29/12/14

L'amicizia nella Bibbia

L'amicizia nella Bibbia

Nella Bibbia si narrano storie di amicizia, come quella tra Gionata e David o tra Ruth e Noemi.: «Perché dove andrai tu andrò anch’io; dove ti fermerai mi fermerò; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio; dove morirai tu, morirò anch’io e vi sarò sepolta. Il Signore mi punisca come vuole, se altra cosa che la morte mi separerà da te» (Ruth 1,16-18). Grazie a tale insistenza Noemi comprese quale dono fosse Ruth per la sua vita, così partirono insieme per il loro viaggio.

L'amicizia lega Davide a Gionata, figlio di Saul, primo re d'Israele. Tale amicizia, pura e disinteressata, non si arresta neanche quando Saul inizia a perseguitare Davide, perché comprende che il giovane gli succederà come re. Alla morte suicida di Saul, sconfitto dai Filistei sui monti di Gelboe, e alla notizia della fine di suo figlio Gionata, Davide si straccia le vesti dal dolore ed esclama questo lamento:
«Perchè son caduti gli eroi in mezzo alla battaglia? Gionata, per la tua morte sento dolore,l'angoscia mi stringe per te, fratello mio Gionata!» (2 Samuele 1,25-26)

L’Antico Testamento ci invita a stare in guardia per individuare il vero amico, che è colui che «ama in ogni tempo, è come un fratello nei giorni tristi» (Proverbi 17,17).

L’amico fedele è solido rifugio, chi lo trova, trova un tesoro.
«L’amico ama in ogni circostanza; è nato per essere un fratello nella avversità». (Proverbi 17,17), ma « l’uomo tortuoso fa nascere la discordia e chi diffama divide gli amici» (Proverbi16:28), ed ancora « L’olio e il profumo rallegrano il cuore e la dolcezza di un amico consola l’anima.» (Proverbi  27,8).

Come vedete, in questo libro dell'Antico Testamento, Proverbi diverse sono le frasi sull'amicizia.

Anche se sembra impossibile, un uomo può diventare amico di Dio. Abramo lo diventò.
Nell’Esodo leggiamo anche come Mosé parlava al Signore, entrando nella tenda del convegno, cioè il luogo della loro amicizia.

In Giovanni troviamo le parole con cui Gesù definisce, in termini di amicizia, il suo rapporto con i discepoli: «Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto quello ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere anche a voi» (Giovanni 15,15).

«Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Giovanni 15,13).

L'amicizia è un valore importante, per questo la Bibbia ne parla.
Il Dio è un Dio che si è fatto amico dell'uomo, compagno di vita.
Per questo  chiede anche a noi di vivere come amici.

26/12/14

Isaia 41: 9-13

... Tu sei il mio servo, ti ho scelto e non ti ho rigettato,  tu, non temere, perché io sono con te; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia.

 Ecco, tutti quelli che si sono infiammati contro di te saranno svergognati e confusi; i tuoi avversari saranno ridotti a nulla e periranno;  tu li cercherai e non li troverai più. Quelli che litigavano con te, quelli che ti facevano guerra, saranno come nulla, come cosa che più non è;  perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, fortifico la tua mano destra e ti dico: Non temere, io ti aiuto! (Isaia 41: 9-13)

25/12/14

l’umiltà precede l’onore.

“Lo sguardo altero dell'uomo sarà umiliato, e l'orgoglio di ognuno sarà abbassato.” (Isaia 2.11).

La Bibbia dice che l’umiltà precede l’onore.
Quando siamo umili, siamo onorati per Dio e per gli uomini.
(Proverbi 15:33).

Ricordate:
L’umiltà è una scelta.
Tu puoi apprenderla e praticarla.

20/12/14

Racconto: ✎ Il cuscino del pastore

Racconto: ✎  Il cuscino del pastore

C’era una volta una donna a cui non piaceva per niente quello che il vecchio pastore aveva da dirle. Arrivò il giorno in cui non riuscì più a sopportare le parole del suo pastore.

Sapeva che era tutto vero... “Ma” la irritava tanto!
Allora cominciò a raccontare in giro tante storie false e cattive sul pastore per mettere tutti contro di lui con i suoi pettegolezzi. Tuttavia, più ne diceva, più si sentiva triste. Cominciò a pentirsi delle menzogne dette.

A un certo punto non ne poté più, e, in lacrime, si recò dal pastore per chiedergli perdono.

“Ho raccontato tante bugie su di lei”, disse. “- Per favore, mi perdoni!"
Il pastore non rispose subito. Sembrava immerso nei suoi pensieri e in preghiera. Alla fine disse: “- Sì, ti perdono, ma prima devi fare una cosa”.
“- Che cosa devo fare?” chiese lei, un pò sorpresa.

“- Vieni con me in cima al campanile e ti farò vedere”, rispose lui, guardandola negli occhi. “- Prima, però, devo prendere qualcosa dalla mia camera”.
Il pastore tornò con un gran cuscino sotto il braccio. La povera donna riusciva a stento a nascondere la sua sorpresa e la sua crescente curiosità.

Sempre più perplessa, riusciva a stento a trattenersi dal chiedere a che cosa servisse il cuscino e perché stessero salendo in cima al campanile. Comunque, rimase in silenzio finché, un pò affannati, raggiunsero la cima.

Il vento soffiava dolcemente attraverso le grandi finestre. Dal campanile si vedeva tutta la campagna che circondava il paesino. Improvvisamente, senza una parola, il pastore strappò la fodera del cuscino e buttò le piume fuori dal campanile.
Il vento e la brezza portarono le piume dappertutto: sui tetti, per le vie, sotto le macchine, sugli alberi, nei cortili dove i bambini stavano giocando, sulla strada... sempre più lontano...

Il pastore e la donna guardarono a lungo le piume che ondeggiavano nel vento. Poi lui disse: “- Ora voglio che tu vada a raccogliere tutte le piume!”
“- Raccogliere tutte le piume?”, ripeté lei con il fiato mozzo. “- Ma è impossibile!”
“- Lo so”, disse il pastore. “- Quelle piume sono come le bugie che hai detto su di me. Non puoi fermare quello che hai iniziato, anche se ne sei pentita.

Forse puoi dire ad alcune persone di aver mentito, ma i venti del pettegolezzo hanno portato le tue bugie dovunque. Puoi spegnere un fiammifero, ma non il grande incendio che un fiammifero può causare!

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☛ Il peccato della maldicenza e della calunnia

✓ Giacomo usa dei termini forti.
Non la si può domare – chi non riesce a domarla?
La persona che non è salvata, chi non ha l’aiuto di Dio oppure il cristiano che cammina nella carne. E’ un male che non si può frenare – è come un fuoco che brucia tutto quello che trova sul suo cammino, quando è alimentato dal vento.
È piena di veleno mortifero – è come il morso di un serpente velenoso. La nostra lingua può distruggere: vite, testimonianze, ministeri, ecc.
“Così anche la lingua è una piccola parte del corpo, ma quanto grande è la foresta che un piccolo fuoco incendia!” (Giacomo 3,5)
Per questo i cristiani dovrebbero evitare di spettegolare e non ricevere i pettegolezzi dagli altri. Guardiamo alcuni passi per capire cosa bisogna evitare e cosa dobbiamo fare a proposito del nostro linguaggio.

Con essa benediciamo il Signore e Padre; e con essa malediciamo gli uomini, che son stati creati a immagine di Dio.
Dalla stessa bocca esce la benedizione e la maledizione. Non bisogna, fratelli, che sia così.”
(Giacomo 3:2). Giacomo dice che la lingua è “il mondo dell’iniquità”.
.“Ora, perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello e non scorgi la trave che è nel tuo proprio occhio? O come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, quando tu stesso non vedi la trave che è nel tuo proprio occhio? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vedere bene per togliere la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello” (Luca 6:41,42).
L'Apostolo cercava di correggere a suo modo il grave vizio della mormorazione e della maldicenza.

Quanti peccati possiamo commettere con la nostra lingua.
Dalle parole oziose, vacue, inutili, alle ben più gravi bestemmie contro il nostro Creatore e maledizioni scagliate contro il prossimo.
Dalle parole di vanità e di orgoglio, alle maldicenze recanti un grave danno alla reputazione di chi ne è vittima, magari senza ci sia un motivo giusto per farlo, tranne quello dell’invidia o del malanimo.

Peggio ancora le parole di calunnia, ossia pronunciare il falso a danno del prossimo giudicandolo e condannandolo a causa del nostro pregiudizio, all'ostilità, alla mancanza di riflessione, di prudenza e di pazienza, macchiandoci così di un grave peccato contro la verità e la carità.

Usando male la parola, anche nel convincimento di dire il vero, non ci esimeremo dal renderci colpevoli di falsità davanti agli occhi di Dio.
Se parli male degli altri, stai attento che gli altri non facciano lo stesso con te (Luca 6:31; Matteo (22:39.2)

Il problema va risolto fra chi pecca e chi lo vede peccare. Qualora ti capitasse di vedere un fratello o una sorella in Cristo peccare, se si tratta di una faccenda veramente grossa, dovresti andare da lui o da lei.
"Ora, se il tuo fratello ha peccato contro di te, và e riprendilo fra te e lui solo; se ti ascolta, tu hai guadagnato il tuo fratello” (Matteo 18:15)
“Fratelli, non parlate male l'uno dell'altro. Chi parla male di un fratello o chi giudica il suo fratello, parla male della legge e giudica la legge. Ora se tu giudichi la legge, non sei più osservatore della legge, sei giudice. Uno solo è il legislatore e il giudice: Colui che può salvare e perdere.

Proverbi 10:19 dice: “Nelle molte parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è saggio”. Questo vuol dire che chi parla tanto per parlare, prima o poi pecca con la lingua.Trattieni la tua lingua dal male e le tue labbra dal dire menzogne (Salmo 34:13).

La menzogna è uno dei peccati più vili.
La maldicenza può essere una forma di menzogna e Dio la odia. Se hai questo problema – pentiti di questo peccato.

Ma, la Bibbia parla anche di quelli che ascoltano e ricevono le calunnie: Il malvagio presta attenzione alle labbra inique, il bugiardo dà ascolto alla lingua perversa.
I cristiani devono sapere quanto Dio odia i peccati della lingua. L’Eterno odia queste sei cose, anzi sette sono per lui un abominio: gli occhi alteri, la lingua bugiarda, le mani che spandono sangue innocente, il cuore che medita disegni iniqui, i piedi che corrono frettolosi al male, il falso testimonio che proferisce menzogne, e chi semina discordie tra fratelli ( Proverbi 6:16-19)

Il cristiano che spettegola in realtà non ama gli altri.
Chi spettegola dà per scontato che gli altri siano coinvolti in qualcosa di sbagliato. Non sta amando il suo fratello in Cristo come comanda 1 Corinzi 13.
 “L’amore non sospetta il male…” (1 Corinzi 13:5).
Voi fratelli dovete bandire la calunnia. Ma che cosa è la calunnia?
La calunnia è un’accusa inventata contro qualcuno per fargli del male.

La calunnia per codesta gente è un’arma con la quale pensano di rovinare alcuni e nella quale confidano, ma la calunnia si manifesta prima o poi come tale e perciò cade a terra e coloro che la divulgano vengono svergognati...

"Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto." (Luca 12 2,3 )

05/12/14

Il servizio sull’Altare


L’Altare è il Luogo di benedizioni, comunione e avvicinamento a Dio. Ma è anche il Luogo di sacrifici.

Privilegio per chi vive lì e seminano le loro vite per lo Spirito di Dio, perché dallo stesso Spirito raccolgano la vita eterna.

La scelta di servire sull’Altare è gloriosa. Non è facile. Al contrario non sarebbero pochi i servi.

Solo il Signore e i servi sentono il piacere della gloria dei frutti dell’Altare. Sono eterni come l’oro puro; splendenti come il diamante …

Non vi è nulla di più onorevole che servire da strumento dello Spirito di Dio nella Salvezza delle anime.

Che gioverà a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l'anima sua? O che darà l'uomo in cambio dell'anima sua?
Matteo 16:26

Tutta la grandezza, ricchezza e bellezza del mondo bagnata dal sole durante il giorno e dalla luna e le stelle durante la notte non è nulla paragonata alla gloria della Salvezza di un’unica anima.

L’anima non ha prezzo.

Se ci fosse un’unica sola anima persa in questo mondo, anche così l’Altissimo sarebbe venuto per sacrificarSI in suo favore.

È la visione dell’Onnipotente verso l’umanità; è anche la visione dei Suoi figli.

Immagina il premio di chi guadagna un’anima! Immagina di chi ne guadagna di più …

Chi volesse sentire il piacere del guadagnate di anime viva sull’Altare e semini per lo Spirito dell’Altare.

Perché chi semina per la sua carne, mieterà corruzione dalla carne; ma chi semina per lo Spirito mieterà dallo Spirito vita eterna. Galati 6:8

Blog: Vescovo Macedo.
http://www.bispomacedo.com.br/it/

03/12/14

Il 5° Comandamento di Dio


Il 5° Comandamento di Dio

Sembra facile, naturale, senza necessità di alcuna spiegazione… Però, purtroppo, non è questo che abbiamo assistito, poiché, il 5° COMANDAMENTO dice riguardo ad una questione molto importante e più profonda.

5° COMANDAMENTO: “Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni sulla terra che il SIGNORE, tuo Dio, ti da.” (Es 20:12)

In verità, questo è il primo Comandamento con Promessa. Come così?
La realtà è che nei primi quattro Comandamenti esistono Promesse associate, ma non dichiarate apertamente!

Per quale motivo0, questo specifico Comandamento?
Perché, non possiamo vedere o toccare Dio, ma i nostri genitori si, ossia, possiamo toccarli, abbracciarli, baciarli, dimostrare il nostro affetto, gratitudine, rispetto e obbedienza. Per questo, ciò che Dio sta dicendo è che dobbiamo onorare nostro padre e nostra madre (che ci diedero alla luce, crearono, educarono, ecc.), e che nonostante i nostri errori e imperfezioni, non hanno mai smesso di amarci!

Non basta dire che li amiamo, è necessario onorarli! Perché?
Perché amare è un sentimento, mentre ONORARE esige attitudini, di rispetto, considerazione, gratitudine… Poiché non avremo mai come “pagare” per quello che hanno fatto per noi e, molto meno a Dio!
Quando invece siamo disciplinati, grati, leali o affettuosi, onoriamo i nostri genitori e gli stiamo dimostrando che tutto quello che hanno fatto e fanno, non è stato in vano!

È questa l’attitudine che Dio vuole che pratichiamo, poiché se non siamo in grado di onorare i nostri genitori biologici, che ci hanno creato, educato, immagini col nostro Padre Spirituale, che non vediamo?
Immagini onorare nostra Madre Spirituale, che è la Chiesa?
Luogo dove arriviamo malati, indisciplinati, persi, maltrattati e fummo guariti, curati, ben ricevuti e amati… Proprio come fa una madre, che a casa, riceve, non censura, pulisce, libera, aiuta… E porta ad avere un incontro con il PADRE (Dio), per mezzo del Battesimo nelle Acque e con lo Spirito Santo.

E quanto al Padre Spirituali?
Quando è che Lo Onoriamo?
Quando Lo consideriamo la Persona più importante della nostra vita e siamo fedeli a Lui, ma non solo a parole, ma si, nuovamente attraverso le attitudini, in casa, al lavoro, in mezzo alle tentazioni, ai problemi… Perché?
Perché Lo teniamo al primo posto e per questo (re)agiamo in accordo con la Sua Parola e non secondo ciò che sentiamo o che gli altri dicono!
Per esempio, siamo decimisti, perdoniamo, diciamo la verità, siamo leali…
Questo è onorare Dio, poiché le nostre attitudini valgono più di 1000 parole!

La seconda parte del 5° Comandamento dice, quindi, riguardo la Promessa, perché se, onoriamo padre e madre, i nostri giorni sulla terra saranno prolungati, ossia, vivremo per molti e lunghi anni, con allegria, salute, prosperità, amore … ossia, sarà una vita benedetta!

Però tutto inizia onorando il padre e la madre fisici, così come a Dio e alla Chiesa, che sono i nostri, Padre e Madre Spirituali!
Allora, compi il Comandamento, perché, solo così la Promessa si realizzerà nella tua vita!

Blog: Comunità Cristiana dello Spirito Santo
http://iurditalia.org

01/12/14

Molti incolpano Dio...


Molti incolpano Dio per quanto riguarda le difficoltà in cui vivono in questi ultimi giorni, ma non e proprio così; sai perché stiamo vivendo giorni difficili?

“Or sappi questo: che negli ultimi giorni verranno  tempi difficili, perché gli uomini saranno amanti  di se stessi, avidi di denaro, vanagloriosi, superbi,
 bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, scellerati, senza affetto,  amanti dei piaceri invece che amanti di Dio, aventi l'apparenza della pietà,
ma avendone rinnegato la potenza; da costoro allontanati”
(2 Timoteo 3:1-5).

 

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