23/08/13

Da Cristo tutto il corpo ben collegato e ben connesso …


✎ ❝ Dal quale tutto il corpo ben connesso e unito insieme, mediante il contributo fornito da ogni giuntura e secondo il vigore di ogni singola parte, produce la crescita del corpo per l'edificazione di se stesso nell'amore. ❞ (Efesini 4:16)
Da Cristo tutto il corpo ben collegato e ben connesso …

Viviamo nella società dei collegamenti in tempo reale. Il web, con i suoi vari strumenti di accesso remoto, mette tutti in grado di comunicare da una parte all'altra del mondo con estrema facilità: 
- si chatta, si spedisce posta elettronica, 
- si fanno videoconferenze,
- si parla on line, con un semplice ❝ click. ❞ 
Questo in linea orizzontale, anche se a livello globale. 
Le comunicazioni, per quanto veloci sono mediate, virtuali, da dietro un PC o un palmare.

Nella società della multimedialità e delle comunicazioni, ci si dimentica però di stabilire un altro contatto, non terreno ma celeste, non con un mio prossimo dietro uno schermo ma con Dio e direttamente. 

Gesù un giorno disse:
✎ ❝… Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. ❞ (Giovanni 14:6). 

Accertiamoci di avere la giusta connessione con il Cielo, di essere in contatto con Dio; c’è una linea sempre aperta, passa per il Calvario, dove Gesù ha dato la Sua vita per la nostra salvezza e, proprio in quel giorno, ha ripristinato un collegamento interrotto a causa del peccato. 

Puoi accedere al ❝ servizio ❞ anche tu, Cristo ha pagato più alto, per darti la possibilità di comunicare con Dio senza interruzioni o disservizi: collegati con il Cielo anche tu, il Signore è sempre in linea per rispondere alla tua invocazione.

Corvi dal cielo



Come Dio, in risposta alla preghiera, ha salvato il raccolto di alcuni credenti che era minacciato dai bruchi.

Sono molti i credenti Hmong (Miao), ovvero popolazioni che abitano il sud ovest del vastissimo paese della Cina, nella provincia dello Yunnan. Si tratta di una delle cinquantacinque minoranze etniche ufficialmente riconosciute dallo Stato. Vivono in semplicità, sostenendosi con i prodotti dell'agricoltura e lavorando una terra arida, posta su freddi altipiani intorno a piccoli villaggi.

Un intero villaggio di credenti Hmong coltiva unicamente piante di gelso le cui foglie vengono poi usate, durante l'estate, come alimento per i bachi da seta. E' un'attività che per questo villaggio risulta fondamentale per la propria sussistenza, se le foglie giungono a maturazione completa.
Un giorno, verso fine primavera, qualcuno notò che dei bruchi stavano mangiando tutte le foglie dei gelsi. Ben presto infestarono letteralmente l'intera piantagione.

Uomini, donne, perfino bambini furono mobilitati per togliere i bruchi dagli alberi di gelso; facevano più in fretta possibile, ma i loro sforzi risultavano insufficienti rispetto al numero così elevato di bruchi che si erano sparsi ovunque. Alla fine gli operai si dovettero fermare perché essi stessi stavano rovinando la piantagione rompendo i rami e danneggiando le tenere foglioline non ancora attaccate dai bruchi.

I pesticidi avrebbero potuto risolvere il problema, ma non era possibile reperirli se non dopo giornate di cammino e con una certa cifra di denaro che gli Hmong non avevano a disposizione. La situazione sembrava senza speranza. Fu allora che un credente suggerì di andare in chiesa a pregare dal momento che ogni sforzo umano risultava vano. "Invochiamo il Signore forse Egli ci aiuterà", disse questo credente. Tutti furono d'accordo e dalla mattina fino a tarda sera invocarono il Signore in una meravigliosa riunione di preghiera. Quindi tutti tornarono alle proprie dimore. Il mattino seguente, mentre stavano tornando al locale di culto per continuare a pregare insieme, i credenti sentirono un gracidare insolito; alzando lo sguardo al cielo videro un nutrito numero di uccelli neri che volavano sopra la piantagione di gelsi. Improvvisamente, scesero sopra le piante e cominciarono a cibarsi dei bruchi belli grassi che stavano pregiudicando il raccolto.

I credenti Hmong rimasero attoniti allo spettacolo mentre osservavano i corvi e le cornacchie banchettare per l'intero arco della giornata. Quindi, verso sera, gli uccelli si ritirarono su di una collina poco distante dalla piantagione, senza essere più visti. Tra quei preziosi alberi di gelso non fu più trovato nemmeno un bruco. Le foglie furono staccate un po' più tardi del previsto quell'estate, ma il raccolto fu salvato. L'Iddio nel quale avevano confidato aveva risposto alla loro preghiera mandando dei corvi dal cielo.


✎ "Senza fede è impossibile piacere a Dio; poiché chi si accosta a Dio deve credere Ch'Egli è, e che è il rimuneratore di quelli che Io cercano. 
(Ebrei 11:6)

Un uomo aveva quattro figli.



Egli desiderava che i suoi figli imparassero a non giudicare le cose in fretta, per questo, invitò ognuno di loro a fare un viaggio, per  osservare un albero, che era piantato in un luogo lontano.
Il primo figlio andò là in Inverno, il secondo in Primavera, il  terzo in Estate, e il quarto, in Autunno.

Quando l’ultimo rientrò, li  riunì, e chiese loro di descrivere quello che avevano visto.
Il primo figlio disse che l’albero era brutto, torto e piegato.

Il secondo figlio disse invece che l’albero era  ricoperto di bottoni verdi,  e pieno di promesse.

Il terzo figlio era in disaccordo; disse che era  coperto di fiori,  che avevano un profumo tanto dolce, ed erano tanto belli da fargli dire che fossero la cosa più bella che avesse mai visto.

L’ultimo figlio era in disaccordo con tutti gli altri;  disse che l’albero era carico di frutta, vita e promesse...  

L’uomo allora spiegò ai suoi figli che tutte le risposte erano esatte poiché ognuno aveva visto solo una stagione della vita dell’albero...
Egli disse che non si può giudicare un albero, o una persona, per  una sola stagione, e che la loro essenza, il piacere, l’allegria e  l’amore che vengono da quella vita può essere misurato solo alla fine, quando  tutte le stagioni sono complete.
Se rinunci all'Inverno, perderai la promessa della primavera,
la ricchezza dell’estate, la bellezza dell’Autunno.

Non permettere che il dolore di una stagione distrugga l’allegria di tutte le altre.
Non giudicare la vita solo per una stagione difficile.
Persevera attraverso le difficili strade, e tempi migliori certamente verranno quando meno te lo aspetti!

Le cose non sono sempre quello che sembrano!

✎Sappiate che le prove vi rendono forti, le cose belle vi rendono gentili,  le perdite vi rendono sensibili,  e i successi vi fanno crescere.

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