02/01/15

Differenza di Peccati

Differenza di Peccati

Il peccato è la trasgressione commessa dall’uomo contro Dio, e può essere un atto o una condizione.

È completamente falsa l’idea del “peccatuccio” e “peccatone”, “peccato lieve” o “pesante”, poiché tutti sono gravi e, senza riprensione, sono in grado di condurre alla condanna dell’inferno.

Tuttavia, il modo di come l’Altissimo conduce ogni sbaglio rivela che esistono le loro differenze di tipi e criteri. Se così non fosse, la Bibbia non darebbe tali dettagli inerenti a queste mancanze e le loro conseguenze.

Andiamo ad analizzare gli esempi qui sotto per distinguerli meglio:

Davide si era già stabilito nel suo regno e aveva molte vittorie. Mentre i re avevano le loro truppe in guerra, lui preferì restare al palazzo e riposare. Il piacere diede alla luce l’adulterio e la gravidanza della donna del suo militare più fedele, Urias. Per nascondere il suo peccato, Davide mentì, tramò ed infine, ordinò di ucciderlo.

La vita di Urias gli rese la morte di quattro figli. La stessa pena che lui suggerì al profeta Nata perché applicasse “all’uomo ricco che prese la pecora del povero”
(2 Samuele 12:1-7)

Davide cedette alla tentazione della carne e peccò. Tuttavia la reprensione gli concesse il perdono, non lo esentò dal cogliere il male che seminò. Subì la vergogna nello stesso terrazzo del palazzo, fu tradito crudelmente e aveva ancora la spada della morte nella sua famiglia.

Qualche anno più tardi, l’uomo che aveva appreso in pratica le conseguenze della disobbedienza, sbaglia nuovamente.

Davide ignora le istruzioni della Legge sul censimento e decide di realizzarlo con un proposito inutile. Egli viveva un momento di molte realizzazioni personali e si sentiva più importante con queste. Volle misurare la loro forza e conoscere le dimensioni del suo esercito.
Orgoglioso, non considerò che le sue vittorie provenivano dall’Altissimo.

Adesso il peccato nacque dal suo spirito, e le conseguenze furono più pesanti. Tra tre punizioni, ricevette il permesso di scegliere quale sarebbe avvenuta su Israele. Proprio così!
Anche tutta la nazione ebbe sofferto con la sua trasgressione. Il peccato porta dolori a se e agli altri.

Davide vide l’Angelo del Signore uccidere, per mezzo di una peste, settanta mila uomini.

L’uomo che aveva Dio come suo alleato, adesso LO aveva come Giustiziere con la spada in mano (1 Corinzi 21:16).
Il cielo che era aperto versando benedizioni, passa a versare morte.

Lui ritornò all’Altissimo con il suo spirito distrutto e pentito.
Raggiunse la misericordia, e la peste cessò, all’erigere un Altare e sacrificare. L’Altare che lui non aveva più considerato al peccare, ora era l’unico Luogo dove trovava la Salvezza.

Nelle due occasioni, Davide trovò il perdono di Dio, perché, di fatto si pentì. Le conseguenze eterne dei suoi atti furono cancellati. Però le conseguenze terrene no.

La differenza tra questi due peccati di Davide è che il primo fu commesso per una debolezza carnale, quando cedette alla tentazione. Il secondo fu spirituale, nel credere di più nella forza del suo braccio che nella Provvidenza Divina.

In ogni momento sorgono opportunità per peccare, e queste arrivano per tutti, ma, dobbiamo ricordare che il peccato è una ribellione contro Dio, principalmente quando sono commesse da persone conoscitrici delle Sacre Scritture.

Anche se gli occhi umani non lo vedano o non lo identificano come grave, il peccato è peccato, non importa la sua intensità.

Nubia Siqueira

Blog: vescovo Macedo.
http://www.bispomacedo.com.br/it

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