30/01/15

Perde chi guadagna, guadagna chi perde


Vescovo, mi chiamo André e so dell’importanza dello Spirito Santo, poiché arrivai in Chiesa come arriva la maggior parte, con la vita distrutta, vivendo ospite, famiglia distrutta, depresso, ammalato. Ma, per mezzo dei voti e fedeltà nelle decime iniziai a risolvere i problemi, prosperai misi su un’attività, conquistai due negozi, fui guarito, la famiglia restaurata. Tutto per la fede.

E con il tempo, per essere deciso, fui innalzato a collaboratore, ma riconosco che non avevo il più importante, che era lo Spirito Santo. Facevo l’Opera, ma ero vuoto. Ero perfino molto utile, ma un giorno, a causa di una incomprensione con un membro, fui ripreso dal mio pastore, rimasi rancoroso e mi allontanai.

E come tutte le persone che si allontanano, tornai ad avere una vita distrutta, in ogni senso. Passai ad relazionarmi con altre donne al di fuori del matrimonio. Un giorno una di loro manifestò sul letto, nel momento della relazione, e il diavolo iniziò a dire tutto della mia vita, oltre ad aggredirmi fisicamente. In quel giorno non seppi cosa fare, poiché lì non avevo nessuna autorità per riprendere quel male, e lì vidi la miseria spirituale in cui mi trovavo. Pensai in tutto ciò che avevo vissuto in Chiesa. Conoscevo la Parola, sapevo della Verità, avevo fatto l’Opera, avevo aiutato persone, e adesso ero lì, la merce del diavolo.

In quel momento pensai in Dio, e la donna tornò in se. Mi rivestii e uscii da lì correndo per la Chiesa. Durante il tragitto vennero vari pensieri nella mia mente mentre guidavo, pensieri che avrei battuto con la macchina e che sarei finito all’inferno; pensieri che Dio non mi avrebbe perdonato. Ma riuscii a giungere in Chiesa, ma la stessa stava per chiudere, con le porte praticamente chiuse. Ma dal tanto insistere, i collaboratori chiamarono il pastore ed egli mi ricevette. Mostrai i graffi che il diavolo mi aveva lasciato e raccontai a lui ciò che mi era accaduto e che io ero un ex – collaboratore. Lui pregò per me e mi orientò. Tornai a frequentare le riunioni, ma confesso che ero ancora debole, con il desiderio di ritornare al mondo e di prostituirmi. E finii col cadere nuovamente.

Ma venne il primo “Digiuno di Daniele” e decisi di gettarmi di corpo, anima e spirito. Rinunciai a tutto ciò che mi allontanava da Dio e che distoglieva la mia attenzione da Lui.

Ricordo che avevo un negozio che era fallito, per questo era chiuso, e tutti i giorni, al momento della preghiera che lei faceva in radio, io andavo là, perché era l’unico luogo dove potevo restare solo con Dio. E lì, pregando insieme a lei alla radio, io ebbi un incontro con Dio, e dall’ora non sono stato più lo stesso. Stavo vivendo il momento peggiore della mia vita esteriormente, poiché avevo perso tutto. Stavo subendo le minacce degli usurai, con i beni pignorati, figli nelle droghe, figlia nel lesbismo, matrimonio distrutto. Ma in quel momento ricevetti una pace che mai avevo provato prima. Stavo vivendo l’inferno dalla parte esterna, ma con il cielo dentro di me.

Al contrario di quello che feci la prima volta, adesso diedi la priorità allo spirituale, e come conseguenza nacqui da Dio.

Oggi sono collaboratore, ho estinto i debiti, ho una famiglia benedetta. Non ho ancora riconquistato tutto ciò che persi, ma oggi ho il più importante, la presenza del mio Dio.

Grazie vescovo, per essere stato lo strumento usato da Dio per portare la direzione del “Digiuno di Daniele”, perché credo che senza di lui io sarei morto. Quel che è peggio con l’anima all’inferno!

André Ramos

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29/01/15

La Grande opportunità.


Dopo la resurrezione tra i morti e prima dell’ascensione ai Cieli, il Signor Gesù disse ai Suoi discepoli:

“Ma voi riceverete potenza, quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e Mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea, in Samaria e fino all’estremità della terra”. Atti 1:8

In altre parole, Egli voleva dire che chi ha lo Spirito di Dio ha tutto. Non ha limiti, può tutto.

Soltanto questo potere permette:

Amare anche quando si è odiato;
Avere allegria e pace quando si affrontano grandi difficoltà;
Essere consolato dal Proprio Dio;
Avere pazienza per sapere aspettare il momento giusto per agire;
Dimostrare delicatezza e bontà nel trattare i tuoi somiglianti;
Riuscire ad essere sempre fedele e compiere la tua parola;
Avere umiltà per riconoscere gli errori e controllo assoluto sul proprio temperamento e emozioni;
Essere forte nei momenti di debolezza;
Avere direzione per prendere la decisione corretta;
Vedere oltre a ciò che possano vedere gli occhi umani;
Usare tutte le armi di Dio e vincere il mondo, il diavolo e i suoi demoni;
Avere accesso al Regno di Dio in questo mondo e dopo la morte …

Devi comprendere, se tu ricevi lo Spirito Santo, la tua vita non sarà mai più la stessa!

Sono così numerosi i benefici di ricevere lo Spirito Santo che, chi LO riceve, vuole immediatamente testimoniare e raccontare ad altre persone ciò che lei ha ricevuto e insegnare come fare perché anche gli altri LO possano ricevere!

Per questo, non perdere tempo! In questo giovedì (29), iniziamo il “Digiuino di Daniele”. Questo è un proposito di 21 giorni totalmente dedicati allo Spirito Santo. Senza intrattenimenti, informazioni di notizie o qualunque pensiero che non sia relazionato ad Egli.

Questa è l’opportunità che ti mancava per avere maggiori esperienze con il Proprio Dio.

Pastore Paulo Cezar


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Un’esperienza Indimenticabile

Salve, vescovo!

Vorrei condividere qui la mia esperienza nel Tempio di Salomone. Fu la prima volta che andai. Sono della città di Macaé (RJ). Il viaggio fu lungo, stancante, ma il sacrificio ne valse la pena.

Arrivammo al Tempio alle h 15.30, e appena misi i miei piedi sul marciapiede fui avvolta dalla presenza di Dio. È molto differente dalle foto viste in internet, quando contempliamo la grandezza di Dio da vicino.

Subito alle h 17.45 entrai per assistere alla riunione. Così quando entrai rimasi stupefatto non solo per la struttura del Tempio, ma per quanto spirituale è questo Santo Luogo. Vescovo, è da tempo che io stavo vivendo una stanchezza spirituale dovuta ad alcune frustrazioni, appena iniziò la ricerca con il vescovo Clodomir, dimenticai tutto e tutti e mi concentrai soltanto nel cercare il volto di Dio. Fu talmente forte, che in quell’istante incontrai Gesù e fui rinnovato.

Non avevo mai avuto un’esperienza come questa! Vivevo in una grande lotta con il mio io, e ho la piena convinzione di aver vinto lì nel Tempio di Salomone. La Santa Cena fu per me più di una chance di rinnovamento, fu l’inizio dello straordinario di Dio nella mia vita.

Ci ritornerò altre volte, con nuove mete e, credendo nella promessa che lei fece subito all’inizio della costruzione del Tempio: che chi soltanto calpestasse, lì sarebbe benedetto.
Io non ho mai smesso di credere in ciò che lei disse.

La ringrazio molto, vescovo!

Che Dio la benedica!

Dougla Alves da Silva


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1° giorno del Digiuno di Daniele


27/01/15

L’Eredità dei Figli



L’Eredità dei Figli

Non si tratta di religione, chiesa e nemmeno di dottrina evangelica.

Lo Spirito Santo è l’eredità lasciata da Gesù a chi crede in Lui veramente.

Credono soltanto chi obbedisce alla Sua Parola.

La morte ha obbligato il defunto a lasciare ai suoi eredi, beni o debiti, benedizioni o maledizioni.

Gesù morì, resuscitò ed ascese al Trono Eterno del Suo Regno.

Pertanto, non lasciò soltanto agli eredi la Benedizione delle benedizioni, il Suo Spirito, come anche ha l’autorità per garantire che la Sua Eredità arrivi ad ognuno dei Suoi.

Per questo promise di non lasciarci orfani di padre e madre, povere miserabili soggetti ai favori degli altri.

No! Mille volte no!

Non vi lascerò orfani, tornerò a voi! Giovanni 14:18

Le persone sanno che Egli ritornerà per prendere la Sua Chiesa. Ma qui la promessa ha iniziato a compiersi cinquanta giorni dopo la Sua resurrezione, proprio così, nel giorno di Pentecoste.

A partire da quel Giorno memorabile lo Spirito Santo assunse personalmente la direzione della Sua Chiesa qui nel mondo.

La Sua unzione è versata individualmente sugli ubbidienti al Suo Figlio Gesù.

I ribelli, orgogliosi, saccenti, disobbedienti e ostinati restano fuori. Questi hanno perfino il diritto di vedere l’azione dello Spirito nella vita degli altri, ma continuano restando fuori…

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26/01/15

Statua di Sale


Statua di Sale

Lot, sua moglie e le sue due figlie furono avvisati per fuggire velocemente da Sodoma. L’angelo di Dio li avvisò di non guardare indietro.

Lot e le sue figlie obbedirono, ma la moglie di Lot no.

Spinta dalla curiosità e mancanza di timore alla Parola dell’angelo di Dio, guardò indietro.

La sua disobbedienza, le costò la vita: si trasformò in una statua di sale.

Perché lei insistette a disobbedire alla Parola del Signore? Perché non credeva nella punizione. Pensava che per essere la moglie di Lot, nipote dell’amico di Dio, e madre delle sue figlie, non le sarebbe potuto accadere nulla.

In verità, questa è la situazione della maggior parte dei credenti evangelici che credono nell’amore di Dio, nella Sua compassione, misericordia e considerazione, ma non credono nella Sua Giustizia.

Pensano che il Signore attenuerà la severità della Sua Parola inerente alla Sua disobbedienza. Anche la moglie di Lot pensava così.

I ribelli si dimenticano che la disobbedienza è una chiara dimostrazione della mancanza di fede nella Parola.

A questo motivo, sono delle vere statue di sale dentro e fuori delle chiese.

Come senza fede è impossibile piacere a Dio, come possono pensare loro di poter ereditare il Regno dei Cieli?

Abraamo era amico di Dio non perché costruiva alteri e sacrificava, ma perché Gli obbediva.

Per fede Abrahamo, quando fu chiamato, ubbidì … Ebrei 11:8

Gesù ci riferisce di ricordare della moglie di Lot, non solo per avvisarci di non guardare indietro, ma, inoltre, per non fidarci delle persone molto “ influenti” per entrare nei Cieli; che il buon rapporto di un essere caro con Dio non Lo condizionerà per liberarci dalla morte se insistiamo nella disobbedienza.

Gli amici del mondo, disobbediscono a Dio per soddisfare al mondo;

Gli nemici del mondo si ribellano contro lui per ubbidire all’Eterno.

Per questo, “in quella notte del ritorno del Figlio dell’Uomo uno sarà preso e l’altro lasciato”.

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Uno dei segreti dell’Universale

 Uno dei segreti dell’Universale

Ora in quella stessa regione c’erano dei pastori che dimoravano all’aperto, nei campi, e di notte facevano la guardia al loro gregge. Ed ecco, un angelo del Signore si presentò loro e la gloria del Signore risplendette intorno a loro, ed essi furono presi da grande paura. Ma l’angelo disse loro: Non temete, perché vi annunzio una grande gioia che tutto il popolo avrà … Luca 2:8-10

In quella regione, di sicuro vi erano molti pastori, ma non tutti ricevettero la buona novella.

Perché non la ricevettero?

Stavano dormendo!

Quanti oggi stanno ricevendo un titolo di pastore, ma le loro chiese sono vuote, fredde e morte spiritualmente?

Perché in alcune chiese il popolo è pieno di FEDE e in altre il popolo è pieno di dubbi è debole ed emotivo?

Perché in alcune chiese il popolo è pieno di FEDE e in altre il popolo è pieno di dubbi e debole?

La domanda è: dov’è il pastore di questa chiesa?

I pastori che ricevono le buone novelle erano svegli all’alba, prendendosi cure delle loro pecore!

L’angelo può portare le buone novelle ai pastori che sono in veglia, svegli, curando le loro pecore, dando il loro meglio.

L’angelo venne su di loro e la gloria di Dio venne su tutto il popolo!

I pastori che stavano dormendo non ricevettero e non videro nulla.

Per questo lodo a Dio per essere pastore della Chiesa Universale, perché è questo lo spirito che riceviamo.

Abbiamo lei come esempio, poiché, presto compierà 70 anni, potrebbe restare a riposare e sfruttare di giorni di ferie insieme alla signora Ester.

Mentre, tutti i giorni lei è in veglia prendendosi cura delle sue pecore, lavorando per guadagnare più anime per il Regno di Dio, facendo programma quotidiano alla radio, televisione, riunioni in chiesa, viaggi missionari con fusi orari completamente differenti, riunioni di pastori, scrivendo messaggi per il blog, scrivendo libri ecc.

Sempre sacrificando per le pecore.

Per questo motivo Dio benedice l’Universale in tutto il mondo.

E noi pastori, abbiamo lei come riferimento, esempio e leader.

Quelli che non hanno questo spirito, o perdono questo fuoco, prima o poi uscirà dal nostro mezzo.

Poiché è questa la vita dei pastori dell’Universale: preghiamo per il popolo; digiuniamo; riceviamo; facciamo visite nelle case, ospedali, penitenziari; stiamo giorno e notte in radio, televisione e internet evangelizzando ecc.

Così Dio, vedendo questo pastore sveglio, attento, porta a lui e a tutto il suo popolo le benedizioni e la Sua presenza.

“vi annunzio una grande gioia che tutto il popolo avrà …”
Luca 2:10

Ha collaborato: Pastore Daniel dos Santos

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24/01/15

Lo Spirito Santo vs lo spirito del mondo – parte 2.


IL RAVVEDIMENTO

La persona che è tiepida nella Fede,
lo è perché un giorno fu calda e il suo unico modo per lei ravvivare il dono spirituale, di svegliarsi, è il ravvedimento. Per questo il ravvedimento è un dono di Dio! Fin quando ci sarà ravvedimento, ci sarà Salvezza, quando non vi è più ravvedimento, non vi è più Salvezza. Vuol dire che, la persona può aver commesso uno tra gli errori più grandi, ma, se vi è ravvedimento, lei riconoscerà, confesserà, abbandonerà e odierà il peccato.

Così lei, avrà la possibilità di ritornare al Primo Amore, e, se non è mai stata nel Primo Amore, passerà ad esserlo, perché farà Alleanza con Dio e, manterrà quest’Alleanza viva. Ma, chi è che deve essere zelante?
Chi è che deve ravvedersi?
La persona!

Io domando: quand’è che la persona è zelante e si ravvede?
Quando lei è umile da riconoscere. Quando la persona è orgogliosa, lei non è zelante per le cose spirituali, al contrario, lei disprezza, è ciò che accade con la maggior parte delle persone. La maggior parte delle persone, presta attenzione alle proprie necessità fisiche, valorizza la famiglia, la vita sentimentale, professionale, economica, studi ecc.  e disprezza la vita spirituale, che è la comunione con Dio, perché non sono umili per riconoscere questo aspetto.

Oggigiorno si può notare una mancanza di rispetto verso la Parola di Dio. Come e quando si dimostra rispetto per la Parola di Dio?
Quando si pratica!
Quando ascolto, leggo e comprendo, accetto e pratico. In questo modo, sto dimostrando che ho zelo verso la Parola di Dio. Non dimenticare che Dio e la Sua Parola sono la stessa Persona. Per questo, quando non considero la Parola di Dio, io non sto considerando il Proprio Dio.

Per questo, la persona che vuole uscire dall’errore, abbandonare la vecchia vita e vivere in santità, in comunione con Dio, è fondamentale che osservi la Parola di Dio!

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22/01/15

Quando l’amore fa star male …



Quando l’amore fa star male …

Quando si parla di amore, immediatamente il cuore palpita. La parola in se risveglia fantasie di passione. I sentimenti vibrano, e anche la carne ha piacere.

Chi in questo mondo, è capace di odiare l’amore? Presumibilmente, lui fa soltanto bene. Alimenta le illusioni. Sogna fantasticando, Fa vedere il futuro.

Il mondo abbraccia l’amore, indipendentemente del modo di come giunge.

Ma che cos’è l’amore?
Vi sono due modi di esprimere questo sentimento:
quello umano e quello Divino.

L’amore umano è soggetto ai capricci dell’anima. È in sintonia con l’impazienza, intolleranza, gelosia, ira, orgoglio, tradimento, egoismo, incomprensione, interesse personale, infine, è in sintonia con l’ingiustizia o il peccato.

È l’amore che fa star male e che “finisce”.

Per questo si approfitta dei deboli, arresi alle sue passioni senza perdono. A volte, fino ad uccidere.

Mentre l’amore Divino non ha nulla a che vedere con i sentimenti. Ma con la ragione.
È un valore considerato tanto quando la parola d’onore; come la verità; come la fedeltà che tutto soffre, tutto crede, tutto sopporta, ma che mai fa star male e mai finisce.

Questo sentimento venuto dalla Spirito di Dio è sposato con la Sua Giustizia.
Le Sue virtù si armonizzano con la Sua Parola.
In pratica, l’amore che fa star male è carnale, egoista e generato nell’inferno.
Conduce sempre alla morte.
E peggio ancora, la morte eterna.

Ma il vero amore viene da Dio ed è fedele fino alla morte.
Non fa star male, non stanca, non si arrende e non finisce mai.

È questo tipo di amore che il Dio Altissimo ha offerto all’umanità.
Lui non si arrende mai!

Anche quando è crudelmente rifiutato, ridicolizzato, disprezzato e perfino odiato, anche così, le Sue mani sono sempre stese per salvare quelli che vogliono.

Domanda: Come posso amare ed essere amato con l’amore che viene da Dio?
Risposta: quando si riceve lo Spirito dell’Amore, ossia, lo Spirito di Dio.

Solo Lui è in grado di dare il discernimento per percepire se l’amore ricevuto da qualcuno è falso o vero.

Per questo, vale la pena investire TUTTE LE FORZE, TUTTA LA COMPRENSIONE, TUTTO IL CUORE E TUTTA LA VITA nella ricerca dello Spirito di Dio in questo prossimo Digiuno di Daniele, a partire dal 29 di gennaio 2015. Saranno 21 giorni di astinenza totale o parziale (dipendendo dagli studi o dal lavoro che si svolge) da tutta e qualsiasi informazione mediatica, intrattenimento, sport, internet, shopping, cinema, tv, novelle, infine. Immersione totale nella Parola di Dio.

Il nostro tutto per il TUTTO DI DIO.

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20/01/15

Chi vuole deve pagare il prezzo


“E, quando Gesù passò nuovamente all’altra riva in barca, una grande folla si radunò intorno a Lui; ed Egli se ne stava in riva al mare. Allora venne uno dei capi della sinagoga, di nome Iairo, il quale vedutoLo, gli si gettò ai piedi, e Lo pregò con molta insistenza, dicendo: La mia figliola è agli estremi; vieni a imporle le mani, affinché sia guarita e viva. Ed Egli se ne andò con lui.” Mc 5:21-24

Iairo era un uomo molto religioso, colto, pieno di influenze e importante nella sua comunità, poiché era uno dei principali, infine, aveva tutto. Ma a cosa gli serviva questo “tutto” se nulla di questo avrebbe potuto salvare sua figlia Perciò, doveva decidere: continuare a ingannarsi per la sua religiosità o sacrificare tutto per avere un’esperienza con Gesù.

Ed è in questo che io voglio che tu rifletta: a cosa ti serve restare attaccato alla tua conoscenza, ai tuoi diplomi, alla tua chiesa, al tuo titolo, alla tua notorietà o a una posizione, se sei infelice?

Iairo preferì spogliarsi. Rinunciò a tutto ciò che era alla sua portata e si lanciò ai piedi di Gesù.
Soltanto una persona umile è in grado di fare questo; qualcuno sincero e che comprende che solo così possiamo avere un vero incontro con Gesù.
In mezzo a una grande folla, Gesù andò solo con lui, e credo che adesso Gesù vuole venire anche con te, perché ovunque Egli va, la vita arriva.

La figlia di Iairo rivisse. Il tuo matrimonio, la tua economia, la sua salute, la tua anima, adesso tutto può rivivere. Davanti a questo, tu che cosa fai?

Spero che proprio adesso tu prenda una decisione, lascia tutto da parte e lì dove ti trovi lanciati ai piedi di Gesù. Ti garantisco che oggi stesso tu sarai salvo!!!

Vescovo Franklin Sanches

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17/01/15

Per riflettere: IL PRIMO FIORE


In un paesino di montagna c’è un’usanza molto bella. Ogni primavera si svolge una gara tra tutti gli abitanti. Ciascuno cerca di trovare il primo fiore della primavera. Chi trova e raccoglie il primo fiore sarà il vincitore e avrà buona fortuna per tutto l’anno. Per questo partecipano tutti, giovani e vecchi.

Un anno, all’inizio della primavera, quando la neve cominciava a sciogliersi e a lasciare liberi larghi squarci di terra umida, tutti in quel paesino partirono alla ricerca del primo fiore. Per ore e ore cercarono in alto e in basso, sulle pendici dei monti, ma non trovarono nessun fiore. Stavano già abbandonando la ricerca, quando udirono un grido.

“E’ qui! L’ho trovato!“. Era la voce di un bambino. Uomini, donne e bambini corsero verso di lui, che stava battendo le mani e saltando per la gioia. Quel bambino aveva trovato il primo fiore.

Il primo fiore, però, era sbocciato in mezzo alle rocce, qualche metro sotto il ciglio di un terribile burrone. Il bambino lo indicava con il braccio teso, giù in basso, ma non poteva raggiungerlo perché aveva paura della bocca spalancata del burrone. Il bambino però desiderava quel fiore più di qualunque altra cosa al mondo. Tutti gli altri erano gentili, lo volevano aiutare. Cinque uomini forti portarono una corda. Intendevano legare il bambino e calarlo fino al fiore perché potesse coglierlo. Il bambino però aveva paura. Aveva paura del burrone, aveva paura che la corda si rompesse. “No, no“, diceva piangendo, “ho paura!“

Gli fecero vedere una corda più forte. Non cinque, ma quindici uomini forti l’avrebbero tenuta. Tutti lo incoraggiavano. A un tratto il bambino smise di piangere. Con una mano si asciugò le lacrime. Tutti fecero silenzio per sentire che cosa avrebbe fatto il bambino.

“Va bene“, disse il bambino, “andrò giù. Io andrò giù se mio padre terrà la corda!“.

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✎ Un bambino si fida dei suoi genitori; anche noi ci dobbiamo fidarci di Dio, che è
nostro padre,

✎ Dobbiamo restare adulti per quanto riguarda la saggezza, la prudenza e l’avvedutezza, ma divenire bambini nella semplicità, nella purezza e nella spontaneità.

✎ Dobbiamo avere il coraggio e la capacità di abbandonarci nelle braccia di Dio senza impantanarci nelle nostre adulte obiezioni.

La terra che ti mostrerò


La terra che ti mostrerò

Senza protestare.
Senza tergiversare.
Senza discutere un’opinione.
Ma credendo che Chi stava parlando voleva il meglio per lui.
Anche se fosse difficile comprendere al momento, per la fede lui sapeva che avrebbe capito dopo.
Esattamente in questo modo che Abraamo partì, obbedendo alla voce della fede.
Gn 12:1-4

“Sii tu una benedizione”, fu una delle promesse che Dio fece d Abraamo.
Tutti noi sappiamo che non è necessario che cerchiamo qualcosa che dobbiamo essere.
L’obbedienza di Abraamo lo fece la proprio benedizione.
Essendo così, non faceva alcuna differenza scegliere il luogo dove andare, perché, indipendentemente dal luogo, Abraamo era ed aveva la benedizione.
Quelli che non lo sono, è per questo che non hanno, vivono in accordo con ciò che vedono, ascoltano o sentono.
Soggettivando così le loro decisioni al fallimento.
Fu questo che accadde con il nipote di Lot. Gn 13:9-12
“Alzando gli occhi, scelse per se tutto il prato del Giordano”.
Lui non sapeva che quel luogo gli avrebbe procurato crepacuore e sofferenza.
Per coloro che sono la propria benedizione, perfino i luoghi più sfavorevoli, diventano anche benedizioni. Abraamo non scelse nulla, e neanche ne aveva bisogno, andando verso la terra di Canaa; non solo abitò lì, come anche la possedette.
Questa da segno, era la terra che Dio aveva detto: “Va nella terra che ti mostrerò.”

Una volta che tu vivi nell’obbedienza alla Parola di Dio, il luogo dove ti trovi, o dove andrai, non farà alcuna differenza.
Tu sei e hai la Benedizione!
Quello che non andrà bene per gli altri, per te lo sarà.

Tutti i servi vivranno questa esperienza.
Chi l’ha già passata, la passerà di nuovo.

Vescovo Djalma Bezerra

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16/01/15

Chi non crede, pazienza!…


Chi non crede, pazienza!…

Sacro,consacrato, santo e separato ha lo stesso senso spirituale: significano dedicati al Dio Altissimo.
L’offerta riflette l’anima dell’offerente consegnato sull’Altare;
Sostituisce l’offerente sull’Altare;

Il signor Gesù fu l’Offerta di Dio per sostituire il peccatore e espiare la sua colpa;
Il Dio Figlio non aveva alcuna colpa o peccato davanti al Dio Padre.
L’Offerta della Sua vita era perfetta e santissima, per questo fu accetta per sostituire i peccatori che in Lui credessero veramente.
Lui, soltanto Lui, può sostituire il peccatore e caricare i suoi peccati per seppellirli.

Ma non sempre fu così. Fino alla manifestazione del Figlio di Dio vi erano regole per offrirle per il peccato. La gravità del peccato di ognuno esigeva una determinata offerta di sacrificio per la mancanza commessa. Il sacrificio doveva essere un animale maschio e senza difetto, simboli di Gesù – Uomo senza peccato.

La colpa dell’offerente era trasferita all’animale, che nel frattempo era morto sull’altare del sacrificio. Il peccatore restava libero dalla colpa perché il suo peccato era morto insieme all’offerta.

Il sacrificio di animali fu abolito con la morte di Gesù.
Ma il peccato dei non convertiti al Signor Gesù resta vivo fino al momento in cui loro si convertono.

Se loro moriranno senza conversione, i loro peccati li accompagneranno per tutta l’eternità. Nel Giudizio Finale saranno condannati al Lago di fuoco e zolfo e, faranno compagnia a Satana, ai demoni, all’inferno, all’Anticristo, alla Bestia, alla morte e a tutti gli esseri umani i cui nomi non sono scritti nel Libro della Vita – Questa è la seconda e definitiva morte.

Ma per i codardi, gli increduli, gli immondi, gli omicidi, i fornicatori, i maghi, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno che arde con fuoco e zolfo, che è la morte seconda. Apocalisse 21:8

CHI CREDE, AMEN!
CHI NON CREDE, PAZIENZA…

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La Pietra Fondamentale


La Pietra Fondamentale

Mia nuora, cambiando canale della TV, si fermò a guardare il programma “L’Ultima Pietra” e dopo mi parlò del libro, con il titolo “L’Ultima Pietra”. Dato che io ho un figlio dipendente dalla cocaina, che è in una clinica mettendo fine all’impulso, mi sono interessata nel sapere del contenuto di questo libro.

Entrai nel sito del Saraiva e comprai il libro, che ricevetti dopo un giorno. Ero in ansia per l’arrivo del libro, che quando lo presi, iniziai a leggerlo.

Dalla pagina 74 in avanti, la mia attenzione era sempre più sollecitata, dovuto al modo di come l’autore, Rogério Formigoni, fu gradualmente, mosso dalla fede dello Spirito Santo, abbandonando il vizio. Anche quando, tutti gli amici viziati gli offrivano gratuitamente la droga, lui, in quell’impegno preso con Gesù, la rifiutava.

Ma ciò che realmente mi toccò di più fu quello che era lì nella pagina 100, dove l’autore dice: “Questa plenitudine si realizza veramente solo quando noi ci consegniamo a Gesù, la Pietra Angolare della nostra fede, momento in cui, alla fine, siamo liberi da tutte le catene con le quali i vizzi ci imprigionavano. Essere finalmente presentato a Gesù, l’Ultima Pietra, la Pietra Angolare, nel giorno in cui mi liberai, produsse in me un effetto molto più intenso e forte di tutti i piaceri sommati che avevo provato con le droghe durante tutta la mia vita fino ad allora miserabile. Il rapporto sicuro e intimo che ebbi con il Signor Gesù Cristo mi fece comprendere che è Lui la Pietra Fondamentale della mia vita, parte integrante dell’Opera di Dio. Al contrario di coloro che scelgono la strada sbagliata per costruire la loro vita, io scelsi di fondare la nuova vita sulla Pietra Viva, la Prima e Ultima Pietra, perché lei è la vera base sul quale l’uomo può costruire la sua vita eterna”.

Quando feci una riflessione su queste parole e sul significato della Pietra Angolare, il mio corpo fremette tutto e iniziai a piangere. Perché capii il significato “dell’Ultima Pietra”. Quando non abbiamo più dove poter andare, dove chiedere aiuto, quando tutto sembra perso, abbiamo l’Ultima Pietra e la Prima Pietra, o viceversa, la Prima e l’Ultima Pietra, che è GESÙ CRISTO, IL SIGNORE. GESÙ è la Pietra Angolare che diventa il nostro Edificio Spirituale solido, senza pericolo di caduta, senza pericolo di frantumarsi.

Complimenti, Rogério, per il lavoro, per la tua fede! Ho già inviato il libro a mio figlio perché possa leggerlo, e quando uscirà dalla clinica, già con l’impulso chiuso, daremo continuità, guardando i tuoi lavori e andando ai culti, anche se non fosse qui, nella mia città. Non sono evangelico, sono cattolico, ma voglio abbracciare la tua causa e mostrarla anche agli altri, poiché in questi quattro anni che mio figlio è dipendente, tra il restare pulito per alcuni giorni o perfino alcuni mesi, e all’improvviso avere una ricaduta, la nostra famiglia ha imparato molto su cos’è essere un tossicodipendente (individuo compulsivo). Non abbiamo mai smesso di dare amore a nostro figlio, non lo abbandoniamo mai, ma il tuo esempio di fede ci ha dato un respiro, un incoraggiamento non comune.

Vogliamo anche avere il SIGNOR GESÙ come Prima e Ultima Pietra.

Che Dio ti benedica sempre per tentare di salvare milioni di vite perse, sprofondate nelle droghe.

Ha collaborato: Maz

Acquista il libro “L’Ultima Pietra” sul sito dell’Arca Center o nelle Televendite 0055 (21) 3296-9393. Disponibile anche in tutte le chiese Universali e nelle principali librerie del Brasile.

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14/01/15

Qual è la tua scelta?


Qual è la tua scelta?

Non solo lo Spirito di Dio, ma anche lo spirito di Satana si è giocato ogni cuore umano.

Le battaglie sono state bloccate sulla Terra.
Le armi usate sono le tue rispettive parole.
Come Dio, gli spiriti immondi hanno fatto uso della parola.

La Parola di Dio produce fede, sicurezza e vita eterna;
La parola del diavolo produce dubbi, divisione, insicurezza, paura, ansia, preoccupazione, instabilità e morte eterna.

Tra il Regno di Dio e il regno di Satana ci sono tutti gli esseri umani del pianeta.
A motivo della Sua Giustizia, il Signore ha dato a ciascun essere umano il diritto di fare la sua propria scelta.

Ogni persona è responsabile per la sua stessa vita ed è obbligato a fare la sua scelta quando supera l’età dell’innocenza.

Lo Spirito di Dio non impone, non obbliga e non sforza nessuno ad ascoltare e a obbedire alla Sua Legge, ai Suoi Comandamenti e alla Sua Parola.

I Suoi servi sono sparsi in tutte le nazioni annunciando la Sua Parola …
Quelli che in lei credono e praticano mostrando a Dio, al diavolo, al mondo e a se stessi che hanno scelto il Regno di Dio.
Saranno salvi.

Per questo il Signor Gesù disse:
Chi ha i Miei Comandamenti e li osserva, è uno che Mi ama; e chi Mi ama sarà amato dal Padre Mio; e Io lo amerò e Mi manifesterò a lui …
Se uno mi ama, osserverà la Mia Parola; e il Padre Mio l’amerà, e Noi verremo a lui e faremo dimora presso di lui. Giovanni 14:21-23

Per quelli che non credono, fin quando continueranno in questo stato d’incredulità, SONO GIÀ CONDANNATI!

È ciò che è scritto:
… chi non crede è già condannato, perché non ha creduto nel Nome dell’Unigenito Figlio di Dio. Giovanni 3:18

E tu, lettore, qual è stata la tua scelta fino a d’ora?

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13/01/15

Farsi avanti


Farsi avanti

Tutti quelli che sono nati da Dio sono della fede, pertanto, hanno le stesse attitudini e pensieri di Dio.

Osserviamo questo:

“Gesù allora, conoscendo tutto quello che gli stava per accadere, uscì e chiese loro: Chi cercate? Gli risposero: Gesù il Nazareno. Gesù disse loro: Io sono!. Or Giuda che Lo tradiva era anch’egli con loro. Appena Egli disse loro: Io sono, essi indietreggiarono e caddero a terra. Gesù dunque domandò loro di nuovo: Chi cercate?. Essi dissero: Gesù il Nazareno. Gesù rispose: Vi ho detto che Io sono; se dunque cercate me lasciate andare via costoro …” Giovanni 18:4-8

Osserva che attitudine, che fede, che fiducia!

Gesù poteva approfittare dell’opportunità per fuggire, per nasconderSi da quel momento, ma ciò che Egli fece, fu il contrario: Egli, Si fece avanti, Si presentò per fare il sacrificio. In più disse: “Se è a Me che cercate, lasciate andare
loro …” ossia, “Sono Io che sacrificherò!”

Nessuno poteva farlo per Lui, o al Suo Posto, poiché il sacrificio è un qualcosa di personale.

Molte persone fanno in modo di fuggire, nascondersi o cercano di auto convincersi che non sia necessario sacrificare, ma questo tipo di comportamento dimostra solo che non sono della stessa fede, non sono nati dallo stesso Spirito. Perché se così fosse, avrebbero la Sua stessa attitudine: si farebbero avanti, non si nasconderebbero dietro alle scuse.

Questo è, al mio modo di vedere, il momento migliore. Gesù approfittò di Se e oggi è seduto alla destra del Dio Padre.

Chi vuole qualcosa di straordinario deve avere attitudini come questa.

V
escovo Franklin Sanches

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Mancanza di timore, tempo e orgoglio


Mancanza di timore, tempo e orgoglio

Vi sono tre cose collegate che, purtroppo, stanno togliendo molti pastori.

La Bibbia racconta la storia del Re Uzia, che iniziò molto bene e prosperava in tutto ciò che faceva. 2 Cronache 26:1-5
Come molti di noi pastori, che cresciamo conforme alla nostra comunione e purezza con Dio.

Ma con il passare del TEMPO, lui permise che il suo cuore si esaltasse cominciando a credere d’essere forte sufficiente per fare tutto ciò che voleva.
Molti pastori ricevono autorità e iniziano a fare quello che vogliono, sentendosi nel “diritto” di disobbedire a Dio e alla direzione della Chiesa.

Da quel momento lui cade in disgrazia, e per bruciare incenso nel Tempio, disubbidì alle leggi di Dio – MANCANZA DI TIMORE – 2 Cronache 26:16.
Molti pastori iniziano a disobbedire e a criticare la direzione. Inoltre passano ad avere malocchi, sono maliziosi e con mancanza di timore.

Quando Uzia fu ripreso dal sacerdote, invece di accettare, ravvedersi e tornare alla pratica delle prime opere, volle discutere con i sacerdoti. La Bibbia dice che lui si indignò, non accettò il rimprovero (nella versione in spagnolo dice che lui si riempì d’ira).

Quanti non sono i pastori che, nell’essere richiamati all’attenzione o sono ripresi per un errore, invece di accettare, umiliarsi e ravvedersi, si arrabbiano con la direzione?

Quale fu la fine di Uzia?
Morì lebbroso!!!

Qual è stata la fine di molti “ORGOGLIOSI” che erano in mezzo a noi e non accettarono il rimprovero? Oggi sono dei lebbrosi spiritualmente (le loro vite sono distrutte).

Come ha detto il vescovo e noi abbiamo visto: “Quanti non sono coloro che in passato “ESPLOSERO”, ma non sono più in mezzo a noi, e oggi sono “ESPLOSI?”

Poiché il TEMPO, LA MANCANZA DI TIMORE E L’ORGOGLIO hanno distrutto tutti loro.

Se noi, pastori, cresciamo, è perché diamo il meglio, e DIO CI DA LA CRESCITA. Non possiamo mai perdere questo timore e reverenza verso DIO.

Non possiamo pensare che, solo perché è da un po’ di tempo che stiamo nell’Opera, possiamo fare quello che vogliamo.

Ha collaborato: Pastore Daniel dos Santos

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12/01/15

Le parole sono portatrici di un immenso potere

 Le parole sono portatrici di un immenso potere

Dobbiamo essere attenti a ciò che diciamo, per il nostro bene, perché noi siamo responsabili per ognuna delle nostre parole.

Gesù disse che renderemo conto di ogni parola che diciamo, perché è da queste che saremo giudicati:
“-Gli uomini renderanno conto di ogni parola oziosa che avranno detta, poiché in base alle tue parole sarai giustificato, e in base alle tue parole sarai condannato». (Matteo 12:36,37).

Quindi, penso che bisognerebbe sempre stare attenti a come si usano le parole.

Leggendo nella Bibbia, scopriamo insegnamenti significativi a proposito delle parole: Le parole portano vita o morte quando sgorgano dalle nostre labbra...

"C'è chi, parlando senza riflettere, trafigge come spada, ma la lingua dei saggi procura guarigione." Proverbi 12:18
"Morte e vita sono in potere della lingua; chi l'ama ne mangerà i frutti." Proverbi 18:21

Non abbiamo bisogno di grande esperienza per riconoscere la verità di questi versetti.

Le parole di vita aiutano, ma le parole negative mortificano le persone e le situazioni. Con le parole possiamo costruire o abbattere, incoraggiare o demoralizzare, illuminare il cammino o confondere le idee, benedire o maledire. Le parole hanno il potere di iniziare le guerre o creare la pace, ecc...

Allora, come possiamo, in qualità di discepoli di Gesù, pronunciare parole di vita?
Come possiamo essere tra coloro che non rimpiangono le parole dette?
La risposta sta nel sorvegliare ciò che è dentro il nostro cuore.

In Luca 6:45, Gesù ha detto:
"L'uomo buono dal buon tesoro del suo cuore tira fuori il bene;
e l'uomo malvagio, dal malvagio tesoro tira fuori il male;
perché dall'abbondanza del cuore parla la sua bocca."

Le parole feriscono come coltelli la parte più fragile di una persona, la sua anima. Perciò bisogna che lo Spirito Santo ci aiuti a considerare i nostri pensieri, allo scopo di sviluppare buone attitudini nel nostro cuore, e pronunciare così parole di vita.

"...il sangue di Cristo, che mediante lo Spirito eterno offrì sé stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente!" Ebrei 9:14

Se ci chiedessero di ricordarci le parole che ci hanno ferito, probabilmente non avremmo difficoltà a ricordarsele. La stessa cosa vale per le buone parole, perché un complimento sincero riscalda il cuore per molto tempo.

"Morte e vita sono in potere della lingua" (Proverbi 08:21).
È sempre importante non dimenticare che le nostre parole fanno la differenza tra la vita e la morte.

Credo che ogni parola detta al momento giusto, è come un mattone che viene aggiunto all'edificio della buona relazione con tutti i nostri simili. Dobbiamo stare particolarmente attenti alle parole, perché esse sono uno strumento molto potente!
Le parole possono anche uccidere ed infatti è stato detto:
"ne uccide più la lingua che la spada"
"la tua lingua ordisce delitti, è come lama affilata". (salmo 52,4)

“Le nostre parole continuano a vivere dopo di noi, nelle azioni che sono generate nelle persone che ci hanno ascoltato, che abbiamo ispirato. Possono essere fiori o veleno, siamo noi a deciderlo. Noi stessi siamo il risultato di tante parole che abbiamo sentito e ascoltato da diverse persone. I nostri valori, le nostre credenze derivano da altre persone che ce li hanno trasferiti in modo più o meno consapevole. Dentro di noi portiamo la vita delle persone con cui siamo entrati in contatto”.

09/01/15

Il nostro corpo e tempio di Dio

Il nostro corpo e tempio di Dio

Secondo la Bibbia il corpo del credente è il tempio dello Spirito Santo:
"Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?
Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi." (1 Corinzi 3:16-17)

Se siamo cristiani, credenti nati di nuovo, il nostro corpo è il santuario di Dio, quindi, appartiene a Dio e non a noi.

 La nostra responsabilità consiste nel prenderci cura del nostro corpo. Come credenti, riceviamo da Dio la forza di essere padroni e non schiavi del nostro corpo, in modo che nessun peccato ci domini attraverso le concupiscenze della carne: “Carissimi, io vi esorto, come stranieri e pellegrini, ad astenervi dalle carnali concupiscenze” (I Pietro 2:11).

Poiché siamo il tempio dello Spirito Santo, dobbiamo mantenerci sani e santi. Fare uso di sostanze che danneggiano, disonorano o distruggono il nostro corpo, significa profanare il Tempio di Dio. Il Signore è molto severo con coloro che si rendono colpevoli di questo peccato: “Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi” (I Corinzi 3:17).

Ecco perché il credente si tiene lontano da vizi come quello del fumo, dell’alcool ecc..

Una ragione che tiene lontano il credente dalle cattive abitudini è che Cristo è il suo Signore e Padrone.

Gesù ha detto chiaramente che non si possono servire due padroni: “nessuno può servire due padroni; perché o odierà l’uno e amerà l’altro, o avrà riguardo per l’uno e disprezzo per l’altro” (Matteo 6:24).

Se qualcuno vive sotto il giogo di una cattiva abitudine, è giunto il momento di disfarsene. Bisogna permettere allo Spirito Santo di governare la propria vita: ricevendo la capacità di autocrontrollarsi e poter dire come l’apostolo Paolo:
 “Ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è utile. Ogni cosa mi è lecita, ma io non mi lascerò dominare da nulla.” (I Corinzi 6:12).

Dobbiamo essere consapevoli che siamo “tempio vivente” dello Spirito Santo di Dio. Ne consegue, quindi, che esso debba essere per Lui una degna dimora.
Ricordiamoci che come credenti abbiamo la responsabilità di onorare Dio anche attraverso la cura del nostro aspetto esteriore.  L'ammonizione, quindi, è molto seria.

 

08/01/15

Figli della carne

Figli della carne

Quindi quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio. Se lo Spirito di Dio abita in voi, non siete più nella carne ma nello Spirito. Ma se uno non ha lo Spirito di Cristo, non appartiene a lui. Romani 8:8-9

Paolo sapeva che in mezzo ai nuovi cristiani romani vi erano molti che avevano accettato Gesù come Salvatore, ma non come Signore.

Questo vuol dire che avevano accettato la fede cristiana, ma non si erano arresi alla stessa fede.

Pensando di identificarsi con i nuovi veri cristiani, ma anche così, erano carnali come in passato.

È ciò che è accaduto con la maggior parte dei credenti: accettano Gesù, ma non si consegnano a Lui.

Motivo per la quale sono impediti di ricevere lo Spirito Santo.

Restano anni in chiesa, ricevono una vasta conoscenza della Parola, conoscono gli oracoli di Dio, ma non li praticano.

Sono figli della carne.

Nella sua lettera ai cristiani romani, l’apostolo lascia ben chiaro che chi non ha lo Spirito di Dio non appartiene a Lui.

Può perfino essere fedele in chiesa ed andare d’accordo con le abitudini religiose, ma se non ha lo Spirito del Signor Gesù Cristo, non Gli appartiene.

È impossibile fingere di avere lo Spirito Santo. La sua carnalità lo identifica.

Quando si è sigillati con lo Spirito di Gesù, i pensieri, i sentimenti e il cuore sono uniti con quelli del Signor Gesù. Non si può ingannare per tutto il tempo.

Paolo dubitava delle conversazioni sincere di molti romani, le considerava dicendo, in altre parole: Voi non dovete restare nella carne, ma in Spirito, se, di fatto, lo Spirito di Dio abita in voi.

Se qualcuno non ha lo Spirito di Dio, questo tale non appartiene al Signor Gesù.

Ho visto molti ipotetici convertiti servendo come servi, parlando come se fossero pieni dello Spirito e comportandosi (in chiesa) come se fossero fratelli …

Però in casa, al lavoro, a scuola, o in strada, pronunciano parole come si esprimono gli idolatri, si vestono come gli increduli, reagiscono come gli indemoniati e si differenziano poco dai figli delle tenebre.

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07/01/15

Lei fuggiva sempre …

Lei fuggiva sempre …

Buon giorno, sig.ra Vivi!

Ascoltando la riunione del vescovo Macedo, quando disse a proposito della persona che non vuole aprire la mano dal peccato, mi ricordai di una giovane della chiesa qui in Lettonia. Ho sempre tentato di avvicinarmi a lei, che prima era stabile in chiesa, ma vedevo che restava distante. Tentavo in tutti i modi di avvicinarmi, telefono, SMS … Ma lei fuggiva sempre. Cerano volte in cui, prima che finisse la riunione, io mi posizionavo alla porta del salone per non farla fuggire, solo così riuscii a fermarla, e guarda là, super introversa.

La domenica, lei mi fece preoccupare. Io stavo ricevendo altre persone, ma anche così lei aspettò fino alla fine. Venne a chiedermi scusa, perché mi stava mentendo. Lei mi disse che stava vivendo con i genitori, poi, che viveva da sola; in verità, lei stava coabitando con un’altra ragazza con la quale aveva una relazione. Disse che aveva paura di venire a parlare con me, perché sapeva che le avrei detto che quello che stava facendo era sbagliato, e lei non voleva aprire la mano da questo peccato.

Questa ragazza mi raccontò che aveva deciso di non commettere più gli errori che stava commettendo, e che non si basò su ciò che stava sentendo, poiché vide che questo tipo di sentimento l’aveva portata a peccare.

In quella settimana vidi già una differenza. Lei mi telefona, non è più necessario che mi metta sempre davanti a lei, volerle stare vicino, adesso è una cosa totalmente contraria a ciò che stavo vedendo.

Lei è stata per me l’esempio lampante di come è la persona che vive nel mondo, nel peccato, lei fugge. Tutto perché non vuole aprire la mano, sa che sta sbagliando, ma vuole sentire il “piacere” che questo peccato le offre al momento.

Giuliana Schapowal

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06/01/15

Volevo essere forte...


 Volevo essere forte

Ero complessata, mi sentivo rifiutata.

All’età di 13 anni iniziai a fumare sigarette, bere e andare in giro per “festini”, dove bevevo talmente tanto che non ricordavo di come tornavo a casa. Ho avuto una profonda depressione, e prendevo un farmaco chiamato tarja preta per poter dormire ma, neanche così riuscivo a dormire. Avevo attacchi di panico, insonnia, dolori diffusi in tutto il corpo, dolori allo stomaco, sentivo voci e vedevo volti. Oltre a questo, ho sofferto di bulimia e anoressia, andavo in palestra 4 ore al giorno, poiché mi preoccupavo soltanto del mio corpo e, dell’apparenza. Volevo essere quella “forte”, volevo attrarre l’attenzione di tutti, mi vestivo in modo volgare, con scollature e abiti corti. Io ero infelice.

Dentro ero vuota, mi sentivo angosciata, ho avuto varie relazioni fallite e frequentai molti uomini; mi sentivo usata. Ero triste, mi sentivo inferiore e a causa di questo, molte volte pensai al suicidio, perché pensavo di non valere nulla. Mi piaceva molto andare a ballare. Il mio piacere era vivere ciò che il mondo offriva, per non parlare poi che mentivo molto, ero insicura e mi piacevano le cose legate al spiritismo. Arrivai a mettere lettere. A tutto questo, avevo anche le droghe: fumavo marijuana, usavo cocaina, ecstasy e tante altre droghe che arrivai a venderle per poter sostentare il mio vizio.
Provavo piacere nel sentire dolore nel corpo. A 14 anni iniziai a farmi i tatuaggi, nove in totale, in più mettevo i piercings, perché volevo sentire dolore. Quando ero nervosa, arrivavo al punto di picchiarmi da sola, poiché il dolore per me era un piacere.

Vivendo nell’inferno, anche con il matrimonio distrutto, nel novembre del 2010, la storia della mia vita, iniziò a cambiare. Conobbi il lavoro dell’Universale, fui ricevuta dal coordinatore della Forza Giovane qui in Svizzera, che mi aiutò nel mio processo di liberazione. Lui credette in me e non smise di aiutarmi in nessun momento. Dopo quattro mesi, ricevetti lo Spirito Santo e il mio interiore fu completamente trasformato.

Non ho più nessun vizio, mi sono liberata dai complessi, angoscia, tristezza e desiderio di suicidio. Mi sono liberata di tutto e anche il mio matrimonio è stato restaurato.

Oggi amo e sono amata, e ciò che più importa è la mia Salvezza, la presenza di Dio nella mia vita!
Oggi sono felice e realizzata.

Elisangela – Forza Giovane - Svizzera
 


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04/01/15

Verrà il tempo in cui ...

- Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti gli angeli, prenderà posto sul suo trono glorioso.

E tutte le genti saranno riunite davanti a lui ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri; e metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.

Allora il re dirà a quelli della sua destra: "Venite, voi, i benedetti del Padre mio; ereditate il regno che v'è stato preparato fin dalla fondazione del mondo.

Perché ebbi fame e mi deste da mangiare; ebbi sete e mi deste da bere; fui straniero e mi accoglieste; fui nudo e mi vestiste; fui ammalato e mi visitaste; fui in prigione e veniste a trovarmi".

Allora i giusti gli risponderanno:
 "Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare?

O assetato e ti abbiamo dato da bere?

Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto?

O nudo e ti abbiamo vestito?

Quando mai ti abbiamo visto ammalato o in prigione e siamo venuti a trovarti?".

E il re risponderà loro: "In verità vi dico che in quanto lo avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l'avete fatto a me".

Allora dirà anche a quelli della sua sinistra: "Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli!

Perché ebbi fame e non mi deste da mangiare; ebbi sete e non mi deste da bere; fui straniero e non m'accoglieste; nudo e non mi vestiste; malato e in prigione, e non mi visitaste".

Allora anche questi gli risponderanno, dicendo:
"Signore, quando ti abbiamo visto aver fame, o sete, o essere straniero, o nudo, o ammalato, o in prigione, e non ti abbiamo assistito?".

llora risponderà loro: "In verità vi dico che in quanto non l'avete fatto a uno di questi minimi, non l'avete fatto neppure a me"

 Questi se ne andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita eterna.
Matteo 25:31-46)

03/01/15

Gesù non è venuto...

" Gesù non è venuto ad insegnare canti di lode, il Signore Gesù è venuto nel mondo per distruggere le opere del diavolo."

" Per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo." (1 Giovanni 3:8)

 

02/01/15

Differenza di Peccati

Differenza di Peccati

Il peccato è la trasgressione commessa dall’uomo contro Dio, e può essere un atto o una condizione.

È completamente falsa l’idea del “peccatuccio” e “peccatone”, “peccato lieve” o “pesante”, poiché tutti sono gravi e, senza riprensione, sono in grado di condurre alla condanna dell’inferno.

Tuttavia, il modo di come l’Altissimo conduce ogni sbaglio rivela che esistono le loro differenze di tipi e criteri. Se così non fosse, la Bibbia non darebbe tali dettagli inerenti a queste mancanze e le loro conseguenze.

Andiamo ad analizzare gli esempi qui sotto per distinguerli meglio:

Davide si era già stabilito nel suo regno e aveva molte vittorie. Mentre i re avevano le loro truppe in guerra, lui preferì restare al palazzo e riposare. Il piacere diede alla luce l’adulterio e la gravidanza della donna del suo militare più fedele, Urias. Per nascondere il suo peccato, Davide mentì, tramò ed infine, ordinò di ucciderlo.

La vita di Urias gli rese la morte di quattro figli. La stessa pena che lui suggerì al profeta Nata perché applicasse “all’uomo ricco che prese la pecora del povero”
(2 Samuele 12:1-7)

Davide cedette alla tentazione della carne e peccò. Tuttavia la reprensione gli concesse il perdono, non lo esentò dal cogliere il male che seminò. Subì la vergogna nello stesso terrazzo del palazzo, fu tradito crudelmente e aveva ancora la spada della morte nella sua famiglia.

Qualche anno più tardi, l’uomo che aveva appreso in pratica le conseguenze della disobbedienza, sbaglia nuovamente.

Davide ignora le istruzioni della Legge sul censimento e decide di realizzarlo con un proposito inutile. Egli viveva un momento di molte realizzazioni personali e si sentiva più importante con queste. Volle misurare la loro forza e conoscere le dimensioni del suo esercito.
Orgoglioso, non considerò che le sue vittorie provenivano dall’Altissimo.

Adesso il peccato nacque dal suo spirito, e le conseguenze furono più pesanti. Tra tre punizioni, ricevette il permesso di scegliere quale sarebbe avvenuta su Israele. Proprio così!
Anche tutta la nazione ebbe sofferto con la sua trasgressione. Il peccato porta dolori a se e agli altri.

Davide vide l’Angelo del Signore uccidere, per mezzo di una peste, settanta mila uomini.

L’uomo che aveva Dio come suo alleato, adesso LO aveva come Giustiziere con la spada in mano (1 Corinzi 21:16).
Il cielo che era aperto versando benedizioni, passa a versare morte.

Lui ritornò all’Altissimo con il suo spirito distrutto e pentito.
Raggiunse la misericordia, e la peste cessò, all’erigere un Altare e sacrificare. L’Altare che lui non aveva più considerato al peccare, ora era l’unico Luogo dove trovava la Salvezza.

Nelle due occasioni, Davide trovò il perdono di Dio, perché, di fatto si pentì. Le conseguenze eterne dei suoi atti furono cancellati. Però le conseguenze terrene no.

La differenza tra questi due peccati di Davide è che il primo fu commesso per una debolezza carnale, quando cedette alla tentazione. Il secondo fu spirituale, nel credere di più nella forza del suo braccio che nella Provvidenza Divina.

In ogni momento sorgono opportunità per peccare, e queste arrivano per tutti, ma, dobbiamo ricordare che il peccato è una ribellione contro Dio, principalmente quando sono commesse da persone conoscitrici delle Sacre Scritture.

Anche se gli occhi umani non lo vedano o non lo identificano come grave, il peccato è peccato, non importa la sua intensità.

Nubia Siqueira

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