21/09/14

Sembrava impossibile poter cambiare.

Sembrava impossibile poter cambiare.

Sin dalla mia infanzia, la sofferenza si insidiò nella mia vita. Mia madre dopo aver subito molte aggressioni fisiche da parte di mio padre che era un’alcolista, decise di lasciarlo e, portandomi con lei decidendo di vincere da sola nella vita. Però, per la mancanza di opportunità, abbiamo convissuto con estrema difficoltà, con il disprezzo della famiglia, ecc.

In uno dei suoi tentativi di realizzazione sentimentale, conobbe un ragazzo con il quale decise di andare a vivere insieme. Lui si dimostrava una brava persona, però, dopo un po’ di tempo, il cambiamento della sua personalità fu nota. Il suo guardare malizioso mi spaventava, e pur tentando di fuggire, finii con l’essere stuprata da lui. Questo mi uccise. Passai a non sopportare gli uomini e ad avere disgusto per la vita. Io, una bambina di soli 7 anni, vidi la mia purezza gettati via, e la mia delusione fu mia madre, quando seppe, preferì incolparmi e rifiutarmi.

Ero continuamente aggredita e umiliata, perfino sbattuta fuori di casa.

Non sapendo dove andare, iniziai a vivere per strada. Cercai di rialzarmi, ma era difficile, dato che nessuno voleva assumere un’adolescente senza residenza e famiglia.

Non desideravo tutto questo, ma quanto più mi sforzavo, più diventava difficile. Arrivai a un punto tanto critico che non riuscivo a credere più a niente. Dentro di me cresceva sempre più l’odio.

Disgusto, angoscia e molto dolore, facevano parte della mia vita. Avevo molto rancore per tutto, anche verso Dio, poiché pensavo che stesse essendo ingiusto con me, facendomi vivere quella situazione. A dire il vero, io smisi di credere in Lui.

Provavo odio per Dio e non sopportavo neanche qualcuno che parlasse di Lui vicino a me. Mi abbandonai, consegnandomi all’aperto. La strada offriva solo alcool, droghe e prostituzione. Rubavo, ferivo le persone, a volte dovevo nascondermi nei cimiteri fino all’alba.
A 19 anni mi infatuai di un ragazzo. Rimasi incinta, e quando lui lo seppe, mi abbandonò. Durante la gravidanza ebbi delle complicanze che quasi mi uccisero. Dopo, sviluppai un quadro di depressione post-parto, con diverse crisi. Fui ricoverata in un ospedale psichiatrico e diverse volte tentai il suicidio, fino a che, uscendo, conobbi un ragazzo con il quale mi fidanzai e mi sposai. Ci trasferimmo a Rio de Janeiro e tentammo di vivere in pace, ma le crisi di nervi e psicotiche continuavano.

Ero usci da un inferno ed ero entrata in un altro, era ciò che pensavo, pur avendo un marito paziente con me.

Vivevo sotto l’effetto continuo di calmanti e antidepressivi a causa delle innumerevoli crisi, e fu in mezzo ad una di queste, che una collaboratrice, mi si avvicinò per strada, e dopo avermi prestato tutta l’assistenza, mi parlò di un Dio che esisteva e, che tutto quello che stavo passando poteva avere una fine, solo se io avessi creduto in Lui. Nel momento in cui stavo per darle una risposta, lei, con un sorriso mi disse: “Lui crede in te!”

Fu la prima volta che sentii questo da qualcuno. Decisi di andare, e dopo alcuni giorni notai un’evoluzione nella mia vita. Ottenni la guarigione e la liberazione dai farmaci, mi liberai dalla depressione e dai traumi del passato, e infine, mi sentii realizzata. Compresi che attribuii tutta la colpa del mio dolore a Chi mai mi aveva lasciato sola.

Oggi sono un’imprenditrice di successo, studente in Diritto, madre, e soprattutto, conosco il Signor Gesù e sono felice!


 

Inizia sempre da me e da te!

Inizia sempre da me e da te!

“Or Mosè era un uomo molto mansueto, più di chiunque altro sulla faccia della terra.” (Nu 12.3)

Osserva che, abitualmente, quando si parla di “mansueto”, immediatamente si trasporta la parola dal lato negativo, associandolo a “debole”, “accomodato”, “timido”, “pigro”…
Però “mansueto”, non ha niente a che vedere con questo e sì con “calmo”, “pacifico”…
In realtà, la parola “mansueto”, nell’originale, significa UMILE!

Mosè, nei suoi primi 40 anni, fu cresciuto nel tempio del sole, era nipote del faraone, principe d’Egitto, finché non ha provato a togliere il popolo dalla schiavitù a modo suo, con le sue forze, diventando una pietra d’inciampo, che è ciò che succede con chi, anche se fa l’Opera di Dio, la voglia fare a modo suo…

E che succede con Mosè?
Ha ucciso un egizio e ha finito per essere odiato e rifiutato dal suo popolo. Mosè fuggì dall’Egitto per sopravvivere…
E, per questo motivo, 40 anni della sua vita sono riassunti in solo due versetti della Bibbia. Ossia, è stato un periodo di vita monotona e spenta.

Per questo, vedi che nell’Opera di Dio non basta avere o fare basandosi sulle intenzioni…
Bisogna che sia fatto con la Sua Potente Mano di Dio e fu ciò che Dio enfatizzò a Mosè, ripetendogli più di una volta, per renderlo chiaro! “Sarà con la Mia Potente Mano…”

Però, dopo il suo incontro con Dio sul Sinai e conseguentemente pentito, Mosè tornò per liberare il popolo con la Potente Mano del Dio-Vivo!
Adesso non era più Mosè in evidenza e sì Dio e osserva che ciò che non successe in 40 o 80 anni della sua vita, successo in pochi mesi. Fu qualcosa che segnò tanto la Storia dell’Umanità, quanto la mia e la tua vita. E tutto a causa di una leadership MANSUETA-UMILE e FEDELE-OBBEDIENTE.

È necessario essere MANSUETO-UMILE e FEDELE-OBBEDIENTE per dirigere, per primi noi stessi, in secondo luogo la nostra famiglia e dopo l’Opera di Dio. L’OPERA DI DIO INIZIA IN ME E IN TE! NELL’ESSERE MANSUETI PER DARE ASCOLTO ALLA VOCE DI DIO! E ascoltare significa, sentire, accettare e praticare, ossia AGIRE, se è necessario, CAMBIANDO!

Così devono essere gli uomini e donne di Dio, a cui Lui ha affidato la Sua Parola e il Suo Spirito!

Blog della Chiesa Cristiana dello Spirito Santo
http://iurditalia.org/

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