27/10/13

✎ Storielle per riflettere: Il giardiniere


C’era una volta sulle rive di un lago, una villa circondata da un meraviglioso giardino, curato alla perfezione. 

Le aiuole erano piene di fiori: tulipani, margherite, gladioli, giacinti, anemoni… 

Dei cespugli fioriti di rododendri e di camelie e degli alberi di tutti i tipi rendevano quel giardino una delizia per gli occhi. Le erbacce venivano regolarmente estirpate ed i viali sempre ben spazzati. Per molto anni sempre lo stesso giardiniere aveva regolarmente curato quel giardino.

Un giorno, un uomo andò a visitare il giardino e chiese al giardiniere da quanti anni fosse lì. “Da venticinque anni” fu la risposta. 

L’uomo guardò la villa con le porte e le finestre sbarrate e chiese: 
“Qual è l’ultima volta che il proprietario è venuto qui?” 

“Dodici anni fa” rispose”, rispose il giardiniere.

“Suppongo che le scriva” “No, mai” 

“Da chi riceve gli ordini?” 

“Dall’amministratore che però non viene mai, ma mi manda lo stipendio attraverso la banca.” 

“Quindi non viene mai nessuno a controllare il suo lavoro?” 

“No.” 

“Ma allora mi spieghi perchè cura così bene questo giardino. 

Un’altra persona avrebbe già perso la pazienza, e per lo meno avrebbe trascurato di tenere tutto così in ordine. Si penserebbe che aspettasse il proprietario domani.” Domani?" 

No, l’aspetto sempre oggi!”

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Anche noi aspettiamo qualcuno. Il Signore dal Cielo. 
La nostra condotta, il nostro modo di essere, la nostra comunione con Lui…

Tutto dovrebbe essere a posto, come se lo aspettassimo oggi.

✎ “State in guardia, vegliate, poiché non sapete quando sarà quel momento. È come un uomo che si è messo in viaggio, dopo aver lasciato la sua casa, dandone la responsabilità ai suoi servi, a ciascuno il proprio compito, e comandando al portinaio di vegliare. Vegliate dunque perché non sapete quando viene il padrone di casa; se a sera, o a mezzanotte, o al cantare del gallo, o la mattina; perché, venendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. Quel che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!” (Marco 13:33-37)

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