10/12/13

Una storia che ci fa riflettere: Il carretto vuoto


Il  carretto vuoto

Il bambino camminava in una strada di campagna in compagnia del padre, quando questi si arrestò in prossimità di una curva e gli chiese: 
"Oltre il canto dei passeri, senti qualcosa?" 

Il ragazzo aguzzò le orecchie e dopo qualche secondo rispose: 
"Ascolto il rumore di un carretto". 

"Giusto", disse il padre, "E' un carretto vuoto". 

"Come fai a sapere che si tratta di un carretto vuoto se non lo hai ancora visto?" 

Il padre rispose: "E' facile capire quando è un carretto vuoto, dal momento che quanto più è vuoto tanto più fa rumore".

 Divenni adulto e anche oggi quando vedo una persona che parla troppo, interrompe la conversazione degli altri, è invadente, si vanta delle doti che pensa di avere, è prepotente e pensa di poter fare a meno degli altri, ho l’impressione di ascoltare la voce di mio padre che dice: 
"Quanto più il carretto è vuoto tanto più fa rumore…"



Davide / Blog Vescovo Macedo


Prima di conoscere Dio all’Universale, la mia vita era distrutta. 
A 12 anni iniziai a scoprire cose in me che non erano normali per un bambino. Ero triste, piangevo molto e senza motivo. A scuola sorridevo sempre, ma, quando restavo solo, le lacrime scivolavano sul mio viso. Così, cominciai ad ascoltare della pessima musica, black metal, questo genere riusciva a “tranquillizzarmi” nei momenti di solitudine. Dopo qualche tempo, venni a conoscenza che questa musica ha un forte legame con il satanismo, così, in piena autonomia decisi di diventare un seguace di Satana.

Crescevo con questo tipo di pensiero, ogni giorno, e nella mia mente aumentavano le idee legate al satanismo. Avevo i capelli lunghi, e vestivo sempre di nero. Avevo pochi amici uguali a me e decisi di scrivere musica che parlava male delle chiese. Quando cantavo, la mia voce sembra quella di uno spirito maligno. Mi tagliavo le mani per il gusto di veder scorrere il mio sangue, che poi bevevo, e lo passavo anche sui miei occhi e sulla medaglietta satanica che portavo sul petto. Apparivo totalmente trasformato.

Fumavo e bevevo molto in compagnia di amici. La mia famiglia si stava distruggendo a causa mia, mia madre stava soffrendo molto. E proprio arrivando a questo punto, che mia madre decise di lottare per me all’Universale, perché lei non accettava quella situazione e si rivoltò contro al male che stava agendo in me. Ricordo che le dicevo: “Nessuno riuscirà a cambiarmi, io sono così, e così sarò per sempre!” Ma lei aveva dentro di se una certezza che io sarei cambiato e che, mi sarei convertito.

Dopo molta perseveranza e lanciatasi nel Fuoco Santo d’Israele, mia madre ebbe la risposta, ed io cambiai! I miei pensieri cambiarono, e iiniziai ad abbandonare quella vita di tenebre. Oggi sono una persona nuova, mi sono liberato dai vizi, dalle cattive compagnie, dall’attrazione per il male, dalla depressione, tristezza e dal satanismo. La mia mente e le mie attitudini cambiarono completamente, e la mia famiglia oggi è una benedizione!

Davide

Amanda / Blog Vescovo Macedo

Amanda 

Fino all’età di 7 anni ero una bambina normale, ma a partire da quel momento, preferivo essere diversa. A 9 anni mi tinsi i capelli di biondo (ai quei tempi questo non era una cosa comune, ed io ero una delle poche bambine così). Tutto incominciò molto presto, a 11 anni cominciai ad uscire andando alle feste, a ballare nei quartieri vicini e ad avere più amicizie. Cominciai ad usare il piercing e il mio aspetto mostrava gia il mio carattere ribelle. Vivevo in mezzo alle droghe, alcolici e prostituzione, ma ancora, avevo paura di coinvolgermi. Ma i problemi in casa aumentavano, così cominciai a fare tutto quello per la quale provavo ripugnanza.

Il mio sogno era di essere modella, e questo si realizzò. Intanto io crescevo conforme a quella baraonda, ogni volta diventavo peggio, misi più piercing e iniziai a colorare i miei capelli con colori differenti. Scattavo foto polemiche che postavo in internet, così iniziai ad essere riconosciuta, molte persone si riflettevano in me, nel mio stile, nel mio modo. La mia carriera stava procedendo, sfilate, foto, lavoro internazionali, riconoscimenti, fans. Ero circondata da persone, e persino sorridevo, ma quel vuoto permaneva dentro di me.

Per 3 anni fui vittima di bullismo e questo mi fece portare odio verso le persone, ed io non ero più la stessa, non riuscivo ad andare d’accordo con nessuno.
A 15 anni comincia a frequentare luoghi nel centro di Sao Paulo, frequentati da omosessuali in Ibirapuera, Augusta, Paulista, discoteche, sempre accompagnata d’ amicizie “pessime”. Amici che prendevano le pagine della Bibbia per farsi le canne, si beveva tutta la notte, sniffavamo cocaina e bestemmiando contro Dio, io stessa in quella baraonda percepivo un disagio, varie volte pensai: “ Ma cosa sto facendo qui? Perché sto facendo questo”, poiché io credevo in Dio e sapevo che quello non era per me, però quanto più io tentavo di venirne fuori, più sprofondavo.

Scappai di casa, cominciai a fumare e a bere tutti i fine settimana, uscivo di venerdì e rientravo alla domenica o lunedì. Mi relazionai con donne, pensavo di essere nata così, per aver avuto un’esperienza sessuale con una compagna d’infanzia. Dicevo parolacce, ero volgare, sentivo voci, vedevo volti e demoni che durante la notte mi volevano soffocare,arrivai a chiamare perfino la polizia perché pensavo che si fossero introdotti degli estranei in casa mia.

Nella vita sentimentale non andava bene con nessuno, anche se popolare, non riuscivo a realizzarmi. Litigavo con i miei genitori, nulla andava bene, varie volte mi trovai sul punto di morte. Aver vissuto tutto questo, non riuscivo a sopportare più l’angoscia e sofferenza.

Ero malata, avevo il soffio al cuore, i medici mi dissero che non avrei vissuto oltre ai 15 anni, gastrite, praticamente non mangiai per 1 mese, a causa dei dolori. Non dormivo più, perché c’era un volto nero che mi soffocava tutte le notti, e restavo sveglia per la paura, e dormivo durante il giorno.

La mia vita non aveva più alcun senso, una voce mi diceva che non avevo più alcuna speranza, la vita finanziaria della mia famiglia era distrutta, nessuno credeva più in me, non avevo aiuto, ero disperata! Fino a quando mia madre, senza dirmi nulla, mi cambiò scuola, visto che nell’altra per poco non mi portavano in riformatorio, mi mise in una scuola di periferia, vicino a casa davanti all’Universale, all’inizio protestai, ma alla fine ci andai. Così arrivando lì sapevo che mi avrebbero rifiutata, ma rimasi sorpresa quando dei giovani parlarono con me, facemmo amicizia e mi invitarono nella Forza Giovane Universale. Iniziarono a raccontarmi com’erano prima e quello chiamò il mio interesse, ma avevo paura di ciò che i miei amici avrebbero pensato, come avrei mai potuto entrare in chiesa con quell’aspetto? Tutti mi avrebbero giudicato! Non andai quasi 1 mese, fino a quando, il 17 aprile del 2011, andai.

Quando i miei piedi entrarono nell’Universale, vidi una differenza. Tutti mi abbracciarono, ebbero cura di me, anche se io non riuscivo a capire ciò che dicevano, volevo stare lì vicino, cambiare vita! Così frequentai e vidi il cambiamento giorno dopo giorno…
Conforme alla trasformazione che Dio stava facendo dentro me, così si stava trasformando il mio esteriore, ora, i piercing, i capelli colorati, il vizio della sigaretta, alcolici, essere bisessuale, quello non aveva più senso, rinunciai a TUTTO! E Dio mi onorò, entrai nel progetto VPR, cominciai a passare la mia esperienza per aiutare i giovani, così come loro aiutarono me. Crebbe in me un desiderio di guadagnare anime, aiutare i sofferenti e passare a quella felicità, quella pace che io ricevetti.

Avevo il desiderio di essere collaboratrice e, dopo tante lotte, Dio mi ha mi unse per fare la Sua Opera, e ad ogni giorno cresceva dentro di me questo amore per le persone. Oggi faccio parte della FGU, hanno creduto in me e io credo nei giovani, sono completamente realizzata spiritualmente, perché ho ricevuto lo Spirito Santo, ho un lavoro benedetto, ho pace in casa e quel che è meglio in assoluto: ho la certezza della mia Salvezza!

Amanda Kislley 

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