lei.

Leggendo il libro “Niente da Perdere”, ho visto una foto, la foto in cui i membri della chiesa, presi per mano, circondavano il palazzo dell’Assemblea Legislativa dello stato di San Paolo. Io ero là, non come membro, ma come poliziotto, perché facevo parte della sicurezza del Potere Legislativo in quell’occasione, compiendo la nostra missione di salvaguardare il patrimonio.

Ricordo che io e i colleghi poliziotti criticavamo le azioni delle persone che si erano prese per mano, per pregare e per determinare che fosse fatta giustizia, affinchè lei fosse liberato. Pensavamo che le persone erano fanatiche e tutte senza occupazione, in quanto non avevano niente da fare, se non difendere una persona che io consideravo l’anticristo, ma tutto ciò a causa di un’idea – un’idea proposta attraverso i midia che fecero di tutto per diffamare l’immagine sua e della Chiesa Universale.

Quella generazione sa bene di cosa sto parlando.

In quello stesso periodo, mia moglie si era convertita nell’ Universale, e tutti i giorni, in tutte le correnti, lei era presente, a cercare e a pregare per me.

Una volta in cui mia moglie Silvia stava partecipando ad una riunione di collaboratori, invasi la chiesa totalmente sconvolto, e volevo a tutti i costi tirarla via dalla riunione, perché tutti affermavano che nella Chiesa Universale facevano il lavaggio del cervello, e questa era anche la mia preoccupazione. Non ricordo di come andò a finire quell’episodio, perché credo che in quel momento io ero manifestato, e davvero non ricordo come sono uscito dalla chiesa. So solo che il pastore tolse quasi mia moglie dall’incarico di collaboratrice, dato che io non accettavo in nessun modo la situazione.

Ma con le preghiere di mia moglie e la sua determinazione, in quello stesso anno in cui lei è stato arrestato, io sono stato liberato e mi sono convertito al mio Dio, e oggi siamo collaboratori a São João da Boa Vista (SP).

In un certo modo, sono stato parte di questa storia e ho rivissuto tutto questo leggendo il libro “Niente da Perdere”.

Alle mogli e alle madri che stanno soffrendo con i loro figli, mariti, ecc. dico: non piegatevi ai problemi. Dio li libererà.

José Ricardo Amâncio da Silva.

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19/06/15

Analogia di vita dopo la morte

Analogia  di vita dopo la morte

Uno scrittore ungherese ha spiegato l’esistenza del Dio invisibile con un’ottima analogia :

Nel ventre di una mamma c’erano due bambini. Uno chiese all’altro :” Credi nella vita dopo il parto?”

L’altro rispose:” Ovvio. Ci dovrà essere qualcosa dopo il parto. Forse noi siamo qui per prepararci per ciò che verrà dopo”

“Stupidaggine”, disse il primo. “Non c’è vita dopo il parto. Che tipo di vita potrebbe essere?”

Il secondo disse:
” Non lo so, ma ci sarà più luce che qui. Forse riusciremo a camminare con le nostre gambe e mangiare con la nostra bocca. Forse avremo altri sensi che non possiamo avere ora”

Il primo rispose:
“Questo è assurdo. Camminare è impossibile. E mangiare con la bocca?
Ridicolo! Il cordone ombelicale ci fornisce nutrimento e tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Ma il cordone ombelicale è molto corto. La vita dopo il parto logicamente è fuori questione.”

Il secondo insistette: ” Bene. Io penso che c’è qualcosa, e forse è diverso da qui. Forse non avremo più bisogno di questo tubo fisico.”

Il primo rispose: ” Stupidaggine. E oltre a questo, anche se ci fosse la vita dopo il parto, perché non è mai tornato nessuno da là?
Il parto è la fine della vita, e nel dopo-parto non c’è niente oltre all’oscurità, al silenzio e alla dimenticanza. Non ci porta in nessun posto.”

“Bene, io non so”, disse il secondo, “ma sicuramente incontreremo la Mamma e lei si prenderà cura di noi”

Il primo rispose:” Mamma?
Tu davvero credi nella Mamma?
Questo è ridicolo. Se la Mamma esistesse, dov’è adesso?”

Il secondo disse: “Lei è intorno a noi. Siamo circondati da lei. Noi siamo suoi. È in lei che viviamo. Senza di lei questo mondo non ci sarebbe e non potrebbe esistere.”

Il primo disse:” Bene, io non posso vederla, quindi è logico che lei non esiste.”

È così il secondo rispose:” A volte, quando sei in silenzio, se ti concentrassi e realmente ascoltassi, potresti percepire la sua presenza, e potresti ascoltare la sua voce amorosa, là sopra.”

– Utmutato a Léleknek

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La Parola e la Fede

La Parola e la Fede

Il testo sacro afferma che quando Gesù sbarcò a Cafarnaum, città di Pietro, il primo miracolo realizzato in quel luogo fu la liberazione di un uomo posseduto, liberato dal potere della Parola. Tutti rimasero sbalorditi e dissero tra sé e sé:
“Che parola è questa?”
La Sua fama si spargeva in tutti i luoghi, e arrivò anche a Pietro. Andando via da lì, Gesù andò a casa di Simon Pietro e con la stessa Parola, guarì sua suocera.

In quella città, con il potere della Parola, molti furono guariti e liberati. Arrivò anche il momento in cui Pietro sperimentò il potere di questa Parola. Tornando da una notte di pesca deludente, Gesù gli disse:
“…Prendi il largo, e gettate le reti per pescare.”Luca 5.4

Dover tornare al largo dopo una notte intera sveglio doveva essere un grande sacrificio. In quel momento, la voce della fede naturale diede a Pietro delle ragioni e dei motivi per non tornare a fare ciò che aveva già fatto, e che non era andata bene.

La fede naturale diceva che l’ora della pesca era di notte e non di giorno.
La fede naturale mostrava la sua esperienza dopo tanti anni di pesca – poiché Pietro conosceva il lago come nessun altro.
La fede naturale mostrava che un falegname, professione di “Gesù uomo”, non poteva insegnare a un pescatore a pescare.

In obbedienza alla voce della fede naturale, Pietro disse a Gesù:
“Maestro, tutta la notte ci siamo affaticati, e non abbiamo preso nulla…” Luca 5.5

Ma, in quel momento, la Fede Sovrannaturale lo fece riflettere. Fu questa Parola a liberare l’uomo indemoniato. Questa stessa Parola guarì sua suocera.Fu con la Parola che molti malati e prigionieri furono liberati.

Allora Pietro voltò le spalle alla voce della fede naturale e completò : ”Ma, sulla Tua Parola, che liberò l’indemoniato e che guarì mia suocera, io lancerò la mia rete”.

Pietro tornò a fare quello che aveva già fatto con la sua capacità, e che non era andata bene. Però, questa volta, le reti furono riempite, quasi al punto di rompersi.

“Simon Pietro, veduto ciò, si gettò ai piedi di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore.” Luca 5.8

Il motivo della sua perplessità fu per la sua conoscenza del lago, perché sapeva che in tutto questo  tempo lì, non aveva mai visto niente di simile:che qualcuno  trovasse una così grande quantità di pesci – per quanto buona possa essere stata la notte.

La Fede Sovrannaturale ci vuole sorprendere e ha sorpreso quelli che le obbediscono. Chi obbedisce alla Sua Parola.

Poiché, chi vive per la Fede Sovrannaturale crede nell’impossibile e vede l’invisibile.

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Le vesti nuziali

Le vesti nuziali

Premiazioni e commemorazioni lussuosi. Tappeto rosso, decorazione impeccabile e menù raffinato. Gli occhi delle persone brillano al vedere le immagini delle grandi feste realizzate dal mondo di fuori. La maggior parte darebbe di tutto per potervi partecipare.

Ma sappiamo che, per essere invitato, è necessario avere una serie di requisiti, che coinvolgono la reputazione, abbigliamento e comportamento. Non basta essere una celebrità, ma è necessario rispettare le regole stabilite per la festa. Se qualcuno non le osserva, nonostante sia stato invitato, non entra e, quando riesce ad entrare, non ci resta.

Sono molte le condizioni che devono essere rispettate per partecipare alle feste di questo mondo. Ma, per partecipare alla festa del Regno dei Cieli, che è la più grande di tutte le feste, esiste solo un’esigenza! La Bibbia mostra qual è e come funziona questa festa celestiale:

Andate dunque sui crocicchi delle strade e chiamate alle nozze quanti troverete.. E quei servitori, usciti per le strade, radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni; e la sala delle nozze fu ripiena di commensali. Or il re, entrato per vedere quelli che erano a tavola,notò quivi un uomo che non vestiva l’abito di nozze. E gli disse: Amico, come sei entrato qua senza aver un abito da nozze? E colui ebbe la bocca chiusa. Allora il re disse ai servitori: Legatelo mani e piedi e gettatelo nelle tenebre di fuori.Ivi sarà il pianto e lo stridore de’ denti. Matteo 22:9-13

È chiaro che l’unica regola indispensabile stabilita dall’Organizzatore della festa è essere vestiti con le vesti nuziali. Ma cosa sono queste vesti?

Sappiamo che gli abiti di una persona dicono molto su questa persona, ma, soprattutto, mostrano l’importanza che questa persona dà ad una determinata occasione. Essendo così, cosa userebbe Dio per confermare se qualcuno dà la dovuta importanza alla festa che Lui promuove, oltre la sua fede?
Le vesti nuziali rappresentano la fede che è manifestata.

C’è chi arriva alla porta della festa celestiale, ma non riesce ad entrare. Ci sono anche quelli che, come nell’esempio dato dal Signore Gesù, riescono ad entrare ma non riescono a restare alla festa. Questo accade semplicemente perché questi due tipi di persone non hanno avuto fede.

Chi va pieno di fede e chi no, può anche non essere distinto dagli uomini, ma è facilmente identificato da Dio. È come se uno avesse un completo di gala e l’altro vestiti stropicciati. Il primo, indipendentemente dall’essere buono o cattivo, diventa degno di partecipare alla festa. Il secondo, indipendentemente dall’essere buono o cattivo, si rende indegno di poter godere della commemorazione. Questi, pur riuscendo ad entrare, sarà identificato e rimosso velocemente dall’Organizzatore della festa.

Il Re invita tutti, assolutamente tutti alla Sua grande festa che avverrà domenica, 21 giugno. Una festa così riservata, ma, allo stesso tempo, tanto accessibile.

Basta seguire un’unica regola: andare vestito di fede. Tutti quelli che osserveranno questa semplice esigenza godranno di un banchetto diverso e superiore a tutto ciò che questo mondo può offrire.

E la parte migliore: questo banchetto rimarrà disponibile per lui tutti i giorni della sua vita! Ma, chi non sarà capace di osservare questa regola così semplice, rimarrà fuori o sarà espulso dal proprio Re.

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18/06/15

La signora e il medico


Una signora analfabeta andò dal medico per degli accertamenti, il medico le disse:
"- Lei signora è evangelica vero?"

Lei: "- Si, lo sono!"

E lui: "- A me piacciono molto gli evangelici, solo che non parlano mai di Maria"

...Silenzio nella stanza...

Poi la signora gli rispose:
"- Supponiamo dottore che lei non ci sia per visitarmi, e la sua segretaria mi dicesse c'è la madre del dottore, lei si farebbe visitare?"

Lui: "- Certo che no,chi ha studiato medicina sono io..."

"- Esatto dottore", rispose lei e continuando disse: "- E chi è morto per me sulla croce è stato il figlio non la madre!"

Che Darei?

Che darei?

“Che potrò ricambiare al SIGNORE per tutti i benefici che mi ha fatti?” (Salmi 116.12)

Prima di rispondere, io chiedo: cosa ho da dare?

Vengono una moltitudine di pensieri.

Cosa c’è di più prezioso, che possa esprimere la mia gratitudine? 
 L’intera vita.

Il seguente versetto risponde:
 “Io alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del SIGNORE.” (Salmi 116.13)

Prendere il calice della salvezza significa ammettere che senza questo calice sono irrimediabilmente smarrito.

Gesù è il Calice della Salvezza e il Suo Spirito Lo offre ai perduti.

Chi vuole?

Dopo aver partecipato a Questo Calice, si può invocare il Suo Nome e avere la risposta.

“Scioglierò i miei voti al SIGNORE e lo farò in presenza di tutto il suo popolo.” Salmi 116.14

Dopo il pentimento e la consegna sincera, segue il compimento dei voti. Non solo dei voti economici, ma soprattutto dei voti di obbedienza alla Sua Parola.

Questi tre passi della fede sovrannaturale è ciò che ho di più prezioso da offrire al SIGNORE per tutti i Suoi benefici verso di me.  Con questo, divento un gioiello del Suo Tesoro Particolare.

Grazie a Dio!

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17/06/15

Qual è la differenza?

Qual è la differenza?

Che differenza c’è tra il Dio di Abrahamo e gli altri dei?
Non ha senso questo paragone.

Infatti. Così come non ha senso la differenza tra il Dio vivo e gli altri dei, così anche non può avere senso, la differenza di vita tra coloro che sono di Dio e coloro che non lo sono.

È troppo esigere questo dall’Onnipotente?
No! No! No! Mille volte no!

Lui stesso promette di mostrare OGGI questa differenza come fece in passato con gli altri fedeli.
Questo deve succedere immediatamente dopo la consegna totale a Lui.

Non è che a partire dal momento della consegna totale, subito dopo, il fedele diventerà milionario economicamente. Non è questo. Anche perché, nel rapporto con Dio, prima viene la ricchezza spirituale e dopo le conquiste materiali. Matteo 6.33

Che la differenza di vita deve iniziare immediatamente dopo la consegna, di questo non ho il minimo dubbio.

O per caso la differenza viene nell’invecchiamento? O dopo la morte?
No! La Sua proposta è per subito!

E non è questo che dice il profeta:

“Poiché non è il soggiorno dei morti che possa lodarti, non è la morte che ti possa celebrare; quelli che scendono nella tomba non possono più sperare nella tua fedeltà.” Isaia 38.18

In altre parole, Isaia sta dicendo:
Coloro che vengono sepolti non possono lodarTi; quelli che scendono nella tomba,non aspettano nemmeno il compimento delle promesse.

Perché?
Perché sono morti.

Siccome la differenza della qualità di vita, è per mostrare agli empi che il Dio di Abrahamo è lo Stesso OGGI e opera meraviglie come in passato, allora la differenza nella vita di chi crede in Lui deve essere immediata!

Nei Cieli  non c’è, e nemmeno c’è bisogno di questa differenza, ma qui sulla Terra sì.

È qui che ci sono gli ingiusti e i perversi.

Oltre a questo, se Lui non negò di sacrificare il Suo Unico Figlio, all’epoca, per salvarci, come negherà la qualità di vita a coloro che hanno dedicato la propria vita a Lui?

Siamo come Esaù?
No!
Ma come Giacobbe che ha perseguito il diritto di primogenitura.
Siamo come Caino?
No!
Ma come Abele abbiamo sacrificato la nostra vita sull’Altare.

Allora perché ANCORA no è avvenuta la differenza?

È  proprio per questo che stiamo mobilitando il popolo di fede, in tutto il Pianeta, nel giorno 12/07, per richiedere da Dio i nostri diritti in Cristo Gesù.

Sarà il giorno D, il giorno della differenza per chi ha la fede viva nel Dio Vivo.

Non è questione di merito, ma di fede che giustifica e ci fa meritevoli.

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Il potere della scelta

Il potere della scelta

Il potere della scelta è mio, le sue conseguenze non possono ricadere sugli altri.

Non è giusto fare una scelta sbagliata e poi incolpare gli altri per le cattive conseguenze.

Dio ci ha dato il potere di scegliere il bene o il male, obbedire o disobbedire.

Nessuno è perfetto, ma gli obbedienti perseguono la perfezione. Sono questi, che lo Spirito di Dio cerca per servirlo.

Integrità e rettitudine, timore di Dio e fuga dal peccato devono essere le virtù del carattere di coloro che esalano il buon profumo del Signore Gesù.

1 – Integrità e rettitudine: si tratta del carattere in relazione agli altri. Non è dare soltanto il necessario, ma anche non desiderare per gli altri ciò che tu non vuoi per te. Matteo 19.19

2 – Timore di Dio: si tratta della fedeltà nei confronti di Dio. (Malachia 3.8)

3 – Deviazione dal male: fuga da tutte le forme di peccato o ingiustizia. (Giobbe 1.1)

A che serve fare l’Opera di Dio, ed essere o avere un brutto carattere?
Davanti a Dio, il brutto carattere è come l’alito cattivo. Insopportabile.

Se l’Opera di Dio consiste nel distruggere le opere del diavolo, come si possono distruggere,vivendo in società con lui?

La cosa migliore è essere o esalare il buon profumo del Signore Gesù Cristo, piuttosto che fare il profumo.

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16/06/15

La veste falsa

La veste falsa

Ci stiamo preparando per la Festa del Re, che avverrà domenica prossima.
E sappiamo già che l’unica esigenza per partecipare a questa festa è venire vestiti di fede, che è rappresentata dalle vesti nuziali menzionate in Matteo 22:11. Ma è importante prestare attenzione allo stato del nostro abito nuziale.

Sono molti quelli che si sono vestiti con una falsa veste, ossia, chi ha vissuto una fede falsa. Queste persone credono in Gesù, conquistano alcune benedizioni, sono assidue in chiesa, ma, dentro di se, caricano cose contrarie alla Parola di Dio. Le caricano non perché non sanno che stanno sbagliando, ma semplicemente perché preferiscono sbagliare.

Agli occhi di chi gli sta attorno, loro sembrano possedere una fede pura e, le loro vesti sembrano perfettamente originali, ma Dio riesce a vedere il rancore che è nei loro cuori, i loro malocchi verso gli altri, l’orgoglio, l’egoismo, le cattive intenzioni, il rilassamento spirituale, la fede emotiva, l’incostanza, l’essere indefinito, e tutto ciò che li rende indegni di partecipare alla festa promossa da Dio.

Dobbiamo ricordare che la Festa del Re non sarà semplicemente un evento in chiesa, ma un evento nel Regno dei Cieli. Non tutti coloro che entrano nello spazio fisico della chiesa riusciranno ad entrare nello spazio spirituale della Festa. Per questo, se tu verrai con una falsa veste, starai dando valore ad una esperienza umana e disprezzando l’esperienza spirituale. Quindi, non aspettarti di godere degli stessi benefici di coloro che verranno con le vesti nuziali originali e che ne godranno. Nessun vescovo, pastore o collaboratore ti espellerà dalla chiesa, ma di certo il proprio Dio ti espellerà dal banchetto e dal Regno che Egli ha preparato.

E gli disse: “Amico, come sei entrato qui senza avere un abito di nozze?” E costui rimase con la bocca chiusa. Allora il re disse ai servitori: “Legatelo mani e piedi e gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridore dei denti”. Matteo 22:12-13

E, se qualcuno insisterà nel tentare di ingannare l’Organizzatore della Festa, non potrà dire che fu espulso di sorpresa.

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Confessioni del debole

Confessioni del debole

Non serve al debole fare come un pappagallo e ripetere la Parola: “Dica il debole: Io sono forte” Gioele 3.10, se ancora non è nato di nuovo?

Il debole sarà forte solo quando nascerà dal Forte, dall’Onnipotente.

Nel frattempo,può confessare ciò che vuole, ma non accadrà niente.

Gesù disse al maestro del giudaismo: “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può VEDERE il Regno di Dio.” Giovanni 3.3

E aggiunse: “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può ENTRARE nel Regno di Dio.”  Giovanni 3.5

A cosa serviva a Nicodemo avere una profonda conoscenza della Legge e dei Profeti, se gli mancava la nuova nascita?

La conoscenza della Parola di Dio non è sufficiente senza la pratica. Per praticarla lui doveva nascere dallo Spirito.

Dio “ci ha anche resi idonei a essere ministri di un nuovo patto, non di lettera, ma di Spirito; perché la lettera uccide, ma lo Spirito vivifica.” 2 Corinzi 3.6

Pertanto, smetti di ripetere versetti biblici che non stai vivendo, che non pratichi e privi di Spirito.

La ripetizione di versetti biblici serve soltanto a sostenere la religiosità.

Se non si è nati dall’acqua e dallo Spirito Santo, non c’è la minima possibilità che la fede sopravviva in questo mondo. E se non vinci il peccato del mondo, come salverai la tua anima?

“…Poiché tutto quello che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.” 1 Giovanni 5.4

Se tu credi che questo sia radicale,puoi vedere di persona quanto sono numerosi i credenti increduli e disturbati che ci sono intorno a te.

Essi sono i frutti del lavoro fatto da “pastori” nati dalla carne, che si preoccupano di più con il numero di membri e delle loro offerte piuttosto che con la salvezza delle loro anime. Per questo,tali “pastori” predicano che basta accettare Gesù come Salvatore per essere salvo.

Solo che non fa nessuna differenza accettare Gesù o credere in Lui, se non si obbedisce alla Parola di Gesù.

Ma come obbedire alla Parola se non si è spirito?

E come essere spirito se non si è nati dallo Spirito Santo?

Gesù disse “Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito,è spirito.” Giovanni 3.6

E aggiunse: “Non ti meravigliare se ti ho detto: “Bisogna che nasciate di nuovo.” Giovanni 3.7

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15/06/15

Meriti che provengono dalla Fede


Ma il Mio giusto per fede vivrà; e se si tira indietro, l’anima Mia non lo gradisce. Ebrei 10:38

L’esercizio della Fede esige coraggio.

Coraggio per sacrificare ciò che è materiale in cambio dello spirituale;

Coraggio per sacrificare la propria volontà in cambio della volontà di Dio;

Coraggio per sacrificare obbedienza alla Parola di Dio in cambio delle Sue Promesse;

Coraggio per sacrificare il corpo in cambio della salvezza dell’anima;

Coraggio per sacrificare il visibile in cambio dell’invisibile;

Coraggio per sacrificare il regno di questo mondo in cambio del Regno dei Cieli.

Il Signor Gesù propone questo tipo di fede per i determinati nel cambiare il loro tutto di questo mondo per il Tutto del Suo Mondo.

Chi ha fede per questo?
Chi è disposto per il tutto o niente?

Per chi vuole salvare la sua vita Egli afferma:

Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per amor mio, la troverà. Matteo 16:25

Per chi vorrà essere GRANDE e PRIMO, Egli dice:

… chiunque vorrà essere GRANDE tra di voi, sarà vostro servitore; e chiunque tra di voi vorrà essere PRIMO, sarà vostro servo … Matteo 20:26-27

Per chi vorrà seguirLO, Egli dice:

Se uno vuol venire dietro a Me, rinunci a se stesso, prenda la sua croce e Mi segua.Matteo 16:24

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14/06/15

Qual è la fede?

Qual è la fede?

Ho sempre sentito dire che la fede che guarisce il corpo è la stessa che salva l’anima. Questo non è vero.
Gesù guarì dieci lebbrosi e soltanto uno tornò. Guarì il paralitico nella vasca di Betesda e più tardi lo incontrò nel Tempio e gli disse: “Ecco, tu sei guarito; non peccare più, ché non ti accada di peggio.” Giovanni 5.14. Ossia, se egli tornasse a peccare, succederebbero cose peggiori. La fede che lo aveva guarito non garantiva la salvezza della sua anima.

Il fatto è che la fede della guarigione Divina, fede della prosperità o la fede delle altre benedizioni materiali non garantisce la salvezza dell’anima.

“Molti mi diranno in quel giorno: “Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato il Nome Tuo, e in Nome Tuo cacciato demoni e fatto in Nome Tuo opere potenti?” Allora dichiarerò loro: “Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!” Matteo 7.22-23

Questi molti usarono la fede per profetizzare, per cacciare demoni e per fare miracoli. Fede per il successo. Nonostante ciò, non hanno avuto fede per obbedire alla Parola. Anzi, hanno praticato l’iniquità secondo le loro passioni carnali.

Perché molti hanno sperimentato le meraviglie della fede e si sono persi?
Perché i miracoli della fede esigono solo che si creda nelle Promesse, non nei suoi doveri.

Il miracolo della salvezza eterna dell’anima esige obbedienza.
Obbedienza alla Parola di Dio.
Pentirsi è obbedire; obbedire è pentirsi. Questa è l’attitudine di fede che conduce alla nuova nascita o all’esperienza personale con Dio.

Lo Spirito Santo convince il peccatore ad abbandonare il peccato e a obbedire alla Sua Parola. Presto o tardi, il rigenerato è trasformato in nuova creatura dallo Spirito Santo.
Lui che ispira ad obbedire.
E’ Lui che ispira a perdonare.
E’ Lui che ispira il pentimento.
E’ Lui che da la fede, sia per il pentimento, sia per l’obbedienza.
Infine, E’ Lui che conduce il peccatore al Suo Figlio Gesù Cristo.

“Tutti quelli che il Padre mi da verranno a Me, e colui che viene a me, non lo caccerò fuori.”Giovanni 6.37

Finalmente, il Signore Gesù dice:
“Perché mi chiamate:Signore, Signore!” e non fate quello che dico?” Luca 6.46

“Voi siete miei amici, se fate le cose che Io vi comando.” Giovanni 15.14

Gesù divenne per tutti quelli che Gli ubbidiscono Autore di salvezza Eterna. Ebrei 5.9

La fede che salva neutralizza la fede che guarisce e fa miracoli?
No,assolutamente.
“…cercate in prima il Regno di Dio, e la Sua giustizia(fede nella salvezza e obbedienza alla Parola); e tutte queste cose(fede per i miracoli) vi saranno sopraggiunte.” Matteo 6.33
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E gli occhi benevoli?

E gli occhi benevoli?

“La lampada del tuo corpo è l’occhio; se l’occhio tuo è limpido, anche tutto il tuo corpo è illuminato; ma se è malvagio, anche il tuo corpo è nelle tenebre.”
Luca 11.34

Nel Regno del diavolo, la prima impressione è quella che resta. Nel Regno di Dio, ho imparato che l’ultima impressione è quella che rimane.

Esistono persone che commettono pochi errori e vengono giudicate come mostri. Come esistono anche persone che hanno poche virtù e vengono considerate sante e perfette.
Pertanto, non ci precipitiamo, né con gli errori, né con le virtù e tanto meno con le informazioni!

Lasciamo che sia il tempo a mostrare chi sono, veramente, le persone che stanno intorno a noi.
Dobbiamo avere occhi benevoli verso tutti e lasciare che Dio lavori,poiché,chi ingannerà Colui che non può essere ingannato?

Alcune cose non hanno un avversario all’altezza, e sono: il tempo, la morte del corpo e il ritorno di Gesù.

Dio vi benedica
Vescovo Guaracy Santos.

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12/06/15

Azione della Fede e Reazione di Dio


Salve, vescovo!

Mi chiamo Michel Pataro, sono pastore nella chiesa della città di Centenario nella Provincia di Neuquén, Argentina.
Vorrei condividere con lei la liberazione che ho ricevuto.

Domenica mattina, così come tutti i giorni, mi sono svegliato e fatto la preghiera del Padre Nostro, chiedendo a Dio la Sua protezione. All’entrare in auto per andare in Chiesa, chiesi nuovamente ad Egli di custodirmi.

Posteggiai l’auto, aprii la porta della Chiesa e tornai per prendere la scatola del giornale dal bagagliaio. Quando un conducente ubriaco perse il controllo del suo veicolo e sbatté contro la mia auto, a pochi centimetri da dove mi trovavo. In quel momento non ebbi una reazione.

L’auto, che era posteggiata, fu spinta a più di due metri. Poteva essere una tragedia.

Il video mostra che sarei potuto morire. Ero di spalle e l’unica cosa che posso dire è che si è compiuto ciò che è scritto nel Salmo 139: Tu mi circondi, mi stai di fronte e alle spalle, e poni la Tua Mano su di me.

La preghiera non può essere considerata un obbligo, ma una liberazione.
Che serva da esempio per tutti che vivono per la fede.

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Il dolore e il sogno di Dio


Il settimo giorno, Dio compì l’opera che aveva fatta, e si riposò il settimo giorno da tutta l’opera che aveva fatta. - Genesi 2:2

Il riposo del Creatore dopo il termine della Sua Opera fu interrotto immediatamente con la caduta della creatura umana. Proprio prima che l’uomo potesse cogliere i frutti della ribellione, il Signor Dio iniziò a soffrire. Tutta la sofferenza umana sulla Terra è stata analoga alla sofferenza infinitamente maggiore di Dio in Cielo.

Che cosa accade a partire dal momento in cui la madre genera un figlio?
Sin dalle sue prime cure fino alla fine dei suoi giorni saranno registrati nel cuore della madre – e non avrà mai più una vita tranquilla. E ciò che è accaduto con Dio. Dal momento che commisero il primo peccato, Egli non ebbe mai più “tranquillità” con la razza umana.

Chi pensa che Dio sia immune alla sofferenza si sta solo ingannando. Chi difende questa idea non LO conosce per niente.

Quando Gesù disse: Il Padre mio opera fino ad ora, e anch’Io opero. Giovanni 5:17
Significa che Lui lavora continuamente, non per pagare i conti, ma per salvare anime generate alla ribellione che sono sulla rotta dell’inferno.

Dio lavora con ogni servo buono e fedele per raggiungere le persone disprezzate, sofferenti, demotivate dalla vita, soprattutto quelle che sono sull’orlo del suicidio. Lavorare in modo esauriente per convincere quelli che vivono nella zona di conforto della salvezza e non si importano con i persi. Si, lo Spirito di Dio lavora suonando la trombetta, dicendo:
Chi manderò? E chi andrà per noi? Isaia 6:8
Anche Gesù ordinò ai Suoi discepoli: Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura. Marco 16.15

E quando una sola anima è salva, Egli completa: Vi dico che, allo stesso modo, ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si ravvede che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento… Così, Vi dico, v’è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede. Luca 15:4-10

Immagina: se vi è gioia in cielo quando un peccatore si ravvede, cosa accade quando un peccatore non si ravvede?
Profonda tristezza, sofferenza e dolore in cielo da parte degli angeli e, soprattutto, dell’Altissimo Dio. Purtroppo, non tutti i cristiani o persone che si dicono di Dio pensano allo stesso modo.

In un bellissimo giorno andando al lavoro, stavo pensando nei miei progetti personali. Sognavo di guadagnare denaro e vivere una vita indulgente e tranquilla. D’improvviso, dal nulla, sentii una voce forte e soave dicendo:
A cosa ti serve guadagnare tutto il mondo e perdere la tua anima?
Immediatamente, convinto da quell’avvertimento, iniziai a preoccuparmi con la salvezza della mia anima. Mi resi conto che per quanto significativo sia stato il mio successo famigliare, professionale e nella salute, anche così, un giorno finirei per morire e tutto questo finirebbe. E la mia anima, dove andrà?
L’idea dell’inferno iniziò ad inquietarmi giorno e notte incessantemente.

Dio soffre, si. Il Suo dolore è infinitamente più grande di tutti i nostri. La Lui sa bene dov’è andata l’anima della maggior parte delle persone, ha visto e sentito le grida di tormento all’inferno. Dio sa che la maggior parte dei sette bilioni di anime, prima o poi, andrà là.

Pensa: Qual è il Suo sentimento davanti a questi fatti?
Che cos’hai fatto tu per salvare, almeno un’anima dall’inferno?

Il Sogno di Dio

Dalla caduta della creatura umana il più grande sogno del Creatore è stato di riscattarla.

Da Genesi a apocalisse, abbiamo visto l’enorme sforzo di Dio nell’esecuzione del Piano della Salvezza. Con certezza, fino a quando tutte le parole profetiche dell’Apocalisse si compiano, la priorità Divina è il riscatto delle anime.

Fu per questo che Dio creò la nazione di Israele e fece arrivare Suo Figlio fino a noi. Lui consumò l’Opera della Salvezza, istituì il Regno di Dio – la Sua Chiesa – e ha inviato il Suo Santo Spirito perché, per mezzo dei Suoi servi, siano salvi quelli che credono nel Suo Messaggio.

Questo dimostra che la Mente Divina è stata occupata con le anime perse.

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La sua vita dipende...

Le Mie pecore ascoltano la Mia voce e Io le conosco ed esse Mi seguono. (Giovanni 10:27)

La pecora di Gesù ascolta la voce di Gesù,
riconosce la voce di Gesù e
ubbidisce alla voce di Gesù
perché ha fiducia nella Parola di Gesù.

La sua vita dipende dall’obbedienza incondizionata al Suo assoluto comando.

10/06/15

Libera in prigione

Libera in prigione

Il fondo del pozzo per me iniziò quando venni arrestata, soltanto dopo quindici giorni ricevetti la visita dei miei figli, e che, per coincidenza, fu nel giorno delle mamme. In quel periodo, uno aveva sei anni e l’altra dodici. Mia figlia arrivò, mi diede un abbraccio e disse: “Felice giorno della mamma”. Mi diede un libro e terminò dicendomi: “Mamma, leggi. Chi me lo ha dato è stato un gruppo di collaboratrici che sono là fuori, e tu sai che è l’unica cosa che può entrare qui, non posso portarti regali”.

In quel momento i miei occhi si sono riempiti di lacrime, e pensai: “Non riuscirò a sopportare queste visite, in questa prigione, lontano dai miei figli”. E subito iniziai a pensare a come avrei potuto uccidermi, in modo che terminassero le visite.

Continuai normalmente con la visita e con la sofferenza di vedere i miei figli costretti a passare da quel luogo di gemito e dolore. Questo mi dava più coraggio perché, così una volta che loro se ne sarebbero andate, io mi sarei potuta uccidere. Il termine dell’orario di visita giunse molto più veloce di quanto potessimo immaginare, fu una vera disperazione. I bambini andarono via piangendo molto ed io venni condotta in cella.

Ed è lì che mi sedetti sulla pietra (letto),
abbassai la testa tra le ginocchia ed ebbi la certezza che la morte sarebbe stata la cosa migliore. Iniziai a pianificare per fare la “teresa” (un tipo di corda), così, nel momento in cui la mia compagna si sarebbe addormentata, io avrei avuto tutto pronto per la forca.

In mezzo alle lenzuola, che mia figlia mi aveva lasciato, c’era il libro. Con molto affetto lo presi e gli diedi un abbraccio come se la stessi abbracciando. Era tutto ciò che avrei voluto in quel momento, e mi ricordai che mia figlia mi chiese di leggere, poiché un giorno il vescovo Macedo era stato arrestato ingiustamente e Dio gli diede la vittoria e l’avrebbe data anche a me, visto che fui arrestato solo per essere la moglie di un criminale, non per aver commesso un crimine.

Queste parole rimasero a martellarmi la mente, inserendo dubbi se avrei dovuto o no uccidermi. Continuai a preparare la forca, ma tutte le volte che guardavo il libro mi ricordavo di mia figlia che aveva detto che valeva la pena leggerlo. Quando terminai tutto, la mia compagna non si era ancora addormentata, così, nel dubbio tra il suicidio e leggere il libro, decisi di leggere.
A quel tempo, mi sorpresi, quando mi resi conto, erano già passate cinque ore da che stavo leggendo, e non avevo più nel mio cuore il desiderio ed il coraggio di uccidermi.

Dopo sei mesi di reclusione, fui giudicata e assolta (provata la mia innocenza), ebbi un incontro con Dio. Oggi sono una delle evangeliste della prigione, ho piacere nel donare libri alle famiglie dei detenuti. Io sono l’Universale.

Silvia Ramos da Silva.

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08/06/15

Agnello e pecora

Agnello e pecora

Osserva per fede la prospettiva di vita abbondante attraverso del comportamento docile delle pecore e degli agnelli.

Loro non sono animali comuni. Le loro caratteristiche indicano che la loro creazione è avvenuta dall’Altissimo, un proposito super speciale: LO rappresenta nell’opera della Salvezza Eterna.

La pecora è l’unico animale totalmente vulnerabile. Ossia, differente da tutti gli altri animali, la pecora non possiede il senso di autodifesa e neanche si difende. La sua vita e sicurezza dipendono completamente dal pastore. Se questi fosse recidivo, lei sarebbe persa.

Isaia profetizzò su Gesù, dicendo: Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la bocca. Come l’agnello condotto al mattatoio,; e, come lapecora muta davanti a chi latosa,, Egli non aprì la bocca. Isaia 53:7

Il testo profetico mostra chiaramente la postura indifesa dell’agnello e della pecora (l’agnello è il cucciolo della pecora fino a un anno di vita).

Le Mie pecore ascoltano la Mia voce e Io le conosco ed esse Mi seguono. Giovanni 10:27

La pecora di Gesù ascolta la voce di Gesù, riconosce la voce di Gesù e ubbidisce alla voce di Gesù perché ha fiducia nella Parola di Gesù.

Nn sarebbe questo il grande mistero che coinvolge la fede cosciente? Si, perché ascoltare, riconoscere, ubbidire e fidarsi non ha nulla a che vedere con la fede emotiva; la fede che sente questo o quello.
Come un tipo di Gesù, la pecora insegna come mantenersi in armonia con il Pastore amato e godere della Sua provvigione e sicurezza. Lei conosce la voce del Suo Pastore e obbedisce perché ha fiducia in Lui. La sua vita dipende dall’obbedienza incondizionata al Suo assoluto comando.

Lo Spirito e le anime

Lo Spirito e le anime

Così come Gesù venne al mondo per dare la Sua vita in riscatto per molte anime, anche lo Spirito Santo è venuto per sostituirLO, al fine di continuare la Sua Opera attraverso i Suoi servi.

I sigillati con lo Spirito, obbligatoriamente, hanno la coscienza delle loro responsabilità quanto alla Salvezza delle anime. Pensano nei persi tutto il tempo perché il Proprio Spirito non li lascia stabilirsi. È impossibile che qualcuno abbia lo Spirito di Dio e non pensare nelle anime perse come Lui ha pensato.

La salvezza delle anime è il lavoro più difficile del mondo, Così difficile che Dio inviò il Suo Proprio Spirito per aiutarci nella loro conquista.

Credo di tutto cuore che il motivo principale della venuta dello Spirito Santo non è per lodarLO, adorarLO o cosa simile, ma per capacitare i Suoi servi nella conquista delle anime.

Preferisco guadagnare un anima per Gesù che vivere il resto dei miei giorni adorando il Suo Nome. Infine, che tipo di adorazione, cantico o lode sarebbe sufficiente se dentro di me, pesa il suono delle grida disperate di chi va all’inferno?

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07/06/15

Il Veleno dello Spirito

Il Veleno dello Spirito

Così come esiste il colesterolo “buono” e quello “cattivo”, l’orgoglio può essere anch’esso buono o cattivo…
Nel caso del colesterolo, il primo è benefico, ma il secondo può uccidere. Lo stesso avviene con l’orgoglio, poiché un po’ di brio in sé stessi è positivo, ma l’arroganza può portare ad un’esistenza arida.

L’ Orgoglio

Per molti, l’orgoglio è un fatto determinante nella strada per il successo, in ambito familiare e professionale. In una certa misura, l’orgoglio è la conferma ed affermazione naturale dei nostri sentimenti, conquiste ed allegrie, ossia, un sentimento positivo e buono, per se stessi e per il prossimo.

Il “Buon Orgoglio”: Dignità o brio

Alcune persone considerano che l’orgoglio per le proprie cose sia un atto di giustizia per se stessi. Deve esistere, come forma di elogio a se stessi, dando forza per evolvere e riuscire in un progresso individuale, programmando un progetto della vita più ampio e migliore. Questo si applica tanto a se stessi quanto con il prossimo, socialmente, una persona orgogliosa verso gli altri vien generalmente vista orientata nel verso della realizzazione, venendo associata ad un’attitudine altruista, in quanto l’orgoglio per se stessi vien spesso associato a sentimento di capacità ed egoismo.
L’“Orgoglio cattivo”: Superbia ed arroganza

Per Dio, il “cattivo orgoglio” o la superbia è uno dei peggiori peccati, manifestati precocemente da Lucifero, l’angelo caduto che voleva essere uguale a Dio (Isaia 14.1-14). Questo è l’esempio chiaro di come l’orgoglio in eccesso si possa trasformare in vanità, ostinazione, superbia, venendo visto come un’emozione negativa: l’Arroganza.
Altre persone classificano l’orgoglio come qualcosa di esagerato quando diventa una sorta di soddisfazione incondizionata o quando i propri valori sono sopravvalutati, credendo d’essere migliori o più importanti degli altri. L’orgoglio soffoca, distrugge ed, eventualmente, uccide, poiché da questi nascono mali come l’invidia, le discussioni, le divisioni ed i magoni. Sentimenti che iniziano a contaminare lo spirito e che, gradualmente si diffondono nell’anima e nel corpo, manifestandosi spesso in dolori fisici, come il cancro.

Come individuare l’orgoglio come peccato? Presta attenzione:

– Quando non accettiamo l’esortazione del pastore, leader od anche dei compagni delle riunioni;?

– Quando pensiamo che abbiamo sempre ragione;?

– Quando non diamo nessuna importanza a ciò che dicono le altre persone;

– Quando pensiamo d’esser migliori degli altri;

– Quando pensiamo d’essere degni di ricevere gloria e lode;?

– Quando pensiamo che l’opera svolta avrà successo per le nostre capacità;?

– Quando pensiamo che il nostro modo di procedere sia più giusto davanti a Dio;?

– Quando umiliamo, sottostimiamo o non valorizziamo il prossimo;

– Osserva: Quando facciamo tutto questo, siamo orgogliosi! E l’unico antidoto per l’orgoglio è coltivare l’umiltà di spirito, “perché di loro è il regno dei cieli”, come Cristo disse. “La superbia dell’uomo l’abbatterà; ma l’umile di spirito avrà onore”. (Pv. 29.23)

Vescovo Julio Freitas.

http://iurditalia.org

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