03/07/12

La fede cieca


La coscienza, insieme a una fede intelligente, libera l’individuo dall'oppressione della fede cieca, che è una causa di una cecità spirituale nel mezzo dell’ambito religioso in generale.
La fede cieca, frutto dell’emozione, ha obbligato le sue vittime a credere in modo qualsiasi, anche senza conoscere colui in cui si sta credendo.
Paolo era un uomo profondamente zeloso della sua religione, per questo fu crudele, perverso e intollerante con i primi cristiani. Ma, subito dopo la sua esperienza personale con il Signor Gesù, iniziò a credere anche lui. E che tipo di fede si è insediato in lui? Una fede razionale, intelligente e soprannaturale.
Lui non si vergognava, né s’intimidiva con le minacce dei nemici, a causa di essa, perché sapeva in Chi stava credendo:
“Per questo motivo io soffro anche queste cose, ma non me ne vergogno, perché so in chi ho creduto, e sono persuaso che egli è capace di custodire il mio deposito fino a quel giorno.”
(2 Timoteo 1.12)
In precedenza, il suo odio per i cristiani era causato per il suo fanatismo religioso, perché coltivava la fede nelle tradizioni religiose, e non nella Parola di Dio.
Quando i suoi occhi spirituali si aprirono, anche lui ha avuto il privilegio di conoscere Colui che i cristiani primitivi avevano conosciuto prima di lui. Da allora, Paolo ha smesso di essere un persecutore per diventare un perseguitato.
Coloro che professano la fede intelligente furono, sono e saranno sempre perseguitati in un modo implacabile da quelli che professano una fede cieca, naturale e irrazionale.

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