24/08/13

Provando a convincere chi non crede / Blog del Vescovo Macedo

Se vivi la tua vita provando a dimostrare a coloro che non credono che stanno sbagliando, commetterai due errori. Primo, sprecherai il tuo tempo.

Devi capire che non è il tuo lavoro convincere chi non crede. Credere o non credere è una scelta che rivela cosa c’è dentro ogni persona. E’ per questo che i maliziosi, i paurosi, i disonesti, i pessimisti, i perversi e altri con aggettivi negativi, di solito non credono. E i sinceri, gli ottimisti, le persone del bene e integre di solito credono. Credere, o non credere, è il frutto di ciò che c’è dentro di te.

Per questo è inutile provare a cambiare l’opinione di chi è più aggrappato alla propria opinione piuttosto che alla ragione. Ci sono persone che hanno bisogno di criticare per sentirsi meglio sui loro sentimenti negativi. E’ come se la critica confermasse il loro modo negativo di essere.

Il secondo errore è che mentre ti stai preoccupando di quelli che non credono, stai smettendo di dare il tuo meglio a quelli che credono. Quelli che credono meritano la tua attenzione. Sono loro che ti appoggiano, applaudono, tifano per te e riconoscono il valore del tuo lavoro. Sono loro che chiedono di più. Onorali.

Invece di custodire una lista nel tuo cuore con i nomi di chi ti ha attaccato, criticato, disprezzato, ridicolizzato e ti ha deriso, ricordati dei tuoi fan, di chi tifa per te.

Il peggior sentimento non è l’odio, ma l’indifferenza. Quando tu stai creando qualcosa di importante, che tocca le vite, che va oltre ciò che è comune, tu sarai odiato da qualcuno, attaccato da altri. Non ti preoccupare di questo. Preoccupati se non reagisce nessuno, in un modo o nell'altro  poiché questo significherebbe che stai creando il niente con il niente.

Coloro che ti apprezzano e amano il tuo lavoro sono i tuoi migliori difensori. Le loro vite trasformate, la migliore speranza di quelli che non credono.

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