17/04/14

Testimonianza Neide Sobrinho


Ho cominciato a usare marijuana con 16 anni in ricerca di un po’ di felicità ma non ho trovato, anzi, ho trovato un problema in più, un vizio da alimentare. Ho avuto insonnia per due anni, non dormivo dalla paura di morire mentre dormivo, e così è iniziato un altro problema, la sindrome del panico. Avevo la depressione sin da quando ero piccola e se aggravo al lungo della mia adolescenza facendo crescere dentro di me un vuoto immenso e senza spiegazione, per che non avevo una famiglia normale, non mi ha mai mancato l’affetto. Ero nervosa e questo mi faceva aggredire le persone anche senza alcun motivo. Cercando di sistemarmi la vita mi sono per sino sposata, anche li non ho trovato la felicità. Sono rimasta incinta ma la mia struttura fisica non ha sopportato, il mio stato di nervi mi ha portato a un aborto spontaneo, un’altra perda, un altro dolore. Non ce l’ha facevo più, ho deciso di finire la mia propria vita, e dopo aver già provato tante volte con medicinale , adesso ero decisa a buttarmi davanti a un camion.
In quello steso giorno ho visto una porta con un cartello nella porta dicendo “smetti di soffrire”, e io che già non credevo più in niente e in nessuno, sono entrata li.
Ho provato di pace, io non sapevo nemmeno che esistessi davvero questa così detta pace che fino a quel momento conoscevo soltanto di nome. Mi hanno dato valore, hanno ascoltato, mi hanno dato una parola che non ho mai dimenticato.
“C’è qualcuno che ti ama”
E oggi io vivo con questo qualcuno!
Questo qualcuno a sanato le mie ferite, mi fece felice.
Questo qualcuno è Gesù!
E tutti possono avere!

Neide Sobrinho

Blog: Spazio Giovane Italia

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Trattandosi di Dio, il posto per rispondere le necessità, non fa differenza. Il Signore Gesù rispose alle necessità di una moltitudine nel deserto: la necessità di guarigione, di liberazione e, perfino, la necessità di uccidere la fame di migliaia di persone.

Nell’occasione, uno dei discepoli disse: Il luogo è deserto e l'ora è già passata; lascia dunque andare la folla nei villaggi a comprarsi da mangiare.

Nella visione del discepolo, quel luogo non era propizio per la realizzazione di un miracolo di quella magnitudine, perché non avevano mezzi. Alla fine, dare da mangiare a migliaia di persone, nel deserto, non è un compito facile.

Però Gesù disse: NON HANNO BISOGNO DI ANDARSENE.
In altre parole: Il miracolo non dipende dal luogo e neanche dalla circostanza, ma si da Signore Gesù nell’essere presente nel luogo.

Così Egli disse: … date loro voi da mangiare.
I discepoli dubitando dissero: Non abbiamo qui altro che cinque pani e due pesci.
Ma Gesù disse: Portatemeli qua… e prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi verso il cielo, rese grazie; poi, spezzati i pani, li diede ai discepoli e i discepoli alla folla. Matteo 14:15-19

Quando posero i pani e i pesci nelle mani di Gesù, Egli alzò gli occhi al cielo, e non guardò per la quantità che c’era e molto meno disse: “ Solo questo?”
No! Il nostro Signore alzò soltanto gli occhi al cielo, e questa deve essere la nostra fede. I nostri occhi non possono mai essere voltati verso le cose che sono nelle nostre mani o per le circostanze in cui ci troviamo a nostra volta, ma si ALZATI ai cieli.

Quando facciamo qualcosa con i nostri occhi alzati ai cieli, vuol dire che stiamo guardando verso Dio, e con certezza anche Dio starà guardando verso noi. Essendo così, tutto è possibile!

E i tuoi occhi sono alzati ai cieli o guardando verso le cose che sono nelle tue mani?


Blog Vescovo Macedo.

Deserti.


Ora, l'animo mio è turbato; e che dirò? Padre, salvami da quest'ora? Ma è per questo che sono venuto incontro a quest'ora. Giovanni 12:27

Queste ore vissute per il Signore Gesù non furono facili, ma Egli sopportò tutto sapendo che il Padre aveva un proposito.

Vi sono momenti in cui passiamo per situazioni dove altri si domanderebbero: “Sarà che Dio esiste?”
Con tutto, è la vita sull’Altare che ci sostiene in queste ore.

Come puoi vedere, Giuseppe fu venduto come schiavo, ma vi era il proposito della conservazione della vita per mezzo di lui.

Ester fu presa dalla casa di suo cugino e portata al palazzo, ma vi era il proposito si salvare i giudei dallo sterminio.

Chi non si ricorda della prigionia del vescovo Macedo, nell’anno del 1992?
All’epoca, il vescovo disse che non comprendeva, ma aveva certezza che fosse per il bene dell’opera - era un proposito di Dio.
È noto come il lavoro dell’Universale è cresciuto dopo di questo avvenimento.

Dio è il Dio dei propositi.
Per questo Lui permette determinate situazioni, perché, per mezzo di queste, il Suo Potere si manifesti in modo straordinario.
Il segreto è mantenerci sull’Altare.


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