01/10/14

La fede in Dio

La fede in Dio

Il protagonista della storia è un uomo con la passione dell’alpinismo che decide di scalare la montagna più alta e più pericolosa del mondo. Dopo essersi addossato questo impegno,   l’uomo iniziò a scalare la montagna, portando con sé tutto il necessario per la realizzazione del suo sogno.

Le ore passavano velocemente e, senza che se ne accorgesse, lo sorprese il buio della notte, quando aveva raggiunto la metà del suo percorso. Tornare indietro era molto più difficile che terminare il tragitto, perciò lo scalatore non aveva altra scelta se non quella di proseguire, nonostante non vedesse più la strada a causa del buio nero come la pece. Il freddo era rigido ed egli non poteva immaginare quali sorprese gli avrebbe rivelato questo percorso nel buio.

Dopo ore di duro sforzo e prima di aver raggiunto la vetta, l’uomo perse l’equilibrio e cadde dalla montagna proprio quando era a soli pochi attimi, o forse anche meno di attimi, dalla realizzazione del suo sogno. Egli si vide passare davanti agli occhi gli eventi principali della sua vita, mentre urtava contro ogni roccia della montagna; durante questa caduta l’uomo afferrò la fune che si era legato alla vita dall’inizio del viaggio e, per sua fortuna, il gancio della fune era fortemente legato dall’altra parte ad una delle rocce della montagna. L’uomo si trovò a dondolare nell’aria, niente sotto ai suoi piedi se non il vuoto assoluto, le mani piene di sangue che stringevano la fune con tutta la risolutezza e la perseveranza che gli rimanevano in questa notte.

Lo scalatore ritrovò il respiro mentre stringeva la fune, cercando disperato una speranza di salvarsi urlò:
“Dio mio, Dio mio salvami!”

Una voce ruppe il silenzio e gli rispose all’interno della sua mente:
 “-Cosa desideri dal tuo Signore?”

L’uomo rispose con apprensione:
 “-Salvami, Signore”

La voce rispose:
 “-Credi veramente che il tuo Signore sia in grado di salvarti?”

Lo scalatore disse:
 “-Certo che lo credo, mio Dio! Chi oltre a Te potrebbe essere in grado di salvarmi?”

La risposta fu:
“-Allora molla la fune che hai tra le mani”

Dopo un attimo di esitazione l’uomo si attaccò alla fune ancora di più!!

Il giorno seguente la squadra di soccorso trovò il cadavere di un uomo ad un metro di altezza dal suolo, con in mano una fune e completamente gelato dal freddo, solo ad una metro di altezza dal suolo!

Questa storia ha attirato la mia attenzione sul fatto che, mentre rincorriamo la realizzazione dei nostri sogni, dimentichiamo i diritti di Dio su di noi, le nostre ambizioni ci accecano e tutto ciò fa sì che noi non notiamo se non la nostra mano che agisce, i nostri piedi che avanzano e la nostra mente che pensa. Dimentichiamo la Mano Eccellente che sta dietro a tutto e non ci ricordiamo di Dio se non nei momenti di difficoltà e di bisogno urgente.

Tuttavia la fede dell’individuo che non è abituato ad avere fiducia nella parola di Dio non è realmente viva. La fune della storia precedente simboleggia i “motivi”, che, nonostante la loro importanza e il nostro bisogno di essi, da soli se non accompagnati da fede, da timore e da ferma convinzione, non sono in grado di salvarci, anzi la loro attrazione ci conduce ad una situazione pericolosa. E ci troviamo rovinati e non mancano alla salvezza se non due passi o due metri!

Segno di spunta grande La fede in tale modo è "la certezza di cose che si sperano, e la dimostrazione di cose che non si vedono." (Ebrei 11:1)

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