04/05/15

Quando il servo diventa re

Vediamo continuamente nei notiziari i disastri provocati dagli effetti dei terremoti in varie parti del mondo. Le immagini sono impressionanti: persone disperate, sbilanciate da una parte e dall’altra, tentano di afferrarsi a qualcosa senza riuscire a fermarsi. Molti finiscono sotto le macerie degli edifici, che crollano a causa dei terremoti. Crateri e crepe si aprono nella terra. Pregiudizi giganteschi e vite perse all’improvviso e inaspettatamente. Hai mai immaginato quale possa essere la sensazione di sentir tremare il pavimento sotto ai tuoi piedi? Questa è una situazione disperata in cui nessuno desidera vivere.

Ma, purtroppo, molti che sono nell’Opera di Dio hanno provocato un terremoto devastatore nelle loro vite. La Bibbia afferma che, quando il servo diventa re, la terra freme Proverbi 30:21-22. Il terreno è scosso, in modo tale che non si riesce a restare più in piedi. Un vero terremoto avviene sotto i piedi dei servi che passano ad essere signori di se stessi. E tutto ciò che hanno costruito nel corso degli anni di servizio crolla in un batter d’occhio.

Questo accade perché ciò che ci sostenta nel Regno e nell’Opera di Dio è il fatto di avere realmente, Gesù come nostro Signore. La Sua signoria è responsabile per la nostra stabilità e equilibrio. Così, quando qualcuno lascia la sua condizione di servo e si pone al posto del signore, questi non può più essere sostentato da Dio, e né può sostenersi da se per molto tempo. Lì iniziano le scosse: orgoglio, peccato, autosufficienza, rancore, rilassamento, avidità, malizia … Tutti loro danni provocano grandi danni. E chi riuscirà a restare in piedi con loro?

È per questo motivo che molti pretendono di abbandonare l’Opera per cose molto piccole. Molte volte per una parola detta male, un ordine più severo, un richiamo che non ha fatto piacere, un consiglio opposto al suo volere o una ingiustizia, sono sufficienti perché questi cadano. Ma in verità, cadono a causa di queste cose, ma perché stava già avvenendo un terremoto sotto i loro piedi, e le loro strutture erano già crollate. Sono passati da servi a signori, hanno smesso di servire perché hanno voluto esser serviti. E dato con non sono stati e neanche potevano essere, hanno abbandonato ciò che Dio gli aveva affidato, come se stessero facendo un favore all’Altissimo.

I servi di Dio si mantengono in piedi, ma i signori di se stessi vengono inghiottiti dalla terra che calpestano. Siamo stati chiamati per servire, non per essere serviti. Tutti coloro che si caricano questa seconda finalità dentro di se, perdono la visione di ciò che è l’Opera, e non rimangono in lei e neanche nel Regno di Dio – perché che regna le loro vite sono loro stessi, e non più il Signor Gesù.

Blog: Vescovo macedo.
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