01/02/13

Il sangue della consacrazione


Il sangue della consacrazione


La parola "consacrato" vuol dire "dedicato", e si consacra attraverso un'offerta. Così, quando si fa un'offerta in favore di qualcuno, in verità si sta dedicando alla persona per la quale si è fatta l'offerta. Tale offerta, essendo fatta a Dio, significa che quella persona da quel momento in poi appartiene a Lui. (Levitico 27.2) "ma colui che nacque da Dio lo protegge, e il maligno non lo tocca." (1 Giovanni 5.18). Tranne con il permesso divino, come nel caso di Giobbe. Giobbe 2.6

Quante famiglie vengono raggiunte dalle forze spirituali del male, che mettono vizi, malattie, miseria, incomprensioni, e peggio ancora, causano la morte - come in alcuni casi, lei arriva in modo prematuro e banale, per mancanza di attenzione, di sicurezza o di consacrazione a Dio? Però la domanda più importante è: dove vanno le anime di queste persone? In verità la morte è imminente a tutti gli esseri umani, e prima o poi arriverà in un modo o nell'altro per tutti.

Quanti genitori darebbero tutto e non misurerebbero gli sforzi per riavere i loro figli? Ma la realtà è: che dopo la morte, non si può fare più niente; si deve fare mentre si può.

Questa consacrazione dei decimisti, aggregata al voto per la famiglia, porterà protezione e soprattutto, la salvezza.

Questo ci fa ricordare la liberazione del popolo di Israele dalla schiavitù egizia, quando ogni israelita doveva sacrificare un agnello per ogni famiglia, in accordo all'orientamento dato da Dio (Esodo 12.1-6), e il sangue di quell'agnello, messo sugli stipiti e sull'architrave delle porte, sarebbe stato il segno che quelle case erano consacrate a Dio. Esodo 12.7-13

I primogeniti sarebbero stati salvati, liberati dal distruttore, che sarebbe passato in una notte, come infatti avvenne, per uccidere quelli che si trovavano nelle case in cui non c'era il marchio del sangue dell'agnello, mentre tutti i primogeniti degli egiziani morirono (Esodo 12.29). Chi lo sa, forse anche alcuni figli d'Israele , che non hanno voluto obbedire, o che non diedero la dovuta importanza, furono vittime di quello stesso spirito distruttore, che oggi agisce allo stesso modo?

Arriva il Carnevale. Mentre molti si troveranno alla festa della carne, noi da giorno 3 al 10 febbraio saremo a lottare per i nostri familiari. In effetti, fu a partire da questo evento di Esodo 12 che fu istituita la Pasqua e la consacrazione dei primogeniti, affinchè il popolo d'Israele non dimenticasse mai questo rituale di consacrazione. Esodo 12.14

Allo stesso modo in cui il sacrificio dell'agnello consacrò la casa di coloro che hanno creduto, il Signore Gesù fu consacrato con l'offerta di Giuseppe e Maria. Luca 2.22-24

Quelli che credono saranno consacrati attraverso le loro decime e consacreranno i loro familiari attraverso le loro offerte. Questa è la nostra fede: chi crede, consacrerà la sua famiglia; chi non crede, pazienza!

Definiti in tutto


Chiesa Cristiana dello Spirito Santo- IURD

Diego… Chiara… Riccardo… Fabio… sarà che Lui ti ha già chiamato?
E tu?
Hai saputo dare ascolto?

“Or Gesù, camminando lungo il mare della Galilea, vide due fratelli: Simone detto Pietro e Andrea suo fratello, i quali gettavano la rete nel mare, poiché erano pescatori.” (Matteo 4.18)

Gesù stava camminando, lungo il mare della Galilea, e vide che quei due fratelli, Pietro e Andrea, stavano lavorando come pescatori, ossia, loro erano e stavano attivi!
In quel preciso momento, in cui Gesù li avvistò, loro stavano lanciando le reti in mare, tuttavia loro avevano una chiamata per servire Dio, così come tutti noi che conosciamo la Verità. Prima, molti di noi servivamo a noi stessi, agli altri o anche al proprio Male, direttamente o mediante la pratica dell’idolatria, dallo spiritismo, della bugia, della prostituzione, del rancore, della violenza o della sottomissione ad un determinato vizio. Ma, così come noi lo siamo oggi, questi uomini anche furono chiamati.
“E disse loro: Seguitemi e Io vi farò pescatori di uomini.” (Matteo 4.19)

Qui vediamo Gesù che interpella Pietro e Andra, facendo loro un invito, ossia, Lui non Si impone a nessuno. Ma, rifletti, se a volte è già difficile essere pescatore (di pesci), quanto più lo è di uomini?

Anche così, ciò che risalta in questo passaggio è il seguente:
1° Dio non chiama chi è accomodato o passivo, al contrario. Questi uomini erano attivi nella loro fede, poiché loro vivevano nell’aspettativa di incontrare un giorno Dio tramite il Messia e di fare e la Sua Opera. Per questo, Dio li chiamò, poiché Lui conosce le intenzioni del nostro cuore, allora provvide il tuo incontro con Gesù, Loro erano praticamente
(1) analfabeti, poiché, in quel tempo chi aveva accesso all’educazione erano le classi più alte o erudite –
(2) Farisei, Scribi. Ma, così come noi, loro avevano un’opzione; occupare le loro menti con le Cose di Dio o con le cose del male. E fu, esattamente per questo motivo che loro furono chiamati, perché nel loro interiore e postura presentavano le condizioni necessarie.

Pietro e Andrea erano “pietre brutte” che così come noi furono trovati, tagliati-liberati, lapidati-convertiti, levigati-nati di nuovo, puliti- Battezzati con lo Spirito Santo, tramite le prove, tentazione, tribolazioni, vittorie e realizzazioni che abbiamo passato e per lo Spirito Santo, che agisce nelle nostre vite quando ci sottomettiamo pratichiamo la Parola di Dio.

2° Una volta che tu sei salvo, potrai salvare gli altri. Una volta che tu sei in piedi potrai alzare il caduto. Una volta che tu trovi la direzione, potrai orientare i perduti.
“Or essi, lasciate prontamente le reti, Lo seguirono.” (Matteo 4.20)

In primo posto la decisione di servire Dio, o no, è personale. E, dopo che viene presa, come si procede in questa decisione? Si deve “lasciare”… ma lasciare che? Tutto quello che ti prova a convincere che non vale la pena, che tu hai altre responsabilità… Pietro aveva famiglia, ma questo non gli impedì di seguire Gesù. La domanda che sorge è ‘che cos’è che devo lasciare?’; ‘che rete sta ostacolando e impedendomi di seguire il Signor Gesù?’…

E questa rete non deve essere, obbligatoriamente, un problema o un peccato, può essere qualcosa o qualcuno a cui tu sei attaccato, che ti da qualche fiducia o sicurezza, ma che non ti realizza.

Pietro e Andrea non erano realizzati al 100% come pescatori, prova di questo è che loro abbandonarono immediatamente ciò che facevano e seguirono Gesù. Loro sapevano che la chiamata di Gesù e l’esperienza che avrebbero avuto nella vita sarebbe stata estremamente superiore a tutte e qualsiasi esperienza che avevano avuto fino ad allora perché Dio non sbaglia! In realtà, Lui vuole darci molti piaceri in questa vita, ma, soprattutto, ci vuole dare onore, poiché, come Lui dice :” Se uno mi serve, il Padre l'onorerà.” (Giovanni 12.26). E questo onore è di essere Figlio e di servire il Dio Vivo, è di fare la differenza non solo fuori, ma dentro la Chiesa.

Pietro e Andrea sapevano già ciò che volevano, per questo, la loro decisione di abbandonare le reti fu immediata. Dio non chiama gli indefiniti e sì i definiti, ossia, quelli che sanno o che vogliono, gli attivi nella loro vita come cristiani e come cittadini, affinché ci possa far diventare “pescatori di uomini” = guadagnatori di anime. E Dio chiamò tanto Pietro come Andrea, questo significa che Lui non fa parzialità, poiché la decisione è sempre personale.

“E, proseguendo il cammino, vide due altri fratelli: Giacomo, il figlio di Zebedeo e Giovanni suo fratello, nella barca con Zebedeo loro padre, i quali riassettavano le reti; e li chiamò.” (Matteo 4.21)

Nuovamente, Gesù avvista e chiama due fratelli. Però, questi non stavano pescando ma riassettando le reti, insieme a loro padre. Giacomo e Giovanni avrebbero potuto rimanere scioccati dal fatto di dover lasciare loro padre da solo. Ma in quel preciso momento, Dio li stava (3) provando, poiché, ricordati o tu servi te stesso, gli altri, il diavolo o Dio!

“Ed essi, lasciata prontamente la barca e il padre loro, lo seguirono.” (Matteo 4.22)

Lo stesso che successe con Pietro e Andrea successe con Giacomo e Giovanni. Ossia, nell’interiore di questi due fratelli anche esisteva la stessa fede-intelligente e chiamata. Non c’era da pensare, discutere o chi consultare.
Non fu Pietro, Andrea, Giacomo o Giovanni chi ha venduto il Signor Gesù, ma Giuda e questo perché loro, dall’inizio, avevano definito bene ciò che volevano. Avevano sentimenti, sì, ma erano disposti a soggiogarli per servire Dio. E continuarono a essere persone con queste qualità che sono piene dello Spirito Santo.

E CHE QUALITÀ SONO QUESTE?
1ª Essere attivo nella fede: non aspettare di essere collaboratore, pastore o avere qualche posizione di responsabilità in Chiesa per attivo. Prega, digiuna, evangelizza, dare la decima (sii la propria decima), offerta, renditi pronto… insomma: SII ATTIVO nella fede-intellligente!

2ª La tua volontà deve essere soggiogata a quella di Dio: quanto a questo, Gesù non ci ingannò, poiché riferì “…Seguitemi…”. Ossia, la persona non può voler servire Dio e il mondo!

3ª Essere disposto ad imparare: Gesù affermò “… Io vi farò pescatori di uomini”. Ossia, è un processo di apprendistato, commettiamo errori, Lui ci corregge e, così, maturiamo e cresciamo.

4ª Essere definito: Pietro e Andrea “… lasciarono prontamente le reti…” e Giovanni e Giacomo “… lasciarono prontamente la barca e il loro padre…”. Ossia, loro già sapevano ciò che volevano, già avevano la loro fede definita. Qual è la rete che ti prova a legare?
Che cosa ti impedisce di servire Dio?
Sono le tue tradizioni?
Sentimenti?
Manie?
Peccati?
Allora, confessali e abbandonali!

Però, non basta dare i primi passi, bisogna seguire il Signor Gesù fino alla fine, mantenendo sempre la fedeltà fino all’ultimo momento della tua vita! Ma, la decisione è solo nelle tue mani!

(1) “Or essi, vista la franchezza di Pietro e di Giovanni e avendo capito che erano uomini illetterati e senza istruzione, si meravigliavano e riconoscevano che erano stati con Gesù.” (Atti 4.13)

(2) “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Perché edificate i sepolcri dei profeti e ornate i monumenti dei giusti.” (Matteo 23.29)

(3) “Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me.” (Matteo 10.37)

http://iurditalia.org/definiti-in-tutto/

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