20/06/12

Essere servo



Obbedienza al Signore significa fare la Sua volontà. 
E ciò richiede sacrificio, perché per il servo fare la volontà del suo Signore, bisogna negare la sua propria.

PRINCIPIO DELLA FEDE


A partire dalla ribellione di Adamo, il mondo entrò in una crisi spirituale e, conseguentemente, morale.
Senza la direzione Divina, l’ umanità sviluppò l’ idolatria, l’ indisciplina e il disordine.
Per dare una nuova opportunità all’ umanità il Signore avrebbe dovuto inviare Suo Figlio per morire per essa.
Ma, come generare Gesù in un mondo idolatra?
Come generare il Santo Figlio di Dio in mezzo al peccato?
Allora, il Signore decise di generare, prima, un popolo separato dagli altri popoli pagani.
Abrahamo fu l’unico che rispondeva al piano Divino.
La sua fede relazionata all’intelligenza si adattava alla collaborazione con Dio.
Dio è spirito, sapienza, intelligenza, ragione…
La comunione con Lui esige una fede relazionata all’intelletto.
Abrahamo raziocinava.
Avrebbe preferito l’ateismo a credere nei dei creati dall’ arte e immaginazione umana.
Dio scelse Abrahamo perché lui pensava.
Usava il raziocinio per scegliere e non il cuore. (Non c'è niente tanto ingannevole come il cuore umano.
(Gr 17,9).
Anche così, per fare di lui una nazione, doveva rimuoverlo dal suo mondo particolare.
Al contrario, influenzato dai familiari e dalle tradizioni pagane di quella società, non avrebbe dato ascolto per prestare attenzione alla voce di Dio.
La prima prova della sua fede fu il sacrificio di lasciare la terra del peccato, lasciare i familiari e anche rinunciare a guidare il suo clan.
Questo stesso criterio nel processo selettivo dei figli di Dio si applica nei giorni attuali.
Gesù disse:
“Se qualcuno Mi vuole seguire, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e Mi segua.”
(Matteo 16.24)
Nella collaborazione con Dio non c’è una terza persona. O Lui è il Primo nella vita o non ne fa parte. Per avere l’ onore di averLo come SIGNORE, Lui esige che sia il Primo, la Primizia nella vita…
È come disse Gesù:
“Chi ama padre o madre più di Me, non è degno di Me; e chi ama figlio o figlia più di Me, non è degno di Me. E chi non prende la sua croce e non viene dietro a Me, non è degno di Me. Chi avrà trovato la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per causa Mia, la ritroverà.”
(Matteo 10.37-39)

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