13/12/13

La forza del dubbio


Ho conosciuto un ragazzo che nella sua adolescenza ha contratto il virus dell’HIV. Tempo dopo, arrivando in chiesa e facendo uso della sua fede (che è la certezza), restò completamente guarito. Diventò membro, collaboratore e poi pastore. Conobbe una giovane collaboratrice, si sposarono e dal loro matrimonio nacque una bambina.

Lui andò a lavorare nell’entroterra di Sao Paulo, esercitando la sua funzione pastorale. Un bel giorno, tornando insieme ad un suo collega di lavoro di un programma radiofonico. Il suo collega era alla guida, in quanto lui occupava il posto del passeggero. Fermatosi al semaforo, un ragazzo batte sul vetro dalla parte della guida, chiedendo aiuto, dicendo di essere sieropositivo e che aveva bisogno di racimolare dei soldi per comprarsi il cocktail. Prontamente, il pastore che stava guidando l’auto, indicò la chiesa Universale del Regno di Dio più vicina al luogo in cui si trovavano. Quel ragazzo guardò fisso negli occhi al pastore che era al volante ed esclamò: “ Lei non ha l’HIV, ma lui si!”, puntando il dito in direzione del passeggero.

Dopo aver sentito quella voce di dubbio, che arrivava da una persona totalmente sconosciuta, colui che era un ex-sieropositivo e che possedeva una forte testimonianza, dopo 3 giorni dall’accaduto, iniziò a presentare dei seri sintomi. I suoi capelli cominciarono a cadere, le sue unghie si indebolirono, la sua pelle iniziò squamarsi, oltre al vomito e perdita dei sensi, fino al punto di rendersi necessario il ricovero immediato all'ospedale più vicino.

Conclusione: Pochi mesi dopo, lui morì. Lasciò moglie e figlia, di circa 6 anni, una bambina molto graziosa, entrambe in salute. Con tutto questo comprendiamo quanto la parola di dubbio ha prevalso nella sua vita.

Il nostro obbiettivo


Impossessatosi già della terra di Caana dove scorre latte e miele, Giosuè chiamò il popolo d’Israele e disse loro chiaramente che Dio aveva lottato per loro. E se ancora mancassero dei nemici da distruggere, lui disse anche che questi nemici sarebbero stati abbattuti come lo furono gli altri. E per mantenere questa condizione era indispensabile che il popolo continuasse il suo servizio a Dio.

Per vincere questi nemici precisava di notevole sforzo, ma per osservare la Parola di Dio, al punto da non sviarsi né a destra e né a sinistra, richiedeva uno sforzo maggiore. Che sforzo si può fare per ascoltare la Parola di Dio? Nessuno. Però, per metterla in pratica non basta lo sforzo, ma si molto sforzo.

Applicatevi dunque risolutamente a osservare e a mettere in pratica tutto quel che è scritto nel libro della legge di Mosè, senza sviarvene né a destra né a sinistra. Giosuè 23:6

Non tutte le persone di Caana morirono, sicuramente pensarono: “Se questo popolo ha vinto i nostri guerrieri più forti, sicuramente vinceranno anche noi”, per questo si arresero. L’attenzione di Giosuè era verso il popolo d’Israele, che non si mischiasse con quella gente, per non essere corrotti, perché loro avevano altri dei. Oggi accade lo stesso, viviamo per la fede e, nella maggior parte delle volte, nel nostro quotidiano, in ambienti corrotti. Perché fino a che la persona passi un’ora in chiesa, e ventidue ore e mezzo fuori dalla chiesa, e questo , quando viene in chiesa. E lo stesso in chiesa, non possiamo pensare di essere liberi da persone incredule che dicono certe cose, come ad esempio: “non è bene così…”

Osserva la visione di Giosuè in questo versetto: Vegliate dunque attentamente su voi stessi, per amare il SIGNORE, il vostro Dio. Giosuè 23:11

Lui chiede al popolo impegno, non per fare attenzione al latte e al miele, ma si, per vigilare per la propria anima. Ma come vigilare? Blindando la fede, giacché è oro. Giosuè faceva campagne per portare le persone alla Terra Promessa, ma la sua reale preoccupazione era verso la salvezza delle loro anime.

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