28/05/15

Umiltà: la base del carattere di Dio (Parte 1 e 2)


 Umiltà: la base del carattere di Dio (Parte 1)

Ognuno di noi, ogni giorno, deve fare una riflessione sulle proprie attitudini – riguardo al nostro rapporto con le persone che ci circondano, a casa, a lavoro, a scuola, in chiesa, infine, nei luoghi che frequentiamo, indipendentemente dalla nostra posizione sociale o la nostra posizione dentro la chiesa – affinchè possiamo vedere se stiamo esercitando il vero cristianesimo, poiché è molto comune osservare questo all’inizio della conversione, ma la pratica del cristianesimo non si allontana mai da coloro che sono nati da Dio.

L’umiltà, per esempio, è la base del carattere di Dio e di coloro che sono nati da Lui.
L’orgoglio è la base del carattere del diavolo e di coloro che sono nati dalla carne.
E’ da osservare che l’orgoglio è nato prima che esistesse il mondo, poiché nacque dal cielo e riuscì a distruggere Lucifero e la terza parte degli angeli del cielo, trasformandoli in demoni. Invece l’umiltà fu il primo insegnamento che il Signore Gesù si preoccupò di dare ai Suoi discepoli e al popolo, quando iniziò il Suo ministero terreno:

“Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli.” Matteo 5.3

Se fosse il diavolo ad insegnare questo versetto, direbbe:
“Sventurati gli orgogliosi di spirito, perché di loro è il regno delle tenebre.”

Il Signore Gesù non solo lo insegnò, ma diede anche l’esempio:
 “…ma svuotò se stesso, prendendo la forma di servo, divenendo simile agli uomini; e, trovato nell’esteriore simile ad un uomo, abbassò se stesso, divenendo ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce.” Filippesi 2.7-8

Conosciamo molti uomini e donne che un giorno erano degli esempi nelle mani di Dio; leader che facevano la differenza e che guadagnavano molte anime in questo mondo, e sono cadute, perché non hanno vigilato e hanno lasciato entrare l’orgoglio nel cuore, oppure non erano mai nati da Dio, e per questo l’orgoglio stava nascosto e si è manifestato nel momento di maggiore crescita del loro ministero – e nella maggior parte di loro, era evidente nel modo arrogante, prepotente ed esagerato in cui trattavano i loro piccoli subordinati.

Attenzione! Non importa se si sta parlando di membro, collaboratore, pastore, moglie di pastore, vescovo o moglie di vescovo, se tu non hai l’umiltà nel tuo spirito, soprattutto nei confronti delle persone che ti circondano; cioè, se tu sei una persona che tratta male le altre sentendosi superiore a loro, questo spirito non proviene da Dio. Attenzione! Guarda cosa dicono le Scritture:

“Prima della rovina il cuore dell’uomo si innalza, ma prima della gloria viene l’umiltà.”
Proverbi 18.12

E noi, collaboratori, membri, pastori, mogli di pastori, vescovi e mogli di vescovi?

Sarà che stiamo trattando coloro che ci circondano con umiltà o con orgoglio nel cuore, sentendoci superiori a loro?

Riflettiamo.
Dio vi benedica.
 

Umiltà: la base del carattere di Dio (parte  2)

“Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli”. Matteo 5.3

Osserviamo questo versetto in cui Gesù disse: “…gli umili di spirito…”

Egli non disse: “…gli umili di apparenza, o di facciata”. Questo ci mostra che l’umiltà viene inserita nello Spirito Santo, quando entra nella parte più profonda dell’essere umano. Per questo, una persona non può nascondere il suo orgoglio. Lei riesce a forzare un’umiltà per uno, due, tre volte, ma non per sempre. Arriva un momento in cui questo si manifesta, in un modo o nell’altro, nella carne.
Il fetido odore dell’orgoglio, dello sguardo altero, dell’aria di superiorità, si diffonde subito nell’ambiente, diventando insopportabile. Per chi è nato dallo spirito, l’umiltà è naturale nel suo modo di agire con gli altri. Lei è autentica, vera, semplice. Tutti hanno piacere di starle vicino, di ascoltarla, di sentire il suo profumo spirituale, che riempie tutto l’ambiente in cui si trova.

“Noi siamo infatti davanti a Dio il profumo di Cristo fra quelli che sono sulla via della salvezza e fra quelli che sono sulla via della perdizione; per questi, un odore di morte, che conduce a morte; per quelli, un odore di vita, che conduce a vita. E chi è sufficiente a queste cose?”
2 Corinzi 2.15-16

Collaboratori, pastori, vescovi e mogli, non siamo umili con le persone solo quando ci troviamo davanti ad un’autorità spirituale, che può benedirci o punirci. Dobbiamo essere umili in qualsiasi situazione, soprattutto quando gli occhi della direzione non sono presenti, ma quelli di Dio si, il quale “…percorre con lo sguardo tutta la terra per spiegare la sua forza in favore di quelli che hanno il cuore integro verso di lui…” 2 Cronache 16.9

La domanda che dobbiamo fare a noi stessi è: Che odore esaliamo nell’ambiente in cui viviamo – in casa, a lavoro, a scuola o in chiesa – il “profumo di Cristo” o il fetido odore della carne?

Pensiamo.

Dio vi benedica.

Vescovo Macedo.
http://blogs.universal.org/bispomacedo/it




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