13/02/15

Il riscatto del capitano Correa


Il 6 febbraio ho vissuto una delle più grandi esperienze del mio ministero. Dopo di tanti riscatti effettuati, è avvenuto il riscatto del “capitano Correa”, mio fratello. Lui era capitano dell’Esercito, ha avuto la sua anima contesa fino all’ultimo minuto della sua vita. Spiritista da 45 anni, fu colpito da un cancro che lo condusse alla morte. In questa esperienza, si può vedere ancora una volta il compimento di ciò che il nostro Signore disse:

“Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi …” Atti 1:8

Quando siamo battezzati nello Spirito Santo, riceviamo autorità contro tutto l’inferno unito. Molti non hanno idea del “potere” che posseggono quando ricevono lo Spirito di Dio.

Quando ricevetti la notizia cinque giorni prima della sua morte, da che il suo quadro clinico era peggiorato e lui era già vicino per partire, dissi con questa autorità: “Lui non morirà prima che io stia là!”.

Lui non aveva già più un rene, la vescica e la prostata. La sua condizione camminava a passo veloce verso la fine. I demoni accerchiavano il suo letto facendo festa e ansiosi per il giungere dell’ora. Lei ricevette molte visite dai miei compagni di fede, incluso i vescovi, pastori, collaboratori (trici) e evangelisti, i quali ringrazio molto per tutto l’affetto e dedizione dato a mio fratello. Ma do rilevanza al sergente Jaqueline, collaboratrice che lavora nell’Ospedale dell’Esercito la quale si è presa cura di questa anima seguendo i nostri orientamenti spirituali insieme a lui fino al suo ultimo respiro, e che nei momenti fuori visita parlava di Gesù e pregava tutte le volte che lui chiedeva, nei momenti di angoscia e dolore.

Fin quando arrivò il momento in cui lo Spirito Santo mi toccò e disse che dovevo andare a Rio per riscattarlo, poiché era già alla fine, e la sua anima era accerchiata da quegli spiriti immondi come avvoltoi sulle carcasse. Chiesi il permesso al mio leader e partii per il riscatto nella stessa fede di Abraamo quando andò a riscattare suo nipote Lo.

Arrivai in ospedale con i 318 angeli più forti che Dio aveva inviato per venire con me. Ordinai che uscissero dalla stanza chi era là, perché non sapevo che cosa avrei fatto – di sicuro mi chiamerebbe di pazzo o fanatico.

Si trattava di un’operazione di RISCATTO.

Quando entrai con mio figlio e mia moglie nella stanza, non parlai con lui, perché pur essendo cosciente, non poteva più rispondere a nulla. Lui stava con gli occhi chiusi e leggermente tremolante, quasi impercettibile, ma mi sentiva. Con le braccia alzate dirette verso le pareti e angoli della stanza, arrivai con voce ferma e ricoperto di un’AUTORITÀ che mai mi fu al ricevere lo Spirito Santo. Io dissi:

“ALLONTANATI, ALLONTANATI, ALLONTANATI, SUBITO! LASCIA LA SUA ANIMA, ADESSO, ANDIAMO! HAI PERSO, HAI PERSO, HAI PERSO! SONO ARRIVATO CON I 318, LASCIA, LASCIA, LASCIA! GESÙ, CIRCONDA ADESSO LA SUA ANIMA CON GLI ANGELI! ANDIAMO, DEMONI, VOI NON VI PORTERETE QUEST’ANIMA!”

In spirito, io potevo immaginare i demoni allontanarsi con molto odio, ma vivendo il fallimento di una battaglia per un’anima che visse nel loro dominio per 45 anni. Mi sentii come un prigioniero che esplode e liberando un ostaggio.

Dopo alcuni minuti, qui si che mi rivolsi a lui e dissi: “So che mi stai ascoltando, sono io, tuo fratello, Sergio. Presta attenzione, è arrivata la fine della tua vita. La tua sofferenza si moltiplicherà bilioni di volte tra non molto e per tutta l’eternità se tu non darai tutta la tua vita a Gesù adesso, di fatto e verità, perché i demoni sono qui pronti per portare la tua anima all’inferno. Io sono venuto da lontano per riscattarti, ma se tu ti consegnerai a Gesù adesso, in pochi minuti tu entrerai nel piacere, nell’allegria del cielo. Se tu vuoi Gesù, allora, in pensiero, ripeti con me queste parole …”

Qui pregai perché lui ripetesse e dopo io dissi a Gesù: “ Non ce la fa più vivere con questo corpo mutilato qui in questo mondo. Abbiamo già riscattato l’anima dagli artigli del diavolo, adesso Ti chiedo prendilo nelle Tue braccia.”

Chiesi che quando terminassi l’operazione di riscatto e voltassi le spalle, Egli lo avrebbe potuto portare, come segno che Egli gli aveva salvato l’anima di mio fratello. Terminai la preghiera dicendo: “Pronto, Gesù, lo puoi portare.”

Andai via verso la chiesa qui in Rio, e circa un’ora dopo, lui diede il suo ultimo respiro e parti nelle braccia del mio Signore. Un’anima in più salva e un RISCATTO fatto, IL RISCATTO DEL CAPITANO CORREA.

Spero di aver aiutato chi ha letto questo racconto a comprendere l’importanza di ricevere il POTERE e l’AUTORITÀ di Dio per mezzo del battesimo con lo Spirito Santo.

Blog: Vescovo Macedo.
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