26/08/14

Custodendo il cuore


Beati i poveri in spirito, perché di loro è il Regno dei Cieli. Matteo 5.3

Tutti i giorni il gallo cantava molto presto, e subito il sole compariva. Lui passava il giorno intero a gabbarsi nel pollaio, con l’aria di superiorità in petto per la potenza del suo canto. Un giorno, molto stanco, ha perso l’ora, e quando si è svegliato il sole era già lì, brillando con tutta la sua potenza.
Povero gallo! È caduto in una depressione tremenda, poiché ha scoperto che non era lui l’autore di quella meraviglia.

Non fu senza proposito che il Signore Gesù iniziò il sermone del monte chiamando tutti a non togliere i piedi da terra, a non mettersi a volare sulle nuvole, pensando di essere più importante degli altri solo perché fa qualcosa di diverso dagli altri, anche se il risultato del tuo lavoro, agli occhi umani, sia straordinario.

Quando i 70 inviati dal Signor Gesù ritornarono, erano meravigliati, poiché gli infermi erano guariti e i demoni espulsi, ma furono avvertiti affinché si rallegrassero con il nome scritto in cielo.

Dobbiamo prenderci cura di non perdere la nozione della nostra dimensione. Poiché quando iniziamo a volere che il nostro lavoro sia riconosciuto può anche essere che lo sia, ma se qualche giorno questo non dovesse accadere, o non succedesse più, la tristezza potrà essere così profonda che il buco sarà inevitabile.

Pensa in questo: se togliamo il Nome di Gesù, la Parola di Dio e il Suo Spirito, che resterà delle nostre conquiste?

Blog: vescovo Macedo.
http://www.bispomacedo.com.br/it

.

.