25/11/15

Telespettatori codardi

Telespettatori codardi

Tutti i giorni, un po’ in tutto il mondo, persone muoiono come risultato di una guerra ‘silenziosa’…
Migliaia di civili siri assassinati, attentati in Libano, decine in tutto il mondo tutte le settimane e più di un centinaio di persone la cui vita è stata interrotta bruscamente in Parigi …

La domanda che si pone è: 
QUALE DEVE ESSERE LA NOSTRA REAZIONE COME SEGUACI DI CRISTO? 
QUALE DEVE ESSERE IL NOSTRO COMPORTAMENTO DINNANZI A TANTI MORTI GIORNALIERI?

Solo come telespettatori, lettori, ascoltatori, come lo siamo stati nelle recenti cattive notizie? 
Certamente NO! 
La Chiesa Primitiva, i primi cristiani hanno subito e hanno visto molte cose brutte accadere nella loro epoca, però, loro non sono rimasti seduti, con le braccia incrociate, a guardare come semplici spettatori. Al contrario, loro hanno fatto la differenza e non è stata piccola, è stata così grande e significativa che oggi, purtroppo, la Chiesa attuale non fa perché ha aperto la mano da ciò che il Signor Gesù gli ha dato come ARMA per combattere, distruggere le opere del diavolo, gli attacchi demoniaci, che diffondono il terrore e la distruzione dell’essere umano in tutto il pianeta.

Che arma è questa?

La prima Arma che il Signor Gesù ha dato ai cristiani è la PREGHIERA (1)! 
Al giorno d’oggi, delle dieci preghiere che vengono fatte, probabilmente le dieci sono rivolte alla propria persona. La preghiera d’intercessione è inesistente! Se non motiviamo le persone a pregare per la famiglia o per il prossimo, loro non pregano, non hanno questa iniziativa da se stessi. Questo non solo è triste, è vergognoso per chi si definisce cristiano, figlio di Dio, è molto grave, un vero attacco terrorista, spiritualmente parlando.

Allo stesso tempo, vediamo che, anche in Chiesa, le persone aprono la mano dalla MEDITAZIONE SULLA PAROLA DI DIO (2). 
Ci sono persone che leggono la Bibbia soltanto quando vengono in Chiesa, quando postiamo in Facebook, nel Blog… perché ci sono persone che non si vogliono dare a questo “lusso”, perché, per chi non lo sa, avere una Bibbia e poterla leggere, è un vero lusso!

“Quelli invece che ricevono il seme fra le spine, sono coloro che odono la Parola; ma le sollecitudini di questo mondo, l’inganno delle ricchezze e le cupidigie delle altre cose, che sopravvengono, soffocano la Parola e questa rimane infruttuosa.”

Marco 4:18-19
Ossia, queste persone, hanno la Parola, il Nome di Gesù e la Fede, ma le sollecitudini del mondo, le suggestioni, le ricchezze e le ambizioni, concorrendo tra loro… soffocano la Parola e finiscono per soffocare la Missione più importante che Dio ci ha affidato in questa Terra: ESSERE UN VERO CRISTIANO! Perché, compiendo questo incarico con zelo e perfezione, tu sarai un(a) eccellente marito/moglie, padre/madre, figlio/a, fratello/sorella, cittadino/cittadina. Il problema sorge quando le persone vogliono invertire i ruoli, volendo prima, essere riconosciute come cittadini di rispetto, eccellenti figli, mariti o fratelli… 
E soltanto, in fine, cristiani… 
Ed è per questo che nulla va bene. E quando si vede un “fruttino”, è soltanto uno buono, contro centinaia marci!

Quando la Parola di Dio diviene infruttifera?

Quando non vi è meditazione, perché quando non si medita, non si pratica. Mentre quando meditiamo, pratichiamo con efficacia, disciplina, perseveranza e qualità!

I cristiani della Chiesa Primitiva non avevano i satelliti per evangelizzare come li abbiamo oggi, non esisteva Internet, Radio, Giornali, Riviste o Televisione. No, loro non avevano a disposizione ciò che abbiamo oggi, ma loro, erano di preghiera fervente, di meditazione nelle Parole del Signor Gesù e Le praticavano.

IL DIGIUNO (3) 
era una pratica che li santificava e preparava per vincere questa specie di demoni che uscivano soltanto con il digiuno e preghiera! Non ha nulla a che vedere con le buone intenzioni, intelligenza, influenza, persuasione, potere politico o economico: 
O ABBIAMO AUTORITÀ O NON L’ABBIAMO! 
Sii con Dio per sottomettere il diavolo e i suoi demoni, è così che vinciamo il male!

Chi aveva e ha perso questa autorità?

Chi ha disprezzato la preghiera, la meditazione, la Parola di Dio e il Potere del Digiuno!

Allo stesso modo, molte persone non fanno caso al potere dell’EVANGELIZZAZIONE(4), 
attribuendo questa responsabilità al Vescovo, al Pastore, la Chiesa, affermando che è già sufficiente dare le sue decime e offerte. Però, il Signor Gesù, prima di ascendere ai Cieli, disse a tutti …
“Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo a ogni creatura!”. 
Ovvero, questa è la Responsabilità di tutti i veri cristiani!

Però, esiste ancora la 5° arma, che è il potere della nostra TESTIMONIANZA (5) 
non soltanto di superamento, cura, liberazione o prosperità, realizzazione sentimentale… ma di carattere e Fede-cosciente, integrità, lealtà, santità, obbedienza… 
Poiché Dio non esige perfezione da noi, ma, Santità!

Non illuderti, la tua testimonianza ha potere, poiché, osserviamo continuamente le testimonianze gli uni degli altri! 
E molti hanno letteralmente vaccinato altre persone contro il Signor Gesù, perché il suo carattere è brutto, la sua testimonianza è brutta!

Ma se noi facciamo uso di queste 5 armi, recupereremo l’autorità persa e, finalmente saremo veri cristiani, combattendo il buon combattimento, custodendo la nostra Salvezza e dare la possibilità agli altri di essere Salvi!

Dio è con te e anch'io!
Vescovo Julio Freitas 

19/11/15

Cosa dire quando il terrore bussa alla porta?

Cosa dire quando il terrore bussa alla porta?

Cosa dire, cosa pensare, come razionalizzare o interiorizzare?
Sicuramente avrai ancora i capogiri, considerando impossibile che un raggio possa cadere due volte nello stesso luogo.

Se il 7 gennaio 2015, l’attacco terroristico al giornale Charlie Hebdo aveva lasciato la Francia sotto shock, i recenti attacchi e l’assassinio di almeno 132 persone, e centinaia di altre ferite, hanno lasciato, in questo venerdì 13, un sentimento di insicurezza, incredulità e angoscia presenti e future, che difficilmente passeranno.

Questo è quando il terrore “bussa alla porta” diventa ancora più realista, soprattutto in quei luoghi che un tempo erano considerati molto sicuri nei quali era impensabile che potessero accadere il male al quale abbiamo visto in televisione che è accaduto a migliaia di chilometri di distanza.

La realtà è che non si tratta di un male isolato, è collettivo, poiché siamo tutti esseri umani e, purtroppo, nessun luogo è sicuro. Nigeria, Siria… e adesso Francia… questi sono stati solo alcuni luoghi tra i più recenti dove abbiamo visto vite spente prematuramente, con una crudeltà eccessiva, in nome di una religione, cieca dai suoi stessi principi e obiettivi.

Attento alla realtà sociale e internazionale, la Comunità Cristiana dello Spirito Santo in Europa ha Pregato ferventemente per la vita di tutte le vittime della guerra civile, terrorismo, manipolazione, esplorazione, ingiustizia, religiosità e disumanità, che ogni giorno è davanti ai nostri occhi.

A tutti i cittadini Francesi e Immigrati residenti in Francia e all'estero, dedichiamo le nostre sincere Preghiere, perché superino questo momento triste e disumano che tutti stiamo vivendo.

Per favore leggete insieme a me:

“Poiché egli ha riposto in Me il suo amore, Io lo libererò e lo leverò in alto al Sicuro, perché conosce il Mio Nome. Egli mi invocherà e Io gli risponderò; sarò con lui nell'avversità; lo libererò e lo glorificherò. Lo sazierò di lunga vita e gli farò vedere la Mia Salvezza.” Dio-Vivo
Salmi 91:14-16

Che è con te e anche noi!

Vescovo Julio Freitas.

Valuta com'è stata nella tua vita…

Valuta com'è stata nella tua vita…

Lei può infastidire la tua vita e non un pò. Si tratta di difetti che ci riguardano, non solo nelle nostre attività più elementari, ma in tutto nella nostra vita, soprattutto nel nostro lavoro
Lei è la base nella nostra vita nella società, perché, senza la stessa, sarebbe impossibile rapportarci, trasmettere qualcosa o esprimerci come esseri umani.
Purtroppo, come tutto nella vita, la comunicazione ha dei difetti, i quali possono interferire nel nostro quotidiano in ogni senso, soprattutto quando avvengono al lavoro. Nel libro di Daniele, capito 8, versetto 23, 24 e 25 possiamo leggere quanto segue:

“Alla fine del loro regno, quando i ribelli avranno colmato la misura, sorgerà un re dall'aspetto feroce ed esperto in stratagemmi. La sua potenza crescerà, ma non per sua propria forza; compirà sorprendenti rovine, prospererà nelle sue imprese e distruggerà i potenti e il popolo dei santi. Per la sua astuzia farà prosperare la frode nelle sue mani; si innalzerà nel suo cuore e distruggerà molti che stanno al sicuro; insorgerà contro il Principe dei principi, ma sarà infranto senza mano d’uomo.”
Si alzò un re (l’anti-cristo), specialista di intrighi. 
Cosa significa la parola “intrighi”? 
Secondo il dizionario, “intrighi” è: Trama, macchinazione segreta, per nuocere o destabilizzare; insieme di mezzi illeciti per ottenere qualcosa: insidia o trappola; tradimento; pettegolezzo.

Guarda quante definizioni per una sola parola! Questo re è specialista in tutto questo.

“compirà sorprendenti rovine (…) farà prosperare la frode (…) e distruggerà molti che stanno al sicuro”

Questo re che si è innalzato, farà prosperare l’inganno, e sarà il nostro più grande nemico. Tuttavia, riuscirà a distruggere soltanto quelli che non vivono al sicuro, ossia, senza disciplina, in modo incontrollato, senza regole, senza preoccupazione nel piacere a Dio.

In che modo tutto questo ha che vedere con il nostro quotidiano?

Esiste, per la maggior parte, un’indisciplina e una mancanza di preparazione, oltre a una scarsa comunicazione. Tutto questo, si crea, ad esempio a livello professionale, un rendimento meno efficace. L’indisciplina, rallenta le prestazioni e compromette le scadenze, l’assenza di preparazione, induce a decisioni sbagliate e problemi inutili e la scarsa comunicazione impedisce la crescita e lo sviluppo di qualunque gruppo di lavoro.

Quando evitiamo gli intrighi, i pettegolezzi, i malocchi e l’orgoglio, diminuiamo l’azione dell’anti-cristo, che tenta, in tutti i modi, ritardare, impedire e distruggere il nostro lavoro, di come ci rapportiamo con gli altri, sia con i famigliari che con gli amici, la nostra vita in generale.

Molti leader hanno serie difficoltà con l’anti-sviluppo, anti-lavoro, l’anti-progresso, l’anti-disciplina, ossia, le opere dell’anti-cristo.

Tuttavia, non si vede nessuna battaglia infuocata contro i risultati della cattiva comunicazione o l’assenza della stessa. Comunque, se si pensa a tutto ciò che si perde con il problema della comunicazione, vedremmo la reale dimensione dello stesso.

Per esempio: Se prendiamo una decisione su una comunicazione verbale o scritta, che non è stata recepita bene, di sicuro, avremmo un risultato finale completamente differente da quello sperato. E se per caso, avessimo dei dubbi al riguardo a ciò che ci è stato indicato e se inoltre non li chiariremo, agendo mediante supposizioni, peggiorerà il risultato finale. Tutto ciò che inizia male, finisce male!

Che cos'è comunicare? 
Comunicare è:

Informare
Insegnare
Condividere
Evolvere
La comunicazione inefficace o inesistente, provoca:

anti-informazione
anti-insegnamento
anti-condivisione
anti-evoluzione
Quando impariamo a comunicare, cresciamo, ci espandiamo, prendiamo decisioni giuste e ci evitiamo problemi futuri.

Che cosa è necessario per la comunicazione?

L’emittente (che trasmette il messaggio)
Il messaggio
Il ricettore (che riceve il messaggio)
Tuttavia, quando l’emittente o il ricettore non hanno familiarità con il codice (linguaggio) si verifica una cattiva comunicazione.

Coro internauta, valuta, com'è stata la tua comunicazione?

Se tutti migliorassimo sotto questo punto, tutto nella vita fluirebbe sorprendentemente!

Vescovo Antonio Carlos - Portogallo

18/11/15

La cena famigliare

La cena famigliare

Ultimamente questo argomento è stato disprezzato da molte persone ed è stato la causa per cui molte famiglie si trovano in totale distruzione. Sto parlando dei valori del passato, quelli che apprendiamo con i nostri genitori e nonni, le buone abitudini di famiglia. La generazione attuale definisce questi valori fuori moda.

Ma non possiamo dimenticare che questi “fuori moda” hanno aiutato a formare molte brave persone per la società e a solidificare molte famiglie. Per quanto più semplice potesse essere la refezione, si aveva il piacere di stare tutti insieme, era sacro, quel momento era insostituibile, era l’ora della cena.

I genitori volevano sapere com’era stata la giornata dei figli. I anche i coniugi condividevano gli avvenimenti quotidiani. Ma al giorno d’oggi, purtroppo questi momenti, non esistono più. Oggi quando la famiglia si riunisce, ognuno è con il suo cellulare, tablet, auricolari alle orecchie, molti si alzano ancor prima di terminare la refezione per correre davanti alla TV, tutto per non restare vicino alla famiglia. C’è chi si chiude in camera ed anche chi tenta di entrare senza permesso!

In passato, i bambini erano educati dalle madri. Ma oggi, sono educati dalle tate, videogame, cartoni animati, interne… 
Le madri moderne non hanno più tempo e neanche il piacere per questo. I bambini erano educati per non immischiarsi nei discorsi degli adulti e per rispettare i più anziani. Però molti, si rivolgono a loro in modo insolente. Parlano con loro come se stessero parlando con un loro coetaneo. Vi era rispetto perfino per il fratello più grande, come se lui fosse un secondo padre per i fratelli più giovani. Quando i genitori non erano in casa, lui era il responsabile della casa e per i fratelli. Invece, ultimamente, abbiamo sentito di fratelli che uccidono fratelli, figli che uccidono i genitori… È finito completamente il rispetto.

E per quanto concerne il chiedere la benedizione ai genitori prima di andare a letto a dormire e al rialzarsi al mattino? 
I figli credevano nella benedizione dei genitori, ma questo è raro ai giorni d’oggi.

Quando il ragazzo era interessato ad una ragazza, lui andava a casa di lei per chiedere il permesso ai suoi genitori per poter iniziare una relazione. Se il fidanzamento si fosse dimostrato serio, lui tornava a parlare con loro per chiedere la mano di lei in matrimonio. Ma oggi chi è che da importanza a questo? 
“Divento fuori moda”, dicono così. Al giorno d’oggi, quando i genitori vengono a sapere del fidanzamento della figlia, lei è già incinta e, in molti casi, loro diventano nonni senza neanche saperlo. Per questo motivo (la mancanza di questi valori del passato), sono molte le mogli che piangono lautamente tutti i giorni, perché non hanno avuto o non hanno voluto prestare la dovuta attenzione a questi valori.

Loro sono capaci di essere mogli, madri, amiche, “regine della casa”, perché non hanno applicato questi valori nelle loro vite, poiché hanno considerato tutto questo “fuori moda”. Oggi loro, comprendono che questi valori sono gravemente carenti. È come togliere le colonne portanti di un edificio, questo crollerà. Ed è esattamente questo che sta accadendo con molte famiglie. Loro stanno crollando per l’assenza di questo “fuori moda”, i valori del passato.

Nella famiglia moderna, la moglie non si sottomette al marito e neanche il marito ha considerazione per la moglie. Questa assenza di disciplina in casa spinge i figli in strada in cerca di una famiglia che mai hanno avuto.

Vi domando: qual è la famiglia migliore, quella tradizionale o quella moderna? 
Analizza i risultati di entrambe.

Sappiamo molto bene che i numeri delle gravidanze precoci, coinvolgimento con droghe, criminalità e marginalità in generale sono aumentate in questi ultimi anni.

Salmo 128 ha la ricetta per riscattare i valori della famiglia.

Questo è il modello da seguire: Dio, il marito, la moglie, i figli.

Marito
Beato chiunque teme l’Eterno e cammina nelle Sue vie. Allora mangerai della fatica delle tue mani, sarai felice e godrai prosperità.
– È lui che provvede, il cacciatore.

Moglie
Tua moglie sarà come una vite fruttifera nell’intimità della tua casa.
– Donna saggia, lei ha la famiglia nelle mani.

Figli
I tuoi figli come piante d’olivo intorno alla tua mensa.
– Piante d’olivo rappresentano la forza e la vitalità dei figli.

    Ecco, così sarà benedetto l’uomo che teme l’Eterno. L’Eterno ti benedica da Sion, e possa tu vedere la prosperità di Gerusalemme tutti i giorni della tua vita. Sì, possa tu vedere i figli dei tuoi figli. Sia pace sopra Israele.

Chiunque può avere una casa, un palazzo, però una famiglia benedetta, una casa in pace, viene dalle Mani di Dio.

Ha collaborato: Vescovo Ubirajara Fonseca.

17/11/15

La polemica del bicchiere di Starbucks




Alcuni cristiani nord-americani sono indignati con la rete di caffetterie Starbucks a causa del bicchiere di natale. Secondo loro, il bicchiere rosso, senza alcun simbolo tradizionale del natale; sarebbe un’attitudine “anticristiana” della rete, che possiede filiali in tutto il mondo. La tempesta abbattutasi su questo bicchiere di caffè, può già contare sull’appoggio dei cristiani di altri paesi e adesioni di personaggi famosi, come l’imprenditore e presentatore Donald Trup, che ha difeso il boicottaggio al marchio. Come se pini, candele, palline colorate e babbo natale, di fatto, fossero simboli cristiani.

Se il problema di queste persone con la Starbucks è il bicchiere che non riporta simboli cristiani nel natale, è ironico che non si preoccupino con il logo tipico dell’azienda, che rappresenta un’entità per nulla cristiana. È una sirena conosciuta come Melusina, uno “spirito delle acque”. Nella cultura africana, la stessa figura appare in una rappresentazione di Yemanià (Yemania, in Brasile), come illustrato con le due code.

Col passare degli anni, l’azienda la modificò perché fosse più presentabile. All’inizio era ben trasandata, con i seni in mostra e una posa pornografica, con le code aperte; copia di una illustrazione tedesca di un libro stampato nel 1480. Col passare degli anni, ha fatto qualche lipos, plastiche, ha messo i capelli sui seni … un legittimo makeover, che l’ha trasformata in qualcosa di più simpatico e politicamente corretto. Ma, se si fa caso alle parti laterali … le code continuano sempre là. E la corona della “regina del mare”, sulla testa. Ma, alla fine, perché una sirena come simbolo di un negozio di caffè?

Questo dubbio è così comune che il sito dell’azienda ha perfino una risposta pronta. L’ispirazione del nome e del logo deve essere venuto dalla volontà dei suoi proprietari di “onorare la tradizione marittima del caffè”. Il nome di caffetteria è stato preso da un personaggio del libro Moby Dick, il signor Starbucks, primo pilota della nave Pequod. Fu così, che hanno creato una caffetteria con il nome di un personaggio maschile e collezionato una sirena come logo … ha senso? Per niente! Non vi è alcun personaggio-sirena nel libro.

starbucks-logo-history

In un’intervista, il designer responsabile del logo disse: “È una metafora per la seduzione della caffeina, le sirene, che attraggono i marinai verso le rocce”. Metafora alquanto strana, considerato che, nei miti, le sirene attraevano i marinai per schiantarli contro le rocce … dovrebbe essere un avviso perché i clienti si mantengano lontani dalla caffetteria prima che lei li uccida? Il suo sito cerca ancora di abbellire: “Terry Heckler trovò la metafora perfetta del ‘canto della sirena’ del caffè che ci seduce per il bicchiere”. Non ha molto senso voler vendere il caffè usando questo paragone. Se il canto della sirena serviva per togliere l’autocontrollo dei marinai, usarlo come metafora per il prodotto è quasi un antimarketing. Ma, allora qual è quello di questa sirena?

Non si può affermare che i creatori del logo sapessero che stavano venerando un’entità, ma in tutte le sculture, sin dai tempi più remoti, esseri metà persona e, metà pesce (o, in alcuni casi, serpente) sono la rappresentazione di una stessa divinità, con i nomi e generi differenti: tra i cananei e filistei, Atargatis, Derketo e Dagom (la stessa immagine che Dio fece cadere e frantumarsi davanti all’Arca dell’alleanza, quando i filistei la rubarono); Oannes, in Babilonia; Matsyangana, in India; Mix Parthenos, in Grecia; Kianda in Angola; Melusine e Lorelei in Europa; Ningyo, Giappone; Yemoja in Africa; Yemanja in Brasile, tra gli altri nomi in questi e in altri luoghi.

Anche le divinità femminili di questa lista erano chiamate “Regina del mare” o “Madre d’acqua”, adorate come dee della fertilità. Da qui, la rappresentazione ufficiale di questo tipo di spirito che ha avuto un vestito, per sincretizzarsi meglio con le immagini cattoliche e nascondersi dai schiavisti di culto per questa entità, ma le rappresentazioni in cui appare la sua coda è ben comune.

Le leggende e le apparenze si modificano con il tempo, ogni cultura sviluppa la sua tradizione, ma lo spirito rappresentato rimane. Lo stesso spirito di Atargatis, Melusina, Dagom e Yemanja è venerato nell’immagine della sirena.

La cosa più incoerente di questa storia è che nessuno di quei cristiani indignati ha domandato (o almeno gli è parso strano) la presenza di una dea pagana che agita salutando con le due code, davanti al suo naso, nel loro tanto amati bicchieri di caffè. Al contrario, si sono uniti per protestare per non avere sufficienti simboli pagani su di essi!

Purtroppo, il “canto della sirena” del nostro tempo, lo spirito che avvolge questo mondo, ha accecato molti cristiani al punto che non riescono più a vedere ciò che Dio considera importante. È molto più facile attaccarsi alle tradizioni e confonderle con il cristianesimo, poiché non esige alcun sacrificio, non vi è alcun prezzo da pagare. D’altra parte, non porta neanche beneficio a nessuno.

Per chi guarda da fuori, il movimento pseudocristiano contro i bicchieri rossi sembra puro fanatismo religioso, senza senso o proposito, la cosa serve soltanto per vaccinare contro il vero cristianesimo. Vi garantisco che Gesù non perderebbe mai il Suo tempo litigando per mettere il buon vecchio a fianco della Yemanja sul bicchiere di Starbucks.

Ha collaborato: Vanessa Lampert

16/11/15

Uccisore e Debitore

Uccisore e Debitore

Vi era una città dove le leggi erano molto dure, quando qualcuno commetteva un reato, oltre a scontare la pena, questi aveva le iniziali del reato commesso come un marchio in testa, in modo che tutte le persone sapessero il reato da lui commesso.

Due fratelli erano stati arrestati con l’accusa di uccisori e debitori, ed ebbero le iniziali UD (Uccisore e Debitore) marchio sulle loro teste.

Uscendo dal carcere, uno dei fratelli si stancò di andare in cerca di lavoro ed essere rifiutato dalle persone che lo guardavano con disprezzo a causa del suo passato, allorché disse: “Tutto ciò che faccio non serve a nulla, tutti mi guardano come un omicida e debitore, posso anche vivere in qualche modo.”

Così, se ne andò e continuò a fare ciò che era sbagliato.

L’altro, pentito di ciò che aveva commesso, continuò il suo viaggio, affrontando gli ostacoli e sforzandosi a fare ciò che era giusto. Conobbe una donna di Dio, iniziò ad andare in chiesa e si convertì.

Passato del tempo, un ragazzino, incuriosito dal marchio sulla sua fronte, domandò a suo nonno:
– Nonno, cosa significano le iniziali UD sulla testa del signore?

Suo nonno sbatte la testa e risponde al nipote:
– Io non ricordo molto bene, ma credo che sia Uomo di Dio, perché la sua condotta è esemplare ed è temente a Dio.

Morale della storia: non importa il marchio che hanno posto in te e ciò che hai fatto in passato, tu puoi trasformare tutto questo in qualcosa di speciale, dipende tutto dalla tua attitudine difronte a ciò.

Tu puoi anche bloccarti e accettare che non ci sia più nulla da fare o guardare avanti, prendere delle iniziative corrette, dare una buona testimonianza e cambiare il significato della tua vita.

Ha collaborato: Pastore Marcelo Silva.

http://blogs.universal.org/bispomacedo/it/

12/11/15

Fede autentica

Fede autentica

Perché un documento sia considerato vero è necessario che questo sia autenticato. Questa autenticazione è necessaria in tutte le questioni importanti che prevedono l’identificazione, l’impegno e la garanzia. Tutte le informazioni che non sono considerate autentiche vengono invalidate e dichiarata falsa. Non c’è nessuno che si fida di ciò che non possiede i requisiti necessari per essere considerato vero, e non può essere fatto nulla con questo e per mezzo di questo.

Anche la fede è così: lei ha bisogno d’essere autenticata da Dio per essere considerata vera e produrre risultati. Purtroppo, molti tentano di produrre frutti con la loro fede e non riescono, perché stanno facendo uso della fede illegale, che non ha ricevuto l’autenticazione di Dio. Queste persone, hanno ignorato il fatto che l’Altissimo non considera autentica la fede senza sacrificio.

Il sacrificio è l’unica prova che la fede che esiste è vera. Conforme a quanto è scritto, la fede senza opere è morta (Giacomo 2:17). Infine, come provare qualcosa che non si vede? 
Soltanto con i risultati visibili! 
Così come l’esistenza del vento è provato dal movimento delle foglie degli alberi, l’esistenza della fede è provata con comportamenti di sacrificio.

Chi apre la mano dalle sue volontà per fare la ciò che Dio orienta nella Sua Parola riceve il sigillo dell’autenticazione della sua fede. Caso contrario, la fede resta soltanto nelle labbra di chi professa, così come un’informazione non può essere data come vera semplicemente con le parole, anche la fede non può essere valida con affermazioni senza prove.

Se per le cose passeggere di questo mondo l’autenticazione è necessaria, molto di più lo è per le cose di Dio, che coinvolgono l’eternità.

La fede valida ha il potere di identificare qualcuno come figlio dell’Altissimo, dimostrare l’impegno che si ha con Lui e garantire la Salvezza della sua anima. Per questo, Dio diffida e non considera la fede non autenticata. Se questo tipo di fede non può essere usata come moneta di scambio per le conquiste terrene, molto meno per le conquiste celestiali!

Nessuno può vivere una vita di qualità o entrare in cielo illegalmente. Per questo, abbiamo bisogno di legalizzare la nostra fede giorno dopo giorno, attraverso i nostri comportamenti di sacrificio.
Il Dio Autentico esige la fede autentica. Se la tua credenza è invalida, anche il tuo dio è invalido – perché il tuo dio sei tu stesso.

Vescovo Edir Macedo

08/11/15

L'orgoglioso

"Prima della rovina, il cuore dell'uomo s'innalza, ma l'umiltà precede la gloria." (Proverbi 18:12) 


06/11/15

Dio ci ha resi...


L'unica scelta...


I tre tipi di servi


I servi di Dio, sono tutti quelli che sono stati chiamati, scelti e contemplati con lo Spirito Santo. L’altissimo conta con il loro lavoro per compiere il Suo Piano di Salvezza. Ma, purtroppo, molti di questi servi, invece di agire come cooperatori di Dio (2 Corinzi 6:1), hanno impedito che più persone potessero conoscere il Signor Gesù, comportandosi in modo opposto alla Sua volontà nel fare e nell’essere.

Nella Parola di Dio, per mezzo di una parabola, Lui ci mostra il profilo del servo che LO compiace (Matteo 25:14-30). Questo profilo si riassume in due qualità: buono e fedele. Che cosa significano queste due caratteristiche? 
Come possono interferire nella crescita del Regno di Dio? 
Che cosa accade se una di queste non è riscontrata in un servo dell’Altissimo?
Il servo buono è colui che produce frutti, è competente, pone tutta la sua forza in ciò che sviluppa la capacità che possiede. Le sue conquiste sono notevoli. Abile, è qualcosa in più nel Regno di Dio e moltiplica il talento che ha ricevuto dal suo Signore. Passività e comodità non fanno parte del suo vocabolario.

Il servo fedele è colui che porta dentro di se l’intenzione sincera di glorificare il Signor Gesù. Lui è consapevole di essere stato scelto per un proposito maggiore della sua stessa vita. Con un cuore puro, considera la Sovranità di Dio e sa che non può fare nulla senza di Lui. È vero e ha carattere.

Per questo motivo che, in mezzo a noi, vediamo molti servi che sono buoni, ma non sono fedeli, ed anche molti servi che sono fedeli, ma non sono buoni. Vi sono anche i buoni e fedeli, però, sono pochissimi.

I primi, raggiungono risultati impressionanti nel loro lavoro, ma hanno l’intenzione di glorificarsi attraverso questi. Lo fanno per se stessi, non per Dio. Desiderano, in qualche modo, raggiungere benefici personali attraverso il loro ministero. In questo modo, possono pregiudicare la salvezza degli altri, giacché esiste il rischio che possa emergere uno scandalo a causa loro.

Al contrario, vi sono quelli che, pur gradendo il Signore con le loro intenzioni, sono tutt’altro che ottimali per non impegnarsi al massimo in ciò che fanno. Recidivi, non cercano di fare la differenza. Non si mettono in discussione, non migliorano e si accontentano di poco. Smettono di salvare di più per mancanza di sforzo.

Finalmente, i buoni e fedeli sono coloro che compiacciono Dio in ciò che fanno e in ciò che sono. Visionari, cercano cose più grandi con l’intento di presentare al Signore i risultati eccellenti, poiché hanno piacere nel soddisfarLO e compiacerLO in questo mondo. Loro si danno più puramente per salvare di più.

La domanda che non può esser taciuta è: quale di questi tre tipi di servo sei?

Stai attento, servo di Dio! Non permettere che la tua ambizione personale o la tua comodità impedisca che la salvezza giunga alle altre persone! Rimedia ai tuoi difetti, poiché l’altissimo sta contando con te nella Sua Grandiosa Opera! Presentati sempre a Lui come un servo completo, che ha le mani callose, ma un cuore pulito.

Vescovo Edir Macedo.

05/11/15

3 cose necessarie per superare l’impossibile (Parte 2)


Tu devi porre rimedio al tuo modo di pregare, al tuo modo di venire in chiesa, a come partecipi ad una riunione!
Tu stai provando la tua stessa fede! Questo è importante per te!
Perché ti fa una persona definita, una persona indipendente, una persona coraggiosa, una persona che sa ciò che è!
Quando fai i tuoi propositi, quando digiuni, quando acclami, tu stai esercitando la tua fede! E questo ti fa bene, non ti fa male! Soltanto che, non puoi esercitare la tua fede solo quando sei in chiesa!, Tu devi esercitare la tua fede anche fuori dalla chiesa!

Arriva un pensiero negativo, tu lo devi sostituire immediatamente con un pensiero positivo! … Qualcuno ti ha minacciato, qualcuno ti ha giurato, qualcuno ti ha maledetto, qualcuno là fuori ti ha dato una brutta notizia, una parola negativa! … Tu devi riprendere: sei legato in Nome di Gesù!

Tu non puoi accettare che quella parola entri nel tuo cuore! Nella tua mente! Perché se no produrrà frutti marci, che inquineranno o andranno ad aggravare ancora di più la tua situazione! Riesci a capire ciò che sto dicendo?

Arriva una tentazione, sei perseguitato, stai subendo un’ingiustizia! … Tu devi resistere! Devi resistere, perché sai che il male vuole che tu cada in tentazione cosicché tu venga a distruggere, tutto quello che hai fatto correttamente qui!

Perciò, tu sarai tentato a mentire, sarai tentato a guardare con malocchi, sarai tentato a dire parole indecenti, a lamentarti, a maledire, la tua stessa vita. Fai attenzione alla tua lingua, ai tuoi occhi, fai attenzione alle tue orecchie, sarai tentato a fare qualcosa svogliatamente, in modo negligente, in un qualsiasi modo. Devi fare le cose come se fossero per Dio! Ma il tuo datore, il cliente non lo riconoscono! Problema loro!!!

È tua responsabilità fare come se lo stessi facendo per Dio!

Dio non ha bisogno di nulla, sono io che necessito di tutto! Significa che tu fai le cose per Dio con sfida. Tu usi la tua fede in modo intelligente!
Dice così il Sacro Testo:

Egli era con Davide a Pas-Dammim, dove i Filistei si erano radunati per combattere e dove c’era un campo pieno d’orzo. Il popolo fuggì davanti ai Filistei

1 Cronache 11:13
Ascoltate. Il popolo di Dio era nella sua terra.
Tu se a casa tua, al tuo lavoro, nella tua chiesa, tu sei nella tua vita e il male sudicio, tenta di rubare, distruggere quello che è tuo! E che cos’ha fatto il popolo? Fuggì! Fuggirono! Guarda la loro codardia!
Guarda quel problema, non era grave, ma diventò grave, perché loro fuggirono!
Loro non fecero questi tre passi che ho terminato di insegnare! Ma questi guerrieri di Davide, questi servi di Dio

… si piantarono in mezzo al campo, lo difesero e sconfissero i Filistei; così l’Eterno operò una grande vittoria.

1 Cronache 11:14
Vedi, tu ti devi mettere al centro del tuo terreno. È il tuo matrimonio, è la tua salute, è la tua famiglia, la tua azienda, il tuo lavoro, è la tua fede!
Devi metterti dove? Al centro!
Io sono responsabile della faccia, io devo esercitare la mia fede, io devo confidare in Dio! …. si piantarono in mezzo al campo, lo difesero e sconfissero i Filistei che erano in numero maggiore a loro e l’Eterno operò una grande vittoria.

Quando Dio li ha liberati? Quando loro fecero ciò che dovevano fare, che era piantarsi in mezzo al campo e difenderlo, e così Dio gli diede la vittoria!

Vedi, se non difendi, Dio non libera, Lui non fa la Sua parte fino a quando noi non facciamo la nostra!

Dio è con te e anch’io!

Vescovo Julio Freitas

http://iurditalia.org/messaggi/vescovo-julio-freitas/

3 cose necessarie per superare l’impossibile



Voglio che voi intendiate 3 cose che sono necessarie per superare l’impossibile!

La prima cosa è individuare il problema, riconoscere che quel problema sfugge dalle tue mani.
Il primo passo per superare un problema impossibile è che tu riconosca che per quanto tu sia capace, per quanto tu ti sforzi, per quanto possano essere buone le tue intenzioni, questo problema ti sfugge di mano! (risolverlo)

Quando riconosci questo e consegni a Dio, perché è questo il primo passo, consegnare a Dio, tu parli con Dio, “Mio Dio sto affrontando questo problema, so che il Signore sa che lo sto affrontando, ma voglio affidarlo nelle tue mani! Voglio lasciarlo nelle Tue mani!”

Perché? 
Tu devi capire perché è importante!

Perciò questo è il primo passo.
Qual è il primo passo? 
Riconoscere che per risolvere questo problema che ti sfugge di mano, e solo per mezzo dell’intervento Divino sarà risolto!

È chiaro?
E in che modo farai questo? 
Aspettando che le cose avvengano? 
Soltanto con pensieri positivi? Soltanto dicendo io credo in Dio?
No! Tu devi parlare con Dio! 
Devi aprire la tua bocca e dire: “Dio, io sto affrontando questo problema, lo so che Tu sai che lo sto affrontando, ma io lo voglio mettere nelle Tue mani. Voglio affidarlo nelle Tue mani, perché so che per Te nulla è impossibile! 
Perché io so che per Te nulla è assolutamente impossibile!
 Perché il Signore ha un Potere che fa accadere l’impossibile!”
Questo è il primo passo.

Il secondo passo è, che tu ti confronti con il problema. Sei tu che ti devi confrontare con questa situazione impossibile, sei tu che devi sbatterci letteralmente la faccia. Che il problema sia in casa, che sia al lavoro ovunque sia, ci devi mettere la faccia! 
In altre parole ti devi confrontare! Tu non puoi ometterlo, non puoi fuggire. “Ah, il problema è in casa, allora voglio evitare mia moglie e mio figlio! 
– Il problema è in azienda, allora eviterò il cliente, voglio evitare questo impiegato, voglio evitare il datore, il dirigente!”
Questo non ti risolverà il problema, il problema impossibile a che vedere con la giustizia, allora eviterò il tribunale, eviterò l’avvocato, eviterò di andare in tribunale. Questo non ti risolverà il problema!

“Ah, ma il problema è impossibile, il problema riguarda la salute! Devi andare dal medico! Ma il medico può dire che è peggiorato, che non c’è nulla da fare; il medico ha detto che il mio problema è impossibile!”
Non importa, quel che il medico dirà, quel che l’avvocato dirà!
“Ah, il mio problema a che vedere con una situazione economica. Mi sento svergognato con la banca!”
Vai in banca! Tu devi metterci la faccia! Ti devi confrontare! Metterci la faccia, raccontare il tuo problema, non è umiliarti!
“Ah, ma il problema è impossibile!”
Si, ma per il Dio al quale hai affidato il problema, no!
Comprendi la differenza?
Metterci la faccia, confrontarti con il problema, dimostra dentro di te, non contro tua moglie, contro tuo marito, contro tuo figlio, contro il tuo datore, cliente, giudice, avvocato, direttore della banca, no! Ma tu sai dentro di te sai che, dietro al problema c’è il male, non Dio!

Non c’è Dio dietro a questo problema, che ti opprime, che ti intristisce, che ti angoscia, che vuole toglierti la pace! Devi confrontarti, con la consapevolezza che lo devi riprendere dentro di te! Per questo non devi maltrattare nessuno, non essere scortese con nessuno, essere acido con nessuno! Tu devi essere fervente!

Cosa significa essere fervente?

Non essere fanatico! Essere fervente, non è essere religioso! Fervente, non è essere negativo, timido, codardo. Fervente è essere una persona stabile! La tua fede stabile! Stabile nelle tue convinzioni, confrontati con il problema!

E il terzo passo ed ultimo prova la tua stessa fede!
Tu devi provare la tua fede, devi esercitare la tua fede, tu non puoi fare le cose così come le stai facendo. Devi fare qualcosa di differente!
La fede, è come un muscolo, quando più eserciti il muscolo, più flaccido, più debole, lui resta così! 
Si o no?
Chiaro che no! Quanto più lo eserciti, più diventa forte!
Perché abbiamo bisogno dei muscoli?
Per mostrare la bellezza? 
Un corpo definito?
No! Per proteggere le ossa, ed anche perché tu possa trarre profitto da quella membra del tuo corpo, che siano le spalle, le braccia, che siano le mani!… 
Comprendi?

Noi dobbiamo esercitare la nostra fede!

Dio è con te e anch'io!

Vescovo Julio Freitas.

04/11/15

1° - VOLERE - (12 Consigli per il Successo )

2° CREDERE 12 Consigli per il successo

3° - AFFERMARE (12 Consigli per il Successo)

3° - AFFERMARE (12 Consigli per il Successo)

Un suo semplice esempio ha risvegliato la mia fede.

Un suo semplice esempio ha risvegliato la mia fede.

Cara Cris,

Un grande cambiamento è iniziato in me dal momento in cui ho osservato il suo fare premuroso verso la sig.ra Ester. L’ho sempre notato, ma c’è stato un giorno in cui il suo modo di fare verso lei mi ha toccata in modo particolare. È stata una scena banale, ma è stata sufficiente per farmi riflettere sul mio rapporto con mia madre. Un semplice esempio ha svegliato la mia fede e mi ha fatto strappare un trauma che neanche sapevo di avere …
Ho fatto una profonda riflessione e ho visto ciò che era stato risolto inadeguatamente tra noi due. Sono sempre stata una brava figlia, nonostante la mia adolescenza nell'essere un po’ rivoltata con lei. Non le mancavo di rispetto, ma la ignoravo, come se lei non fosse importante per me. Lei lo percepiva e ci restava male, anche perché mio padre, che era sempre pronto, aveva tutta la mia attenzione e lei no.

Una volta mi prese per il braccio e scuotendomi mi domandò perché la stavo trattando in quel modo, io non seppi risponderle. Gli anni sono passati ma non aver avuto la risposta ha lasciato la sua scia dentro di me. Mi sono sempre domandata per quale motivo la ignoravo, ma non l’ho mai capito. Col tempo mi sono sposata, ho cambiato stato, e mi sono resa conto che anche se stessi nella presenza di Dio e LO servissi, tra me e lei c’era ancora una lacuna. Così, in una riunione, ho visto la sua attenzione verso sua madre, e lo Spirito Santo parlò con me. È curioso che non sia stata la Parola data a parlare con me, ma è stato un gesto visto che ha svegliato la mia fede. In quell'esatto momento ho compreso che non ho mai trattato mia madre in quel modo e questo iniziò a infastidirmi parecchio. Sono uscita dalla riunione, e a partire da quel giorno ho iniziato a cercare in Dio la risposta a quella domanda che lei mi face tanti anni prima: “Perché mi tratti così?”

Le mie incessanti ricerche hanno avuto buon esito, poiché Dio mi ha rivelato la risposta. Lui mi ha fatta tornare indietro nel tempo, alla mia infanzia, un periodo in cui ho sofferto molto. Mi ha fatto scoprire che ignoravo mia madre perché la consideravo colpevole. Una volta compresa la situazione, ho chiesto a Dio in che modo avrei potuto cambiare quella situazione e, la Sua risposta è stata di confessare tutto a lei e alla mia famiglia. Questo mi ha fatto molto male perché, avevo un segreto in me di cui non avevo alcun problema nel parlarne, lo sapeva perfino mio marito, ma non l’ho mai voluto rivelare ai miei genitori. Lo consideravo un argomento proibito per loro. Decisi di sacrificarmi e parlare con loro.

Riunii i miei genitori e mia sorella raccontandogli tutto. Gli raccontai che per tutta la mia infanzia ero stata vittima di pedofilia proprio sotto i loro occhi e loro non si erano mai accorti di nulla. Essendo preoccupati con i loro problemi, non si erano accorti che io ero quella che più necessitava il loro aiuto. Per questo motivo ero cresciuta rivoltata, soprattutto nei confronti di mia madre, perché uno degli aggressori faceva parte della sua famiglia. Avevo proiettato su di lei la rabbia che nutrivo verso l’aggressore, per questo la ignoravo, come se la colpevole fosse lei.

I miei genitori rimasero sbigottiti, non si aspettavano di sentire tutto ciò. Piansero, mi chiesero scusa, ma non necessitava, perché soltanto il fatto di essere riuscita a parlare con loro era stato un mio modo di chiedere perdono a loro e perdonare liberandomi di quel segreto. Poi, con mia sorpresa, mia madre mi disse che anche lei era stata vittima di pedofilia durante l’infanzia. Mi soffermai pensando a quanto sia così ricorrente questa piaga nelle famiglie e a quanto i bambini, soffrono in silenzio per evitare una maggiore sofferenza ai genitori, come è stato ad esempio nel mio caso. Non gli raccontai mai nulla per non recare ulteriori sofferenze e problemi, visto che ne avevano già molti.

La cosa interessante è che questa scoperta mi ha liberata (la definisco proprio una liberazione) ha “coinciso” con l’offerta di agosto, dello spirito virtuoso, in cui dovevamo chiedere aiuto e rivelare ciò che volevano tanto nascondere …

Sa, tutto questo mi ha aiutata molto, e non so neanche se avrei dovuto esprimermi in questo modo, ma ringrazio Dio perfino per questo male subito. Gli sono molto grata, perché quella sofferenza mi ha permesso di incontraLo pochi anni dopo e, a partire da quel giorno, Lui non ha MAI più permesso che qualcuno mi toccasse.

Questa radice è rimasta per molto tempo fino a quando non l’ho scoperta. Ho visto i rami del trauma nel mio matrimonio, perché mi atteggiavo con mio marito allo stesso modo di come facevo ai tempi con mia madre, ovvero, con disprezzo. Tutto è cambiato dal momento che ho strappato questa radice, ma credo che molte donne, pur essendo in chiesa, soffrono con questo genere di problema e probabilmente neanche se ne rendono conto.

Per questo, questa e-mail è un modo per ringraziarla per essere questo esempio per noi ( guardi che ciò che ha svegliato la mia fede per questa scoperta è stato il suo esempio di figlia premurosa) ed è anche un modo per chiederle questo genere di aiuto per le donne e bambini che soffrono a causa del trauma inferto dalla pedofilia.

Potrei dirle tante altre cose che ho imparato da tutto questo, ma so che non ha molto tempo, per questo motivo non voglio dilungarmi. Però, voglio che sappia che può contare su di me per qualsiasi cosa, poiché il mio sogno più grande, adesso più che mai, dopo aver visto ciò che Dio ha fatto per me, è quello di aiutare ancora di più coloro che ne hanno bisogno.
Dio la benedica molto di più!

Baci,
Jaqueline

03/11/15

Pronto per cosa?

Pronto per cosa?

Esistono persone che si preparano per aspettare molte cose.

– Si preparano aspettando il giorno della prova.
– Si preparano aspettando il giorno del matrimonio.
– Si preparano aspettando la nascita di un figlio.
– Si preparano aspettando un loculo, attendendo la propria morte.

Ma non si preparano per la salvezza, il nuovo cielo e la nuova terra.

Noi ci prepariamo per ricevere ciò che aspettiamo.
Se aspettiamo il materiale, ci prepareremo per il materiale.
Se aspettiamo lo spirituale, ci prepareremo per lo spirituale.

– Noè si preparò aspettando il diluvio.
– Giovanni Battista preparò il cammino per aspettare l’Agnello di Dio.
– Le cinque vergini prudenti si prepararono per aspettare lo Sposo.
– Il Signor Gesù preparò i discepoli per aspettare la Sua morte e resurrezione ed anche lo Spirito Santo.

Dobbiamo essere pronti, aspettando il ritorno del nostro Signore OGGI.
Per cosa ti sei preparato?

    “Ma noi, secondo la Sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abita la giustizia.” 2 Pietro 3:13

Ha collaborato: Vescovo Djalma Bezerra

02/11/15

Tu sei esperto in qualcosa?

Tu sei esperto in qualcosa?

Esiste un versetto che rivela un po’ riguardo al motivo che ha indotto Esaù ad aprire la mano dal suo diritto di primogenitura, spiegando così, la differenza tra gli “Esaù” e i “Giacobbe” che esistono nel mondo … in quale ti inquadrerai?
“I due fanciulli crebbero ed Esaù divenne un esperto cacciatore, un uomo di campagna, mentre Giacobbe era un uomo tranquillo, che viveva nelle tende.”
Gn 25:27
In primo luogo, iniziamo a comprendere il significato della parola “esperto”: un esperto in qualcosa è qualcuno che ha una grande conoscenza in una determinata area, è abile, dotto. Ma, diventare un esperto, non avviene da un giorno all'altro, molto meno per essere un hobby.

Perché qualcuno diventi un esperto in qualcosa, sono necessari molti sforzi, dedizione, ore, giorni, mesi, anni di impegno. Questo era il caso di Esaù! Prova a immaginare… in quell'epoca, perché qualcuno potesse andare a caccia, doveva camminare un bel po’, andare lontano, restare giorni senza tornare a casa per portare qualcosa che ne fosse valsa la pena. Di sicuro, tutto questo rappresentava un sacrificio per Esaù, perché doveva restare lontano dalle comodità di casa sua, senza i piatti di sua madre …

Quando ritornava, tutti si rallegravano perché tornava sano e salvo, e lui a sua volta, felice di essere tornato e, sicuramente esausto, volendo soltanto riposare per recuperare le forze e, dopo un giorno, uscire nuovamente da casa per andare a caccia. Puoi comprendere che lui diventò un “esperto” di caccia. Commise errori, ci furono volte che tornò senza nulla, soltanto con il sentimento di frustrazione e la voglia di tornare per dimostrare che era capace.

E Giacobbe? 
In cosa diventò esperto? 
In nulla! 
Lui viveva nelle tende. Mentre suo fratello si dedicava alla caccia, lui restava ad apprendere a come amministrare, fare attenzione ai dettagli e, certamente, ascoltare tutto ciò che suo padre e, soprattutto sua madre, gli raccontavano su suo nonno, Abraamo: di come aveva obbedito alla Voce di Dio quando fu chiamato lasciando tutto per Lui… 
Delle molte prove che passò… Di quando era disposto a sacrificare suo figlio per obbedienza a Dio e Lui che giurò di benedirlo… 
Che Isacco suo padre, ricevette la benedizione da suo nonno …

Immagina come Giacobbe ricevesse tutto questo, che cosa provocavano in lui queste parole, la forza delle stesse nel suo spirito. La voglia di avere quella benedizione, sarà aumentata ogni giorno di più! 
La sua visione sarà stato ogni giorno di più in ciò che non è visibile (Benedizione) che in ciò che è visibile (eredità materiale di suo padre).

Esaù si dedicava alla caccia e, aveva poco tempo da dedicare all'ascolto per quanto concerne la Fede, l’Obbedienza, Sacrificio …

Gli “Esaù” di oggi sono giustamente coloro che vedono soltanto ciò che è materiale, sono persone di fede, credono in Dio, ma tutto il tempo che hanno lo dedicano per migliorare il loro livello di vita, acquisire beni materiali, fare nuovi corsi, amministrare la loro azienda… 
Finendo esausti di tutto questo, senza avere neanche il tempo per pregare (e quando lo fanno, è una preghiera “veloce”, perché “Dio sa già tutto”), non hanno iniziativa per meditare nella Bibbia (“leggono” soltanto quando sono in Chiesa e ascoltano la predica), e quando vengono in Chiesa, è soltanto per lamentarsi con Dio sulla loro situazione, per chiedere una risposta urgente, per chiedere la cura, la liberazione, un impiego …

I “Giacobbe”, sono tutti coloro che, nonostante necessitano migliorare molte cose nella loro vita (poiché hanno bisogno di salute, di un impiego, di clienti, di una casa, di macchine, famiglia felice, realizzazione sentimentale…), cercano di “vivere nelle tende”, ossia, hanno gli occhi e la loro attenzione rivolti per ciò che proviene dallo Spirito Santo, ciò che non si vede, ma che è Eterno, che hanno sete della Parola di Verità, il cui piacere è nell'Obbedire al Signore della loro Anima.

Rifletti insieme a me, tu sei diventato un “esperto cacciatore” o hai “vissuto in tende”?

Dio è con te e anch'io!

Vescovo Julio Freitas.

O caminho que você deve tomar - Bispo Edir Macedo

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