18/02/10

Parabola dell'aquila

- Una giorno un contadino, attraversando la foresta, trovò un aquilotto, lo portò a casa e lo mise nel pollaio.
L'aquilotto imparò presto a beccare il mangime delle galline e a comportarsi come loro. Un giorno passò di là un naturalista e chiese al proprietario perché costringesse
l'Aquila, regina di tutti gli uccelli, a vivere in un pollaio.
"-Io le do da mangiare, le ho insegnato ad essere una gallina
e l'Aquila non ha mai imparato a volare, si comporta come una gallina, dunque non è più un'aquila",
rispose il proprietario e il naturalista:
"-Essa si comporta esattamente come una gallina, quindi non
è più un'Aquila, tuttavia possiede il cuore di un' Aquila e può sicuramente imparare a volare".
Dopo aver discusso della questione i due uomini si accordarono per verificare se ciò fosse vero. Il naturalista prese con delicatezza l’Aquila fra le braccia e le disse:
"-Tu appartieni al cielo e non alla terra, spiega le tue ali e vola". L’Aquila tuttavia era disorientata, non sapeva chi era e quando vide che le galline beccavano il grano saltò giù per essere una di loro. Il giorno seguente il naturalista portò l'Aquila sul tetto della casa e la sollecitò di nuovo:
"-Tu sei un'Aquila, apri le tue ali e vola".
Ma l'Aquila ebbe paura del suo sé sconosciuto e del mondo e saltò giù nuovamente tra il mangime. Il terzo giorno il naturalista si alzò presto, prese l'Aquila dal pollaio e la portò su un alto monte. Lassù tenne la regina degli uccelli in alto nell'aria e la incoraggiò di nuovo:
"-Tu sei un'Aquila, tu appartieni tanto all'aria quanto alla terra.
Stendi ora le tue ali e vola".
L’Aquila si guardò attorno, guardò di nuovo il pollaio, poi il cielo e continuava a non volare. Allora il naturalista la tenne direttamente contro il sole e allora accadde che essa incominciò a tremare e lentamente distese le sue ali. Finalmente si lanciò con un grido trionfante verso il cielo.
Può darsi che l’Aquila ricordi ancora le galline con nostalgia,
può persino accadere che visiti di quando in quando il pollaio.
Tuttavia per quanto si sappia non è mai ritornata e non ha più ripreso a vivere come una gallina. Era un'Aquila sebbene trattata ed addomesticata come una gallina!

" -Così come l’aquilotto, ogni persona che abbia imparato a considerarsi come in realtà non è,
può scoprire la sua vera essenza, uscire dallo schema fisso in cui vive e riscrivere un nuovo copione. Che non vogliono più vivere in schemi fissi, che se ne fregano dei giudizi, che riconoscono la loro vera essenza,che sono autentici e sono capaci di ricominciare ogni volta in favore della loro personale individualità.
Dedicato a tutti, quelli che si sentono aquile e non polli, liberi di volare
e di rendere liberi chi amano. "
Dio vi benedica
Un abbraccio

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