04/11/15

Un suo semplice esempio ha risvegliato la mia fede.

Un suo semplice esempio ha risvegliato la mia fede.

Cara Cris,

Un grande cambiamento è iniziato in me dal momento in cui ho osservato il suo fare premuroso verso la sig.ra Ester. L’ho sempre notato, ma c’è stato un giorno in cui il suo modo di fare verso lei mi ha toccata in modo particolare. È stata una scena banale, ma è stata sufficiente per farmi riflettere sul mio rapporto con mia madre. Un semplice esempio ha svegliato la mia fede e mi ha fatto strappare un trauma che neanche sapevo di avere …
Ho fatto una profonda riflessione e ho visto ciò che era stato risolto inadeguatamente tra noi due. Sono sempre stata una brava figlia, nonostante la mia adolescenza nell'essere un po’ rivoltata con lei. Non le mancavo di rispetto, ma la ignoravo, come se lei non fosse importante per me. Lei lo percepiva e ci restava male, anche perché mio padre, che era sempre pronto, aveva tutta la mia attenzione e lei no.

Una volta mi prese per il braccio e scuotendomi mi domandò perché la stavo trattando in quel modo, io non seppi risponderle. Gli anni sono passati ma non aver avuto la risposta ha lasciato la sua scia dentro di me. Mi sono sempre domandata per quale motivo la ignoravo, ma non l’ho mai capito. Col tempo mi sono sposata, ho cambiato stato, e mi sono resa conto che anche se stessi nella presenza di Dio e LO servissi, tra me e lei c’era ancora una lacuna. Così, in una riunione, ho visto la sua attenzione verso sua madre, e lo Spirito Santo parlò con me. È curioso che non sia stata la Parola data a parlare con me, ma è stato un gesto visto che ha svegliato la mia fede. In quell'esatto momento ho compreso che non ho mai trattato mia madre in quel modo e questo iniziò a infastidirmi parecchio. Sono uscita dalla riunione, e a partire da quel giorno ho iniziato a cercare in Dio la risposta a quella domanda che lei mi face tanti anni prima: “Perché mi tratti così?”

Le mie incessanti ricerche hanno avuto buon esito, poiché Dio mi ha rivelato la risposta. Lui mi ha fatta tornare indietro nel tempo, alla mia infanzia, un periodo in cui ho sofferto molto. Mi ha fatto scoprire che ignoravo mia madre perché la consideravo colpevole. Una volta compresa la situazione, ho chiesto a Dio in che modo avrei potuto cambiare quella situazione e, la Sua risposta è stata di confessare tutto a lei e alla mia famiglia. Questo mi ha fatto molto male perché, avevo un segreto in me di cui non avevo alcun problema nel parlarne, lo sapeva perfino mio marito, ma non l’ho mai voluto rivelare ai miei genitori. Lo consideravo un argomento proibito per loro. Decisi di sacrificarmi e parlare con loro.

Riunii i miei genitori e mia sorella raccontandogli tutto. Gli raccontai che per tutta la mia infanzia ero stata vittima di pedofilia proprio sotto i loro occhi e loro non si erano mai accorti di nulla. Essendo preoccupati con i loro problemi, non si erano accorti che io ero quella che più necessitava il loro aiuto. Per questo motivo ero cresciuta rivoltata, soprattutto nei confronti di mia madre, perché uno degli aggressori faceva parte della sua famiglia. Avevo proiettato su di lei la rabbia che nutrivo verso l’aggressore, per questo la ignoravo, come se la colpevole fosse lei.

I miei genitori rimasero sbigottiti, non si aspettavano di sentire tutto ciò. Piansero, mi chiesero scusa, ma non necessitava, perché soltanto il fatto di essere riuscita a parlare con loro era stato un mio modo di chiedere perdono a loro e perdonare liberandomi di quel segreto. Poi, con mia sorpresa, mia madre mi disse che anche lei era stata vittima di pedofilia durante l’infanzia. Mi soffermai pensando a quanto sia così ricorrente questa piaga nelle famiglie e a quanto i bambini, soffrono in silenzio per evitare una maggiore sofferenza ai genitori, come è stato ad esempio nel mio caso. Non gli raccontai mai nulla per non recare ulteriori sofferenze e problemi, visto che ne avevano già molti.

La cosa interessante è che questa scoperta mi ha liberata (la definisco proprio una liberazione) ha “coinciso” con l’offerta di agosto, dello spirito virtuoso, in cui dovevamo chiedere aiuto e rivelare ciò che volevano tanto nascondere …

Sa, tutto questo mi ha aiutata molto, e non so neanche se avrei dovuto esprimermi in questo modo, ma ringrazio Dio perfino per questo male subito. Gli sono molto grata, perché quella sofferenza mi ha permesso di incontraLo pochi anni dopo e, a partire da quel giorno, Lui non ha MAI più permesso che qualcuno mi toccasse.

Questa radice è rimasta per molto tempo fino a quando non l’ho scoperta. Ho visto i rami del trauma nel mio matrimonio, perché mi atteggiavo con mio marito allo stesso modo di come facevo ai tempi con mia madre, ovvero, con disprezzo. Tutto è cambiato dal momento che ho strappato questa radice, ma credo che molte donne, pur essendo in chiesa, soffrono con questo genere di problema e probabilmente neanche se ne rendono conto.

Per questo, questa e-mail è un modo per ringraziarla per essere questo esempio per noi ( guardi che ciò che ha svegliato la mia fede per questa scoperta è stato il suo esempio di figlia premurosa) ed è anche un modo per chiederle questo genere di aiuto per le donne e bambini che soffrono a causa del trauma inferto dalla pedofilia.

Potrei dirle tante altre cose che ho imparato da tutto questo, ma so che non ha molto tempo, per questo motivo non voglio dilungarmi. Però, voglio che sappia che può contare su di me per qualsiasi cosa, poiché il mio sogno più grande, adesso più che mai, dopo aver visto ciò che Dio ha fatto per me, è quello di aiutare ancora di più coloro che ne hanno bisogno.
Dio la benedica molto di più!

Baci,
Jaqueline

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