03/07/15

Il conflito

Il conflito

Se non vi è conflitto, non è sacrificio. Poiché è lui che dimostra il peso di ciò che Dio ci chiede da presentare sull’altare. E il diavolo si dispera nel vedere ciò che lo Spirito Santo realizzerà nella vita dell’obbediente sacrificatore.
Immagina cosa deve aver esser passato nella testa di Abraamo, nel percorso di 3 giorni nel deserto, nel vedere l’innocenza di suo figlio domandando:
"Ecco il fuoco e la legna; ma dov’è l’agnello per l’olocausto?"
Genesi 22:7

Credo che satana usò quel momento per parlare ad alta voce nella mente di Abraamo, dicendo che quello che Dio gli stava ordinando di fare era una pazzia e la perdita sarebbe irrimediabile, poiché non vi era la testimonianza di nessuno che in passato avesse preso questa attitudine, era un qualcosa di inedito.

Il suo sentimento di padre gridava ordinandogli di rinunciare a sacrificare a colui che aspettò per tutta la vita, la garanzia della sua discendenza.
Il conflitto fu molto grande, ma Abraamo non diede ascolto alle voci di dubbio, di paura, di sentimento. Lui rispose con la freddezza di un servo che obbedisce, senza lamentarsi e senza mettere in discussione il suo Signore:
Figlio mio, Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto … Genesi 22:8
E obbedì.

Questo mi fa ricordare Gesù, il cui conflitto fu così grande che Lui arrivò a sudare gocce di sangue all’avvicinarsi del momento di maggior e più doloroso di tutti i sacrifici della storia dell’umanità, ma Lui reagì concentrandosi nella volontà di Suo Padre e non nella Sua:
… Padre, se vuoi, allontana da Me questo calice! Però non la Mia volontà, ma la Tua sia fatta. Luca 22:42

La domanda che non può essere taciuta è:
Il tuo sacrificio è ricolmo di conflitto intimo?
Nel guardare ciò che Dio ti ha chiesto, tu senti il dolore della perdita?
O tu salirai sull’Altare come se stessi andando ad una festa?
Se è così, allora non è ancora il perfetto sacrificio.
Pensa!

Vescovo Sergio Correa

Che tipo di persona sei?

Sfida

Sfida

La sfida che facciamo rivela la grandezza della nostra fede. La sfida viene fatta in situazioni di disperazione, quando la persona sta per perdere la vita per una malattia mortale, quando lo stomaco chiede cibo e le sue mani non hanno niente da mettere in bocca, quando il matrimonio è sull’orlo del precipizio, quando la persona sta per perdere un caro parente, sono casi di vita o di morte.
Tutte le persone che hanno fatto una sfida, l’hanno fatta per indignazione, per rifiutare la situazione in cui vivevano.

Abbiamo vari esempi nella Bibbia, uno di loro parla della disperazione di una vedova che, a causa dei debiti lasciati dal marito, avrebbe perso i suoi due figli. Quando il profeta le chiese cosa aveva in casa, la vedova rispose: La tua serva non ha nulla in casa, tranne un vasetto d’olio. (2 Re 4.1-7)
Quel poco di olio non era sufficiente per pagare i suoi debiti. Ciò che cambiò il quadro di disperazione della vedova fu la sfida che fece.

Il profeta disse alla vedova di chiedere dei vasi in prestito a tutti i suoi vicini.
Non solo ad alcuni, ma a tutti i vicini; e non pochi ma molti vasi.
Egli non disse la quantità di vasi che la vedova doveva procurarsi per non limitare la sua fede. Immagina se lui gli avesse chiesto 1000 e lei avesse avuto la fede per prenderne 500, o se lui avesse chiesto 500 e lei avesse avuto fede di portarne 1000.
La fede è un potere che non deve essere limitato.

L’attitudine della vedova avrebbe determinato il risultato di quella sfida, grande o piccolo, dipendeva da lei e da nessun altro, per questo la fede è individuale.

Ciò che noi piantiamo, noi raccogliamo. La risposta di oggi è il risultato della sfida di ieri, e la risposta di domani sarà il risultato della sfida di oggi.

Quando finirono i vasi, l’olio finì. Quando si smette di vivere la fede, giorno dopo giorno, si mette in rischio la salvezza e finiscono le conquiste.

Oltre a pagare i debiti, la vedova e i figli vissero con ciò che avanzò. Da indebitata diventò commerciante.
Considerando che, in quell’epoca, l’olio veniva commercializzato molto, chi aveva olio aveva denaro, alimentazione e fonte di energia. Per questo, è il simbolo dello SPIRITO SANTO, CHI CE L’HA, POSSIEDE LA PIENEZZA DI DIO ED E’ FELICE.

Molte persone si trovano in una situazione simile a quella della vedova. In questo caso, cosa si deve fare?
IL PROFETA CHIESE ALLA VEDOVA: COSA HAI?
Se tu ti sei abituato, lascia stare! Ma se sei indignato, allora sarai maturo e pronto per la sfida!

Chi crede va, chi non crede rimane.

Vescovo Romualdo Panceiro

http://blogs.universal.org/bispomacedo/it

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