07/04/14

Sacrificio come tu non hai mai inteso


Sarebbe buono che tutti comprendessero il reale senso della parola sacrificio, poiché oggi giorno è un qualcosa mal compresa.
Per questo, andremo a viaggiare nel tempo e tornare all'idea originale del sacrificio, che venne dal proprio Dio. Sacrificio, nel senso spirituale, implica molto più di che un foglio di carte sull'altare. È tutta la vita di una persona. Ma prima, vediamo di capire un fatto importante.

La definizione della parola “sacrificio” nel Dizionario Aurelio rivela un fatto che ci può aiutare a capire l’incomprensione sul tema. Guarda:

sa.cri.fi.cio sm (lat sacrificio): Offerta fatta a divinità, in mezzo a cerimonie./ Fig. Rinuncia volontaria o forzata a qualcosa che si possiede./ Sacrificio umano, immolazione di una persona a divinità./ Spirito di sacrificio, tendenza a sacrificarsi o a cedere senza beneficio immediato./ Privazioni, spese volontariamente imposte.

Mentre, la parola “sacrificio” in ebraico (Korban, le - hakriv) è della stessa radice di arrivare vicino, avvicinarsi, diventare intimamente coinvolto in una relazione con qualcuno. Dovrebbe essere questa la reale intenzione del sacrificante.
Di fatto è deprecabile che nessuna parola nella lingua portoghese possa esprimere adeguatamente il significato profondo della parola “Korban” (קרבה) in ebraico. Oggi usiamo la parola “sacrificio” per mancanza di un’altra che abbia lo stesso senso dell’ebraico.

Ma non è soltanto un problema di traduzione. Cambia la parola, cambia il senso. E se cambia il senso, non comprendiamo cosa stiamo facendo nel sacrificare a Dio.

L’idea di “sacrificio” in portoghese indica una cessione di qualcosa di valore per il ricevimento di un altro maggiore o un’attitudine incondizionata per qualcuno o per qualcosa da essere conquistata. Questo non ha un legame con il senso originale della parola “Korban”.
Prima di tutto, “Korban” è una parola che non porta il significato di dare un presente o offerta. Questo perché, nella coscienza giudaica, dare qualcosa a Dio è pensare di essere superiori a Lui.
Chi siamo noi o cosa abbiamo per dare qualcosa all'Altissimo? Come pregò Davide, quando lui e il suo popolo presentavano i loro sacrifici a Dio per costruire il Tempio:

Ma chi sono io e chi è il mio popolo, che siamo in grado di offrirti tutto questo spontaneamente? Tutte le cose infatti vengono da te, e noi ti abbiamo semplicemente dato ciò che abbiamo ricevuto dalla tua mano. 1 Cronache 29:14

Il reale senso della parola “Korban” è usato esclusivamente nella Bibbia in ebraico per dimostrare la relazione e l’avvicinarsi dell’uomo a Dio. Ossia, per intendere la parola sacrificio, dobbiamo comprendere la sua radice biblica originale.
Se la definizione di Korban è “arrivare più vicino” o “avvicinarsi”, allora l’obiettivo dei sacrifici nel Tempio è niente meno che dedicare la propria vita a Qualcuno molto superiore. È l’avvicinarsi di un essere umano alla Fonte di tutta la vita. Tu sai cosa significa questo? Il sacrificio nel Tempio non portava un’idea di dare qualcosa o perdere qualcosa di valore, ma di una consegna totale per un avvicinarsi al Creatore.

Così come il Re Davide pregò, nel Salmo 73:28 -Ma quanto a me, il mio bene è di accostarmi a DIO - in altro senso, vicinanza a Dio è la più vera, la più pura e sublime espressione della parola sacrificio.

Senza questa vicinanza a Dio, che è quello che da il vero senso della vita, la persona resta senza direzione, cercando una ragione per vivere in cose che gli proporzionano un conforto temporaneo, come il proprio denaro. Lei si sente come un semplice animale, vuota in quello che la fa differente dagli animali: la sua anima.

Coloro che si consegnano per mezzo di un sacrificio/ avvicinamento è come quel vitello che era consumato dal fuoco dell’altare. E ciò che accade nell'altare, accade anche nella mente e nel cuore di coloro che offrono.

Preparati per il grande giorno - il giorno in cui tutti potranno entrare nel Tempio del Dio Altissimo per mettersi davanti a Lui come veri sacrifici. Ma questa volta, non soltanto per un avvicinarsi come accadeva in passato, ma perché lo Spirito Santo si impossessi completamente delle loro vite.

Inaugurazione del Tempio di Salomone. A breve.
Ah, che giorno!


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Fede, Decime e Offerte.


Fede, decime e offerte non esistevano prima del peccato.

Erano figure che non necessitavano in quanto il rapporto creatura - Creatore assomigliava a quello degli angeli. Ossia, non vi era la figura della Porta d’entrata nella presenza dell’Altissimo.

Adamo e Eva non avevano restrizioni per entrare nella presenza dell’Onnipotente.

Fu a partire dal peccato che il Signore istituì regole per l’essere umano per entrare nella Sua presenza. Perché, come può il profano entrare davanti al Santo dei santi?

La prima attitudine Divina, dopo il peccato, fu sacrificare un’animale.
Obbligando la morte ad essere inclusa nella creazione;
Con la morte fu istituita l’offerta di sacrificio per espiare il peccato;
L’offerta del sacrificio istituì la fede.

L’animale sacrificato per il Signore Dio servì a profetizzare il sacrificio di Suo Figlio Gesù;

Così come la pelle dell’animale coprì la nudità di Adamo ed Eva, il sangue di Gesù ha eliminato i peccati di chi LO elegge come Signore e Salvatore.

Gesù Cristo è Signore soltanto di chi, in pratica, LO serve.

Decime o primizie della raccolta fu l’abitudine istituita da Dio prima della Legge e Comandamenti di Mosè per provare la fedeltà dei servi.

Abraamo pagò le decime a Melchisedec Genesi 14:20

Le decime simbolizzano i decimisti sull'Altare di Dio così come Gesù simbolizzò la Decima di Dio per l’umanità.

Gesù era il Figlio Unico di Dio (Unigenito). Più tardi, diventò il Primo Figlio di Dio (Primogenito) in quanto attraverso Lui molti altri figli furono generati dal Suo Spirito.

Il popolo d’Israele, ad esempio, era la primizia di Dio, e questo simbolizzava la decima di Dio nel mondo.

Israele era consacrato all'Eterno, le primizie del suo raccolto… -Geremia 2:3

Il peccato originale generò la morte, che esige fede per la salvezza,
che esige offerta sacrificale per il peccato (...e senza spargimento di sangue non c'è perdono dei peccati. Ebrei 9:22),
che esige sacrificio quotidiano conforma a quanto Gesù disse in Luca 9:3:

Se qualcuno vuol venire dietro a Me, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e Mi segua.

Pertanto, chi è disposto a salvare la sua anima deve vivere per la fede che esige sacrificio, sacrificio e sacrificio.


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