20/06/15

Ricordi di un poliziotto

Ricordi di un poliziotto

Salve, vescovo, che Dio la benedica grandemente!

Ma non ho sempre desiderato questo per lei.

Leggendo il libro “Niente da Perdere”, ho visto una foto, la foto in cui i membri della chiesa, presi per mano, circondavano il palazzo dell’Assemblea Legislativa dello stato di San Paolo. Io ero là, non come membro, ma come poliziotto, perché facevo parte della sicurezza del Potere Legislativo in quell’occasione, compiendo la nostra missione di salvaguardare il patrimonio.

Ricordo che io e i colleghi poliziotti criticavamo le azioni delle persone che si erano prese per mano, per pregare e per determinare che fosse fatta giustizia, affinchè lei fosse liberato. Pensavamo che le persone erano fanatiche e tutte senza occupazione, in quanto non avevano niente da fare, se non difendere una persona che io consideravo l’anticristo, ma tutto ciò a causa di un’idea – un’idea proposta attraverso i midia che fecero di tutto per diffamare l’immagine sua e della Chiesa Universale.

Quella generazione sa bene di cosa sto parlando.

In quello stesso periodo, mia moglie si era convertita nell’ Universale, e tutti i giorni, in tutte le correnti, lei era presente, a cercare e a pregare per me.

Una volta in cui mia moglie Silvia stava partecipando ad una riunione di collaboratori, invasi la chiesa totalmente sconvolto, e volevo a tutti i costi tirarla via dalla riunione, perché tutti affermavano che nella Chiesa Universale facevano il lavaggio del cervello, e questa era anche la mia preoccupazione. Non ricordo di come andò a finire quell’episodio, perché credo che in quel momento io ero manifestato, e davvero non ricordo come sono uscito dalla chiesa. So solo che il pastore tolse quasi mia moglie dall’incarico di collaboratrice, dato che io non accettavo in nessun modo la situazione.

Ma con le preghiere di mia moglie e la sua determinazione, in quello stesso anno in cui lei è stato arrestato, io sono stato liberato e mi sono convertito al mio Dio, e oggi siamo collaboratori a São João da Boa Vista (SP).

In un certo modo, sono stato parte di questa storia e ho rivissuto tutto questo leggendo il libro “Niente da Perdere”.

Alle mogli e alle madri che stanno soffrendo con i loro figli, mariti, ecc. dico: non piegatevi ai problemi. Dio li libererà.

José Ricardo Amâncio da Silva.

http://blogs.universal.org/bispomacedo/it

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